Frasi su traduzione
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“Quello la sua malattia se l'è portata addosso dalla Francia, e la vuol rinfrescare qui da noi. So che verrà a cercare l'ombra nostra per sciorinar la sua corona al sole.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Mezzana; atto IV, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Pericle, il principe di Tiro
Origine: La malattia cui si riferisce è la sifilide, nota anche come "mal francese". "Sciorinar la sua corona al sole" vuol dire "spendere i suoi denari". La "corona" infatti è il denaro per antonomasia. Il "sole" era simbolo frequente nelle insegne dei bordelli in Inghilterra. Ma crown ha, tra i vari significati, anche quello di "zucca pelata" (la calvizia era un frequente effetto della sifilide). La Mezzana quindi, con le stesse parole, vuole anche intendere che il sifilitico cavalier francese, oltre a spendere le sue corone, verrà anche a spandere la sua malattia.

“Quando avrai vinto i Barbari, o Milziade, combattendo da solo, allora chiedi anche di essere onorato tu solo.”

Sofane militare ateniese

Plutarco, Cimone, 8, 1; traduzione di Carlo Carena, 1997

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“È nei primi stadi che bisogna sbarrare la via ai delitti; una volta che il male abbia messo radici e sia divenuto vecchio come un'infermità congenita, è difficile estinguerlo.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

fr. 204 Jensen, conservato da Giovanni Stobeo in Florilegio, IV, 5, 63 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in Oratori attici minori, p. 311
Orazioni, Frammenti, Di orazioni non identificate

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“Il pessimismo non ha mai consolato né i malati nel corpo, né gli infermi nell'anima.”

Joris Karl Huysmans (1848–1907) scrittore francese

da Controcorrente, a cura di V. Finzi Ghisi, traduzione di C. Sbarbaro, Garzanti, 1975

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“Non riesco a sollevare mio cuore all'altezza delle labbra.”

Cordelia: Atto I, Scena I. Traduzione di Guido Bulla
Re Lear

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“Buon uomo, cessa di piangermi; seppur perisco in questo modo infame e ingiusto, sono migliore di questi che mi uccidono.”

Agide IV (-265–-241 a.C.) re di Sparta

citato in Plutarco, Vita di Agide, 20, 1; traduzione di Carlo Carena, Mondadori, 1981
Attribuite

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“Sì, ma solo le donne di Sparta generano uomini.”

Gorgo (-506) regina di Sparta, moglie di Leonida I

citato in Plutarco, Vita di Licurgo, 14, 4; traduzione di Carlo Carena

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“Facciamo attenzione di non ridurre la Chiesa a un ricovero per anime pie. Il sale è fatto per uscire dalla saliera e ogni messa termina con un «invio», una «missione» che disperde l'assemblea cristiana in mezzo al mondo.”

Louis Evely (1910–1985) religioso (sacerdote), scrittore (scrittore spirituale cristiano)

Origine: Da Il credo dell'uomo d'oggi, Cittadella editrice, traduzione di Carla Tessore.

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“A coloro che dei beni ricevuti da natura fanno cattivo uso, funesti sono i favori della fortuna: come se uno essendo valoroso preferisca far il predone anzi che il soldato, o, essendo forte, rubare anzi che [esercitare la lotta, o, essendo valente nel dire, fare il sicofante anzi che] l'oratore, o, essendo bello, fornicare piuttosto che prender moglie: costui è un traditore dei beni accordatigli da natura.”

Licurgo di Atene (-390–-324 a.C.) politico e oratore ateniese

orazione non identificata, frammento conservato da Giovanni Stobeo in Florilegio, III, 2, 30 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in Oratori attici minori, p. 927
Orazioni, Frammenti
Origine: Questa è un'integrazione proposta per una lacuna del testo di Giovanni Stobeo (Oratori attici minori, p. 927).

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“Dei tiranni nessuno mai, dopo morto, è ritornato in vita, mentre molte città, anche dopo essere state rase al suolo, hanno riacquistato vigore e potenza.”

7; traduzione in Oratori attici minori, p. 205
Orazioni, Contro Filippide
Origine: Come si apprende dalle righe precedenti, il riferimento è ai Macedoni, in particolare al loro re Filippo.

“con cui noi politici giochiamo a palla.”

Stratocle oratore ateniese

citato in Plutarco, Vita di Demetrio, 11, 2; traduzione di Carlo Carena, 1995

“Perché solo noi mettiamo al mondo uomini.”

Gorgo (-506) regina di Sparta, moglie di Leonida I

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 240 E; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Più si considera, più si studia un'azione storica suscettibile d'essere resa drammaticamente, e più si scoprono legami tra le sue diverse parti, più si coglie nel suo insieme una ragione semplice e profonda. Vi si distingue infine un carattere particolare, direi quasi individuale, qualche cosa di esclusivo e di proprio, che la rende quale essa è. Si sente sempre più che occorrevano tali costumi, tali istituzioni, tali circostanze per condurre ad un tale risultato, e tali caratteri per produrre tali atti; che occorreva che le passioni che vediamo in gioco, e le imprese in cui le vediamo impegnate, si succedessero nell'ordine e nei limiti che ci sono dati come l'ordine e i limiti di quelle stesse imprese.
Donde viene l'attrazione che noi proviamo a considerare una tale azione? perché la troviamo non soltanto verisimile, ma interessante? Il fatto è che noi ne scorgiamo le cause reali; il fatto è che noi seguiamo, allo stesso passo, il cammino dello spirito umano e quello degli avvenimenti particolari presenti alla nostra immaginazione. Noi scopriamo, in una serie data di fatti, una parte della nostra natura e del nostro destino: finiamo per dire dentro di noi: In tali circostanze, mediante simili mezzi, con simili uomini, le cose dovevano accadere così.”

Alessandro Manzoni (1785–1873) scrittore italiano

Origine: Dalla Lettera a M. Chauvet, traduzione di Guido Baldi; citato in Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria, Manzoni e Leopardi, in Moduli di letteratura, Paravia, Torino, 2002. ISBN 88-395-3074-6.

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“Avrei voluto mettermi sulle cantonate col cappello in mano a implorare i passanti perché vi lasciassero cader dentro i loro minuti non adoperati.”

Bernard Berenson (1865–1959) storico dell'arte statunitense

da Abbozzo per un autoritratto, traduzione di Arturo Loria, Electa, 1949, p. 182

“Hai perfettamente ragione: infatti noi siamo i soli in Grecia che non abbiamo imparato nessuno dei vostri vizi.”

Plistoanatte re di Sparta

Plutarco, Apophthegmata Laconica, 231 D; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

“Bisogna cercare la compagnia di persone che non ti costringono ad arrossire, se qualcuno ti sorprende con loro.”

Ippocratida re di Sparta secondo Erodoto

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 216 D; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Non piangere per me, amico: proprio una morte così ingiusta e illegale mi rende superiore ai miei carnefici.”

Agide IV (-265–-241 a.C.) re di Sparta

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 216 D; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5
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“Sono oggetti di cui ci impadroniamo per la vigliaccheria dei proprietari: non è bello né mostrarli a giovani né donarli a dèi.”

Leotichida II re di Sparta

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 224 E; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Una mia grande frustrazione quando cerco di leggere Kafka con gli studenti è che mi è impossibile far loro capire che Kafka è comico. Né tantomeno apprezzare il modo in cui questa comicità è intimamente legata alla potenza dei suoi racconti.”

David Foster Wallace (1962–2008) scrittore e saggista statunitense

da Alcune considerazioni sulla comicità di Kafka che forse dovranno essere tagliate ulteriormente; in Considera l'aragosta, traduzione di Adelaide Cioni e Matteo Colombo, Torino, Einaudi, 2006, p. 64

“Se Pirro è un dio, non abbiamo nulla da temere, visto che non siamo colpevoli; se è un uomo, non può essere superiore a noi.”

Dercilida ambasciatore spartano

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 219 F; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

“Si dice che [Iperide] abbia superato tutti nell'oratoria politica, e da alcuni viene anteposto a Demostene.”

Vite dei dieci oratori: Iperide, 849 D; traduzione in Mario Marzi, Oratori attici minori, UTET, 1995, ISBN 978-88-02-02633-6

“Andando in guerra, è ovvio che uno o sia ucciso dai nemici o li uccida. Ma piuttosto che vederlo vivere da vigliacco tutta la vita è meglio sapere che ha avuto una morte degna di me, della città e degli antenati.”

Girtiade nonna del re di Sparta Acrotato

citato in Plutarco, Lacaenarum Apophthegmata, 240 F; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Piccolo seno più bianco di un uovo, | Seno di puttana, bianco, tutto nuovo.”

Clément Marot (1495–1544) poeta francese

citato in Gustave Flaubert, Memorie di un pazzo (Mémorires d'un fou), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di Massimo Colesanti, TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7

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“O felice giorno.”

Antigono III Dosone (-263–-221 a.C.) re di Macedonia

citato in Plutarco, Vita di Cleomene, 30, 2; traduzione di Marcello Adriani, 1864

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“[In un discorso contro Teramene] Ma tu, per la facilità con cui cambi opinione, sei corresponsabile dell'uccisione di moltissimi uomini tra gli oligarchi per mano del popolo, come pure di un numero altissimo tra quelli della democrazia da parte dei migliori.”

Crizia (-460–-403 a.C.) politico, scrittore e filosofo ateniese, membro dei Trenta tiranni

Origine: Citato in Senofonte, Elleniche, II, 3, 32; traduzione di Giovanna Daverio Rocchi, 2002.

“No, per gli dèi! Direi piuttosto che per uomini così la morte è meglio della vita.”

Zeussidamo figlio di Leotichida

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 221 B-C; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“[Filippide] era insignificante fisicamente a causa della sua magrezza.”

frammento conservato da Ateneo di Naucrati, Deipnosofisti, XII, 552 d; traduzione in Oratori attici minori, p. 201
Orazioni, Contro Filippide

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“Da molto tempo si è insegnato agli americani a odiare tutti coloro che non vogliono o non possono lavorare, e addirittura a odiarsi, per questo.”

Dio la benedica, Mr Rosewater
Origine: Da Perle ai porci ovvero Dio la benedica, Mr. Rosewater, traduzione di Vincenzo Mantovani, Einaudi.

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“Ama e sta' zitta.”

Cordelia: Atto I, Scena I. Traduzione di Guido Bulla
Re Lear

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“I temerari fanno ogni cosa senza riflessione; ma i coraggiosi riflettono sui pericoli al loro sopraggiungere e li affrontano intrepidamente.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

Citniaco, fr. 117 Jensen, conservato dalla Suda, voce θαρραλέον; traduzione in Oratori attici minori, p. 291
Orazioni, Frammenti, Di orazioni identificate

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“Finché sei mio amico, questo non ti farà alcun male, ma se mi diventerai nemico, t'impedirà di fare qualcosa a mio danno.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

citato in Pseudo-Plutarco, Vita di Iperide, 849 E; traduzione in Oratori attici minori, p. 109

“Perché la fai tanto lunga su un tema così poco importante? Le parole devono essere proporzionate all'argomento che si affronta.”

Labota re di Sparta

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 224 C; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Sappiamo che è buono, ma non abbiamo bisogno di un buon padrone.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

citato in Pseudo-Plutarco, Vita di Iperide, 850 A; traduzione in Oratori attici minori, p. 109

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“Il tempo porta sempre la verità. Peccato che non la porti sempre in tempo.”

Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (1741–1803) scrittore, generale e inventore francese

Origine: Da Choderlos de Laclos, Lettres inédites, Société du Mercure de France, 1904 – Traduzione italiana.

“Noi siamo molto differenti dalle nostre azioni: peggiori delle azioni buone, migliori delle cattive.”

Louis Evely (1910–1985) religioso (sacerdote), scrittore (scrittore spirituale cristiano)

da Sei tu, quest'uomo. Incontri con Cristo, Marietti, traduzione di M. E. Schepesi, 1962

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“Divenire è più che vivere.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

citato in Albert Camus, L'uomo in rivolta, traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, 2012

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“Di lui [Demade] tutte le parti del corpo sono conformate a perversità: gli occhi a sfacciata lussuria, le mani alla rapina, il ventre a ingordigia, le membra che non si possono con decenza nominare, ad ogni genere di corruzione, i piedi alla fuga: proprio come se i vizi siano scaturiti da lui o egli stesso sia stato generato dai vizi.”

Licurgo di Atene (-390–-324 a.C.) politico e oratore ateniese

Contro Cefisodoto, forse, frammento conservato da Rutilio Lupo in De figuris sententiarum et elocutionis, I, 18; traduzione in Oratori attici minori, p. 925
Orazioni, Frammenti

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“L'uomo buono deve mostrare nelle sue parole come pensa e nelle sue opere come agisce.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

fr. 208 Jensen, conservato da Giovanni Stobeo in Florilegio, IV, 23, 34 ed. Wachsmuth-Hense; traduzione in Oratori attici minori, p. 313
Orazioni, Frammenti, Di orazioni non identificate

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“Voglio avere come maestri quelli che mi piacerebbe fossero miei padri.”

Agasicle re di Sparta

citato in Plutarco, Apophthegmata Laconica, 208 B; traduzione di Giuseppe Zanetto, Adelphi, 1996, ISBN 978-88-459-1208-5

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“Anche se toccando il tema dell’Inquisizione, dell’ortodossia che difendeva e della politica cui obbediva, del suo universo giuridico, dei mezzi e delle persone di cui si serviva, immediatamente si e portati a una traduzione visiva in cui prevalentemente gioca la memoria dei quadri del Greco o di Zurbaran, a guardar bene è la pittura di Murillo che, al di là dell’atmosfera da idillio, può meglio spiegare le manifestazioni eterodosse di un vastissimo arco temporale e la conseguente reazione del Sant’Uffizio. E può, soprattutto, spiegarcele a livello di eterodossia spicciola, triviale o soltanto blasfema.
Perchè sarà magari possibile cogliere nella pittura di Murillo influssi dottrinali dell’Inquisizione o dei gesuiti, ma quel che appare più evidente è che siamo di fronte a un pittore che interpreta il sentire religioso del popolo nel modo più autentico e semplice, con una familiarità alle cose della fede da cui è facile travalicare in una eresia di tipo quietista o in un culto talmente umano da diventare blasfemo o che in vera e propria bestemmia si rovescia.
I santini che da secoli moltiplicano e diffondono le immagini del Murillo come di nessun altro pittore, sono in questo senso una prova. Il mondo sacro che egli rappresenta — cosi sospeso tra il terrestre e il celeste, tra la natura e la transumana beatitudine — è un mondo familiarizzabile, familiarizzante; e quindi, nel momento in cui delude, nel momento in cui appare estraneo, in cui non interviene a stornare sventure e a correggere la sorte, bestemmiabile.
Bisogna anche aggiungere che la santità, nelle rappresentazioni di questo pittore, sembra essere un attributo della buona salute, del buon nutrimento, della domestica pace economica: e da ciò l’insinuarsi, nei momenti più affannati e affamati del mondo contadino, di un sentimento che può assomigliarsi all’invidia e comunque di insofferenza, di avversione.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Ore di Spagna

“Per me l'atto di pensare e quello di esprimere i pensieri non sono simultanei, e neppure necessariamente consecutivi. So di pensare e parlare nella stessa lingua, e so che in teoria non c’è ragione per cui io non possa comunicare i miei pensieri non appena si formano o immediatamente dopo; eppure la lingua in cui io penso e quella in cui parlo sembrano spesso talmente lontane che mi pare impossibile colmare il vuoto sul momento, o anche retroattivamente.
Mi ha sempre affascinato l’idea della traduzione simultanea, come alle Nazioni Unite, dove nel pubblico tutti hanno gli auricolari e si sa che nelle retrovie gli interpreti ascoltano quello che viene detto e lo trasformano in un’altra lingua. Capisco che questo sia possibile, ma per me ha del miracoloso – che le parole siano lanciate in aria in una lingua e ricadano a terra in un’altra come una palla. Credo che nel mio cervello ci sia una specie di setaccio che impedisce un rapido (e tanto meno simultaneo) travaso dei pensieri in parole. Un po’ come il filtro nello scarico della vasca da bagno; c’è qualcosa che mantiene i miei pensieri nel cervello, e così bisogna cavarli a forza, come quegli schifosi grovigli di capelli bagnati.
Riflettevo sui concetti di pensiero e di linguaggio, a quanto sarebbe stato difficile esprimerli – o quantomeno spossante, come se pensarli fosse già abbastanza e dirli fosse pleonastico o riduttivo, perché lo sanno tutti che la traduzione svilisce un testo, è sempre meglio leggere un libro nella lingua originale (À la recherche du temps perdu). Le traduzioni sono delle approssimazioni soggettive e questo è esattamente quello che provo quando parlo: quello che dico non è quello che penso ma solo quello che più gli si avvicina, con tutti i limiti e le imperfezioni del linguaggio. Quindi penso spesso che sia meglio stare zitto anziché esprimermi in modo inesatto.”

Peter Cameron (1959) scrittore statunitense
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“Charles Sheffield, Punto di convergenza (Convergence, 1997), traduzione di Fabio Feminò, Urania 1359, Mondadori, 1999.”

Charles Sheffield (1935–2002) matematico, fisico e autore di fantascienza inglese

Bibliografia

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“Josè López Rubio, Lope de Vega, traduzione di Gianni Buttafava, Arnoldo Mondadori Editore 1973.”

José López Rubio (1903–1996) regista, sceneggiatore e drammaturgo spagnolo

Bibliografia

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“Heinrich Neuhaus, L'arte del pianoforte, traduzione di A. Alleva, Rusconi, 1985.”

Heinrich Neuhaus (1888–1964) pianista e insegnante russo

Bibliografia

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“Pekka Himanen, L'etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione.”

The Hacker Ethic and the Spirit of the Information Age, 2001), traduzione di Fabio Zucchella, Feltrinelli, Milano, 2003. ISBN 88-07-81745-4 ( Anteprima su Google Libri http://books.google.it/books?id=RaG8uOuY1SUC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false
Bibliografia

“Charles Sheffield, Il colpo dei diamanti (The Diamond Drill, 2002), traduzione di Fabio Feminò, Urania Millemondi 42, Mondadori, 2006.”

Charles Sheffield (1935–2002) matematico, fisico e autore di fantascienza inglese

Bibliografia

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“Omar Khayyam, Quartine, traduzione e cura di Haifez Haidar, BUR, 1997.”

ʿUmar Khayyām (1048–1131) matematico, astronomo e poeta persiano

Bibliografia

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“Greg Egan, I tappeti di Wang (Wang's Carpets, 1995), traduzione di Gianluigi Zuddas, Urania Millemondi 49, Mondadori, 2009.”

Greg Egan (1961) scrittore di fantascienza australiano

Bibliografia

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“Karen Essex, I cigni di Leonardo, traduzione di A. Cristofori, Bompiani, 2006.”

Karen Essex giornalista, scrittrice e sceneggiatrice statunitense

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“Scott Turow, Presunto innocente (Presumed innocent), traduzione di Roberta Rambelli, Mondadori, 1991.”

Scott Turow (1949) scrittore statunitense

Bibliografia

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“Greg Egan, Axiomatic (Axiomatic, 1995), traduzione di Riccardo Valla, Urania 1470, Mondadori, 2003.”

Greg Egan (1961) scrittore di fantascienza australiano

Bibliografia

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“Greg Egan, Incandescence (Incandescence, 2008), traduzione di Riccardo Valla, Urania 1562, Mondadori, 2010.”

Greg Egan (1961) scrittore di fantascienza australiano

Bibliografia

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“Juan Larrea, Versione Celeste, traduzione di Vittorio Bodini, Einaudi, Torino, 1969.”

Juan Larrea (1895–1980) scrittore e poeta spagnolo

Bibliografia

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