Frasi su cap.
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“Io non griderei mai «Buona fortuna!» a nessuno. È tremendo, se uno ci pensa.”

cap. II, 1961, p. 19
Il giovane Holden

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“Per quello che posso ricordare io», dice il dottor Vittorio, «è sempre stata una festa di pessimo gusto. Violenza e rumore, questa era Piedigrotta. Che oggi poi, a distanza di tanti anni, ci ricordiamo di Piedigrotta come di una festa divertente lo posso pure capire, ma è chiaro che il merito del ricordo è solo per la nostra adolescenza e non per la manifestazione che in se stessa non ha mai avuto nulla di edificante.»
«Ecco qua», dice il professore, «mò è venuto Vittorio e mi ha fatto diventare una fetenzia pure il ricordo di Piedigrotta!»
«Ma andiamo, siamo seri. Lo vogliamo capire o no che la morte di Napoli è stato il folklore! Tutti noi sappiamo che quando c'era Piedigrotta cercavamo di evitare le strade dove si svolgeva la festa, e allora confessiamolo onestamente che noi, a Piedigrotta, non ci siamo divertiti mai.»
«Ma come non ci siamo divertiti mai, dottò!» dice Saverio. «Io ero piccolo è vero ma i carri me li ricordo ancora: e ci stava il carro con le maschere d'Italia, con Pulcinella, Arlecchino e compagnia cantando, e poi c'era il carro dei frutti di mare con le femmine con le cosce da fuori che uscivano da dentro alle cozze, e poi c'era il carro con il Vesuvio che fumava overamente, con la funicolare illuminata e con la gente che cantava: Iamme, Iamme. Era bella dottò Piedigrotta.”

cap. 23; pp. 167-168
Così parlò Bellavista

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“Sono stato vegetariano due volte. La prima è durata dal 2001 al 2008. La seconda è adesso e non smetterà.
Era l'aprile del 2010. In aeroporto acquistai Niente importa di Jonathan Safran Foer. Lo lessi tutto d'un fiato.
Safran Foer, da non vegetariano, fa una inchiesta sugli allevamenti industriali. Racconta in dettaglio come vengono ammazzati suini e bovini, tonni e polli. Si sofferma sulla vita a cui sono costrette le galline ovipare.
Fa menzione dettagliata del sadismo umano.
E poi racconta una delle nostre molte stranezze. Di come ci faremmo svenare per il nostro cane e di come non ci interessi nulla dell'olocausto quotidiano di animali non meno sensibili e intelligenti dei cani.
La domanda è: perché un maiale sì e un cane no? Perché riteniamo inaccettabili i coreani, che mangiano carne canina, e reputiamo normale crescere i figli con carne equina? Come è possibile commuoversi per un agnello visto alla tivù, o un piccolo cinghiale allo zoo, salvo poi mangiare voluttuosamente entrambi?
Lo so, tale dilemma ci porterebbe lontano. E molti di voi non condividono il mio approccio. Poche cose infastidiscono come i vegetariani convinti. Un po' perché sono pallosi e un po' perché toccano nervi scoperti: ci ricordano quanto siamo incongrui, ipocriti e sostanzialmente insensibili.
Non ho mai cercato di fare proseliti. Non parlo mai di questa scelta etica in pubblico. Però ne vado fiero.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

cap. 27
I cani lo sanno

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“Per quanti uomini la lettura d'un libro è stata l'inizio d'una nuova era nella loro vita!”

Henry David Thoreau (1817–1862) filosofo, scrittore e poeta statunitense

cap. III, 1988, p. 171

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“La gloria è nata senz'ali, e quando volar vuole su in cielo, è bisogno che ella le accatti dalle muse.”

François-René de Chateaubriand (1768–1848) scrittore, politico e diplomatico francese

parte III, lib. II, cap. I, 1854, p. 125

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“Ognuno chiama barbaro quello che non è nei suoi usi. [Nel proprio paese, ] ivi è sempre la perfetta religione, il perfetto governo, l'uso perfetto e compiuto di ogni cosa.”

Michel De Montaigne (1533–1592) filosofo, scrittore e politico francese

1996, lib. I, cap. 31, p. 272; citato in Losurdo 2005, p. 44

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“Bisogna stare attenti agli ingegneri. Cominciano con le macchine da cucire e finiscono con la bomba atomica.”

Marcel Pagnol (1895–1974) scrittore, drammaturgo e regista cinematografico francese

da Critique des Critiques, 1949, cap. III

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“Non sappiamo abituarci all'idea di essere meno importanti per gli altri di quanto gli altri non lo siano per noi…”

Graham Greene (1904–1991) scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese

cap. II, p. 19
Il terzo uomo

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“Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.”

cap. I; traduttore sconosciuto
Il potere e la gloria

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“Di cento malattie, cinquanta sono prodotte per colpa, quaranta per ignoranza.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 82
Il bene ed il male

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“Essere avaro vuol dire rubare agli altri, scialacquare vuol dire rubare a sé ed agli altri.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 86
Il bene ed il male

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“La felicità corre dietro a chi lavora e fa il bene; fugge lontano da chi la cerca sola e a dispetto di tutti.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 94
Il bene ed il male

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“Lasciare l'ingegno senza un'applicazione è lasciare un capitale senza impiego; è quindi per lo meno stupidità e trascurataggine.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 80
Il bene ed il male

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“L'ebbrezza è sempre una colpa; può essere anche un delitto.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 84
Il bene ed il male

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“Povero o ricco, lavora.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 65
Il bene ed il male

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“Si può essere orgogliosi di essere galantuomini, non mai di essere uomini d'ingegno.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 91
Il bene ed il male

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“Tra l'avarizia e la prodigalità sta l'economia, ed è questa una virtù che l'uomo onesto deve praticare.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 85
Il bene ed il male

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“Tutti i milioni di Rothschild non valgono a comperare mezz'ora.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

cap. Il codice dell'uomo onesto, massima 68
Il bene ed il male

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“Dinanzi alla legge tutti i cittadini erano uguali, ma non tutti erano, appunto, cittadini.”

cap. 8, p. 33
L'uomo senza qualità
Origine: Cfr. Hannah Arendt.

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“Trovai il porto. Addio, speranza, addio, fortuna; abbastanza mi avete ingannato, ora ingannate altri.”

Alain-René Lesage (1668–1747) romanziere e commediografo francese

da Gil Blas, lib. IX, cap. X

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“Il verso è tutto.”

cap. VI, p. 179
Il piacere

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