Frasi su moralista

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema moralista, vita, essere, morale.

Frasi su moralista

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“Il moralista dice di no agli altri, l'uomo morale solo a se stesso.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano
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“La ferocia dei moralisti […] è superata soltanto dalla loro profonda stupidità!”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

11 febbraio 1907, da Da Pelloux a Mussolini. Dai discorsi parlamentari, 1896-1923

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“[Su Jean Racine] Dà soddisfazione pensare che il primo scrittore della letteratura francese non è un moralista, né uno scienziato, né un generale, né un re, ma un uomo di lettere.”

Jean Giraudoux (1882–1944) scrittore e commediografo francese

citato in Jean-François Revel, Nietzche in go-kart, La Fiera Letteraria, 19 ottobre 1967
Citazioni di Jean Giraundoux

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“Il moralista deve rinascere ogni volta. L'artista, una volta per tutte.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

6 dicembre 1911
Aforismi in forma di diario

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“Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Origine: Aforisma postumo citato da Giuliano Ferrara in il Giornale http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=356126&START=1&2col=, 4 giugno 2009, p. 3.

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“Nessuna donna, per quanto gran moralista può essere, può essere eguale a un uomo.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Il giglio della valle

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“Sembra talvolta che ci siano due Tolstoj. Uno, il più conosciuto, è il romanziere celebre […].
L'altro Tolstoj, che pare nascere, già vecchio, dopo il 1880, è il pensatore anarchico e cristiano che mette sotto accusa la società com'è e condanna la ricchezza, il sesso, l'arte come «vizi» del nostro mondo; contrapposto a quello vitalistico, è un Tolstoj etico (non moralista, com'è talvolta detto: Tolstoj non è un moralista, se mai il contrario) e razionalista, uno che a ogni passo si guarda vivere, e vivendo cerca le ragioni della vita. Per questo verifica di continuo, come in una colossale equazione, i dati della coscienza con quelli della realtà. L'esercizio, anche se svolto con forza logica prodigiosa (tanto che Ludwig Wittgenstein considerava Tolstoj uno dei suoi maestri), appare a molti vagamente maniacale e, alla fine, noioso. I biografi tolstoiani simpatizzano di solito col primo Tolstoj, che si presta al cliché facile del genio sregolato e fa più scena, e mettono il secondo, dato che non possono ignorarlo, come dietro un vetro spesso: si vede il gesticolare, ma non si capisce quel che dice, e l'effetto è curioso.
I Diari di Tolstoj (che tiene, con qualche interruzione, per sessantatré anni) fanno giustizia di questa dicotomia. La forza vitale e il pensiero, la vita e la riflessione su di essa, che possono sembrare contrastanti, appaiono qui complementari e inscindibili, fusi, per tutto il corso dell'esistenza tolstoiana, in un unico modo di capire e sentire il mondo. Essi ci mostrano il filo ininterrotto che lega il primo e il secondo Tolstoj […].”

dall'introduzione a Lev Nikolaevič Tolstoj, I diari, Longanesi, Milano, 1980, pp. 9-10

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“Moralista
Compra i libri | per strapparne | le pagine oscene. | Gli costa un po' | ma gli fa bene.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, I coorbitanti, pp. 83-84

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“I maghi non sono moralisti, però sanno dov'è il trucco.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

Bed
Baol

“[Lenz] Moralista ad oltranza.”

Ladislao Mittner (1902–1975) critico letterario, linguista e insegnante italiano

Origine: Citato in Corriere della sera, 28 gennaio 2010.

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“In Masuccio non c'è la vena distaccata del Boccaccio, ma una vena satirica aspra ed esasperata. Egli è un moralista che vuol rappresentare polemicamente le brutture del mondo in cui vive.”

Carlo Salinari (1919–1977) partigiano e critico letterario italiano

Origine: Profilo storico della letteratura italiana, p. 211

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“I cinici sono tutti moralisti, e spietati per giunta.”

cap. 10, p. 144
Storia d'Italia, L'Italia giacobina e carbonara

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“Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle foibe. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste… le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. […] No, questo [tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista] è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

dall'intervista al TG2, Massacri delle foibe http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY, 6 settembre 1996
Interviste

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“Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. Senza, per carità, allusione a Scalfari. Solo come promemoria.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Eugenio Scalfari, Incontro con io, Rizzoli, Milano, 1994, ISBN 8806200747.

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“Beppe Grillo: uno straordinario comunicatore, che riempie, da anni, piazze, teatri-tenda, arene e perfino stadi. Al tempo stesso attore, predicatore, fustigatore, comico, tragico, dissacrante e moralista.”

Ilvo Diamanti (1952) sociologo, politologo e saggista italiano

Origine: Da Quel popolo di Grillo che vota a sinistra, la Repubblica, 19 settembre 2007.

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“Sono stanco di questi ambientalisti moralisti, questi bianchi borghesi liberali che pensano che l'unica cosa sbagliata di questo paese sia il fatto che non ci sono abbastanza piste ciclabili. Persone che provano a rendere il mondo sicuro per le proprie Volvo. Per di più agli ambientalisti non frega niente del pianeta, non in modo idealistico. Sapete a cosa sono interessati? A un posto pulito in cui vivere. Al proprio habitat. Sono preoccupati che in futuro potranno essere disturbati. Insomma, l'egoismo non illuminato non mi impressiona. Per di più non c'è niente che non vada nel pianeta! Niente che non vada! Il pianeta sta bene. Sono le persone ad essere fottute.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

I'm tired of these self-righteous environmentalists, these white, bourgeois liberals who think the only thing wrong with this country is that there aren't enough bicycle paths. People trying to make the world safe for Volvos. Besides, environmentalists don't give a shit about the planet. Not in the abstract, they don't. You know what they're interested in? A clean place to live. Their own habitat. They're worried that some day in the future they might be personally inconvenienced. Narrow, unenlightened self-interest doesn't impress me. Besides, there's nothing wrong with the planet! Nothing wrong with the planet! The planet is fine. The people are fucked.
Jammin in New York

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“Moralista, esaltatore delle virtù civiche e guerriere, conservatore, bastiancontrario, Buscaroli non concede nulla alle ideologie del progresso e alla sociologia dei salotti.”

Mario Cervi (1921–2015) giornalista e saggista italiano

Origine: Da «Figuri e figure» di Buscaroli http://www.sbt.ti.ch/quotidiani-public/main_part.php?fullscreen=true&query=%22Piero+Buscaroli%22&paper=gt&day=6&month=7&year=1979&page=3, Gazzetta Ticinese, 6 giugno 1979, p. 3.

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“Per conquistarsi la patente di moralista, vent'anni fa, bisognava essere dei notevoli rompicoglioni. Oggi basta dire "non si passa con il rosso" e già sei considerato tale.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

da "Fa più politica don Ciotti in un giorno che il Pd in un anno" http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/19/%E2%80%9Cfa-piu-politica-don-ciotti-in-un-giorno-che-il-pd-in-un-anno%E2%80%9D/62197/, Il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2010

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“Eppure io non vedo tra noi nessun moralista, nessuno dei nostri loquaci predicatori, nessuno nemmeno dei nostri Tartufi, che abbia mai fatto la minima riflessione su quest'orrenda abitudine divenuta in noi natura.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

1994, p. 661
Il faut prendre parti, ou le principe d'action

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“Il Partito d'Azione è scomparso dalla scena della nostra storia politica appena vi si è affacciato. Gli azionisti hanno dato un contributo e hanno pagato un prezzo molto alto nella lotta di liberazione dell'occupazione tedesca e fascista del Norditalia. Non mi pare che siano ricordati con particolare gratitudine. Anzi, sono diventati un concetto – l'azionismo – non solo esecrabile, ma che in quanto tale si è trasformato in qualcosa che ha a che vedere esclusivamente con un atteggiamento di etica politica (questo sì ha dato e dà fastidio, a destra come a sinistra). "Azionista" racchiude tante e diverse cose: tutte brutte e ormai totalmente sganciate dalle persone e dalle azioni. L'azionismo è diventato una categoria dello spirito, una categoria culturale. Qual è l'immagine che si vuole dare dell'azionista, allora? Innanzitutto è un intellettuale elitario che, in fondo, disprezza la massa, vuole fare la lezione, per di più con la presunzione che sia per il suo bene. Poi, è una "mosca cocchiera", un'anima bella, un generale senza truppe. Infine. è un rigorista che vorrebbe portare nella politica l'etica dei princìpi e delle convinzioni, senza pragmatismi e compromessi. Insomma, dal punto di vista delle capacità politiche, è un pedagogo moralista e velleitario. Ce lo immaginiamo – questo "azionista" – anche come un tipo antropologico a sé: un vecchio trombone (se non nel corpo, nell'anima), magari un "professorone", un moralista che tratta quotidianamente con le grandi idee che non sporcano le mani, mentre gli altri si danno da fare e le mani se le sporcano e si compromettono (loro sì!) nella "feconda bassura" dell'esperienza (espressione kantiana), cioè della "vera vita": insomma, l'azionista è un morto vivente. Un vero disastro umano. In più, è anche un ipocrita perché, mentre incita gli altri all'azione (azionista, appunto) e a correre i rischi, lui se ne sta nella biblioteca di casa sua, oppure con gli amici, come lui "radical chic" che, se hanno un cane, ha il pedigree oppure, ostentatamente, è un cane di strada e coltivano rancore per il mondo e il popolo bue, a caviale e champagne (la gauche-caviar).”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano
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“Il moralista è sempre severo coi vizi che non ha, e specialmente con le persone che avendo i suoi medesimi difetti gli funzionano da specchio.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 407

“Il moralista borghese è l'uomo della lettera anonima.”

Mario Mariani (1884–1951) scrittore e saggista italiano

da Per l'ultima volta, p. 278

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“Il moralista conosce la brevità e il limite di ciò che fai.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Da interviste

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“La censuses non è un’invenzione dei moralisti, ma dei sofferenti.”

Paolo Sorrentino (1970) regista italiano

cap. Settimio Valori, p. 272
Gli aspetti irrilevanti