Frasi su mercato
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“L'unica definizione possibile dell'integralismo è questa: se una filosofia, ideologia, dottrina economica fallisce miseramente, fondamentalista è colui che attribuisce questo fallimento non alla filosofia, alla dottrina, all'ideologia, ma al fatto che essa è stata applicata male o solo parzialmente. Visto che il libero mercato ha fallito, il fondamentalista dice: c'era troppo stato, bisogna ridurlo ancora (tagliare le tasse rende lo stato più debole).”

da La disfatta del mercato, il manifesto, 9 ottobre 2008, p. 1
Origine: Lev Nikolaevič Tolstoj, Guerra e pace, all'interno di un discorso sugli errori dei generali, che non si assumono mai le proprie colpe: «Pfull era uno di quei teorici che amano tanto le loro teorie da dimenticarne lo scopo, l'applicazione pratica. Per amore della teoria, essi odiano tutte le cose pratiche e non vogliono abbassarsi ad esse. Egli si rallegrava anche dell'insuccesso, perché l'insuccesso, dovuto a deviazioni, in pratica, dalla sua teoria, non faceva che fortificarla».

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“Che ppredicava a la Missione er prete? | «Li libbri nun zò rrobba da cristiano: | fijji, pe ccarità, nnu li leggete.»”

da Er mercato de piazza Navona, 1121 del 20 marzo 1834
Sonetti romaneschi

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“Credo nei liberi mercati, nella competizione tra operatori. Credo nella società aperta e vedo un mondo ormai interconnesso. Da quando è caduto l'impero sovietico e la Cina si è mossa sulla via della liberalizzazione, il pianeta si è aperto e penso che sia decisivo avere buon senso, analizzare i problemi e non coltivare dottrine.”

John Elkann (1976) imprenditore italiano

Origine: Citato in Quel che devo a Gabetti e Marchionne Montezemolo in politica? Spero di no http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/03/Elkann_intervista.shtml, Corriere.it, 03 luglio 2007.

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“Il mercato della miseria è sempre enorme.”

Bruce Sterling (1954) autore di fantascienza statunitense

Origine: Il chiosco, p. 31

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“Wikipedia è un miracolo imperfetto. È miracoloso come l'unione libera di tante esperienze abbia portato ad accumulare tanti contenuti. La conoscenza raccolta in Wikipedia contiene cose perfettibili, anche grossolani errori e veri e propri atti di vandalismo o sabotaggio. Non fermiamoci a questo. Abbiamo tutti i giorni a che fare con discutibili fonti di informazione: libri, giornali, telegiornali. Wikipedia è un fatto, esiste. La consultazione della Wikipedia è comoda e immediata. […] Se Wikipedia è talvolta vittima della propria libertà, non dimentichiamo però che le altre fonti di informazione sono vittime di condizionamenti di mercato o politici. Confrontando fonti diverse sottoposte a diversi tipi di "rumore" informativo si può ottenere una informazione più equilibrata. Per quanto riguarda l'autogestione, le comunità virtuali non sono diverse dalle altre comunità umane. Da migliaia di anni i sistemi sociali hanno dimostrato che gli umani hanno la capacità e la volontà di organizzarsi. Anzi, l'esplosione di wikipedia e dei blog dimostra come sia in atto una rivolta alla volontà di organizzare la conoscenza dall'alto, preconfezionata. L'uomo culturale vuole essere co-protagonista e non spettatore.”

Renzo Davoli (1964) accademico e hacker italiano

5 anni di Wikipedia, il fascino di un miracolo perfettibile, Intervista a Renzo Davoli su Unibo magazine http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2006/01/20/wikipedia.htm, 20 gennaio 2006

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“La gratuità esclude il calcolo, e dunque non può vivere laddove domina il mercato.”

Pierpaolo Donati (1946) sociologo e filosofo italiano

Il dono in famiglia

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“[In seguito all'affare Sagnol nel 2005] Il comportamento della Juve sul mercato è mafioso.”

Karl-Heinz Rummenigge (1955) dirigente sportivo e ex calciatore tedesco

Origine: Citato in Rummenigge: «Fate il mercato da mafiosi Moggi: Non abbiamo portato via nessuno» http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/12/rummenigge-fate-il-mercato-da-mafiosi-moggi.html, Repubblica.it, 12 dicembre 2005.

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“Anche se un "bolla" immobiliare di scala nazionale non sembra probabile, sembra che ci siano al minimo segni di "schiuma" in alcuni mercati locali dove i prezzi degli immobili hanno raggiunto livelli insostenibili.”

Alan Greenspan (1926) economista statunitense

da www.federalreserve.gov http://www.federalreserve.gov/boarddocs/testimony/2005/200506092/default.htm, 9 giungo 2005

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“E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'Italia è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale."”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano

Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.
Origine: Dall'articolo, L'antipolitica o l'altrapolitica? http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search, la Repubblica, 1 marzo 2012.

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“La tesi provocatoria: il miglior mezzo per distruggere l'economia di mercato, e con essa uno dei presupposti della società aperta, è il concetto di giustizia sociale nel senso dell'egalitarismo.”

Gerard Radnitzky (1921–2006) filosofo e teorico tedesco

Il futuro è aperto: il colloquio di Altenberg insieme con i testi del simposio viennese su Popper

“Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.”

Dino Basili (1934) scrittore, giornalista

Amici amici

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“Cose romantiche a buon mercato”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The River

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“[Alla domanda su cosa pensassero di lui i dirigenti Rai] Chillo ha da murì. […] Ci vogliono buttare fuori dal mercato. […] In teoria la Rai avrebbe un tetto massimo di raccolta pubblicitaria stabilito dal Parlamento. Non lo rispetta, sfora di 100 miliardi e nessuno la punisce. Adesso la magistratura indaga. Però sicuramente non se ne farà nulla. Parliamo d'informazione televisiva. È lottizzata. La Rai pensa solo al Palazzo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Durante l'Excelsior Hotel Gallia di Milano; citato in Giorgio Lonardi, "La Rai vuole farci fuori" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/04/la-rai-vuole-farci-fuori.html, la Repubblica, 4 ottobre 1989.

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“Credo di poter rivendicare a me stesso la capacità di essere un editore non solo bravo nelle conoscenze del mercato dei lettori, degli ascoltatori e della pubblicità, ma assolutamente riguardoso di quelle che sono le autonomie di direttori e giornalisti ed in grado di garantire a questi direttori e giornalisti molta maggiore libertà ed autonomia di quelle di cui godono attualmente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Dall'intervista a Radio Popolare di Milano; citato in Antonio Calabrò e Sergio Luciano, No alla richiesta di De Benedetti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/12/23/no-alla-richiesta-di-de-benedetti.html, la Repubblica, 23 dicembre 1989.

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“La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per formulare queste nuove regole. Tra le varie ipotesi avanzate c'è anche questa, ma per ora non c'è nulla di concreto. Certamente la soluzione non può essere né nazionale né europea, ma globale. Va presa nelle istituzioni mondiali.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Citato in Crisi, Berlusconi: «Resistete al panico» Tremonti: «Impegni forti o non firmo» http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_10/berlusconi_crisi_a156dce2-96cd-11dd-9911-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 10 ottobre 2008.

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“[Riferendosi al mercato del Milan] Non ci sono soldi per comperare cinque campioni o tutti quelli che ci vorrebbero.”

Zlatan Ibrahimović (1981) calciatore svedese

Origine: Citato in Alberto Costa, L'ironia di Ibra: «Vi serve un assegno?» http://www.corriere.it/sport/12_luglio_14/ibra-assegno-dirigenza-milan_f6c7d53a-cdb2-11e1-bc80-9c2657984b85.shtml, Corriere.it, 14 luglio 2012.

“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
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“L'origine cristiana dell'Europa è una evidenza storica. Se l'Europa ignora le sue radici cristiane cesserà di essere una civiltà e di essere solo un mercato.”

André Comte-Sponville (1952) filosofo francese

dall'intervista a ABC. es del 1° aprile 2011; citato in Il filosofo ateo Comte-Sponville: «le radici cristiane sono un'evidenza storica», UCCRonline. it, 28 giugno 2011

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“Le radici di una collettività possono essere minate se tutto è mercato, dalla salute alle scelte della politica.”

Sandro Curzi (1930–2008) giornalista, politico e personaggio televisivo italiano

dall'intervista di Paolo Conti, «Combatto contro il cancro e contro ogni accanimento», Corriere della sera, 24 gennaio 2007, p. 18

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“Il giornalismo di qualità non è merce a buon mercato e un'industria che cede gratis i suoi contenuti non fa altro che cannibalizzare la propria capacità di produrre buon giornalismo.”

Rupert Murdoch (1931) editore, imprenditore e produttore televisivo australiano naturalizzato statunitense

da Corriere della sera, 7 agosto 2009

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“[Su Ferdinando II delle Due Sicilie] Frugale, laborioso, sollecito, niente a giuoco, niente a cacce, né a corse o a feste avea pensiero; tutto al governo. Niuno negherà essere splendido il suo primo decennio. Pace profonda, quiete e sicurezza, libertà civile, prosperità molta. Brevemente si costruirono strade, edifizii comunali, lazzaretti, case di bagni minerali, prigioni col sistema penitenziario, scuole per sordomuti, ospizii ed asili per indigenti e orfanelli e reietti e folli, porti a Catania, a Marsala, a Mazzara, e moli a Terranova e a Girgenti; s'istituirono consigli edilizii, monti pecuniarii e frumentarii, compagnie di Pompieri, opificii, nuove accademie, nuove cattedre all'università, nuovi collegi, nuovi licei. Si bonificavan terre paludose, si davano alla coltura terre boscose, e 800 mila moggia del Tavoliere di Puglia; si facevan ponti di ferro e di fabbrica su' fiumi, fanali a gas, fari alla Fresnel, ed ogni novella invenzione qui primamente in Italia era attuata. Si stipulavan trattati di commercio, si creavan guardie civiche per Napoli e per le provincie, e guardie d'onore a cavallo. Que' dieci anni fur benedetti anche ne' campi. Ubertose messi, mercati grassi, miti prezzi, comune l'agiatezza; un movimento d'industria, un crescer di popolazione, un incremento di tutte cose buone; sicché non credo il reame avesse tempi più gai e lieti di quelli.”

Giacinto de' Sivo (1814–1867) scrittore e storico italiano

da Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861, Vol. 1 p. 95

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“Nel settimo giorno Dio creò Wall Street. Lì, a Wall Street, dove non è arrivato Dio ci arriva il mercato.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

Tutto il grillo che conta

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“In trent'anni di storia il movimento del fair trade ha innestato, sul nucleo culturale originario, altri contributi provenienti dal movimento ambientalista e dal movimento per i diritti umani. […] Resta comunque forte il «focus primario» che ha fatto nascere il movimento per un commercio equo: la libera associazione dei produttori e dei consumatori per la ricerca di un prezzo dei prodotti del lavoro umano che risponda di più ai bisogni vitali e meno alle cosiddette leggi di mercato.
Questo obiettivo di fondo avvicina il movimento del fair trade ad alcune istanze che furono patrimonio del «socialismo utopistico», in particolare al pensiero proudhoniano che metteva al centro del suo programma la libera associazione tra piccoli produttori. Cambia però la strategia per arrivare a questo obiettivo comune. Per Proudhon, come per altri esponenti del «socialismo utopistico», bisognava eliminare la proprietà e abbattere lo Stato per realizzare l'anarchia positiva, cioè una società a economia decentralizzata e non autoritaria, in cui i lavoratori sarebbero stati i soli padroni della loro produzione, nonché i soli padroni di tutta la società. Diversamente, il movimento del fair trade punta a incidere sia sul mercato capitalistico, sia sulle istituzioni, attraverso un meccanismo di campagne di sensibilizzazione e lobbying, e, nello stesso tempo, costruendo hic et nunc delle alternative concrete.”

Tonino Perna (1947)

cap. IV, 2, p. 86
Fair trade

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“La Rai può essere complementare alla Fininvest. […] Rai e Fininvest sono due aziende attualmente in concorrenza sul mercato. Tuttavia io credo che si possa intendere che la Rai è un'azienda che deve essere prevalentemente orientata al servizio pubblico.”

Letizia Moratti (1949) politica e manager italiana

citato in Michele Manno, la Moratti: " RAI complementare alla FININVEST ". poi chiarisce, ma è polemica https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/22/Moratti_RAI_complementare_alla_FININVEST_co_0_9407221373.shtml, Corriere della sera, 22 luglio 1994

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“Va detto che tradizionalmente la fascinazione dei Paesi democratici nei confronti degli "uomini forti" è rimasta costante nel tempo. Da sempre noi abbiamo creato, preferito e a volte sostenuto tutta una serie di dittatori, talvolta in versione anticomunista, altre volte in qualità di alleati contro la jihad islamica, oppure perché amici nell'organizzazione del mercato. Ripeto, spesso abbiamo costruito, per non dire protetto, una serie di dittatori. Basti pensare a Idi Amin Dada, Bokassa e Mobutu (per citarne solo alcuni), che rispondevano alle esigenze geopolitiche del momento. Oltre al resto, va anche considerato che il dramma di questa realpolitik è che questi dittatori sono molto longevi e normalmente sopravvivono persino quando viene meno l'interesse geo-strategico che aveva inizialmente spinto a supportarli. Ne consegue che, ad esempio, quando è caduto il comunismo e non vi è stata quindi più la necessità di sostenere alcun dittatore in funzione anticomunista, imperterriti si è andati avanti nello stesso modo. Tale fascinazione, che nell'immediato risponde ad alcuni interessi reali di politica internazionale – che non vanno evidentemente sottovalutati – determina però qualche piccolo dettaglio negativo visto che non solo i dittatori sterminano i propri popoli, ma ad un certo punto diventano anche disutili, se non addirittura controproducenti rispetto ai nuovi scenari che si delineano nel mondo!”

Emma Bonino (1948) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – Commissione straordinaria diritti umani – Seduta n. 98, martedì 17 gennaio 2012 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/279008.pdf – Indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale – Audizione della senatrice Emma Bonino, già commissario europeo per gli aiuti umanitari, sul tema Politica estera e diritti umani. Senato della Repubblica Italiana, 17 gennaio 2012.