Frasi su palco

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema palco, cosa, fatto, fare.

Frasi su palco

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“Ora che hai una macchina del fumo sopra il palco | ricorda che prima avevi fumo in macchina soltanto…”

Marracash (1979) rapper italiano

da Non confondermi
Marracash

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“Sogno il palco, non sogno il podio | scrivo con la forza dell'amore e non dell'odio.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Forse, n. 9
Ego

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“Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. Siamo noi. Su di esso, tutti quelli che amate, tutti quelli di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di presuntuose religioni, ideologie e dottrine economiche, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e suddito, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì su un granello di polvere sospeso dentro ad un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria ed il trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un punto. Pensate alle crudeltà senza fine impartite dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti i loro malintesi, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto ferventi i loro odii. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è nessuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è nessun altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Abitare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto."”

Carl Sagan (1934–1996) astronomo e scrittore statunitense

da Pale Blue Dot

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“Com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto | e su di un palco è sempre un figo?”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Nel paese dei balordi, n. 10
Verità supposte

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“Sono andata in bancarotta circa quattro volte fino ad ora. […] Ogni dollaro che guadagno, va sul palco.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

citato in Lady Gaga Has No Cash, contactmusic. com, 10 luglio 2009

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“E c'è chi non si sbaglia mai, ti guarda e sa chi sei. E c'è chi non controlla mai dietro la foto. E c'è chi non ha avuto mai, nemmeno un dubbio mai.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Tra palco e realtà, n. 1
Su e giù da un palco (disco 2)

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“Sarebbe dovuta morire prima o poi. | Ci sarebbe dovuto essere un tempo per (usare) questa parola | domani, domani, domani, | si insinua a piccoli passi giorno per giorno | fino all'ultima sillaba del tempo prescritto; | e tutti i nostri ieri hanno rischiarato a stupidi | la strada a una morte polverosa. Consumati, consumati, corta candela! | La vita è un'ombra che cammina, un povero attore | che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco | e poi non se ne sa più niente. È un racconto | narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, | significante niente.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Macbeth: atto V, scena V, vv. 17-27
She should have died hereafter. | There would have been a time for such a word– | Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, | Creeps in this petty pace from day to day | To the last syllable of recorded time; | And all our yesterdays have lighted fools | The way to dusty death. Out, out, brief candle! | Life's but a walking shadow, a poor player | That struts and frets his hour upon the stage | And then is heard no more. It is a tale | Told by an idiot, full of sound and fury, | Signifying nothing.
Macbeth
Origine: È la terza frase del più famoso soliloquio della tragedia. In questa il protagonista reagisce con insensibilità alla morte della moglie.

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“Vivo come dovessi morire domani, morto di fama, morto sul palco, tutti voi sotto che alzate le mani.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Oh Signore!
Fastlife mixtape vol. 3

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Salgo sul palco senza troppi piani in Flight e bermuda | droppo barre pe' mannate a casa Giuda.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da The Chef
Localz Only

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“Ballerina, palco, e ritmo dispersi, ed io, un fantasma, che a voi fantasmi, recita la storia! Un oratore di piuma a un pubblico di lanugine, – e applausi da pantomima. "Proprio come a teatro", in verità! (a Dr. e Mrs. J. G. Holland, verso il 6 novembre 1858, 195”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere
Variante: Ballerina, palco, e ritmo dispersi, ed io, un fantasma, che a voi fantasmi, recita la storia! Un oratore di piuma a un pubblico di lanugine, - e applausi da pantomima. "Proprio come a teatro", in verità! (a Dr. e Mrs. J. G. Holland, verso il 6 novembre 1858, 195

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“Non capiamo cosa diavolo ci facciamo qui sopra. Ma, ragazzi, è divertente!”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

sul palco del Sands, 1960

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“Urlare sul palco non è il mio stile.”

Suzanne Vega (1959) cantautrice statunitense

Origine: Corriere della sera, 25 giugno 2009 https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/25/Suzanne_Vega_antidiva_conta_arte_co_9_090625047.shtml Suzanne Vega, l'antidiva: conta l'arte (ma senza urli)

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“Il mio destino punta una direzione: servire il palco con dedizione”

Marino Alberti musicista italiano

Origine: Talento e dedizione

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“È come per un giocatore della Spal, tanto per non fare nomi, arrivare lentamente alla nazionale, ma la strada è ancora lunga e piena di difficoltà. Però io vivo di spettacolo. Sai che sono sul palco già da vent'anni? È la mia vita.”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

dall'intervista di Vincenzo Iannuzzo, Il ritmo delle note nel cabaret, La Nuova Ferrara, 28 gennaio 2008

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“Un vero chitarrista muore, deve morire sul palco.”

Ivan Graziani (1945–1997) cantautore e chitarrista italiano
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“Non penso assolutamente che il fatto di essere il chitarrista di una rock band famosa possa cambiare il modo in cui sono e in cui mi comporto. Sono cosciente della fama che hanno i Red Hot, ma non mi faccio spaventare facilmente. Poi magari finirò per distruggere stanze di alberghi, corrompere giovani ragazze, farmi tutti i tipi di droghe e spaccare chitarre sul palco.”

Josh Klinghoffer (1979) chitarrista, polistrumentista e produttore discografico statunitense

Origine: Citato in Marcello Marabotti, Red Hot Chili Peppers Intervista http://www.onstageweb.com/interviste/red-hot-chili-peppers-intervista/, Onstageweb.com, 6 dicembre 2011

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“Sul minuscolo palco, Ruby cantava malinconicamente qualcosa con una voce simile a una nave in mezzo a una fitta nebbia e a grossi guai.
«GroooOOowwonnogghrhhooOOo…»”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Sottotitolo: «Ancora una volta mi sto innamorando (lett.: provo la piacevole sensazione di essere colpita in testa con un sasso da Chondrodite, il dio troll dell'amore)». Nota: Chondrodite non va confuso con Gigalith, il dio troll che dà la saggezza ai troll colpendoli in testa con un sasso, né con Silicarous, il dio troll che porta fortuna ai troll colpendoli in testa con un sasso, o con l'eroe popolare Monolith, che per primo strappò agli dei il segreto dei sassi.
Origine: Serie del Mondo Disco, 10. Stelle cadenti (1990), p. 107

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“L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano Voltaire è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le Œuvres de Ferney, Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri in odium auctoris; in verità niente è più giusto di ciò: rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che uno spirito corrotto non fu mai sublime. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che spiritoso; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Les Soirées de Saint-Pétersbourg, in Œuvres complètes, Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210
Le serate di San Pietroburgo

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“[Su Isabella Stewart Gardner, a proposito di] quelle sere alla sua mensa e nel suo palco, quei tè nelle sue belle sale coperte di quadri, che mi splendono agli occhi della memoria come vere stazioni di salvezza.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

Origine: Citato in Aline B. Saarinen, I grandi collezionisti americani, Einaudi Editore, 1977 da La Lettura, Rizzoli Editore, dicembre 1977.

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“Fratelli e sorelle,» cominciò e, veloce come un lampo, si lanciò in un aspro attacco al governo di Dublino, spiegando come lo amareggiasse che la legge sul controllo delle assunzioni in Irlanda del Nord non avesse tagliato fuori un vasto numero di feniani. «Tra noi c'è la feccia di Dublino,» disse, e io applaudii insieme agli altri. «Se ne dovranno andare.»

«Ascoltate, ascoltate,» feci eco insieme alle masse.
Alla fine, con la schiuma alla bocca e con grande professionalità, rivelò l'asse cospiratorio tra il Cremlino e il Vaticano.
«Li ho entusiasmati, non credi?» disse quandò tornò al suo posto.
«Senza dubbio, signore,» risposi.
Pensai che stesse per svenire. «Cristo, di dove sei?»
«Di Dublino, signore.»
«Ah, ovvio, sei uno dei fratelli di Dublino.»
«Sono un fratello di tutta l'umanità,» dissi.
«Intendi dire che sei un orangista?»
«No,» replicai, «sono un ex soldato dell'IRA.»
«E sei anche cattolico?» mormorò la parola come se non fosse in grado di pronunciarla.
«Un gran numero di persone a Dublino ha dei seri dubbi su cosa sia io in realtà, signore, ma dal suo punto di vista sono un cattolico, come anche mio padre e mia madre. Tutti nella mia famiglia lo sono sempre stati, ma non dirò che sono bravi cattolici. L'unica cosa certa, in ogni modo, è che nessuno di loro è mai stato protestante. E oltre a ciò, glielo dico con assoluta certezza: alle prossime elezioni lei verrà eletto, ne stia certo. Non vedo come la gente del Nord potrà mai acquisire più buon senso di quella del Sud, e qui sono riuniti già abbastanza coglioni per riuscire a eleggerla.»

Alzò il braccio come per interrompermi ma io non avevo ancora finito. «Ho notato che non ha fatto cenno alla disoccupazione del Nord,» e lo guardai dritto negli occhi, forte com'ero del coraggio vichingo, o gaelico, conferitomi dalla fiaschetta di whiskey che tenevo in tasca.
Il reverendo sembrò lievemente sorpreso ma non arrabbiato; per me, in quel momento, non faceva alcuna differenza. «La parte che preferisco nei discorsi degli orangisti e dei ministri di fede protestante estremisti, è la denuncia dell'asse cospiratorio tra il Vaticano e il Cremlino. Le dirò di più,» continuai. «Se le capitasse di visitare il mondo, perché esiste un mondo al di fuori dell'Irlanda del Nord e del Sud, e stesse su un palco a tenere un comizio a Parigi, Londra, Roma, New York o in qualche altra grande capitale, tutti i presenti morirebbero dal ridere. Credo che il suo sia un angolo di visuale strabiliante. Il nativo Irlandese protestante è l'unica persona sulla faccia della terra tanto perspicace da riuscire a scorgere la minaccia congiunta di Stalin e papa Pio XII.”

Brendan Behan (1923–1964) drammaturgo e scrittore irlandese

Confessioni di un ribelle irlandese

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“[Dopo la sua prima apparizione su un palco, a cinque anni] Da quel momento in avanti, lo showbusiness mi entrò nel sangue. Insieme alla solitudine.”

Jerry Lewis (1926–2017) attore, comico e regista statunitense

Origine: Dean & Me (una storia d'amore), p. 13

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“Abbiamo facce che non conosciamo, ce le mettete voi in faccia pian piano.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Tra palco e realtà, n. 1
Su e giù da un palco (disco 2)

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“Abbiamo amici che neanche sappiamo, finché va bene ci leccano il culo.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

daTra palco e realtà, n. 1
Su e giù da un palco (disco 2)

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“Sale sul palco il numero 24 della lista | che per far presa sulla folla continua a ripetere: | "è ora di finirla, adesso basta".”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Feste di piazza
Io che non sono l'imperatore

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“Quando salgo sul palco porto me stesso, porto la mia anima, questa band e voi fan, siete tutto quello che ho.”

Jacoby Shaddix (1976) cantante statunitense

da Live & Murderous in Chicago
When i get on stage I bring myself, I bring my soul, this band and you fans, this is all that I got

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“Quand'ero sul campo da tennis, ero sempre in tensione e la vittoria per me era una liberazione. Oggi, quando sono sul palco, sono in cielo.”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in Yannick Noah uomo dell'anno: nero francese, tennista e rockstar http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/persone/noah/noah/noah.html, la Repubblica, 11 dicembre 2005.

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“La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è copla del governo, è colpa di Veltroni. Silvio Berlusconi che passa la serata al Bagaglino, sale sul palco, racconta barzellette, se la spassa, poi esce e davanti ai cronisti ritorna in parte: sono davvero addolorato per la vittima. Ma è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Pierferdinando Casini che torna, come un figliol prodigo, tra gli applausi, nei saloni bianchi di Palazzo Grazioli all'ultimissimo vertice della destra, convocato sul tema "sicurezza", per dire che finalmente sì "siamo tornati tutti insieme, perche gli italiani non meritano divisioni". E che per il resto è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Ma se era tutto risaputo, se la violenza del giorno per giorno, vittima per vittima, stava già chiarissima davanti ai loro fiammeggianti occhi, come mai in cinque anni di governo non hanno varato niente di niente, a parte cancellare il falso in bilancio, tagliare i tempi delle prescrizioni, ideare le migliori modalità per inceppare rogatorie e processi, difendere Previti, occupare la Rai, scalare il Corriere, scassare i conti pubblici?”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Destra http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 6 novembre 2007

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“Mi sa che mi hanno fatto per salire su un palco, infatti prendo uno stupendio in uno show soltanto.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da Stupitude
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“Una volta mi sono svegliata il giorno di un concerto con il torcicollo, e non solo un regolare torcicollo, stavo storta in piedi, come il Gobbo di Notre Dame. Allora ho fatto alcune iniezioni, che non hanno funzionato. Avrebbero potuto facilmente mettere il palco storto quel giorno così almeno sembrava stessi camminando normalmente. Mi sono esibita quella notte, ma non ricordo niente, ero così alterata dalle iniezioni. Dopo ho sentito dal mio manager che facevo dei discorsi infiniti tra una canzone e l'altra. Il ragazzo al mixaggio provava tramite il monitor di farmi iniziare a cantare la canzone successiva, ma io continuavo solo a parlare "Aspetta aspetta aspetta, ancora una cosa divertente ho da dire…"”

Anastacia (1968) cantautrice e stilista statunitense

ero la cabarettista.
One time I woke up on the day of a concert with a stiff neck, and not just a regular stiff neck, I was standing croocked, like the hunchback of Notre Dame. I got some shots then, which did not work. They could have easily put the stage croocked that day so it at least would have looked like I was walking normally. I did perform that night, but I remember nothing from it, was so high from the shots. Later I heared from my manager that I was doin never ending talks between songs. The guy's at the mix table where trying via the monitor to get me to start singing the next song, but I just kept talking 'wait wait wait, just one more fun thing I want to say…" I was the stand up comic from hell
Origine: Citato in Het stomende dubbelinterview: Natalia en Anastacia http://www.humo.be/humo-archief/29756/het-stomende-dubbelinterview-natalia-en-anastacia, Humo.be, 27 settembre 2010.

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