Frasi sulla morte
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“[Sul marito] Le parole e sulla morte le ha tolte perché nel terminare questo lavoro [Della vita], è giunto alla conclusione che la morte non esiste.”

Sof'ja Tolstaja (1844–1919)

4 agosto 1887
I diari
Origine: Citato in Igor Sibaldi, Introduzione, in Lev Tolstoj, Della vita, Oscar Mondadori, Milano, 1991, p. 8. ISBN 88-04-34731-7

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“Non bisogna gloriarsi della morte prima di averla subita.”

Efrem il Siro (306–373) teologo e santo siriano

Commenti dal Diatessaron

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“La vita era diventata morte.”

Amélie Nothomb (1967) scrittrice belga

Origine: Diario di Rondine, p. 10

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“Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.”

fr. 25
Sulla natura

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“L'amicizia fa amare la vita, l'amore dà gusto alla morte.”

Sully Prudhomme (1839–1907) poeta francese

da Pensieri, p. 186, I Premi Nobel per la Letteratura, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965

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“La giustificazione scientifica di questa scelta risiede in una peculiare definizione del sistema nervoso, oggi rimessa in discussione da nuove ricerche, che mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo. Come dimostrò nel 1992 il caso clamoroso di una donna entrata in coma irreversibile e dichiarata cerebralmente morta prima di accorgersi che era incinta; si decise allora di farle continuare la gravidanza, e questa proseguì regolarmente fino a un aborto spontaneo. Questo caso e poi altri analoghi conclusi con la nascita del bambino hanno messo in questione l'idea che in questa condizione si tratti di corpi già morti, cadaveri da cui espiantare organi. Sembra, quindi, avere avuto ragione Jonas quando sospettava che la nuova definizione di morte, più che da un reale avanzamento scientifico, fosse stata motivata dall'interesse, cioè dalla necessità di organi da trapiantare.”

Lucetta Scaraffia (1948) storica e giornalista italiana

Origine: Nel 1968 il "rapporto di Harvard" ha cambiato la definizione di morte, basandosi non più sull'arresto cardiocircolatorio, ma sull'elettroencefalogramma piatto e quindi sulla morte cerebrale
Origine: Da «I segni della morte», l'Osservatore Romano, 3 settembre 2008; riportato su InternEtica.it http://www.internetica.it/morte-cerebrale.htm.
Origine: L'articolo pubblicato sullOsservatore Romano, avendo messo in dubbio il rapporto di Harvard, suscitò grande scalpore. Ignazio Marino, ad esempio, criticò il pezzo in un articolo di la Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/03/un-atto-irresponsabile.html definendolo "un atto irresponsabile", mentre Sandro Magister in un articolo su Espresso.it http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/09/08/morte-cerebrale-interviene-roberto-de-mattei/ e Stefano Lorenzetto in un articolo su Il Giornale.it http://www.ilgiornale.it/news/quei-dubbi-sulla-morte-censurati-40-anni.html sostenerono la storica per aver portato all'attenzione pubblica il problema.

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“Voglio morire in scena. È la morte migliore, insieme a quella durante un'erezione.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero
Origine: Citato in Fulvio Paloscia, Zucchero, schiaffo al festival http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/03/06/zucchero-schiaffo-al-festival.html, la Repubblica, 6 marzo 2002.

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“Di colui che sa che l'essere, il nulla, la morte e la vita hanno la stessa origine, io sono amico.”

Zhuangzi (-369–-286 a.C.) filosofo

da Chuang Tzu, cap. XXIII; citato in Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove, Einaudi, 2008.
Citazioni di Chuang Tzu

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“Tazzoli Enrico delli furono Pietro e Nobile Isabella Arrivabene nato a Canneto Provincia di Mantova il 17 Aprile 1812. Consecrato Prete il 19 Aprile 1835. Arrestato come reo d'alto tradimento il 17 Gennajo 1852. Fu condannato a morte il 4 Dicembre 1852. Perdona a tutti. Dio a lui perdoni.”

Enrico Tazzoli (1812–1852) patriota e sacerdote italiano

Biografia scritta da Don Tazzoli su una parete del Confortatorio; citato in Luigi Martini, Confortatorio di Mantova negli anni 1851, 52, 53 e 55, p. 319, Mantova, Tipografia Benvenuti, 1867

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“[Ultime parole prima della morte. 8 marzo 1702, quando il dottore gli rivelò che era seriamente ammalato. ] Potrà durare a lungo?
Can this last long?”

Guglielmo III d'Inghilterra (1650–1702) re inglese

Citazioni di Guglielmo III, Attribuite
Origine: Citato in Familiar Short Saying of Great Men, Forgotten Books, p. 571. ISBN 1440090750 ( Anteprima su Google Books http://books.google.it/books?id=VkMcAtB8HnEC)

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“Dietro alla dolcezza del vivere di quaggiù viene il morso della morte, davanti ai godimenti del Paradiso si rizza la parete degli affanni di quaggiù.”

da Disputa di Saadi con un presuntuoso intorno alla definizione della ricchezza e della povertà, vol II, p. 106
Il roseto

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“Se ritardo di un paio di giorni succede la fine del mondo, se muoio non se ne accorge nessuno.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Del Buono dichiara di aver ritrovato questa frase su un appunto in cima a una pila di fogli nello studio di Marchesi in via Frattina, a Roma.
Origine: Citato in Oreste del Buono, Vita, morte e miracoli di un battutista, prefazione a Marcello Marchesi, Il malloppo, Bompiani, 2013.

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“Voi siete qui dopo aver conquistato potenti nazioni e aver soggiogato il mondo, considero quindi assurdo dovervi incitare con discorsi come se non foste uomini provati dalle azioni. […] Infatti cos'è la guerra per voi se non una consuetudine? Oppure cosa per un uomo coraggioso è più piacevole che cercare vendetta con la propria mano? È un diritto naturale saziarsi l'anima con la vendetta. Quindi lanciamoci contro il nemico con ardore poiché sono sempre i più coraggiosi ad attaccare. Disprezzate questa accozzaglia di razze diverse. Chi si difende tramite un'alleanza dimostra codardia. Guardate, anche prima del nostro attacco sono tormentati dal terrore. Cercano le vette, si impossessano dei colli e poi, pentendosi troppo tardi, chiedono a gran voce una protezione dalla battaglia in campo aperto. […] Quindi giù nella mischia, con cuore gagliardo come siete abituati. Disprezzate il loro ordine di battaglia. Attaccate gli Alani, sbaragliate i Visigoti. […] Lasciate che il vostro coraggio si levi e la vostra furia scoppi. Ora, o Unni, mostrate la vostra scaltrezza e le vostre gesta d'armi. Chi rimane ferito pretenda in cambio la morte del suo avversario; chi è incolume si diverta a massacrare il nemico. Che nessuna lancia colpisca chi è sicuro di vivere, e che il fato colga anche in pace chi è sicuro di morire. Infine perché mai il destino avrebbe dovuto rendere gli Unni vittoriosi su così tante nazioni se non per prepararli alla gioia di questo conflitto? […] Chi ha fatto sì che degli uomini armati si arrendessero a voi quando eravate ancora disarmati? Nemmeno una massa di nazioni federate potrebbe resistere alla vista degli Unni. In questo non mi sbaglio […]. Io lancerò la prima lancia contro il nemico. Chi riposa mentre Attila combatte è un uomo morto.”

Attila (406–453) sovrano e condottiero unno
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“Chi ha toccato una volta un'ingiuria – di sangue e di morte – non cesserà mai di toccarne di nuove. Piove sul bagnato: lagrime su sangue, e sangue su lagrime.”

Giovanni Pascoli (1855–1912) poeta italiano

Nota bibliografica di Giovanni Pascoli per la sesta edizione di Myricae

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“Con un libro al capezzale, anche la morte è una tenera amante.”

Rocco Scotellaro (1923–1953) scrittore, poeta e politico italiano

L'uva puttanella

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“La pena di morte è il segno caratteristico ed eterno della barbarie.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Contro la pena di morte
Origine: Estratto da un discorso all'Assemblea Costituente, 15 settembre 1848

“Gerarchia dei balocchi: «la bambola è tanto inferiore a una cosa di quanto la marionetta le è superiore» (Rilke). Pure il bambino "diviene" in quel mondo; penetrerà più tardi la realtà delle cose, e, iniziato per tempo alle delusioni, anche il dominio dell'umano troverà angusto; finché non gli appaia la misura perfetta che in sé abbraccia passato e avvenire e vita e morte equabilmente: l'angelo delle Elegie.”

Leone Traverso (1910–1968) traduttore italiano

Questo il nostro cammino per Rilke, la ragione del nostro passaggio sulla terra.
Origine: Dalla prefazione di Rainer Maria Rilke, Charles Baudelaire e Heinrich von Kleist, Bambole, giocattoli e marionette, a cura di Leone Traverso, Passigli Editore, 1998, pp. 7-8. ISBN 8836805779.

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“Cercate di vivere in modo che la vostra morte rincresca anche all'impresario delle pompe funebri.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Citato in Storia Illustrata, anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.

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“Risuscitando il mito di Faust Mann fa sì che Adriano, per salvarsi dall'aridità e dalla crisi dell'arte contemporanea, crisi che è nello stesso tempo crisi di una civiltà al tramonto, stringa un patto con il diavolo che gli darà la grandezza e la potenza creatrice in cambio della rinunzia all'amore e alla salvezza della sua anima. Per Mann la Germania, sfiduciata, inibita ed impotente, ha tentato di liberarsi dalle sue inibizioni con la morbosa e diabolica intossicazione nazista. Sembra che anche l'arte, nel mondo contemporaneo, non riesca a sopravvivere se non si allea con il morboso e con il diabolico, e se non ride di sè condannandosi nel momento stesso nel quale si crea, risolvendosi nella parodia di se stessa L'arte e in particolare la musica, è oggi, nel massimo disordine, nella massima ambiguità. Come uscirne? Come superare il caos? Come e dove trovare un principio, un ordine, un si stema di regole? Politicamente tale ordine è stato cercato nella negazione della libertà. Il compositore Adriano Leverkühn lo cerca nelle nuove regole della musica dodecafonica dopo essersi anche lui diabolicamente intossicato servendosi della malattia, della sifilide, come di una mostruosa droga, per stimolare la propria fecondità estetica, per poi sprofondare nella notte fonda della pazzia e della morte.”

Enzo Paci (1911–1976) filosofo italiano

Origine: Da Profili: Thomas Mann, L'Italia che scrive, a. XXXIX, n. 1, gennaio 1956, p. 2.

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“Un dopo l'altro i grandi attori si ritirano, | da quel dramma sublime sull'eterno teatro della storia, […].”

Morte del generale Grant, p. 638
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)

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“La morte degli altri ci aiuta a vivere.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

5 ottobre 1892; Vergani, p. 60
Diario 1887-1910

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“In altri termini, più forte della ragione è, nell’uomo comune, la paura d’usarla. […] Ma è così: l’uomo […] si china alle contraddizioni grottesche e alle buffe scappatoie. […] Una selva di domande s’affaccia in un momento; e l’una è legata all’altra, sì che non puoi dire: comincio da questo punto o da quello… È un bene la vita? è un male? Se è un bene, perché viene a cessare? Se è un male, perché c’è dato? E ancora: se è un male, perché tanta sua parte è bella e buona? E se è un bene, perché vedo tanto male intorno a me e anche dentro di me? Che cosa mi si offre, in compenso di questo male, così che io possa dire in piena coscienza: “Sì, la vita è, in fondo, solamente un bene”? E che cosa, soprattutto, mi verrà dato al posto del bene che dovrò cedere da un momento all’altro? Ho bisogno di sapere “se ciò che qualcuno ci prende,/ c’è qualch’altro che ce lo rende!” (G. Pascoli, Commiato, in Canti di Castelvecchio).
Quest’idea del compenso fa apparir chiaro che il problema di cui stiamo parlando coincide con quello, notissimo, della felicità: tormento vano della ragione umana e suo scoglio invalicabile. Dunque anche il Pensiero con la maiuscola […] non sa rispondere agli enigmi della vita e della morte. La risposta verrà solamente dal Verbo, fattosi carne e “sapienza nostra” (S. Paolo, 1a Corinzi, 1, 30): vera sapienza, antagonista vittoriosa di quella umana, che è “stoltezza dinanzi a Dio” (Id., 3, 19).”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Origine: La festa turbata, p. 22

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“[…] prendo atto che Papa Francesco, insignito come «Uomo dell'anno» da Time Magazine, Vanity Fair e The Advocate, la più antica rivista della comunità gay americana, è più preoccupato della sorte dei clandestini di Lampedusa, più in generale dei poveri e degli emarginati nelle periferie del mondo globalizzato, che dedito sia a contrastare il genocidio dei cristiani d'Oriente sia a salvare il cristianesimo dal relativismo religioso e dall'invasione islamica all'interno stesso dell'Europa. Il fatto che anche il settimanale L'Espresso abbia scelto come «Uomo dell'anno» Costantino Baratta, cittadino di Lampedusa, per aver salvato la vita a 12 clandestini dopo il naufragio di un barcone lo scorso 3 ottobre culminato nella morte di 366 persone, sottolinea come in quest'Occidente, ma anche in questa Chiesa di Bergoglio, prevalgano l'ideologia del buonismo, immigrazionismo, multiculturalismo e globalismo, che ci impongono di assecondare il prossimo a prescindere dalle conseguenze per il nostro vissuto, permeati dall'ideologia del relativismo valoriale e del pauperismo che finiscono per inculcare in noi l'accettazione e la rassegnazione nei confronti di tutto e di tutti. Per contro la difesa dei cristiani d'Oriente e la guerra ad oltranza al radicalismo e al terrorismo islamico, si collocano nel contesto della salvaguardia delle nostre radici, della nostra fede, dell'identità nazionale, dei valori tradizionali a partire dalla centralità della famiglia naturale, come attesta l'opposizione ferma di Putin al matrimonio omosessuale proprio mentre quest'Unione Europea l'ha legittimato concependolo come l'apice della civiltà. Ecco perché, anche a costo di sfidare l'impopolarità, sostenete il Premio «Uomo dell'anno» a Putin, al-Sisi e Assad: significa dire no all'ideologia del globalismo e del relativismo, e dire sì al localismo nel contesto degli Stati nazionali e alla civiltà fondata sulla certezza di chi siamo.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Putin e Assad sono i veri uomini dell'anno anti-terrore http://www.ilgiornale.it/news/interni/putin-e-assad-sono-i-veri-uomini-dellanno-anti-terrore-979249.html, Il Giornale.it, 31 dicembre 2013.

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“Se si pensa ad un'icona della Formula Uno, balza sempre alla testa Ayrton, è ovvio. La sua morte è stata una grande tragedia, ma ha aiutato il motorsport a migliorare in sicurezza.”

Nico Rosberg (1985) pilota automobilistico tedesco

Origine: Citato in F1 | Coulthard, Rosberg e Bottas ricordano Senna http://www.formulapassion.it/2014/04/f1-coulthard-rosberg-e-bottas-ricordano-senna/, FormulaPassion.it, 29 aprile 2014.

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“[Su La dolce vita] Quando vidi il film poco dopo la morte di Mastroianni, pensai che Fellini e Marcello avessero preso un attimo di scoperta e lo avessero reso immortale.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

When I saw the movie right after Mastroianni died, I thought that Fellini and Marcello had taken a moment of discovery and made it immortal.

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“Ecco la meta a cui tende la Chiesa: è, come dice la Bibbia, la «Gerusalemme nuova», il «Paradiso». Più che di un luogo, si tratta di uno "stato" dell'anima in cui le nostre attese più profonde saranno compiute in modo sovrabbondante e il nostro essere, come creature e come figli di Dio, giungerà alla piena maturazione. Saremo finalmente rivestiti della gioia, della pace e dell'amore di Dio in modo completo, senza più alcun limite, e saremo faccia a faccia con Lui! (cfr 1Cor 13,12). È bello pensare questo, pensare al Cielo. Tutti noi ci troveremo lassù, tutti. È bello, dà forza all'anima. […] Nello stesso tempo, la Sacra Scrittura ci insegna che il compimento di questo disegno meraviglioso non può non interessare anche tutto ciò che ci circonda e che è uscito dal pensiero e dal cuore di Dio. L'apostolo Paolo lo afferma in modo esplicito, quando dice che «anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). Altri testi utilizzano l'immagine del «cielo nuovo» e della «terra nuova» (cfr 2Pt 3,13; Ap 21,1), nel senso che tutto l'universo sarà rinnovato e verrà liberato una volta per sempre da ogni traccia di male e dalla stessa morte. Quella che si prospetta, come compimento di una trasformazione che in realtà è già in atto a partire dalla morte e risurrezione di Cristo, è quindi una nuova creazione; non dunque un annientamento del cosmo e di tutto ciò che ci circonda, ma un portare ogni cosa alla sua pienezza di essere, di verità, di bellezza.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, 26 novembre 2014

“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

James Rachels (1941–2003) filosofo statunitense

Origine: Diritto alla vita per gli animali?, p. 224

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“[…] e mostrerò che nulla può accadere che sia più bello della morte, […].”

12, p. 32
Foglie d'erba, Partito da Paumanok

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