Frasi su inizio
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“[Riferito a un Italia-Brasile del 1963] Pelé era così bravo che non veniva neanche voglia di picchiarlo. E poi quella volta lì, a Milano, aveva una caviglia in disordine. Ma doveva giocare. La tariffa del Santos era: 50mila dollari con Pelé dall'inizio, 10mila senza Pelé.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura, Auguri re del calcio, una vita senza rivali http://www.repubblica.it/online/sport/pel/pel/pel.html, Repubblica.it, 23 ottobre 2000.

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“Sicuramente non si tratta del caso peggiore che ho dovuto affrontare. La squadra più problematica fu quella del dopo-Mundial, quando si aggiunsero Platini e Boniek, ritornò Bettega ed utilizzammo sin dall'inizio Paolo Rossi. Allora bisognava far quadrare equilibri tattici e valori tecnici a dispetto dei singoli. Questa volta invece ci sono tanti giovani con i quali sarà più semplice lavorare, visto che hanno ancora molto da imparare.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Giancarlo Emanuel, 'Cambiamo modulo, Serena giocherà al posto di Bettega' http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/24/cambiamo-modulo-serena-giochera-nel-ruolo-di.html, la Repubblica, 24 luglio 1985.

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“All'inizio è stato complicato accettarlo, anche perché in questi anni ho vissuto sì sofferenze ma anche tante gioie, ma quel momento di dubbio l'ho superato. Potrei giocare qualche esibizione, ma il professionismo è una pagina chiusa.”

Gastón Gaudio (1978) tennista argentino

Origine: Citato in Davide Uccella, Il ritiro, in punta di piedi, di Gaston Gaudio http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/09/01/573036-ritiro_punta_piedi_gaston_gaudio.shtml, Ubitennis.com, 1 settembre 2011

“Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto.”

John Hedgecoe (1932–2010) fotografo, scrittore (autore di libri sulla fotografia)

Il nuovo manuale del fotografo

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“Il raggiungimento di un ideale è spesso l'inizio della disillusione.”

Stanley Baldwin (1867–1947) politico inglese

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“Sono nove i camici bianchi uccisi dall'inizio dei bombardamenti […]. I sopravvissuti tremano di paura, ma non si tirano indietro.”

Vittorio Arrigoni (1975–2011) scrittore e attivista italiano

Origine: Gaza. Restiamo umani, p. 63

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“Una ripida discesa, che si prolunga sul fianco del dirupo, ci conduce al fondo della vallata del torrente che sbocca alla Marina di Catanzaro. All'inizio di questo pendìo un gruppo di platani secolari, dal tronco marmorato, offrirebbe ai paesaggisti magnifici modelli per degli studi di alberi. Avvezzo alla abitudini del paese, io non stupisco né mi spavento di vedere il nostro cocchiere spingere le sue bestie a gran corsa nella discesa; so già per esperienza che i cavalli calabresi hanno il piede di una sicurezza mirabile, e sono abituati a scendere a tutto galoppo i più forti pendii, girando con una precisione meravigliosa nelle curve più brusche della strada, quando s'immaginerebbe che il loro slancio stia per trascinarli nell'abisso. In fondo alla vallata lasciamo sulla destra, a un centinaio di metri di distanza, una vasta chiusa di aranci e di altri alberi fruttiferi, perfettamente irrigua, di una vegetazione meravigliosa, circondata da tutti i lati da rocce a picco bruciata dal sole e coperte da cactus, di agavi e aloe. Questa chiusa passa per una delle meraviglie dei dintorni di Catanzaro; è uno dei siti in cui si conducono i forestieri. La si chiama il Paradiso, e tal nome è ben dato, perché è un vero paradiso di frescura e di ridente vegetazione, una deliziosa solitudine, nella quale è possibile credersi isolato dal resto del mondo.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 8-9

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“Amici sportivi buonasera e buon calcio.”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

all'inizio di ogni collegamento

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“Ecco Gianluca Vialli: il glorioso, il valoroso, il caparbio, l'indomito capitano, Gianluca Vialli, riceve le congratulazioni, la medaglia da parte dei dirigenti dell'UEFA, da Lennart Johansson, da… Aigner, Gerhard Aigner. Tutti i giocatori che passano in rassegna… vedete l'entusiasmo: tocca a Jugović, seconda Coppa dei Campioni per lui, Paulo Sousa, è la prima volta, Michele Padovano, che anche lui ha contribuito in modo importante alla vittoria dei suoi compagni, poi Conte che è stato costretto, purtroppo per lui, ad uscire anzitempo, il gladiatore, vale a dire Moreno Torricelli, Porrini, che non ce l'ha fatta a scendere in campo ma comunque è stato importante in questa edizione della Champions League, poi Fabrizio Ravanelli, il pararigori Peruzzi, Ciro Ferrara, che ha segnato il primo calcio di rigore, poi Rampulla, il portiere meno battuto della Champions League, ricordiamolo, e poi il momento di Alessandro Del Piero che aveva contribuito ad un inizio travolgente. E siamo al momento della Coppa dei Campioni, attenzione! La Coppa dei Campioni che viene consegnata al capitano… è festa! È festa! La bacia! Vialli alza al cielo di Roma, al cielo d'Italia la Coppa dei Campioni! Un trofeo che inseguiva dal 1992, unitamente a Vierchowod e Lombardo, e che la stessa Juventus inseguiva da undici anni, dopo la triste vittoriosa notte di Bruxelles. È Juventus, è la festa della Juventus!”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

Ajax-Juventus, 22 maggio 1996, consegna del trofeo

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“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“Agassi è una leggenda. Davvero è molto difficile fare quello che ha fatto lui perché è stato un grande sin dall'inizio e anche dopo il suo ritorno. Mentalmente è stato difficilissimo tornare ancora più forte di prima. Ha fatto una cosa incredibile.”

Rafael Nadal (1986) tennista spagnolo

Origine: Citato in Andre Agassi: la storia! http://www.tennisitaliano.it/andre-agassi-la-storia-6-le-parole, Il Tennis Italiano, 30 ottobre 2009.

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“Il fatto che c'eravamo io e John, ha attirato al doppio anche Lendl. All'inizio non lo giocava, non gli piaceva. Ma se andava in campo in coppia con chiunque altro contro John e me, il pubblico si scaldava e lui pure, perché sapeva che qualcosa sarebbe successa, vista la rivalità tra loro due.”

Peter Fleming (1955) tennista statunitense

Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, Peter Fleming: "Il doppio farebbe bene ai top player" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/11/08/799491-peter_fleming_doppio_farebbe_bene_player.shtml, Ubitennis.com, 8 novembre 2012.

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“Sta suonando l'allarme della prima posizione.”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Dovizioso inizia l'ultimo giro a Donington in prima posizione
Tratte da alcune gare

“Buongiorno a tutti i motociclisti e agli appassionati di motociclismo.”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Sempre detta all'inizio di ogni telecronaca fino al 2009
Citazioni ricorrenti

“Facciamo il briefing con Milano.”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Pochi minuti prima dell'inizio di ogni turno di prove o Gran Premio per lanciare la pubblicità, utilizzata quando Mediaset aveva i diritti del Motomondiale
Citazioni ricorrenti

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“Suppongo che la percezione del pubblico sia quella per cui io devo vincere ogni settimana. È vero, non vinco come ho fatto nel 2000, ma sapete una cosa? I giocatori nella storia che ci sono riusciti sono davvero pochi. Il fatto è che lo standard usato nei miei confronti è spietato. Ho vinto un torneo a inizio stagione, ma nessuno lo ricorda. Invece è come se non mi qualificassi neppure. Ma in campo ci sono anche gli altri giocatori, tutti bravi e migliorati.”

Tiger Woods (1975) golfista statunitense

Origine: Citato in Riccardo Romani, Tiger, ovvero l'impossibilità di essere normale https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/13/Tiger_ovvero_impossibilita_essere_normale_co_9_040413108.shtml, Corriere della sera, 13 aprile 2004.

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“Nadal merita rispetto. Ha avuto il suo miglior inizio di stagione, è stato fenomenale, come sempre, sulla terra, e sta giocando costantemente bene su tutte le superfici, per cui è una seria minaccia. Gran combattente, ha un bilancio favorevole con me, la sfida mi stimola.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2008
Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Federer-Nadal, classe o potenza, Wimbledon decide chi è il più forte http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/luglio/05/Federer_Nadal_Classe_potenza_Wimbledon_ga_10_080705028.shtml, Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2008.

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“Il denaro è uno stimolo a inizio carriera, ma raggiunta una certa soglia non è più il chiodo fisso.”

Juan Carlos Ferrero (1980) tennista spagnolo

Origine: Citato in Alberto Giorni, Tennis, sport per vecchi? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/05/31/721429-tennis_sport_vecchi.shtml, Ubitennis.com, 1 giugno 2012.

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“L'abitudine è all'inizio il filo di una ragnatela, dopo un po' un cavo.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

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“L'attacco alla Varaita iniziò, dicevamo, il 21 agosto. Tra l'altro, per quanto è dato saperne, i tedeschi possedevano informazioni errate sulla consistenza delle forze partigiane in valle, che facevano ammontare a diverse migliaia d'uomini muniti di cannoni. Presumibilmente queste valutazioni si basavano sulle voci correnti, sull'incessante attività partigiana in pianura e sugli attacchi portati al presidio di Piasco. Un episodio che doveva aver contribuito a rafforzare l'ipotesi di grandi ammassamenti di volontari in Varaita, era avvenuto il 6 agosto. In piena notte, nella cittadina di Saluzzo una serie di esplosioni violente aveva squassato l'aria. Una carica di esplosivo aveva danneggiato la Casa Littoria, nel centro della città, altre cariche avevano abbattuto due pali del telegrafo nella stazione, distrutto tratti di binario, sfasciato una locomotiva, dei carri merci ed una «littorina»; infine il posto di blocco all'uscita di Saluzzo era stato attaccato e fatto anch'esso saltare. I nazifascisti ritenevano che l'azione fosse frutto di un attacco in forze dei partigiani, non supponendo che pochi arditi avessero potuto penetrare in una città dove stazionavano ingenti reparti di truppa. Invece, il colpo di mano era stato opera di quattro volontari della sezione guastatori GL della brigata Varaita, al comando di Vittorio Giuliani.”

Mario Giovana (1925–2009) partigiano, giornalista e storico italiano

pagg. 231 e 232
Storia di una formazione partigiana – Resistenza nel Cuneese

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“Andare a vedere lo spettacolo di Hendrix fu l'esperienza più psichedelica che abbia mai avuto. Quando iniziò a suonare, qualcosa cambiò: cambiarono i colori, tutto cambiò. Cambiò il suono.”

Pete Townshend (1945) chitarrista, compositore e paroliere britannico

Origine: Citato in Charles Shaar Murray, Jimi Hendrix: una chitarra per il secolo (Grosstown Traffic: Jim Hendrix and post-war pop), traduzione di Massimo Cotto, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1992. ISBN 88-07-07025-1

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“Mi sembra molto giusto che all'inizio di una partita di caccia si avvertano lepri e fagiani suonando i corni da caccia.”

Gustav Heinemann (1899–1976) politico tedesco

citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1973

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“L'inizio della quinta stagione sarà veramente figo, con un'amicizia da riparare: non posso dirvi come, altrimenti mi sparano, ma posso anticiparvi che sarà molto godibile, molto piacevole, molto soddisfacente.”

Hugh Laurie (1959) attore, scrittore e musicista britannico

citato in Mediaset Premium http://www.mediasetpremium.mediaset.it/articolo/articolo_1175.shtml

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