Frasi su gabbiano

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema gabbiano, mare, cielo, vita.

Frasi su gabbiano

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“Se rinasco gabbiano gli cagherò proprio sul muso, all'invidioso. Sono un angelo e adesso non canto più… ora grido!”

Renato Zero (1950) cantautore e showman italiano

da Qualcuno mi ha ucciso
La Curva dell'Angelo

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“Vecchi gozzi alla deriva si preparano alla pesca | con le reti rattopate nella stiva | l'onda avanza a passi nani agonistica col molo | mentre il vento già scommette coi gabbiani.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Anche questo è sud, lato B, n. 3
Resta vile maschio, dove vai?

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“Può essere bello solo ciò che è grave.”

da Il gabbiano
Il gabbiano

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“Perché tu possa ascoltarmi | le mie parole | si fanno sottili, a volte, | come impronte di gabbiani sulla spiaggia.”

Pablo Neruda (1904–1973) poeta e attivista cileno

V – Perché tu possa ascoltarmi
Venti poesie d'amore e una canzone disperata

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“Cuore di iceberg, potrei affondarci il Titanic | Vorrei morire in spiaggia come fanno i gabbiani.”

Ketama126 (1992) rapper e produttore discografico italiano

da Più Forte, n. 6
Kety

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“Hai mai seguito il volo | di un falco | o di un gabbiano?”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Ti avrò
Il falco e il gabbiano

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“I gabbiani ridono e i corvi cantano il Miserere.”

Anacleto Verrecchia (1926–2012) filosofo italiano

Rapsodia viennese

“Cornacchie magre volavano in circolo sopra le sterpaglie in cerca di cibo. Qualcuna si avventurava anche al centro della carreggiata deserta se c'era da piluccarela carcassa di qualche animaletto sfortunato appena maciullato da un'auto. Rocco odiava quegli uccelli. anche a Roma avevano preso il sopravvento sugli altri volatili. Sbranavano le uova di passeri, pettirossi, cinciallegre ed erano sempre più numerosi. Stavano diventando i padroni dei cieli italiani, a Roma ormai gli unici a tenergli testa erano i gabbiani e i pappagalli verdi che avevano colonizzato i grandi parchi cittadini. Quelli erano rapaci veri, venivano dal Brasile e in quanto a fame non avevano certo da imparare da una cornacchia italiana. Ogni volta che a Villa Borghese o a Villa Ada li vedeva volare in formazione come degli stuka, verdi e rossi coi loro richiami sgraziati, pensava al primo scemo che aveva aperto la gabbia e s'era fatto scappare il Pappagallo Alfa, il pioniere di quella che ora era un'enorme colonia aggressiva e micidiale che stava finendo di massacrare i passeri e gli altri uccellini romani. Comunque, in quanto a bellezza, i pappagalli erano assolutamente superiori a quelle cornacchie spelacchiate e sgraziate. Rocco aspettava trepidante il momento in cui a Roma il cretino di turno si sarebbe lasciato scappare un anaconda. L'Anaconda Alfa. Lì sì che le cose si sarebbero fatte interessanti. Se non altro sarebbe diminuita in maniera esponenziale la popolazione dei ratti romani, ormai grossi come alani e davanti ai quali qualsiasi gatto scappava a zampe levate. Ecco, gli sarebbe piaciuto vederli di fronte ad un anaconda del delta delle Amazzoni, lungo una decina di metri, che ingoia in pochi minuti una bufala campana. Anche questo sarebbe stato un effetto collaterale della globalizzazione, un effetto benefico secondo Rocco Schiavone. Certo poi sarebbe stato un po' complesso affrontare serpenti abbarbicati sui rami dei platani del lungotevere ma almeno il nemico era visibile, meno subdolo, elegante e bello da guardare. In più non era portatore di malattie infettive come i sorci. Magari avrebbe anche incrementato la produzione di borse e scarpe. Chissà.”

La costola di Adamo

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“L' infinito del cielo | ha disperso la tua voce | sulle ali dei gabbiani | lasciandoci solo silenzi.”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da In morte di Bruno Vilar, vv. 10-13
L' attimo e l' infinito

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“Se rimango su un'isola da sola con Buonanno che faccio? Piuttosto mi accoppio con un pellicano, con un gabbiano, con un animale. Buonanno è come un cabarettista di un localino di periferia che paghi due euro per divertirti. E alla fine gli lanci pure i pomodori. Invece ci rappresenta.”

Vladimir Luxuria (1965) attrice, attivista e conduttrice televisiva italiana

Origine: Dalla trasmissione readiofonica La Zanzara; citato in Vladimir Luxuria: “Piuttosto che con Buonanno mi accoppio con un animale” http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/vladimir-luxuria-piuttosto-che-con-buonanno-mi-accoppio-con-un-animale-2132106/, blitzquotidiano.it, 16 marzo 2015.

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“Gàbbiani: ancore delle navi che percorrono i cieli.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 76

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“Poesia
Perduto Amor

Fili di stelle
nella tasca dei sogni,
e gelido tuono irrompe
nei pensieri
di un cuor ferito
da una triste bugia,
nel ciel di quell'addio,
sussurrato solo con labbra
ma rinnegato dal cuor.
Brivido cieco
lungo la schiena
a raccontarmi lacrime
di sangue sulla tela della
tua nuda anima,
dalle ali di farfalla
e un bel pungiglione
di scorpione.
Su raccontami anima
mia amata,
raccontami come accartocci l'amore e le carezze
buttando tutto via
dietro alle tue spalle,
e che fino a ieri
come gabbiano d'oro
nel mondo delle emozioni volavi e vivevi incondizionata
respirando tutte le sensazioni del cuore,
dimmi cosa nasce
nel tuo io che ti vuol
così lontana da me?
Sacrificando
amore per carriera,
calpestando amore
per la maledetta fama,
che tanto lontana
ti vuol da me!
Sommerso nelle acque
della cruda tempesta
di questo sfumato amor
annego vinto piegato
in due dallo schiaffo possente
della delusione quando
il volto mi ha tinto
di pallido dolore,
cancellando ogni
barlume di straccio
di sentimento dal tuo cuore
che ormai quando votato
al prestigio e alla carriera,
seppellendomi nel passato
felice stella brillante
ti ha resa bella!
Ma…. lasciami ancora
fili di stelle nella tasca
dei sogni cosicché
nella notte più scura,
quella della nostalgia
lì faccia sfavillare
accanto alla spina luna
ricordandoti come
meteora speciale che…
orbita lontano lontano
via dal mio cuor
e dalla mia essenza, fragranza dispersa nel tempo
della rassegnazione unta
di disperazione per il suo
perduto amor.”