Frasi su autore
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“Un film incide in maniera limitata sulle situazioni reali. Ma qualcosa lascia nelle coscienze. Ne sono del tutto convinto; e, pur senza farci illusioni, senza mitizzare il nostro mestiere, sono della medesima opinione gli autori che si dedicano a un cinema "partecipante" se non proprio "militante”

Francesco Rosi (1922–2015) regista italiano

e in tale categoria metto Prova d'orchestra di Fellini). Abbiamo contribuito, con le nostre riflessioni, analisi, descrizioni di comportamenti, alla politica del paese. I governanti italiani, proprio per questo, non hanno mai amato veramente il nostro cinema e, di fatto, si sono rifiutati di aiutarlo. Eppure, esso è stato fra le poche cose valide che abbiamo esportato. Certo, un film non avrà mai le possibilità che sono proprie di altri meccanismi di persuasione. Ma esprime, se non altro, una volontà di intervenire in cose che ci riguardano da vicino. La politica la devono fare solo i politici di professione, forse? No; la dobbiamo fare tutti e spesso i cineasti, come gli scrittori, sono riusciti a precedere i politici. (da Il mestiere del narratore (conversazione con Francesco Rosi), p. 29)

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“I programmatori che scrivono miglioramenti per GCC (o Emacs, o Bash, o Linux, o un qualsiasi programma coperto dalla GPL) lavorano spesso per aziende o università. Quando il programmatore vuole offrire questi miglioramenti alla comunità e vedere il suo codice incluso nella versione successiva del programma in questione, il suo capo potrebbe dire: "Fermo lì! Il tuo codice appartiene a noi! Non vogliamo condividerlo con altri; abbiamo deciso di trasformare la tua versione migliorata in un prodotto proprietario".
Qui viene in aiuto la GNU GPL. Il programmatore mostrerebbe al capo che un tale prodotto proprietario sarebbe una violazione del diritto d'autore e il capo capirebbe che ci sono soltanto due possibilità: rilasciare il nuovo codice come software libero o non rilasciarlo affatto. Quasi sempre al programmatore viene consentito di comportarsi come intendeva fare e così il codice risulta disponibile per la versione successiva del programma.
La GNU GPL non è sempre accondiscendente; dice di "no" ad alcune delle cose che a volte la gente vuole fare. Alcuni utenti affermano che sia negativo il fatto che la GPL "escluda" alcuni sviluppatori di software proprietario che "hanno bisogno d'essere portati nella comunità del software libero."
Ma non siamo noi ad escluderli dalla nostra comunità; sono loro che scelgono di non entrare. Decidere di produrre software proprietario equivale a decidere di starne fuori. Esservi dentro significa cooperare con noi; non possiamo "portarli nella nostra comunità" se non vogliono unirsi a noi.
Ciò che possiamo fare è offrire un incentivo ad unirsi a noi. È per far sì che il nostro software già prodotto sia un incentivo che la GNU GPL è stata pensata: "Se renderete il vostro software libero, potete utilizzare questo codice."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Di certo in questo modo non si vincerà sempre, ma qualche volta sì.
Permesso d'autore: idealismo pragmatico

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“L'idea del copyright non esisteva in tempi antichi, quando gli autori copiavano estesamente altri autori in opere non narrative. Questa pratica era utile, ed è il solo modo attraverso cui almeno parte del lavoro di alcuni autori è sopravvissuto. La legislazione sul copyright fu creata espressamente per incoraggiare l'originalità. Nel campo per cui fu inventata, cioè i libri, che potevano essere copiati a basso costo solo con apparecchiature tipografiche, non fece molto danno e non pose ostacoli alla maggior parte dei lettori.
Tutti i diritti di proprietà intellettuale sono solo licenze concesse dalla società perché si riteneva, correttamente o meno, che concederle avrebbe giovato alla società nel suo complesso. Ma data una situazione particolare dobbiamo chiederci: facciamo realmente bene a concedere queste licenze? Che atti permettiamo di compiere con esse?Il caso dei programmi ai giorni nostri differisce enormemente da quello dei libri un secolo fa. Il fatto che la via più facile per passare una copia di un programma sia da persona a persona, che il programma abbia un codice sorgente ed un codice oggetto che sono cose distinte, ed infine il fatto che un programma venga usato più che letto e gustato, combinandosi creano una situazione in cui qualcuno che impone un copyright minaccia la società nel suo insieme, sia materialmente che spiritualmente, una situazione in cui quel qualcuno non dovrebbe farlo, che la legge lo permetta o no.”

Manifesto GNU

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“I grandi libri. Ogni grande libro è stato scritto dall'autore per se stesso.”

Alberto Asor Rosa (1933) critico letterario italiano

L'ultimo paradosso

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“Leo Ortolani è il più grande autore Marvel vivente.”

Andrea Plazzi (1962) traduttore e saggista italiano

Origine: Da Wiz n. 3, ed. Marvel Italia, gennaio 1996

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“[Sulle teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001] Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall'amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l'occasione per una offensiva contro l'Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l'Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un'abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del… Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell'ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA… Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l'11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell'Iran.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da La realtà travisata: Si teorizzano i complotti per non vedere http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7190957, La Stampa, 4 settembre 2006.

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“[Salvatore Di Giacomo] Sembra che il componimento poetico sia la descrizione pittorica di un quadro che l'autore sta ammirando.”

da La poesia: S. Di Giacomo, F. Russo, F. Gaeta; citato in Vincenzo Regina, L'opera letteraria di Salvatore Di Giacomo

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“In tutti i paesi del mondo la ricerca vive di finanziamenti pubblici. Ci sono essenzialmente tre modi per assegnarli: criteri di opportunità politica, indici bibliometrici, o la peer review, la valutazione da parte dei pari, anonima e indipendente. Prima di assumere un docente, qualsiasi dipartimento chiederà cosa ne pensino i rappresentanti della sua disciplina sparsi per il mondo. Il capo del dipartimento manderà una ventina di e-mail ai più noti studiosi in quella disciplina, chiedendo loro di scrivere una o due pagine con una valutazione della ricerca e delle prospettive future del docente in esame, e una comparazione della sua ricerca con quella di altri studiosi della stessa età che insegnano in atenei dello stesso livello. E prima di decidere se pubblicare un lavoro, un direttore di rivista scientifica chiederà a dei referees esterni cosa ne pensano. Questi sottoporranno dei rapporti, con una valutazione dettagliata degli elementi di innovazione nel lavoro e di eventuali difetti, ed eventuali suggerimenti su come correggere questi ultimi. Il direttore della rivista deciderà quindi se accettare il lavoro, rigettarlo, oppure rimandarlo agli autori perché vi apportino modifiche, da far poi valutare nuovamente ai referees. Con questa procedura, le migliori riviste di ogni disciplina pubblicano meno del 10% dei lavori ad esse sottoposte. Infine, molti dipartimenti pagano per essere sottoposti periodicamente alla valutazione dei migliori colleghi di altri atenei che ne indichino i punti di forza e di debolezza.”

Roberto Perotti (1961) economista italiano

Origine: L'università truccata, p. 148

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“Tutto è concatenato nel mondo, diceva Pangloss [precettore tedesco di Candido di Voltaire]: possa tutto esserlo per lo meglio!”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

da Lettera dell'autore, p. 17
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

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“Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

da Medea, III, 500-501

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“Altre notizie sull'autore”

Francis Jourdain (1876–1958) architetto francese
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“Tir. Amiamo, o Silvio, amiamo.
Sil. Beviam, Tirsi, beviamo.
Tir. Io son d'Amor seguace.
Sil. Bacco seguir mi piace.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Tirsi e Silvio, in "Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C.", Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“È pur bella la rosa, onor di Flora | e fenice dei fiori; | ma se gli occhi innamora, | la man non innamori.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da La Rosa, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Insegnando ad Amor musica un dì,
S'udian Lilla ed Amor parlar così:
L. Questo è un Do
A. Do
L. Questo è un Re
A. Re
L. Questo è un Mi
A. Mi
L. Questo è un Fa
A. Fa
L. Questo è un Sol
A. Sol
L. Questo è un La
A. La”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Lilla e Amore, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Elp. Oggi fa l'anno appunto
Dal dì, Fille mia, che Amor col fischio
Quel mal accorto augel trasse nel rischio.
Fil. Sì quell'incauto augel, quel che a vederlo
Era uno storno.
Elp......... Era un merlo.
Fil. Era uno storno.
Elp......... Era un merlo.
Fil. Uno storno.
Elp......... Un merlo.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Lite giocosa, decisa da Elpino e Filli, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Per soverchio ferir stanco e sudato | Di bel giardin fra i fiori | Di Ciprigna dormía l'ignudo figlio, | Quando dall'alvear drappello alato | Uscì di pecchie, e sovra lui si pose.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Male d'Amore, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Tacete, oimè, tacete; | Entro fiorita cuna | Dorme Amor, noi vedete?”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Amor che dorme, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Un dì, sentite, o Filli, | Si pose un dì nel prato Amor fanciullo | Con pueril trastullo a prender grilli.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Amor prende Grilli, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“Ho capito che i libri non sono mai finiti, che è possibile per alcune storie continuare a scriversi senza il loro autore.”

Paul Auster (1947) scrittore, saggista e poeta statunitense

Origine: Il taccuino rosso, p. 62

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“I colori sono un elemento fondamentale per la riuscita di ogni interpretazione. Non solo ogni autore ha un suo colore.”

Franco Corelli (1921–2003) tenore italiano

citato in Giancarlo Landini, Come un poeta che ha scritto per rivelare a sé la propria anima, p. 43, L'Opera mensile per il mondo del melodramma, anno XII, n. 126, febbraio 1999

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