Frasi su linguaggio
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“La matematica è linguaggio […] più logica.”

Richard Feynman (1918–1988) fisico statunitense

Origine: Da La legge Fisica.

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“Il linguaggio è un labirinto di strade. Vieni da una parte e ti sai orientare; giungi allo stesso punto da un'altra parte, e non ti raccapezzi più.”

Ludwig Wittgenstein (1889–1951) filosofo e logico austriaco

da Ricerche filosofiche, traduzione di Mario Trinchero, Einaudi, 1967

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“La totalità delle proposizioni è il linguaggio.”

Origine: Tractatus logico-philosophicus, p. 4.001

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“Tutta la filosofia è «critica del linguaggio.»”

Origine: Tractatus logico-philosophicus, p. 4.0031

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“I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.”

Origine: Tractatus logico-philosophicus, p. 5.6

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“Il pensiero, o se si preferisce, l'atteggiamento mentale di Galileo sensibilmente diverso da quello di Descartes. Quello di Galileo non è puramente matematico: è fisico-matematico. Galileo non formula delle ipotesi sui modi possibili del moto accelerato: ciò che egli cerca, è il modo reale, il modo di cui si serve la natura. Galileo non parte, come Descartes, da un meccanismo causale, per tradurlo in seguito in un rapporto puramente geometrico, o anche, per sostituirvi un tale rapporto. Egli muove dall'idea – indubbiamente precostituita, ma che fornisce la base alla sua filosofia della natura – che le leggi della natura sono delle leggi matematiche. Il reale incarna il matematico. In tal modo non è presente, in Galileo, uno scarto tra l'esperienza e la teoria; la teoria, la formula, non si applica ai fenomeni dall'esterno, non «salva» questi fenomeni, ma ne esprime l'essenza. La natura non risponde che alle domande poste in linguaggio matematico, giacché la natura è il regno della misura e dell'ordine. E se l'esperienza guida così «come per la mano» il ragionamento, ciò avviene perché, nell'esperienza ben diretta, vale a dire a una domanda ben posta, la natura rivela la sua essenza profonda che solo l'intelletto, d'altronde, è capace di comprendere.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

cap. II, Conclusione, pp. 156 sg.
Studi galileiani

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“Flavio Tranquillo: Con buona pace di quelli a cui non piace quest'espressione… Come giudichi il "linguaggio del corpo" di Radmanovic?
Federico Buffa: Sembra un'anfora!”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

dalla partita Indiana Pacers-Seattle Supersonics, Gennaio 2006
Citazioni tratte da telecronache

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“La vera creatività comincia spesso dove termina il linguaggio.”

Arthur Koestler (1905–1983) scrittore e filosofo ungherese

Origine: Da The Act of Creation, 1964.

“Il metodo compositivo di Terragni si svolgeva secondo le regole del più stretto razionalismo. Da elementi funzionali sistemati con rigore all'interno, si costituivano volumi che riflettevano questi elementi all'esterno, creando il linguaggio assoluto delle forme.”

Alberto Sartoris (1901–1998) architetto italiano

Origine: Da Giuseppe Terragni dal vero, in Giuseppe Terragni. Opera completa, a cura di Giorgio Ciucci, Milano, 1996, p. 16.

“Contrariamente all'intuizione di Einstein, non solo Dio gioca a dadi, ma sembra essere l'unico del quale possiamo fidarci per un gioco onesto.”

da Informazione. Il nuovo linguaggio della scienza, traduzione di Stefano Bianchi, edizioni Dedalo, 2005

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“Il linguaggio opera interamente nell'ambiguità, e la maggior parte del tempo non sapete assolutamente nulla di ciò che dite.”

Jacques Lacan (1901–1981) psichiatra e filosofo francese

Origine: Il Seminario III: Le Psicosi, p. 136

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“Ma in fondo cos'è la musica classica se non quel linguaggio colto che fa uso della notazione scritta?”

Giovanni Allevi (1969) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

In viaggio con la Strega

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“La bella musica è un linguaggio universale che parla direttamente da cuore a cuore, oltre i muri, oltre i confini delle nazioni.”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Salvino Chiereghin, La musica, divina armonia, SEI, Torino 1953.

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“Che cos'è la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne?”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall' Udienza Generale, 18 novembre 2009 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20091118_it.html
Udienze

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“I Magi hanno seguito la stella. Attraverso il linguaggio della creazione hanno trovato il Dio della storia. Certo, il linguaggio della creazione da solo non basta. Solo la Parola di Dio che incontriamo nella Sacra Scrittura poteva indicare loro definitivamente la strada. Creazione e Scrittura, ragione e fede devono stare insieme per condurci al Dio vivente. Si è molto discusso su che genere di stella fosse quella che guidò i Magi. Si pensa ad una congiunzione di pianeti, ad una Super nova, cioè ad una di quelle stelle inizialmente molto deboli in cui un'esplosione interna sprigiona per un certo tempo un immenso splendore, ad una cometa, e così via. Continuino pure gli scienziati questa discussione. La grande stella, la vera Super nova che ci guida è Cristo stesso. Egli è, per così dire, l'esplosione dell'amore di Dio, che fa splendere sul mondo il grande fulgore del suo cuore. E possiamo aggiungere: i Magi d'Oriente di cui parla il Vangelo di oggi, così come generalmente i Santi, sono diventati a poco a poco loro stessi costellazioni di Dio, che ci indicano la strada. In tutte queste persone il contatto con la Parola di Dio ha, per così dire, provocato un'esplosione di luce, mediante la quale lo splendore di Dio illumina questo nostro mondo e ci indica la strada. I Santi sono stelle di Dio, dalle quali ci lasciamo guidare verso Colui al quale anela il nostro essere.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Omelia sull'Epifania, 6 gennaio 2012 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2012/documents/hf_ben-xvi_hom_20120106_epifania_it.html
Omelie

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“Il linguaggio del creato ci permette di percorrere un buon tratto di strada verso Dio, ma non ci dona la luce definitiva.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

6 gennaio 2011 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2011/documents/hf_ben-xvi_hom_20110106_epifania_it.html
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“Ma se la natura è realmente strutturata con un linguaggio matematico e la matematica inventata dall'uomo può giungere a comprenderlo, ciò significa che qualcosa di straordinario si è verificato: la struttura oggettiva dell'universo e la struttura intellettuale del soggetto umano coincidono […].”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI all'Arcivescovo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense, in occasione del Convegno sul tema: "Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva. Scienza, filosofia e teologia in dialogo" http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/pont-messages/2009/documents/hf_ben-xvi_mes_20091126_fisichella-telescopio_it.html, 26 novembre 2009
Discorsi

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“Il pensiero concettuale è nato di pari passo con il linguaggio.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Il futuro è aperto

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“Ad opera del linguaggio è sorta una comunanza, una comunanza del sapere e quindi del volere mai prima esistita.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Il futuro è aperto

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“Imitare il linguaggio della bontà è la più grande malvagità!”
Bonitatis verba imitari maior malitia est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Dentro ad ogni sguardo c'è un segnale, un linguaggio in codice tra noi che non sappiamo cancellare.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Dentro ai tuoi occhi
Manifesto

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“La creazione di un linguaggio genera di per sé una mitologia, perché creazione della lingua e creazione della mitologia sono funzioni correlate.”

John Ronald Reuel Tolkien (1892–1973) scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico

citato in Corriere della sera, 1 novembre 2003

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“Io trovo la creazione dei linguaggi e la relazione tra di essi un piacere estetico in sé, a prescindere dal Signore degli Anelli che era ed è tutt'ora una creazione dipendente da questi.”

John Ronald Reuel Tolkien (1892–1973) scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico

lettera pubblicata su Parma Eldalamberon n. 17, pag. 61

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“Il cinema è uno dei tre linguaggi universali; gli altri due sono la matematica e la musica.”

Frank Capra (1897–1991) regista italiano

Origine: Citato in Portala al cinema (The Moviegoer's Companion, Think Publishing, Londra, 2004), a cura di Rhiannon Guy, traduzione di Luigi Giacone, Einaudi, Torino, 2006. ISBN 88-06-18304-4

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“Questo è senza dubbio un ideale che non potrà mai essere raggiunto, ma gli ideali non esistono per essere raggiunti: essi non fanno altro che indicare la direzione in cui ci si dovrebbe muovere.”

Edward Sapir (1884–1939) etnologo e linguista statunitense

da The Function of an International Auxiliary Language, 1931, tr. it. in Cultura, linguaggio e personalità, Torino, Einaudi, 1972

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“A tutti gli effetti pratici un reddito troppo basso è, nella determinazione dei disturbi mentali, un fattore almeno altrettanto importante quanto un sepolto complesso di Edipo o un trauma sessuale.”

Edward Sapir (1884–1939) etnologo e linguista statunitense

da Psychiatric and Cultural Pitfalls in the Business of Getting a Living, 1939, tr. it. in Cultura, linguaggio e personalità, Torino, Einaudi, 1972

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“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

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