Frasi su dopo
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“[Dopo l'occupazione dell'Albania] Gli avvenimenti di oggi mi hanno elettrizzato lo spirito tu, duce, fai camminare la Rivoluzione col moto fatale e spietato della trattrice.”

Dino Grandi (1895–1988) politico e diplomatico italiano

Origine: Citato in 1943, la caduta del fascismo, Fratelli Fabbri Editori, Milano.

“Dopo le piroettettes”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Signorina Carlo

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“E di vista | ti perdi | come dopo il sorpasso | l'altro nel retrovisore.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Origine: L'ospite ingrato, p. 71

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“Ora, un elemento che caratterizza la condizione omosessuale è questo: mentre l'identità del nero o dell'ebreo solitamente è rafforzata dal suo nascere e maturare entro una comunità compatta (in senso spaziale e generazionale), quella dell'omosessuale, come è noto, manca di qualsiasi continuità biologica e ambientale. I gay saltano fuori in qualsiasi ceto, cultura, religione, nazione. Ci si scopre omosessuali quasi sempre da soli. E ovviamente un gay di rado è figlio di altri gay, soprattutto di gay dichiarati. […] C'è questa discontinuità, nella condizione gay, che è qualcosa di importantissimo. […] Perché rende l'omosessualità debole e forte al tempo stesso. Debole perché in principio solitaria, dispersa in centomila città e famiglie, distribuita in gradazioni diseguali e in varianti personali, facile da dissimulare, incline ai vuoti di memoria storica. ma anche forte e tenace, perché a ogni nuova generazione rigermoglia in modo imprevedibile e non immediatamente riconoscibile. […] Finora la cultura dominante ha quasi sempre sentito l'omosessualità come qualcosa di pericoloso – fino a circondarla a volte con un cordone sanitario – perché sapeva che l'omosessuale era ancora più interno a essa rispetto, poniamo, all'ebraismo assimilato del primo Novecento. Paradossalmente, il gay vive in un mondo etero che lo considera "dei suoi": o almeno lo fa finché la differenza non diventa evidente, e anche dopo continua a cercare di dimenticarsene. Del resto il gay stesso è ben cosciente di come, sotto moltissimi aspetti, egli abbia un mondo in comune con gli etero.”

Tommaso Giartosio (1963) scrittore italiano

Perché non possiamo non dirci

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“Dopo Liszt, tutti gli altri virtuosi appaiono poca cosa, incluso Thalberg.”

Clara Wieck (1819–1896) pianista e compositrice tedesca

Origine: Citato nella raccolta Concerto (Liszt), a cura di Michele Selvini, Armando Curcio Editore, Roma 1989.

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“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“In un certo senso la vittoria in Heineken Cup significa per me più della vittoria in Coppa del Mondo [del 2003, ndr] … Temevo di avere raggiunto il mio massimo a 24 anni e che dopo di allora non avrei potuto fare di meglio, mi dicevo che quella non poteva essere la mia ultima grande vittoria, non volevo giocare con l'ombra di quel successo sopra di me.”

Jonny Wilkinson (1979) rugbista a 15 inglese

parlando della vittoria nella Heineken Cup 2012-13
Origine: «Toulon’s Jonny Wilkinson claims top award», Sky Sports, 19 maggio 2013 http://www1.skysports.com/rugby-union/news/16611/8722624/Toulon-s-Jonny-Wilkinson-claims-top-award

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“Siamo tutti sullo stesso yacht: "Il governo ci chiede lacrime e sangue" "È che dopo un po' lo champagne ha sempre lo stesso sapore"”

Mario Natangelo (1985) fumettista e giornalista italiano

Il Fatto Quotidiano, 4 giugno 2010

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“[Dopo l'iscrizione alla P2] mi dimenticai addirittura della massoneria.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1984
Origine: Citato in Negli atti pubblici della commissione nomi e segreti degli iscritti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/25/negli-atti-pubblici-della-commissione-nomi-segreti.html, la Repubblica, 25 settembre 1984.

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“[Sul Milan] Speriamo di aver confezionato una squadra capace di produrre spettacolo perché abbiamo precisi doveri verso i nostri tifosi e verso il resto del mondo, dove siamo la realtà italiana più conosciuta dopo la mafia e la pizza.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1995
Origine: Citato in Mario Gherarducci, Parola d'ordine, Milan spettacolo http://web.archive.org/web/20130618171444/http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/21/Parola_ordine_Milan_spettacolo_co_0_950721395.shtml, Corriere della Sera, 21 luglio 1995, p. 35.

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“Non è vero che dopo tutte le interviste, mi è venuta una voce più sexy?”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1996
Origine: Citato in Maria Latella, Silvio: "Se sarà Violante il Guardasigilli si capiranno tante cose" http://web.archive.org/web/20151012160152/http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/23/Silvio_sara_Violante_Guardasigilli_capiranno_co_8_960423118.shtml, Corriere della Sera, 23 aprile 1996, p. 7.

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“Non esiste il modello Sarkozy. Sono io il suo modello. Lui ha copiato da me. Non a caso sono stato il primo che ha chiamato dopo aver vinto le elezioni.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in Berlusconi: Sarkozy ha copiato da me http://www.lastampa.it/2007/05/09/italia/politica/berlusconi-sarkozy-ha-copiato-da-me-JSvup6E3cK0PugtBjRRG8K/pagina.html, LaStampa.it, 9 maggio 2007.

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“Sono favorevole a un governo istituzionale. Entro luglio: questa è l'ultima finestra temporale entro cui è possibile trovare un accordo su un governo istituzionale. Dopo cambierà tutto.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in Corriere della Sera, 31 maggio 2007; citato in Marco Travaglio, Il Casino delle Libertà http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/8giugno/8giugno.html, CartaCanta, Repubblica.it, 8 giugno 2007.

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“[Intervistato all'Aquila due giorni dopo il terremoto abruzzese] Non manca niente, c'è la cura medica, ci sono i medicinali, ci sono i pasti caldi, c'è la copertura per la notte, che tuttavia dev'essere assolutamente provvisoria, ecco… bisogna prenderla come un camping da fine settimana, poi bisogna arrivare a soluzioni che ci sono, sono pronte, e sono gli alberghi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Dall'intervista al canale tedesco N-tv (video disponibile su YouTube.com http://www.youtube.com/watch?v=YSRsr4UaYkI); citato in Elysa Fazzino, Berlusconi e quella frase sul week-end in campeggio http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/04/visti-da-lontano-berlusconi-campeggio.shtml, ilSole24Ore.com, 9 aprile 2009.

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“La poesia, essenzialmente dopo che il Vivente, Amore infinito, si è fatto creatura, è uno scoprire e stabilire convenienze e richiami e concordanze tra il Cielo e la terra e in noi e tra di noi.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

12 novembre 1950, dalle Lettere, a cura di Margherita Marchione, Edizioni di storia e letteratura

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“In Hitler il popolo tedesco ha trovato riassunti, al di sopra di ogni schema tradizionale di divisioni classistiche, alcuni dei motivi essenziali da sempre ritornanti a definire il proprio carattere, la fisionomia del proprio ethos: il gusto della violenza, il misticismo «romantico», la fanatica dedizione a un ordine meccanico, disumano. Hitler sapeva trascinare il grande industriale con l'esca dell'interesse e col ricorso al mito prediletto della supremazia tedesca nel mondo; affascinava il piccolo borghese col suo estetismo pompier, con la sua oratoria accesa e volgare, pronta sempre ad offrire, di ogni problema, la soluzione più semplicistica; piaceva all'intellettuale decadente, permeato di femmineo postnicianesimo (l'intelligencija tedesca già nel 1914 era in stato fallimentare come nessun'altra in Europa), per la sua ostentata energia virile, per il suo dichiarato disprezzo di ogni indugio morale o sentimentale, per quel suo rozzo materialismo demagogico che, nonostante tutto, pretendeva considerazione «spirituale». Conquistava infine anche l'operaio, facendo leva non soltanto sul suo sciovinismo non perfettamente esorcizzato, ma porgendogli, anche, delle sue rivendicazioni sociali, un'attuazione più concretamente immediata, meno utopica e intellettualistica di quanto non gliela prospettasse il programma della rivoluzione proletaria: e fosse pure nei limiti di una umiliante, paternalistica nota di concessioni padronali. […] il nazismo non è certo la realizzazione di un genio. Hitler è effettivamente uno dei tanti […].
Parlare di tirannide perciò non persuade. Esiste una tecnica della tirannide, esposta in classiche trattazioni. Ma il nazionalsocialismo al potere non ne tiene conto per nulla, e in questo sì che è rivoluzionario. Assolutista, il nazismo raggiunge la popolarità proprio in ragione del suo prepotere. […] Il nazionalsocialismo, al contrario, non concede nessuna rivincita, sia pure formale, alle avanguardie dello Spirito. Il suo cinismo, la sua crudeltà, la sua perfidia, trovano dall'inizio tutta una orgogliosa cultura preparata a giustificarli, a farseli propri. La tirannide non presenta più il viso odioso e meschino del regime di polizia, non adopera più di soppiatto, tra impaurita e feroce, i vecchi mezzucci della sobillazione e della calunnia, ma si accampa, fanatica e violenta, con la sicurezza, l'intransigenza esclusiva di una religione messianica. […]
Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo.”

Giorgio Bassani (1916–2000) scrittore e poeta italiano

La rivoluzione come gioco, p. 44

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“Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 57

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“Tutta la gente vuole quello che vuoi tu | e mira al cuore, spara e dopo non ritorna più.”

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da Mi piace tanto la gente
Italiana

“E sai colorare | giorni pallidi | ma è solo un'illusione | come quei coriandoli | che dopo carnevale | se ne vanno via.”

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da L'uomo dell'autunno
Piccolino

“Fin dall'inizio, più di un anno fa, c'era qualche analista di buon senso che credeva alla favola delle armi di distruzione di massa? Era evidente che la guerra in Iraq aveva altri scopi. Destituire quella personcina garbata che si chiama Saddam, spezzare i legami tra il regime di Baghdad e i palestinesi, creare nel cuore del Medio Oriente una possibile democrazia, come elemento scardinante di un pezzo di mondo dominato dall'integralismo. La questione dirimente, su cui non si possono fare analisi a tavolino, è l'esportabilità della democrazia. L'arrivo degli yankees, con il determinante corredo di aiuti economici, aveva saputo riportare libertà e civiltà in Germania, in Italia e in Giappone, le tre nazioni sconfitte nella seconda guerra mondiale. Ma un modello di cambiamento accaduto in passato non è garanzia di successo in altro tempo e altro luogo. Troppo diverse le condizioni di partenza, troppo lontane le mentalità. Certo, gli iracheni non ci hanno accolto con i fiori. Ma davvero qualcuno pensava di rivedere a Baghdad le stesse scene delle ragazze italiane che lanciavano fiori ai soldati americani nel 1944-45? E poi, quante fazioni ci sono dentro l'Iraq? Quante etnie, quante consorterie, quanti interessi? L'errore, che è tragico oltre che ridicolo, è l'illusione di riuscire a imporre, con l'azione delle armi, una logica democratica, a cui il civilissimo Occidente è arrivato dopo secoli di storia complessa. Tra un mese dieci nuovi paesi entreranno nell'UE. Ci sono arrivati non per interventi esterni, ma perché ha agito l'esigenza della libertà. Dall'interno.”

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da Vanity Fair, n. 29, 29 aprile 2004
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“La credenza in una virtualità che funzioni come sostituto dei rapporti umani è una sciocchezza di questi tempi. Noi ci affidiamo alle tecnologie telematiche anche quando ci rendiamo conto che ci stiamo forzando a farlo. Il miracolo del vedere vicino ciò che è lontano e la possibilità di una esplorazione praticamente infinita ci attraggono. La nostra pigrizia e la pubblicità convincente rendono il processo quasi automatico. Soddisfatti al massimo due sensi su cinque, costruiamo la grande illusione. Ma la vista e l'udito sono, nella nostra era, così bistrattati da aver perduto quasi completamente la capacità di differenziare, selezionare, preferire. Sono diventati due poteri maleducati e sgangherati. Chattare fa passare un po' di tempo e ci ingombra in quei pezzi di noi che sono o che lasciamo momentaneamente un po' più liberi e sensibili. […] Mi piacerebbe essere genericamente dissacratoria nei confronti della pratica della virtualità. Economia virtuale, amore virtuale, conoscenze virtuali, cultura virtuale, comunicazione virtuale, partecipazione virtuale. Devi per forza testare quale odore, quale sapore, quale consistenza abbia la persona, prima di decidere se o che ti piace. Solo dopo comparirà il livello di smaterializzazione e idealizzazione che, comunque, tutti adottano soprattutto affrontando il cosiddetto amore. Non un computer, ma il nostro cervello farà sufficiente casino per far sembrare bello ciò che non lo è, vicino ciò che non lo è, accettabile ciò che non lo è. Ma questa è un'altra storia. È la storia della libertà intellettuale e sentimentale che caratterizza la dimensione umana. Questa storia non ha, però, giustificazione di accadere prima di, e a prescindere da, olfatto, gusto e tatto.”

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da Vanity Fair, n. 48, 7 dicembre 2011
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“Con Spartaco tramonta l'utopia di rivolta di massa di schiavi […] Dopo lo sterminio dei suoi uomini per secoli non ci sarà un movimento di massa che ricerchi attraverso la sconfitta delle legioni romane una via di liberazione collettiva dalle condizioni di reificazione schiavile.”

Daniele Foraboschi (– vivente), scrittore, storico e docente italiano.

citato in Luca Antonelli, I Piceni: corpus delle fonti: la documentazione letteraria, p. 117, Regione Marche, L'Erma di Bretschneider, Roma, 2003

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“Il problema dopo una guerra riguarda il vincitore. Egli pensa di avere appena dimostrato che la guerra e la violenza rendono. Chi ora gli darà una lezione?”

A. J. Muste (1885–1967) pacifista, attivista (socialista)

da Crisis in the World and in the Peace Movement

“Ogni volta che faccio l'amore dopo un po' mi sveglio.”

Rocco Barbaro (1955) comico e cabarettista italiano

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“[Sul gol del vantaggio irregolare messo a segno dalla Juventus dopo 18 secondi in Juventus-Inter 1-3 del 3 novembre 2012] Quell'inizio di partita combacia in maniera perfetta con la storia delle due società, potrei definirlo lo specchio o il riassunto esatto dei due club…”

Massimo Moratti (1945) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Inter, Moratti gode: "L'inizio di partita combacia con la storia dei due club" http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=396780, Tuttomercatoweb.com, 4 novembre 2012.

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“Dopo la Hopman Cup ho cambiato idea sul tennis femminile. La Hingis e la Rubin – hanno risposto al mio servizio come fosse un pezzo di torta. È incredibile. Non sono riuscito a fare un ace. Rispondono meglio dei ragazzi.”

Goran Ivanišević (1971) tennista croato

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml, Ubitennis.com, agosto 2008.

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“[Nel 2001] Ho sempre giocato per qualcun altro. Prima per mia sorella che stava male e aveva bisogno di denaro per curarsi. Poi c'era la guerra e ho giocato per il mio paese. Dopo 12 anni mi sono trovato senza motivazioni e allora ho deciso di giocare per me. In Australia quest'anno ho detto: o ci provo o smetto.”

Goran Ivanišević (1971) tennista croato

Origine: Citato in Roberto Lombardi, I miracoli di Ivanisevic non finiscono mai: è in semifinale a Wimbledon https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/05/miracoli_Ivanisevic_non_finiscono_mai_co_0_0107052428.shtml, Corriere della Sera, 5 luglio 2001.

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“Questo non è il momento per dormire. Voglio vivere ogni istante, ricordare tutto, anche se solo dopo aver dormito, essermi svegliato e assicurato che non si tratta di un sogno mi renderò completamente conto di quello che ho fatto.”

Goran Ivanišević (1971) tennista croato

Origine: Citato in Paola De Carolis, «Io, Goran, resuscitato per orgoglio» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/11/Goran_resuscitato_per_orgoglio__co_0_0107114422.shtml, Corriere della sera, 11 luglio 2001.

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“[Dopo aver perso con Courier] Sembravo Gabriela Sabatini, stavo dieci metri oltre la linea di fondo, mentre lui picchiava e vinceva con la sua forza mentale che è il doppio di quella di tutti noi tennisti mortali: quando lo affronti ti mette sotto pressione subito, non sai come prenderlo e poi servivo malissimo. Non ero io in campo e non so dire chi fosse.”

Goran Ivanišević (1971) tennista croato

Origine: Citato in Roberto Perrone, Big Jim brutalizza Goran il tenero https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/17/Big_Jim_brutalizza_Goran_tenero_co_0_9305175787.shtml, Corriere della sera, 17 maggio 1993.

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“Sedici anni dopo Nantes, da un Meneghin all'altro, la vittoria dell'Italia, la grande emozione!!!”

Flavio Tranquillo (1962) giornalista e scrittore italiano

istanti finali di Italia-Spagna, finale dell'Europeo di Basket 1999
Citazioni tratte da telecronache, Italbasket