Frasi sulla morte
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“Ricordate, non si può emettere una fatwa di condanna a morte contro una risata.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

Il bambino che leggeva il Corano
Origine: Forse.

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“Io sono appassionata e tenace; | Vivo sino all'amore, amo sino alla morte.”

Margherita di Valois (1553–1615)

Dedicati all'amante Champvallon
da Maria de' Medici, p. 195

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“Dio non si compiace del sangue, non agire secondo ragione, "σὺν λόγω”

Manuele II di Bisanzio (1350–1425) imperatore bizantino

non agire con il logos], è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia... Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte... (citato ibidem, pp. 144-145)

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“Io ho il diritto di scegliere la mia morte per il bene degli altri.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Perché ho il diritto di scegliere la mia morte http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5.html, la Repubblica, 12 febbraio 2009.

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“Voglio […] parlare della mia morte, e ammetterete che in questo caso ho qualche diritto all'esternazione.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Perché ho il diritto di scegliere la mia morte http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5/eluana-englaro-5.html, Repubblica.it, 12 febbraio 2009.

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“In un'epoca senza blogs, email, cellulari e satellite, LUI era la notizia. Il Paese ha perso un'icona e un amico caro. Walter fu sempre qualcosa in più di un conduttore: qualcuno a cui ci potevamo affidare perché ci guidasse attraverso i temi più importanti del giorno, la voce della certezza in un mondo incerto. Era come uno di famiglia. Ci invitava a credergli e non ci deluse mai.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2009
Origine: In lingua originale: «In an era before blogs and emails, cellphones and cable, HE was the news»
Origine: Citato in «L'uomo più fidato d'America» Che pianse per la morte di JFK https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/19/uomo_piu_fidato_America_Che_co_8_090719033.shtml, Corriere della Sera, 19 luglio 2009.

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“Dal luogo in cui era stato rinchiuso in attesa della condanna, Socrate è invitato dai discepoli a fuggire. Ma la sua risposta è perentoria: "Vi ho insegnato per tutta la vita a ubbidire alle leggi e voi mi invitate a trasgredirle al termine della mia esistenza. Quello che avevo da insegnarvi ve l'ho comunicato. Il mio ciclo si è concluso". Non c'è traccia d'angoscia, senso di disperazione, malinconia per una vita giunta alla fine, c'è solo coerenza tra un insegnamento e una vita. Anche la drammaticità del momento viene asservita alle esigenze dell'insegnamento per renderlo più persuasivo, più efficace. E se il momento è vigilia di morte, lo si affronti in tutta dignità. "Ma infine, Socrate, dicci in quale modo dobbiamo seppellirti?", incalzano i discepoli. "Come volete", rispose. E, ridendo tranquillamente, proseguì: "O amici, io non riesco a convincere Critone che il vero Socrate è quello che ora qui discute con voi e non quello che, da qui a poco, egli vedrà morto”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevené. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).

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“La conversione resta una prova fino alla morte.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La fede dei demoni

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“E se la morte viene quando non lo sai, che si fotta: è una vita che mi esercito in freestyle!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da La vita è maledetta
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“Ho bisogno di un delirio | che sia ancora più forte, | ma abbia un senso di vita | e non di morte.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Il delirio, disco 1, n. 5
Libertà obbligatoria

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“Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.”

Gilles Villeneuve (1950–1982) pilota automobilistico canadese

Citazioni di Gilles Villenueve
Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 49, ISBN 88-8598-826-2.

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“Il giudizio universale
Io una volta sognavo sempre mio nonno materno, l'unico che conobbi.
Ogni tanto, in sogno, questo nonno mi dava certi numeri sicuri, ma io non li capivo mai bene, oppure appena mi svegliavo me li scordavo. Poi non si fece vedere più e io, non so perché, mi misi in testa che forse non voleva più usare un mezzo di comunicazione di massa così antico, qual è il sogno. E una notte, obbedendo a un richiamo, scesi dal letto, accesi la televisione e cominciai a cercare. Non mi ero sbagliato.
Infatti dopo un po' vidi la sua faccia di napoletano dell'800, i suoi baffi guappeschi. Stavolta non era come in sogno, l'immagine era chiara, l'audio era perfetto.
Insomma era l'occasione per avere tre numeri precisi, il nome di un cavallo, una schedina da un miliardo.
Ma feci un grosso errore. Anziché pensare subito a queste cose serie, volli prima avere qualche risposta alle antichissime e inquietanti domande che si è sempre posto l'uomo: il mistero della nascita dell'universo, il fondamento della teoria aristotelica sulla nascita di Dio. Dissi: prima del terno sicuro, voglio notizie di prima mano sull'immortalità dell'anima.
Dietro mia insistenza, il nonno mi stava per rivelare i misteri dell'aldilà, quando improvvisanente mi disse che lo chiamavano dalla regia. Alzò la cornetta del telefono e cominciò a fare di sì con la testa, proprio come fanno quelli del telegiornale. Quando riattaccò, disse che dalla regia avevano detto che su quelle cose non poteva dire niente, poteva dare solo i numeri e i cavalli.
Dissi: va bene, per adesso mi servono almeno cinquecento milioni, il mistero della vita e della morte lo posso scoprire dopo che mi sono comprato una bella macchina nuova e una villa a Capri. Ma dovette succedere qualcosa all'antenna. Il nonno sparì nell'effetto nebbia e non lo ritrovai più.”

Riccardo Pazzaglia (1926–2006) scrittore, giornalista e paroliere italiano

pagg. 41-42
Il brodo primordiale

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“Non c'è un dopo Carmelo Bene. E non perché alla morte di un personaggio grande e di una persona cara si voglia assurdamente fermare il tempo, ma perché non c'entrava per nulla con il "nostro" tempo.”

Piergiorgio Giacchè (1946) antropologo, scrittore e saggista italiano

citato in Carmelo, dopo http://www.immemorialecarmelobene.it/images/piero.pdf, Fondazione Immemoriale di Carmelo Bene

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“Io repubblichino? Non l'ho mai negato. Sono nato nel '26. Nel '43 avevo 17 anni. Fin a quando ho potuto ho fatto il renitente. Poi è arrivato il bando di morte. O mi presentavo o fuggivo in Svizzera.”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

dall'intervista a la Repubblica del 22 marzo 1978

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“La morte che si vede arrivare è la più terribile.”

Bacchilide (-516–-451 a.C.) poeta greco antico

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“Incruenta morte non appaga i Tiranni.”

Merope, Atto I p. 4
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“Con vent'anni nel core | pare un sogno la morte, eppur si muore.”

Teobaldo Ciconi (1824–1863) giornalista, poeta e drammaturgo italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 288

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