Frasi sugli uomini
pagina 35

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“Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.
Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Dalla prefazione di Didimo Chierico a Laurence Sterne, Viaggio sentimentale.

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“Una parte degli uomini opera senza pensare, l'altra pensa senza operare.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Da Sull'origine e i limiti della giustizia.

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“Gli uomini misteriosi sono come la calamita.”

Origine: Tatuaggio, p. 49

“Mi sembra sia dotato di intelligenza ciò che gli uomini chiamano aria, che tutti siano da esso governati e che tutto esso domini. Ciò stesso mi sembra che sia dio e giunga dovunque e tutto disponga e in tutto sia. E non c'è niente che non ne partecipi: però niente ne partecipa in maniera uguale, questo come quello, ma molti sono i modi e dell'aria e dell'intelligenza. Essa è poliforme, più calda e più fredda, più asciutta e più umida, più ferma o dotata di più rapido movimento: e vi sono in essa molte altre differenziazioni e un numero infinito di sapori e di odori. E di tutti i viventi l'anima è la stessa cosa, aria più calda di quella esterna in cui viviamo, ma molto più fredda di quella che sta presso il sole. Tuttavia questo calore non è uguale in nessun essere vivente (come neppure in un uomo rispetto all'altro) e differisce non molto, ma in modo che rimangano simili. Però nessuna delle cose che si differenziano può divenire perfettamente uguale all'altra, senza diventare la stessa. Poiché la differenziazione è multiforme, multiformi debbono essere anche gli esseri viventi e molti e, dato il grande numero delle differenziazioni, non simili l'uno all'altro né per forma né per condotta di vita né per intelligenza. Eppure tutti per la stessa cosa vivono e vedono e odono, e dalla stessa cosa tutti hanno intelligenza differente.”

Diogene di Apollonia (-460) filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di Sulla natura

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“In altri paesi e in altre condizioni, in prigioni normali, il luogo di questo breve grido di disperazione è tenuto da una vera preghie­ra o dalla sottrazione di un giorno dalla condanna totale, perché è fin troppo comprensibile che un uomo, privato di tutto tranne che della speranza, incominci la sua giornata volgendo i pensieri alla speranza. I prigionieri sovietici sono stati privati perfino del conforto di sperare, perché nessuno di essi può mai sapere con certezza se la sua condanna avrà fine: e può ricordare centinaia di casi in cui le condanne sono state prolungate di altri dieci an­ni con un tratto di penna al Consiglio speciale della Nkvd a Mosca. Solo chi è stato in prigione può intendere tutto il crudele si­gnificato del fatto che, durante l'anno e mezzo che trascorsi nel campo, solo poche volte udii prigionieri contare ad alta voce il numero di anni, mesi, giorni e ore, che restavano ancora delle loro condanne. Questo silenzio si sarebbe detto un tacito accor­do a non tentare la Provvidenza: quanto meno parlavamo delle nostre condanne, quanto meno nutrivamo la speranza di mai riacquistare la libertà, tanto più sembrava probabile che "pro­prio questa volta" ogni cosa sarebbe andata bene. La speranza racchiude il tremendo pericolo della disillusione. Nel nostro si­lenzio, alquanto simile al tabù che proibisce agli uomini di alcune tribù primitive di pronunziare i nomi delle divinità vendicatrici, l'umiltà si univa a una segreta rassegnazione, e al presenti­mento del peggio. Il disinganno era un colpo mortale per un prigioniero privo di questa armatura contro il fato.”

Gustaw Herling-Grudziński (1919–2000) scrittore polacco

cap. III, p. 48
Un mondo a parte

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“Gli uomini | Quasi cotti sono ormai | Per la cena atomica. | Io sono uno di quei pazzi in verità | Che giocherebbe ai dadi questa umanità | Perché non ho creduto mai | Che Lui ha creato tutti noi.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da L'uomo nasce nudo, n. 11
Le robe che ha detto Adriano
Origine: Testo di Miki Del Prete e Luciano Beretta.

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“Prendi esempio da tanti uomini grandi, come il mahatma Gandhi, | da tanti non violenti diventati Santi.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Fuck the violenza, n. 7
?!

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“Non siete | Stato voi, uomini boia con la | divisa che ammazzate di percosse i | detenuti.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Non siete Stato voi n.° 14

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“I popoli non sono come l'acqua che si può mescolare a piacere. I popoli si mescolano con difficoltà. Gli uomini ritornano sempre alle loro radici.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dal discorso a Cà San Marco del 27 agosto 2006 http://www.giovanipadani.leganord.org/articoli.asp?ID=5822

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“Questa è l'ultima occasione: o si fanno le riforme o scoppia un casino. Se la sinistra vuole scendere in piazza abbiamo trecentomila martiri pronti a battersi. E non scherziamo… mica siam quattro gatti, verrebbero giù anche dalle montagne con i fucili, che son sempre caldi.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in «Se la sinistra vuole scontri, io ho 300mila uomini. I fucili sono sempre caldi» http://www.corriere.it/politica/08_aprile_29/bossi_sinistra_fucili_ccba1acc-15d4-11dd-acde-00144f02aabc.shtml, Corriere della sera, 29 aprile 2008

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“È chiaro che le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

Repubblica http://www.repubblica.it/politica/2010/04/14/news/riforme_schifani_insiste_per_il_dialogo_senza_condivisione_salta_tutto-3341338/, 14 aprile 2010

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“Gli uomini sono talmente semplici: vanno dritti al punto. Le donne no.”

Kasia Smutniak (1979) modella e attrice polacca

Origine: Citato in, [//www.vanityfair.it/people/italia/12/11/30/kasia-smutniak-intervista-uomo-foto Il «lato maschio» di Kasia Smutniak: «Che bello essere un uomo»], VanityFair.it, 30 novembre 2012.

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“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma

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“Quattro uomini sulla stessa linea vanno bene solo per le parate militari.”

João Saldanha (1917–1990) giornalista, allenatore di calcio e calciatore brasiliano
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“Delle cose invisibili e delle cose visibili soltanto gli dèi hanno conoscenza certa; gli uomini possono soltanto congetturare.”

Alcmeone di Crotone filosofo greco antico

frammento DK 24, B1; citato in Gabriele Giannantoni, I presocratici: testimonianze e frammenti, Laterza, 1983

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“Quale forza ha una donna se non è buona a mandare gli uomini in rovina?”

Pier Maria Rosso di San Secondo (1887–1956) drammaturgo e giornalista italiano

da Tra vestiti che ballano

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“L'anima non ha sesso, quando canto non vedo uomini e donne, etero e gay: vedo tutti uguali perché tutti lo sono e tutti devono essere ugualmente tutelati dallo Stato.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

citato in Meglio in tournée che in miniera, A, 18 agosto 2011

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“Quanto più l'uomo capisce la vita, tanto più deve amare gli uomini, nonostante tutto.”

Pär Fabian Lagerkvist (1891–1974) scrittore svedese

La mia parola è no

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“San Benedetto non nutre alcuna illusione a proposito dei suoi monaci, a maggior ragione degli uomini in generale.”

Léo Moulin (1906–1996)

La vita quotidiana secondo San Benedetto

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“I rapporti sociali sono sfuggiti al controllo degli uomini stessi assumendo la forma di cose.”

György Lukács (1885–1971) filosofo e critico letterario ungherese

Origine: Da Prolegomeni all'ontologia dell'essere sociale, traduzione di A. Scarponi, Guerini, Milano 1990.

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“Misericordioso è colui che, quando fa misericordia, non distingue nel suo pensiero una classe di uomini dall'altra.”

Isacco di Ninive (640–700) monaco, mistico, religioso (vescovo di Ninive)

Discorsi ascetici – prima collezione

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“Poiché, in primo luogo, [Filosseno di Citera] usò le novelle e neologismi un po' ovunque. E come graziosa è la sua lirica, temperata da varietà di colori! Egli fu un dio tra gli uomini, conoscitore della vera poesia.”

Antifane (-388–-311 a.C.) commediografo greco antico

Origine: Fr. 643 d; citato in Francesco Carubia, Autori classici greci in Sicilia, Boemi, 1996.

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“Questi sono idioti che gli uomini adorano; entrambi i loro dèi e i loro uomini sono idioti.”

I: 11
These are fools that men adore; both their Gods & their men are fools.
The Book of the Law

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“La tv appartiene al mondo degli uomini immortali.”

Gianluca Nicoletti (1954) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano
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“Il Parlamento è un po' una caserma. Troppi uomini.”

Serena Dandini (1954) conduttrice televisiva e autrice televisiva italiana
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“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

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