Frasi su comunista
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“Sul sole dell'avvenire oggi discutono più gli scienziati che i comunisti.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

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Origine: Dall'intervista di Ferdinando Adornato a Enrico Berlinguer, pubblicata come La consapevolezza del futuro, Aliberti, p. 53.

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“[L'anticomunismo è] un valore morale [e] un dovere morale della memoria.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2000
Origine: Dal Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione; citato in Paola Di Caro, «Rivoluzione liberale contro i comunisti» http://web.archive.org/web/20110208165444/http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/25/Rivoluzione_liberale_contro_comunisti__co_0_0008255367.shtml, Corriere della Sera, 25 agosto 2000, p. 7.

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“Insistono ancora nel dire che io ho affermato che i comunisti mangiavano o mangiano i bambini. Continuano a ripeterlo. Allora, leggetevi il libro nero del comunismo: troverete che sotto la Cina di Mao non li mangiavano, ma li facevano bollire per concimare i campi. È una cosa orrenda… ma purtroppo è vera.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2006
Origine: Dalla manifestazione alla Mostra d'Oltremare a Napoli, 26 marzo 2006 (video disponibile su Youtube.com http://www.youtube.com/watch?v=vrop7qhLKj0); citato in Berlusconi ha detto: (anno 2006) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=Frasario2006, a cura di Marzia Amico, Jessica D'Ercole, Daria Egidi e Roberta Mercuri, Corriere.it.

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“La storia del comunismo con oltre 100 milioni di morti alle nostre spalle non è ancora alle nostre spalle. Si sono trasformati in laburisti in Gran Bretagna, in socialdemocratici in Germania mentre quelli di casa nostra erano e sono tuttora comunisti. Ed è per questo che sono in campo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in Berlusconi: «Ancora vivo il pericolo comunista» http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_26/premier-pericolo-comunista_dc34f1e4-41a4-11e0-b406-2da238c0fa39.shtml, Corriere della sera, 26 febbraio 2011 (video disponibile YouTube.com http://www.youtube.com/watch?v=dj3ubXq5nO4).

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“Nessun ordinamento – se non un ordinamento nazista o comunista – può criminalizzare un orientamento sessuale in quanto tale, come "stato", come "condizione", come "essere". Ogni orientamento sessuale, ogni preferenza, ogni scelta potranno e dovranno invece essere perseguiti se e quando si tradurranno in comportamenti violenti e dannosi per altre persone, minori o maggiori che siano. Criminalizzare i "pedofili" in quanto tali, al contrario, non serve certo a "tutelare i minori”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

che dovrebbero piuttosto essere tutelati da chi immagina questo tipo di tutele), ma solo a creare un clima incivile, né umano né – vorremmo dire – cristiano. (dalla dichiarazione ufficiale della direzione dei Radicali Pedofilia. Capezzone (Radicali): due cose da ricordare, Radicali. it, 5 dicembre 2000)

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“Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle foibe. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste… le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. […] No, questo [tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista] è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

dall'intervista al TG2, Massacri delle foibe http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY, 6 settembre 1996
Interviste

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“Il silenzio mantenuto finora [sui massacri delle foibe], o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. […] [Sull'eccidio dei conti Manzoni] Andai come giornalista […] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. […] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. […] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. […] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. […] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. […] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dalla Monarchia alla Repubblica
Interviste

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“Se c'era una società di massa negli anni Venti, questa era la società americana. E se l'America adottò la Ford T e i primi prodotti di Hollywood… non diventò né fascista né comunista, né corse mai il rischio di diventarlo.”

Ralf Dahrendorf (1929–2009) filosofo e sociologo tedesco

Origine: Citato in Massimo Corsale, L'autunno del Leviatano, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998

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“Comunisti, una parola appesa all'attaccapanni del secolo passato.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

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“Il fallimento della sinistra si misura talvolta dalla natura dell'avversario: in Polonia la Madonna nera di Czȩstochowa si è dimostrata più potente dei comunisti.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

Origine: Da Pamphlet dal pianeta delle scimmie, traduzione di Hado Lyria, Feltrinelli Editore, 1995.

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“Quella dell'Aral non è solo una catastrofe ecologica, sostiene Adbikirim Tleyov, un ex funzionario del partito comunista di Muynak, è soprattutto una catastrofe umana. Come se fossero due cose diverse.”

Corrado Maria Daclon (1963) saggista, giornalista e accademico italiano

da Aral, il lago assassinato, Specchio della Stampa, 3 ottobre 1998

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“Per come è fatto il capitalismo, un comunista nasce sempre.”

Fausto Bertinotti (1940) politico italiano

Citazioni tratte da interviste

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“[Fabio Fazio] Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. […] Fazio aveva invitato Pietro Ingrao […]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? Edmondo Berselli, un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni.»”

Giampaolo Pansa (1935–2020) giornalista, saggista e scrittore italiano

A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico.
Il Bestiario
Origine: Da Saviano non fidarti di Fazio http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/287725/, 30 ottobre 2010.

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“Dai giorni della sconfitta elettorale Silvio Berlusconi è entrato in una realtà parallela – teatrale o addirittura virtuale – dove si respira la più perfetta assenza di gravità. La quale non riguarda il peso dei corpi, ma quello delle parole e dei fatti. Da allora è diventato maschera, finzione, personaggio. Che con perfetta impunità può dire e disdire senza suscitare più scandalo ("Il governo è illegittimo"; "Sono scomparse un milione di schede"; "I comunisti sono al potere"). Può fare e disfare. Contraddirsi. Sbalordire, ma senza conseguenze. Dire di Enzo Biagi un incredibile: "Lo stimavo come uomo e come giornalista", con l'identica calma di quando, da Sofia, gli attribuì "un uso criminoso della tv" decretandone la sua estromissione fino al licenziamento. Può passare l'intera estate al Billionaire. Frequentare ragazzine e Apicella. Definirsi "Uno statista". E nella giornata di lutto per la signora Reggiani, uccisa a Roma, raccontare barzellette piccanti tra le signore del Bagaglino. Domenica scorsa alla convention dei Circoli di Forza Italia a Montecatini, ha pronunciato l'elogio di Marcello Dell'Utri, pluricondannato dai tribunali di Torino e di Palermo, indicandolo come esempio morale per le nuove generazioni azzurre. Ha difeso la memoria di Vittorio Mangano, il boss morto in carcere, condannato per omicidio, che a metà dei Settanta assunse come fattore a Arcore e che "la domenica serviva messa nella cappella di famiglia". Il giorno prima, davanti ai militanti in nero del nuovo partito di Francesco Storace e Assunta Almirante, la Destra, ha promesso un'alleanza radiosa, mentre la platea in piedi, scandiva "Duce! Duce!", con le braccia tese nel saluto romano. Tutto gli scivola, come acqua sui vetri. Affrancato anche dal (buon) senso. Imperturbabile. E talmente illuminato da risultare invisibile.”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Silvio, l'incolpevole http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 13 novembre 2007

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“L'italiano: totalitario in cucina, democratico in parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.”

Leo Longanesi (1905–1957) giornalista, pittore e disegnatore italiano

Milano, 11 agosto 1956
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“La lotta del popolo uiguri per la libertà e la democrazia sotto la dittatura comunista cinese è sempre stata pacifica, persistente e difficile.”

Rebiya Kadeer (1947) politica cinese

Origine: Citato in La mezzaluna americana di Rebiya http://www.ilfoglio.it/zakor/145, Il foglio, 15 agosto 2008.

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“Non si creano né i partiti né le rivoluzioni. Si dirigono i partiti e le rivoluzioni, nella unificazione delle utili esperienze rivoluzionarie internazionali.”

Amadeo Bordiga (1889–1970) politico italiano

da Partito e azione di classe, in Rassegna Comunista, anno 1, n. 4, 31 maggio 1921

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“Quando la catastrofe distrugge abitazioni coltivazioni e fabbriche e piomba nella inattività popolazioni lavoratrici, essa indubbiamente distrugge una ricchezza. Ma non è possibile rimediarvi con un prelievo sulla ricchezza altrove esistente, come con la miserabile operazione di razzolare in giro pastrani vecchi, quando la propaganda, raccolta e trasporto costano assai più del valore del logoro indumento.
Quella ricchezza sparita era accumulo di lavoro passato, secolare. Per eliminare l'effetto della catastrofe occorre una massa enorme di lavoro attuale, vivente. Se quindi della ricchezza diamo la definizione non astratta, ma concreta e sociale, essa ci appare come il diritto in certi individui formanti la classe dominante di prelevare sul lavoro vivo e contemporaneo. Nella nuova mobilitazione di lavoro si formeranno nuovi redditi e nuova ricchezza privilegiata; e l'economia capitalista non offre nessun mezzo di «spostare» ricchezza altrove accumulata per sanare il vuoto fatto in quella sarda o veneta, come non si potrebbe pigliar pari pari gli argini del Tevere per ristabilire quelli inghiottiti dal Po.
Ecco perché è una cretinata l'idea di fare un prelievo patrimoniale contro i titolari di campi e case e officine intatti, per ripristinare quelli sconvolti.
Centro del capitalismo non è la titolarità su tali immobili, ma un tipo di economia che consente prelievo e profitto su quanto in cicli incessanti crea il lavoro dell'uomo, e subordina a quel prelievo l'impiego di questo lavoro.”

Amadeo Bordiga (1889–1970) politico italiano

Omicidio dei morti, Sul filo del tempo LXXXIV, da Battaglia Comunista, n. 24 del 19-31 dicembre 1951

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“In Italia abbiamo la crescita a zero; qui a Bologna la crescita è meno dieci perché i comunisti se li mangiano.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Comici
Imitazioni, Emilio Fede

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“Volevo dire alla compagine comunista che se non si vergognano ancora di essere comunisti siamo aggiustati male.”

Gianluca Buonanno (1966–2016) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 44 del 2 luglio 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0044/stenografico.pdf – Proposte di legge: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A). Roma, 2 luglio 2013.

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“Comunista è innanzi tutto un nome bellissimo, che nella storia ha mosso tante cose.”

Armando Cossutta (1926–2015) politico italiano

Origine: Citato in Augusto Minzolini, E la paura unisce la sinistra, La Stampa, 21 dicembre 1993, p. 7.

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“Se domani ci sarà una pietra sulle mie ceneri, per favore scriveteci sopra: Armando Cossutta, comunista.”

Armando Cossutta (1926–2015) politico italiano

Origine: Da Armando Cossutta e Gianni Montesano, Una storia comunista, Rizzoli, Milano 2004. ISBN 8817004308

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“[Sulla Vallonia. ] Una minuscola regione governata da un pugno di comunisti.”

Günther Oettinger (1953) politico tedesco

Origine: Citato in Oettinger, il commissario gaffeur. Appena promosso, è già "razzista" e "omofobo" http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/31/news/bruxelles_oettinger-150982909/, Repubblica.it, 31 ottobre 2016.

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“Gli utopisti di sinistra quasi sempre postulano un cambiamento drastico della natura dell'uomo; per la sinistra l'uomo non ha alcuna natura. Si ritiene che l'individuo sia infinitamente malleabile […] e quindi l'ideale comunista (o il sistema socialista di transizione) dovrebbe portare al Nuovo uomo.”

Murray N. Rothbard (1926–1995) economista, filosofo e politico statunitense

Origine: Da Per una nuova libertà (1973), Liberilibri, Macerata, 1996; citato in Piero Vernaglione, Il libertarismo: la teoria, gli autori, le politiche, Rubbettino Editore, 2003, p. 53 https://books.google.it/books?id=UF1qcPqVY2YC&pg=PA53. ISBN 8849804156

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“Ricambio l'ubriaco del signor Prodi, dicendogli se non si vergogna, davvero, di svolgere oggi lui, nei confronti dei partiti comunisti della sua coalizione, il ruolo che fu definito storicamente, dell'utile idiota: cioè di colui che i partiti comunisti nelle democrazie proletarie, popolari, mettevano lì, a capo del partito dei contadini, per far finta che il governo non fosse del partito comunista. Lui in questo momento […] presta la sua faccia di curato bonario a una realtà della sinistra che è fatta dal settanta per cento da ex comunisti o da comunisti, che comanderanno e che lo rottameranno di nuovo al momento in cui riterranno che sia loro conveniente farlo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2006
Origine: In risposta alle dichiarazioni di Romano Prodi, candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la coalizione del centrosinistra, rilasciate durante il dibattito televisivo andato in onda su Rai 1, 3 aprile 2006, cfr.:«A me sembra che il Presidente del Consiglio si affidi ai numeri, un po' come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare, ma per farsi sostenere.»
Origine: Video disponibile su YouTube.com https://www.youtube.com/watch?v=7AD2eD42qow, min. 00:55.

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