Frasi su travaglio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema travaglio, marco, citata, essere.

Frasi su travaglio

Emil Cioran photo
Fabri Fibra photo
Eugenio Montale photo
Gesualdo Bufalino photo
Piercamillo Davigo photo

“All'estero ci vuole coraggio per commettere un reato, in Italia ci vuole coraggio per rimanere onesti.”

Piercamillo Davigo (1950) magistrato italiano

Origine: Citato in Peter Gomez, Marco Travaglio, Onorevoli Wanted, p. 11.

Gigi D'Alessio photo
Hermann Hesse photo
Fabri Fibra photo
Giovanni Gentile photo
Vittorio Arrigoni photo
Daniele Luttazzi photo
Guido De Ruggiero photo

“Travaglio è il capolavoro di Santoro, televisivamente inventato da lui come Sgarbi fu inventato da Maurizio Costanzo, come Lorella Cuccarini da Pippo Baudo. E ha funzionato benissimo finché Santoro lo ha diretto nel ruolo di attor giovane, gli ha permesso di leggere la sua pungente letterina senza contraddittorio, senza esporlo mai, senza risposte da dare e senza domande da fare, e infatti non ne fece neppure a Berlusconi quando finalmente se lo trovò davanti. Chiuso e dunque protetto nel recinto del monologo sprezzante, Travaglio era il momento militare, l'esibizione per sadici in panciolle del campione di batteria, un grande spettacolo di ferocia "il cui core business", gli disse Berlusconi, "sono io", non corrida ma rodeo, il combattimento del Selvaggio West ma sotto il tendone da circo. Ogni tanto il padre padrone Santoro gli muoveva qualche dolce rimprovero paterno, "buono, stai buono", che era anche il segnale del viatico dal padrino al figlioccio, dal professore all'allievo, dal vecchio al giovane, dall'uomo al cucciolo. Come sappiamo, quella narrazione e quell'epica sono finite. E senza più il nemico – dicono gli esperti – sta morendo il talk show come spettacolo.”

Francesco Merlo (1951) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Travaglio in fuga dalla piazza tv http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/18/travaglio-in-fuga-dalla-piazza-tv37.html, la Repubblica, 18 ottobre 2014.

Luigi Pirandello photo
Francesco Petrarca photo
Vittorio Sgarbi photo

“[Rivolgendosi a Marco Travaglio] Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te, questo siamo. Siamo un grande Paese! Siamo un grande paese con un diffamatore abituale.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Annozero, Rai 2, 1° maggio 2008
Da programmi televisivi

Giuseppe Prezzolini photo
Michele Santoro photo

“Travaglio è un monumento vivente alla libertà d'informazione.”

Michele Santoro (1951) giornalista, conduttore televisivo e autore televisivo italiano

da CorriereTV http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_e7e3e9ac-8a43-11dd-9c4a-00144f02aabc&vxBitrate=300

Riccardo Bacchelli photo

“Chi si rallegra del male altrui, non troverà chi compianga il suo.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

cap. IV, Il travaglio
Il Mulino del Po

Silvio Berlusconi photo

“Bisogna accorciare i tempi degli interventi perché la nostra non sarà una tragedia, ma anche noi abbiamo fame.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

interrompendo il presidente del Togo Gnassingbè Eyadéma mentre spiegava che in Malawi 13 milioni di persone rischiavano di morire di fame
2002
Origine: Dall'intervento al vertice mondiale della FAO sulla fame nel mondo, 10 giugno 2002; citato in Concita De Gregorio, Berlusconi, una mattina per l'Africa Ma adesso via, il pranzo è servito http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/06/11/berlusconi-una-mattina-per-africa-ma-adesso.html, la Repubblica, 11 giugno 2002.

Carlo Alberto dalla Chiesa photo
Carlo Alberto dalla Chiesa photo
Indro Montanelli photo
Fausto Bertinotti photo
William Faulkner photo

“Vivere in un qualsiasi angolo del mondo oggi ed essere contro l'uguaglianza per ragioni di razza e colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve.”

William Faulkner (1897–1962) scrittore, sceneggiatore e poeta statunitense

da Paura: il travaglio del profondo Sud: Mississippi, in W.F.

“Il merito grande del Provenzale, quello per cui tutta l'arte di un'epoca dovrà considerarsi derivata dalla sua iniziativa e dal suo travaglio, è di essere ritornato nel solco profondo ed eterno della pittura, scartando tutti gli apriorismi di ricerche tecniche (luminismo, divisionismo, complementarismo) cui aveva indotto l'epoca positivistica: di aver ripreso a dipingere la natura riflessa nel magico specchio dell'anima, vedendola non più sotto specie sensoria o sensibile (aggettivi che dominano tutta l'estetica impressionistica), ma attraverso un'intimità profonda, religiosa, eroica, che la storia ci permette di considerare essenzialmente italiana. […] Cézanne dipinge senza preoccupazioni di programmi più o meno rivoluzionari, ma sotto l'impulso di un'ansia mistica, che lo investe, lo tiranneggia, lo macera; e fa cantare, piangere, urlare la sua drammatica tavolozza. Nulla di edonistico, di descrittivo, di fenomenico nella sua arte. La pittura come la intendono Manet e Monet è di gran lunga superata nelle sue tele. Non si tratta più del "vero attraverso un temperamento" di zoliana memoria. C'è un elemento etico, religioso, trascendente nell'arte di Cézanne che la definizione zoliana non sospetta neppur lontanamente e che è proprio quello per cui l'opera cézanniana si riconnette all'arte dei sommi italiani: Giotto, Masaccio, Michelangelo, Tintoretto, Caravaggio. […] Cotesto il lato spirituale dell'italianismo di Cézanne, il suo sentimento, non italianeggiante, si badi, al modo del Poussin, ma italiano di polpa, intrinsecamente. E v'è poi il modo di esprimersi plasticamente di cotesto sentimento, modo strettamente inerente e coerente e quindi anch'esso italianissimo. Il modo stilistico di Cézanne è tornato ad essere il volume, inteso come rapporto di chiari e di scuri. Le molteplici possibilità di variazione (nell'intensità, nella posizione, nel dinamismo, o nella statica) di tale rapporto costituiscono la sintassi cézanniana. Cotesta sintassi è simultaneamente plastica e coloristica in quanto, appunto, è chiaroscurale. Per tali aspetti Cézanne si manifesta come un erede de' veneziani, non solo, ma di tutta la tradizione volumetrica italiana, fino alla sua sorgente eccelsa, a Giotto, cioè, titanico estrattore di moli poliedriche, a Masaccio che scolpisce le sue figure a colpi possenti d'ascia per entro massicci blocchi chiaroscurali.”

Mario Tinti (1885–1938) critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Da Italianismo di Cézanne, in Pinacotheca, marzo-giugno 1929; citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

Mikha'il Nu'ayma photo

“Il vostro è un mondo di culle che diventano tombe e di tombe che diventano culle; di giorni che divorano notti e di notti che rigurgitano giorni; di pace che dichiara guerra e di guerra che sollecita la pace; di sorrisi galleggianti sulle lacrime e di lacrime rischiarate da sorrisi. Il vostro è un mondo in continuo travaglio, con la Morte come levatrice. Il vostro è un mondo di setacci e di vagli, in cui non ci sono due setacci e due vagli che siano uguali. Voi soffrite costantemente setacciando l'insetacciabile e vagliando l'invagliabile. Il vostro è un mondo diviso contro se stesso, poiché è l'Io in voi ad esser diviso. Il vostro è un mondo di barriere e recinzioni, poiché è l'Io in voi ad avere barriere e recinzioni. Alcune cose, esso preferisce porle fuori dal recinto, perché estranee a se stesso; altre, le pone dentro al recinto, perché ad esso affini. Ma quelle che stanno fuori dal recinto, irrompono continuamente dentro; e quelle che stanno dentro, non fanno altro che uscire. Poiché esse, essendo prole di una stessa madre – che è il vostro stesso Io – non vogliono esser separate. E voi, invece di gioire per la loro felice unione, vi cingete di nuovo nel vano tentativo di separar l'insepararible. Invece di fasciare la spaccatura che c'è nell'Io, tagliuzzate la vostra vita sperando di ricavarne un cuneo da inserire fra quello che credete essere il vostro Io, e ciò che immaginate diverso da esso. Pertanto, le parole dell'uomo sono immerse nel veleno. Perciò, i suoi giorni sono così ebbri di dolore. Per questo, le sue notti sono così tormentate dalla sofferenza.”

Mikha'il Nu'ayma (1889–1988) scrittore e poeta libanese

Origine: Il libro di Mirdad, p. 50

Antonio Ingroia photo
Paul Valéry photo

“Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

Origine: Citato in Marco Travaglio e Peter Gomez, Inciucio, BUR, 2005

Gabriele d'Annunzio photo
Frank Herbert photo

“Non si chiede pieta' al sole.”

Il travaglio di Muad'Dib, dai Commentari di Stilgar: Ed. Nord, p. 159
Messia di Dune

Tito Lucrezio Caro photo
Francesco Guicciardini photo
Giacomo Leopardi photo
Arthur Schopenhauer photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo

“Ci si può domandare se è ragionevole e morale – questi due termini sono inseparabili – uccidersi.
No! Uccidersi è irragionevole, così come tagliare i polloni di una pianta che si vorrebbe estirpare. Essa non morrà, crescerà irregolarmente, ecco tutto. La vita è indistruttibile, al di là del tempo e dello spazio. La morte non può che cambiarne la forma, mettendo fine alla sua manifestazione in questo mondo. Ma rinunciando alla vita in questo mondo, io non so se la forma che essa prenderà altrove, mi sarà più gradita e in secondo luogo io mi privo della possibilità di imparare e di acquisire a profitto del mio io, tutto ciò che avrei potuto apprendere in questo mondo. D'altra parte e soprattutto, il suicidio è irrazionale perché, rinunciando alla vita a causa del disgusto che essa mi provoca, io mostro di avere un concetto errato dello scopo della mia vita, supponendo che serva al mio piacere, mentre essa ha per scopo, da un lato, il mio perfezionamento personale e dall'altro la cooperazione all'opera generale che si compie nel mondo.
Ed è per questo che il suicidio è immorale. All'uomo che si uccide, la vita era stata data con la possibilità di vivere fino alla sua morte naturale, a condizione di essere utile all'opera generale della vita e lui, dopo aver goduto della vita, finché gli è parsa gradevole, ha rinunciato a metterla al servizio dell'utilità generale, appena gli è divenuta spiacevole; mentre verosimilmente egli cominciava a divenire utile nel preciso istante in cui la sua vita si incupiva, perché ogni lavoro comincia con travaglio.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

p. 31

Papa Giovanni Paolo II photo
Aulo Cornelio Celso photo
Vittorio Sgarbi photo

“Montanelli, vecchio fascista. Nella sua turpe vecchiaia sputa nel piatto dove ha velenosamente mangiato.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

citato da Marco Travaglio ad Annozero, 17 dicembre 2009
Da programmi televisivi

Vittorio Sgarbi photo

“Di Pietro, Colombo e Davigo: assassini che vanno arrestati per associazione a delinquere volta a sovvertire l'ordine democratico.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

citato da Marco Travaglio ad Annozero, 17 dicembre 2009
Da programmi televisivi

Vittorio Sgarbi photo

“[Rivolgendosi a Marco Travaglio] Mia sorella vale venti volte te che sei un pezzo di merda! Pezzo di merda puro!”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Da programmi televisivi
Origine: Dal programma televisivo Annozero, Rai 2, 1º maggio 2008.

Vittorio Sgarbi photo

“Liberi culi in libero Stato!”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: All'arrivo alla Camera del presidente dell'Arcigay Franco Grillini.
Origine: Citato in Gian Antonio Stella, Sgarbi si difende da Travaglio. La disputa sul «pezzo di m...» http://www.corriere.it/politica/10_settembre_27/Sgarbi-si-difende-da-travaglio_a74e3db0-ca11-11df-9db5-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 27 settembre 2010.

Pier Ferdinando Casini photo

“Per Antonio Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: 14 aprile 1995; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Piercasinando http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14fe/14fe.html, Repubblica.it, 14 febbraio 2006.

Pier Ferdinando Casini photo

“Se Berlusconi dovesse morire Travaglio resterebbe disoccupato.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Annozero, 30 novembre 2006.

Theodosius Dobzhansky photo
Giovanni Nencioni photo
Francesco Cossiga photo

“Travaglio è uno sporco fascista di destra.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Dal programma televisivo Otto e mezzo, La7, ottobre 2005.

Roberto Castelli photo

“C'è una banda in Italia oggi di giornalisti, di cui Travaglio fa sicuramente parte, che ha scoperto una cosa per loro molto interessante: se parli male dei politici fai i soldi, diventi ricco. […] E quindi bisogna parlar male dei politici a prescindere. Per esempio il mio caso è paradossale: Travaglio su l'Unità e anche su un suo libro scrive che io sono stato condannato. Dov'è il paradosso? Che il condannato Travaglio, perché Travaglio è stato condannato in passato, quindi possiamo definirlo tecnicamente un pregiudicato, scrive di un uomo politico, Castelli, che è stato condannato quando io non sono mai stato condannato. È questo il paradosso. Castelli cosa deve fare a questo punto? O Travaglio mi chiede scusa dicendo che s'è sbagliato e si dimette da giornalista visto che lui vuole che i politici si dimettano, giustamente, da politici se sbagliano oppure sono costretto mio malgrado ad andare a intasare un'altra volta la giustizia e fare l'ennesima causa. Io credo che non ce ne sia bisogno di questo fatto, però c'è questo malcostume di questi giornalisti. […] Ma dov'è il gioco sottile che fanno lui, Stella e quant'altro? Per esempio se io dico che Travaglio è amico dei mafiosi lui mi può querelare e probabilmente vince la causa, ma se io adotto una tecnica più raffinata, che è esattamente quella che adotta lui nei suoi libri, e dico "c'è scritto su Repubblica che Travaglio si fa pagare le vacanze da un mafioso" a quel punto io dico la verità e quindi di fatto però diffamo comunque Travaglio ma sono al riparo da ogni accusa. Ecco io credo che bisognerebbe uscire da questo malcostume, bisognerebbe criticare i politici ferocemente quando se lo meritano ma quantomeno quando si sbaglia o quando si diffama una persona che cerca di essere onesta qual son io magari si riconosca anche l'errore. Invece no, si fa un altro libro perché tanto gli introiti del libro son talmente alti che possono consentire poi di pagare il povero disgraziato che è stato diffamato.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

da Annozero, 15 maggio 2008

Antonio Bello photo
Vittorio Alfieri photo
Bruno Vespa photo

“[Riferendosi a Fini, invitato a partecipare ad una puntata di Porta a Porta] Gliela strutturiamo, gliela confezioniamo addosso.”

Bruno Vespa (1944) giornalista, conduttore televisivo e scrittore italiano

dalla telefonata del 4 maggio 2005 con il portavoce di Fini, Salvatore Sottile, intercettata dalla Procura di Potenza; citato in Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti, p. 273

Salvatore Cuffaro photo

“Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Da Ansa, 9 febbraio 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Al cuore non si comanda http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/26-gennaio/26-gennaio.html, la Repubblica, 26 gennaio 2007.

Marcello Dell'Utri photo
Angelo Scola photo

“Il travaglio durava più di oggi, circa 5 ore in più.”

Origine: Storia del corpo femminile, p. 95

Alfred Rosenberg photo
Antonio Di Pietro photo

“Due anni per fare Mani pulite e quattro per difendermi dalle conseguenze.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Gianni Barbacetto, Marco Travaglio e Peter Gomez, Mani pulite, p. 546.

Antonio Di Pietro photo

“Ritengo Travaglio una delle poche voci libere nel mondo dell'informazione, un serio professionista che svolge pienamente il ruolo di cane da guardia della democrazia. Le osservazioni e critiche di Marco, delle quali io stesso sono stato spesso oggetto, dovrebbero servire da monito per i politici.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Scontro De Luca – Travaglio: Di Pietro elogia il giornalista http://www.newnotizie.it/2010/03/06/scontro-de-luca-travaglio-di-pietro-elogia-il-giornalista/, NewNotizie.it, 6 marzo 2010.

Massimo d'Alema photo

“Lo dico e lo ripeto: Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve far di tutto per restare lì dov'è, sulla poltrona. Ma che devo fare? Devo dire vaffanculo?”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in La Stampa, 11 marzo 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/21-settem/21-settem.html, Repubblica.it, 21 settembre 2007.

Salvatore Borsellino photo
Salvatore Borsellino photo

“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

Paolo Morigia photo

“L'estate quando più il sole abbruggia la terra, e travaglia il giorno, e la notte e i mortali: in in questi luoghi si trova l'aria mitigata da soavissimi vertarelli.”

Paolo Morigia (1525–1604) storico italiano

Origine: Historia della nobiltà et degne qualità del lago Maggiore, p. 72

Henri Lebesgue photo
Riccardo Bacchelli photo
Riccardo Bacchelli photo

“Di maggio il sol l'adorna e chi è di bella forma ritorna.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

proverbio ferrarese citato al cap. IV, Il Travaglio
Il Mulino del Po

Riccardo Bacchelli photo

“Nessuno è tanto iniquo che non possa sperare.”

Riccardo Bacchelli (1891–1985) scrittore e drammaturgo italiano

cap. IV, Il travaglio
Il Mulino del Po

Riccardo Bacchelli photo

“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

Diego Valeri photo
Silvio Berlusconi photo

“La mia amicizia con Craxi non è mai venuta meno, in nessun momento.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

citato da Marco Travaglio su l'Unità, 31 agosto 2004

Silvio Berlusconi photo

“Se non vado in politica, mi mandano in galera e mi fanno fallire.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Citazioni non datate
Origine: 1993, risposta di Berlusconi a Enzo Biagi e Indro Montanelli; citato in Marco Travaglio, Montanelli e il cavaliere. Storia di un grande e di un piccolo uomo, Garzanti Libri, Milano, 2004. ISBN 881160034-0

Silvio Berlusconi photo

“Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: 29 marzo 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Pollice verde http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/30lugli/30lugli.html, Repubblica.it, 30 luglio 2005.

Silvio Berlusconi photo

“Fidatevi di me. Lasciatemi lavorare e vedrete che i risultati arriveranno.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: Citato in L'espresso, 7 ottobre 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta - Piano Decennale http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/16magg/16magg.html, Repubblica.it, 16 maggio 2005.

Silvio Berlusconi photo

“Buttiglione, firmando la mozione di sfiducia al governo Berlusconi insieme con Bossi, si dimostra un mentecatto doppiogiochista.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: 18 dicembre 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Ma quanto lo amavano/1 http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/otto27/otto27.html, Repubblica.it, 27 ottobre 2004.

Silvio Berlusconi photo

“Non è vero che io racconto barzellette, anzi disistimo chi lo fa.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2002
Origine: Ansa, 27 settembre 2002; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il Cavalier Barzelletta http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/26-mar/26-mar.html, Repubblica.it, 26 marzo 2007.

Isabella Andreini photo
Indro Montanelli photo

“Io voglio ringraziare Travaglio, perché ha detto l'assoluta e pura verità. Assolutamente. La versione che ha dato degli avvenimenti è quella esatta. […] Io ho conosciuto due Berlusconi: il Berlusconi imprenditore privato che comprò Il Giornale -e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti- su questo patto: tu, Berlusconi, sei il proprietario de Il Giornale, io, direttore, sono il padrone del Giornale, nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il patto fra noi due. Quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, io capii subito quello che stava per succedere. Cercai di dissuaderlo […] ma tutto fu inutile. Dal momento in cui lo decise mi disse: "Ora Il Giornale deve fare la politica della mia politica". Ed io gli dissi: "Non ci pensare nemmeno". Allora lui riunì la redazione come ha raccontato Travaglio -e questo lo fece a mia totale insaputa- e disse: "D'ora in poi Il Giornale farà la politica della mia politica". E a quel momento me ne andai, cos'altro potevo fare? […] Nella mia vita ci sono stati due Berlusconi, completamente opposti […] questo fa parte del ritratto di Berlusconi. […] Come capo politico è quello che io ho conosciuto in quei brutti giorni in cui scorrettamente, nella maniera più scorretta e più volgare, saltandomi, radunò la redazione de Il Giornale per dirgli "Qui si cambia tutto" all'insaputa del direttore. Se questo sembra a Feltri un modo di procedere democratico e civile, è affar suo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

risposta telefonica a Marco Travaglio e Vittorio Feltri durante la trasmissione Il Raggio Verde, 23 marzo 2001

Indro Montanelli photo
Rocco Buttiglione photo

“Chi attacca la magistratura lo fa per trovarsi un alibi… Il nemico primo è la corruzione.”

Rocco Buttiglione (1948) politico e accademico italiano

dall'intervista a l'Europeo, Macché complotto, rubate un po' meno, 11 settembre 1992; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il Buttiglione pieno e quello vuoto http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/18-luglio/18-luglio.html, la Repubblica, 18 luglio 2007

Rocco Buttiglione photo

“Silvio è grande. Noi non ci pentiamo di quello che abbiamo fatto di buono con lui, ma lui è il passato, diciamolo forte. Il Paese non regge più e ha bisogno di chi indichi un futuro.”

Rocco Buttiglione (1948) politico e accademico italiano

da Agi, 14 aprile 2007; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Silvio Akbar http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-apr/27-apr.html, la Repubblica, 27 aprile 2007

Massimo Camisasca photo

“Costanzo non mi piace. Litigammo nel '94 quando fece trovare a Berlusconi un pubblico di persone ostili. Vespa invece ha creato Porta a Porta, un capolavoro. È stato più utile lui di Costanzo. Porta a Porta è la cosa più utile che ci sia per il centro-destra.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 11 marzo 2004; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Vespa a Vespa http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-novembr/27-novembr.html, Repubblica.it, 27 novembre 2007.

Jack Hirschman photo
Filippo Facci photo

“Travaglio non ha un cuore: ha uno schedario giudiziario.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

da Caro Travaglio ti scrivo http://www.liberoquotidiano.it/news/in-primo-piano---homepage/1050410/Caro-Travaglio-ti-scrivo.html, 3 luglio 2012

Fausto Bertinotti photo
Umberto Bossi photo

“[Facendo il gesto dell'ombrello] Ehi Boniver, bonazza, la Lega è sempre armata, ma di manico!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante un comizio a Curno (BG), 26 settembre 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia, la Repubblica, 13 febbraio 2007

Umberto Bossi photo

“Silvio, te l'avevo detto che ce l'abbiamo duro, ed è per questo che qui oggi è pieno di donne!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante il comizio della Cdl a Vicenza contro la finanziaria, 21 ottobre 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-febbrai/13-febbrai.html, la Repubblica, 13 febbraio 2007

Umberto Bossi photo
Umberto Bossi photo
Umberto Bossi photo

“La trattativa Lega-Forza Italia se l'è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Non datate

Umberto Bossi photo

“Berlusconi è l'uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Non datate

Umberto Bossi photo
Umberto Bossi photo
Giulio Mazarino photo

“Loda tal'uno, e consolalo nel suo travaglio: perché in tali occasioni prorompono fuori i più impenetrabili pensieri del cuore.”

Giulio Mazarino (1602–1661) cardinale, politico e diplomatico italiano

Breviario dei politici

Gianni Vattimo photo

“Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Da Il socialismo, ossia L'Europa, Trauben, 2004.
Origine: Da Lettera di presentazione, in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf, 27 giugno 2003 (Opuscolo distribuito da Vattimo il 2 luglio 2003 a tutti i parlamentari europei, redatto su domanda dello stesso).