Frasi su democratico
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“Mi resta ancora da esaminare i tre quesiti proposti ai tavoli delle firme da Beppe Grillo. Molti che hanno firmato distinguono infatti la firma di quei quesiti dall'adesione al "grillismo". La distinzione è assolutamente legittima: si può firmare anche valutando il movimento dei "Vaffa" per ciò che è. Ma esaminiamoli nella sostanza quei tre quesiti. Il primo stabilisce che tutti i cittadini che concorrono a cariche elettive debbano essere scelti attraverso elezioni primarie preliminari. Questo principio mi sembra meritevole di essere accolto. Il Partito democratico, tanto per dire, ha deciso di farlo proprio. Tutto sta a come saranno organizzate queste primarie. Grillo per esempio ha definito una "mascalzonata" l'esclusione di Pannella e di Di Pietro dalle candidature per la leadership del Pd, ignorando che entrambi fanno parte di altri partiti e anzi li guidano e non hanno accettato di abbandonarli all'atto della candidatura. Come se un nostro condomino, invocando questa qualifica, pretendesse di decidere assieme a noi e ai nostri figli questioni strettamente familiari. Dov'è la logica? Il secondo quesito vieta ai membri del Parlamento di farne parte per più di due legislature. Questo divieto è una pura sciocchezza. Ci obbligherebbe a rinunciare ad esperienze talvolta preziose. Forse anche a molti vizi acquisiti durante l'esercizio del mandato. Ma quei vizi non possono essere presupposti e affidati all'automatismo di una norma. Spetta agli elettori discernere tra vizi e virtù e decidere del loro voto. Per di più una norma automatica del genere sarebbe incostituzionale perché priverebbe l'elettore di una sua essenziale facoltà che è quella di poter votare per chi gli pare. Che cosa sarebbe successo per esempio se nei primi anni Cinquanta fosse stato impedito agli elettori democristiani di votare una terza volta per De Gasperi, a quelli comunisti per Togliatti, ai socialisti per Nenni e ai repubblicani per Pacciardi o La Malfa? Il terzo quesito – impedire ai condannati fin dal primo grado di giurisdizione di far parte del Parlamento – sembra a prima vista ineccepibile. Per tutti i reati? E fin dal primo grado di giurisdizione? La presunzione d'innocenza è un principio sancito dalla nostra Costituzione; per modificarlo ci vuole una legge costituzionale, non basta una legge ordinaria. I reati d'opinione andrebbero sanzionati come gli altri? Quando Gramsci, Pertini, Saragat, Pajetta, furono arrestati io credo che gli elettori di quei partiti li avrebbero votati e mandati in Parlamento se un Parlamento elettivo fosse ancora esistito e se quei partiti non fossero stati sciolti d'imperio. Personalmente ho fatto un'esperienza in qualche modo consimile: entrai alla Camera dei deputati nel 1968 sull'onda dello scandalo Sifar-De Lorenzo nonostante o proprio perché ero stato condannato in primo grado dal tribunale di Roma. Lo ricordo perché è un piccolissimo esempio di una proposta aberrante.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano
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“Ma, se Dio vuole, incontrai anche i miei inglesitos vecchio stampo, non bizzarri e facoltosi come gli antichi, ma d'altronde cosa potevo pretendere di più in questi tempi democratici nudi di romanticismo?”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da Penisola pentagonale, E.D.T., Torino, 1992, p. 64.

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“C'è bisogno di dire una parola forte e certa, di affermare che l'elusione e l'evasione fiscale non sono compatibili con la nostra economia e con nessun sistema veramente democratico.”

Attilio Befera (1946) banchiere e funzionario italiano

Origine: Citato in «Evasione incompatibile con la democrazia» Befera all'attacco (con Saccomanni) http://www.corriere.it/economia/13_dicembre_10/evasione-incompatibile-la-democrazia-befera-all-attacco-con-saccomanni-305e94be-617d-11e3-9835-2b4fbcb116d9.shtml, Corriere.it, 10 dicembre 2013.

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“Donald Trump non è un fascista. Anzi, è una delle persone più democratiche che io conosca. Ha un dono. Sa che cosa vuol sentirsi dire la gente in un determinato momento. E lo dice. È un incrocio perfetto tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo.”

Flavio Briatore (1950) imprenditore italiano

Origine: Citato in Tommaso Labate, «Trumpisti d'Italia»: da Santanché a Briatore tutti i fan del candidato http://www.corriere.it/politica/16_marzo_03/trumpisti-italia-santanche-trump-brunetta-briatore-salvini-primarie-repubblicani-ferrara-gasparri-5699c782-e0b2-11e5-86bb-b40835b4a5ca.shtml, Corriere.it, 2 marzo 2016.

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“I ciechi guidano i ciechi. È il sistema democratico.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

L'incubo ad aria condizionata

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“Sono un democratico: esigo un'ingiustizia (arbitrale) eguale per tutti.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Senza data precisa

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“I giudici di Mani pulite vanno arrestati, sono un'associazione a delinquere con licenza di uccidere che mira al sovvertimento dell'ordine democratico.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

16 luglio 1994
Da programmi televisivi
Origine: Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 59. ISBN 978-88-6190-104-9.

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“Rivolgiamo […] un saluto e un omaggio al nostro paese, che noi amiamo, per il bene del quale abbiamo lavorato e combattuto e al quale vogliamo dare e daremo, con la vittoria della democrazia e del socialismo, felicità, benessere e progresso, sicurezza, indipendenza, libertà e pace. Andiamo avanti […], per l'emancipazione del lavoro, per il rinnovamento democratico e socialista dell'Italia, per il trionfo del comunismo.)”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Origine: Dal discorso Nel quarantesimo anniversario del PCI. Rapporto alla sessione pubblica del comitato centrale e della commissione centrale di controllo del Partito Comunista Italiano, Roma, 23 gennaio 1961; così riportato in Palmiro Togliatti – Il Partito. Scritti e discorsi, edizioni a cura della Sezione stampa e propaganda del PCI, 1973.

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“Accanto a questi uomini di passione stavano i sognatori. L'utopia fioriva in tutte le sue forme, da quella bellicosa che giustificava il patibolo, a quella innocente che sosteneva l'abolizione della pena di morte. Spettri per i troni, angeli per il popolo. In faccia a uomini di lotta, spiriti che maturano sogni. Gli uni pensano alla guerra, gli altri invocano la pace; un cervello, Carnot, crea quattro armate; un altro, Jean Derby, medita una federazione democratica universale. […] altri si occupavano di questioni di minor conto e di maggior praticità. Gyuton-Morveau studiava misure per migliorare l'attrezzatura negli ospedali, Maire l'abolizione delle servitù reali, Jean-Bon-Saint-André la soppressione delle pene restrittive per debiti e la detenzione costrittiva. […] L'arte contava fanatici e anche monomaniaci; il 21 gennaio, mentre la testa di un re cadeva sulla piazza della Rivoluzione, Bézard correva ad ammirare una testa dipinta da Rubens, quadro scoperto in un solaio di rue Saint-Lazare. Artisti, orafi, profeti, colossi come Danton e fanciulli come Cloots, gladiatori e filosofi, tutti aspiravano a una sola conquista, quella del progresso. Nulla li intiepidiva. La vera grandezza della Convenzione fu di ricreare il reale nell'impossibile. Agli estremi, Robespierre, fanatico del Diritto e Condorcet, fanatico del dovere.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Ninety-Three

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“In secondo luogo questa piccola opposizione al Fascismo, formata dai detriti del vecchio politicantismo italiano (democratico, reazionalistico, radicale, massonico) è irriducibile e dovrà finire a grado a grado per interno logorio e inazione, restando sempre al margine delle forze politiche effettivamente operanti nella nuova Italia. E ciò perché essa non ha propriamente un principio opposto ma soltanto inferiore al principio del Fascismo, ed è legge storica che non ammette eccezioni che di due principi opposti nessuno vinca, ma trionfi un più alto principio, che sia la sintesi di due diversi elementi vitali a cui l’uno e l’altro separatamente si ispirano; ma di due principi uno inferiore e l’altro superiore, uno parziale e l’altro totale, il primo deve necessariamente soccombere perché esso è contenuto nel secondo, e il motivo della sua opposizione è semplicemente negativo, campato nel vuoto. Questo sentono i fascisti di fronte ai loro avversari e perciò hanno una fede inconcussa nel trionfo della loro parte e non transigono; e possono ormai con pazienza longanime attendere che le opposizioni, come hanno abbandonato il terreno legale della lotta in Parlamento, finiscano col persuadersi della necessità ineluttabile di abbandonare anche quello illegale, per riconoscere che il residuo di vita e di verità dei loro programmi è compreso nel programma fascista, ma in una forma balda, più complessa, più rispondente alla realtà storica e ai bisogni dello spirito umano.”

Giovanni Gentile (1875–1944) filosofo e pedagogista italiano

Opere Giovanni Gentile

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“Robespierre è l’esempio perfetto del carattere del capo di un gregge democratico».”

Emilio Gentile (1946) storico italiano

Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa

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“La Kampuchea Democratica pensa che, dal punto di vista teorico, lo Statuto delle Nazioni Unite è corretto. Ma, in pratica, il suo spirito è stato distorto dagli imperialisti e dagli espansionisti per i loro interessi e per mascherare i loro piani aggressivi e le loro interferenze contro gli altri paesi e popoli, soprattutto quelli poveri.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: La Kampuchea Democratica pensa che, dal lato teorico, lo Statuto delle Nazioni Unite è corretto, ma che in pratica il suo spirito sia stato distorto dagli imperialisti e dagli espansionisti per i loro interessi e per mascherare i loro piani aggressivi e le loro interferenze contro gli altri paesi e popoli, soprattutto quelli poveri.

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“Il nostro popolo non nutre alcuna ostilità verso nessuno, né abbiamo alcuna intenzione di commettere aggressioni o espandere il nostro territorio a spese d'un altro. Non vogliamo nemmeno un centimetro di terra che appartenga a qualcun altro. Il nostro è un paese piccolo con una popolazione piccola. Il sistema politico della Kampuchea Democratica non ci permette assolutamente di assalire un altro paese. Un paese piccolo e debole, di norma, non va a inghiottire un paese grande. La storia mondiale dimostra che solo le classi dirigenti reazionarie dei paesi grandi, sul genere di quelle di Hitler, inventano pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare questi pretesti per giustificare la loro propria aggressione ed espansionismo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Our people do not harbor animosity towards anyone, nor have we any intention of committing aggression or expanding our territory at the expense of anyone else. We don't want even an inch of anyone else's land. Ours is a small country with a small population. The political system of Democratic Kampuchea absolutely does not permit us to aggress against any country. A small and weak country does not usually go and swallow a big country. World history records that it is only the reactionary ruling classes of big countries, those of the Hitler type, who invent pretexts to provoke and accuse small countries of encroachment, and then use these pretexts to justify their own aggression and expansionism.
Variante: Il nostro popolo non nutre alcuna ostilità verso nessuno, né abbiamo alcuna intenzione di comettere aggressioni o espandere il nostro territorio in quello d'un altro. Non vogliamo nemmeno un centimetro di terra che appartiene a qualcun altro. Il nostro è un paese piccolo con una popolazione piccola. Il sistema politico della Kampuchea Democratica non ci permette assolutamente di assalire un altro paese. Un paese piccolo e debole, di norma, non va a inghiottire un paese grande. La storia mondiale ci dimostra che solo la classe dirigente reazionaria dei paesi grandi, tipo quella di Hitler, inventa pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare tali pretesti per giustificare la sua propria aggressione ed espansionismo.

“Siamo democratici perché siamo pessimisti nei riguardi dei governanti.”

Ernesto Rossi (1897–1967) politico, giornalista e antifascista italiano

Origine: Citato in Gaetano Pecora, Realismo politico alla Pareto, Il Sole 24 Ore, 5 febbraio 2017.

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“Avevamo torto nel credere che i britannici fossero nostri amici. Siete ossessionati esclusivamente dai vostri interessi egoistici, e ci trattate in modo oltraggioso. Ma il vostro atteggiamento è una questione di profondo disinteresse. Il vostro sistema democratico è già esploso nel caos. Presto noi vi supereremo, e fra un decenno faticherete a starci dietro. Forse allora vi ricorderete di come ci avete trattati.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Avevamo torto nel credere che i britannici fossero nostri amici. Siete ossessionati esclusivamente con i vostri interessi egoisti, e ci trattate in modo oltraggioso. Ma il vostro atteggiamento è una questione di profondo disinteresse. Il vostro sistema democratico si è già esploso nel caos. Presto noi vi supereremo, e fra un decenno faticherete a starci dietro. Forse allora vi ricorderete di come ci avete trattati.

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“Il dandy è una delle prime sfide contro la minaccia d'una civiltà di massa, è, così parve al Baudelaire, una muta e sprezzante ribellione contro il materialismo d'un'era democratica: una affermazione di singolarità, di esclusivismo da parte dell'individuo, sia pure in un campo frivolo (ma Byron metteva Brummell accanto a se stesso e a Napoleone), e, a dire il vero, nel genuino prototipo attinse un grado di perfezione mai più raggiunto. Eleganza senza vistosità, arguzia talora così sottile da non trovare altra espressione che un silenzio significativo.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Variante: Il dandy è una delle prime sfide contro la minaccia d'una civiltà di massa, è, così parve al Baudelaire, una muta e sprezzante ribellione contro il materialismo d'un'era democratica: una affermazione di singolarità, di esclusivismo da parte dell'individuo, sia pure in un campo frivolo (ma Byron metteva Brummell accanto a se stesso e a Napoleone), e, a dire il vero, nel genuino prototipo attinse un grado di perfezione mai più raggiunto. Eleganza senza vistosità, arguzia talora così sottile da non trovare altra espressione che un silenzio significativo. (p.‪ ‬228)
Origine: I volti del tempo, p.‪ ‬228

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“I Khmer Rossi elaborarono una costituzione per la loro nuova Cambogia «democratica». L'articolo venti della costituzione diceva che ogni cambogiano aveva il diritto di praticare qualsiasi religione (piena libertà di culto religioso), e che i cambogiani avevano il diritto di non praticare qualsiasi religione. Ma qualsiasi religione che fosse «errata» o «dannosa» per la Cambogia era assolutamente vietata. È ciò che il presidente Mao, i cui insegnamenti i Khmer Rossi seguirono fino ai loro più barbarici estremi, avrebbe forse chiamato una «contraddizione». La maggior parte dei cambogiani sono buddisti, e il buddismo ispira i gentili, i passivi, e venera l'armonia tra gli esseri umani e la loro terra, non la supremazia su di essa. I Khmer Rossi decisero di porre fine a questa tradizione in quasi una sola nottata.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: I Khmer Rossi elaborarono una costituzione per la loro nuova Cambogia «democratica». L'articolo venti della costituzione disse che ogni campogiano aveva il diritto di venerare qualsiasi religione, e che ogni cambogiano aveva il diritto di non venerare qualsiasi religione. Ma qualsiasi religione che era «errata» o «dannosa» per la Cambogia era assolutamente vietata. È ciò che il presidente Mao, i cui insegnamenti i Khmer Rossi seguirono ai loro estremi più barbarici, avrebbe forse chiamato una «contraddizione». La maggior parte dei cambogiani sono buddisti, e il buddismo ispira i gentili, i passivi, e venera l'armonia tra gli esseri umani e la loro terra, non la supremazia su di essa. I Khmer Rossi decisero di porre fine a questa tradizione in quasi una sola nottata.

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“La cultura della Kampuchea Democratica è nuova: una cultura nazionale e progressista basata sulla tradizione nazionale. Dalle tradizioni nazionali, mantenniamo solo ciò che è progressista e utile alla nostra rivoluzione.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: La cultura della Kampuchea Democratica è nuova: una cultura nazionale e progressista basata sulla tradizione nazionale. Delle tradizioni nazionali, manteniamo solo ciò che è progressista e utile alla nostra rivoluzione.

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“Chi lo considera [Mark Twain] uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

Origine: Dall'introduzione a Mark Twain, Viaggio in paradiso, traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011, p. 7.

“La lettura delle liste [dei confidenti] dell'«O. V. R. A.» se da un lato è penosa dall'altra procura anche delle distrazioni perché vengono fuori certi inattesi nomi e cognomi e certe professioni così singolari che qualche volta provocano il riso e lasciano dubbiosi. Ci si imbatte in barbe austere di antichi democratici, che magari ricoprirono in passato cariche pubbliche; in giornalisti di punta che sembrava avessero nei loro discorsi un fatto personale col vile denaro; in ex ufficiali disposti solo a battersi al di là di ogni ostacolo; in illustri insegnanti tutti intenti a meditazioni filosofiche; in donne di tutte le età e condizioni sociali, dalla femminuccia da conio alla dama del patriziato nero, dalla cocotte d'alto bordo all'onesta vedova di un prode generale; dal tranquillo funzionario di P. S. in pensione al lestofante matricolato; dal tenutario di case da the all'umile fascista carico di figliolanza; dal vecchio corridoista sussidiato da tutti i Governi a qualche prelato illustre, magari promosso Cardinale; dall'uomo politico discorsivo e grafomane che vuole conciliare le espettorazioni cerebrali con l'incasso di qualche foglietto da mille ai vecchi arnesi di polizia che hanno fatto sempre le spie e gli agenti provocatori, così, per consuetudine e per temperamento oltre che per lucro sotto tutti i regimi.”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Un Carlo Marx nelle liste dell'OVRA, pp. 225-226
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: La lettura delle liste dell'«O. V. R. A.» se da un lato è penosa dall'altra procura anche delle distrazioni perché vengono fuori certi inattesi nomi e cognomi e certe professioni così singolari che qualche volta provocano il riso e lasciano dubbiosi. Ci si imbatte in barbe austere di antichi democratici, che magari ricoprirono in passato cariche pubbliche; in giornalisti di punta che sembrava avessero nei loro discorsi un fatto personale col vile denaro; in ex ufficiali disposti solo a battersi al di là di ogni ostacolo; in illustri insegnanti tutti intenti a meditazioni filosofiche; in donne di tutte le età e condizioni sociali, dalla femminuccia da conio alla dama del patriziato nero, dalla cocotte d'alto bordo all'onesta vedova di un prode generale; dal tranquillo funzionario di P. S. in pensione al lestofante matricolato; dal tenutario di case da the all'umile fascista carico di figliolanza; dal vecchio corridoista sussidiato da tutti i Governi a qualche prelato illustre, magari promosso Cardinale; dall'uomo politico discorsivo e grafomane che vuole conciliare le espettorazioni cerebrali con l'incasso di qualche foglietto da mille ai vecchi arnesi di polizia che hanno fatto sempre le spie e gli agenti provocatori, così, per consuetudine e per temperamento oltre che per lucro sotto tutti i regimi. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. La fortuna di una sigla, pp. 225-226)

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“È terribile essere politico. Sono disgustato e stufo della politica. Guardatemi ora. Sono il presidente della poverissima e bruttissima repubblica della Kampuchea Democratica. Sono in esilio a causa della politica. Mi sento molto triste e provo molta vergogna.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

It is horrible to be a politician. I am disgusted, fed up with politics. Look at me now. I am the president of the very poor, very unattractive republic of Democratic Kampuchea. I am in exile because of politics. I feel very sad and ashamed.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: È terribile essere politico. Sono disgustato e stufato dalla politica. Guardatemi ora. Sono il presidente della repubblica poverissima e bruttissima della Kampuchea Democratica. Sono in esilio a causa della politica. Mi sento molto triste e vergognato.

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“Dopo aver visitato le antiche e nobili dimore di Genova e ammirato alcuni quadri fra i quali i tre capolavori di Van Dyck, non rimane da vedere che il Camposanto, il più bizzarro, sorprendente, macabro e comico museo di sculture funebri che vi sia al mondo. Lungo l'immenso quadrilatero corre una galleria, come un chiostro gigantesco aperto su un cortile che accoglie le tombe dei poveri ricoperte da lapidi bianche come neve. Percorrendola, si passa davanti a una processione di borghesi di marmo che piangono i loro morti.
Che mistero! Queste statue testimoniano una grande capacità, un vero talento da parte degli artigiani che le hanno realizzate. La natura dei vestiti, delle camicie, dei pantaloni rivela una lavorazione di fattura stupefacente. Ho visto un abito di amoerro a cui i tagli netti della stoffa davano un aspetto di totale verosimiglianza. Non vi è niente di più irresistibilmente grottesco, mostruosamente ordinario, indegnamente comune di queste persone che piangono gli amati congiunti.
Di chi è la colpa? Dello scultore, che nei lineamenti dei suoi modelli ha visto soltanto la volgarità dei borghesi moderni e non ha saputo trovarvi quel riflesso superiore d'umanità che i pittori fiamminghi hanno colto così bene nei tipi più laidi e plebei della loro razza? Dei borghesi, ai quali il basso livello di civilizzazione democratica ha eroso e cancellato ogni carattere distintivo e ha fatto perdere i segni di originalità di cui ogni classe sociale è sempre stata dotata?
I Genovesi sembrano molto fieri di questo sorprendente museo che disorienta e rende difficile il giudizio.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: La vita errante, pp. 45-46

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“[Gaffe] Io voglio votare… io voglio votare perché non li sopporto più… io non li sopporto più! […] È grazie al Movimento 5 Stelle che qui non c'è… noi abbiamo incanalato la partecipazione su percorsi democratici belli belli! […] Io voglio che i cittadini devono votare!”

Alessandro Di Battista (1978) politico italiano

Origine: Da un'intervista a Rai News; video disponibile in "Io voglio che i cittadini devono votare", lo sfogo di Di Battista diventa un trailer http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/io-voglio-che-i-cittadini-devono-votare--lo-sfogo-di-di-battista-diventa-un-trailer/262272/262620, Repubblica.it, 12 dicembre 2016.

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“La corruzione è la fonte maggiore di malcontento e perdita di fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche. È di cruciale importanza che gli Stati possano disporre della legislazione e delle risorse appropriate non solo per investigare e sanzionare i reati di corruzione, ma anche per prevenire questo fenomeno. La corruzione non sarà tollerata, ovunque si manifesti.”

Thorbjørn Jagland (1950) politico norvegese

Origine: Ciato in Il Consiglio d'Europa invita urgentemente gli Stati a rafforzare la loro azione nella prevenzione della corruzione https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?p=&Ref=DC-PR082(2017)&Language=lanItalian&Ver=original&Site=DC&BackColorInternet=F5CA75&BackColorIntranet=F5CA75&BackColorLogged=A9BACE&direct=true, Comunicato stampa DC082(2017) - Strasburgo, 7 giugno 2017.

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“Un Paese dove l'opposizione è in carcere non è un paese democratico. Non ho paura di dirlo, come non hanno paura gli studenti venezuelani che manifestano.”

Antonio Tajani (1953) politico italiano

Origine: Citato in Venezuela: Tajani, in prima linea per difesa democrazia http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/voceeurodeputati/2017/05/23/venezuela-tajani-in-prima-linea-per-difesa-democrazia_72672133-5151-4df2-9994-cdfaba3d4254.html, Ansa.it, 23 maggio 2017.

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“Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. È capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell'Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest'ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L'utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Ci fu un tempo, non tanto lontano, in Occidente, in cui il carattere laico e moderno del presidente iracheno era apprezzato, se non proprio esaltato. Il confronto con Khomeini concedeva un notevole vantaggio a Saddam Hussein. Di fronte alla rivoluzione islamica di Teheran, esportatrice di un oscurantismo inquietante, la classica dittatura di Bagdad, senza propositi missionari, sembrava un argine non solo accettabile ma provvidenziale. E' capitato a molti di noi di scrivere o di pensare qualcosa del genere durante la guerra Iran-Iraq. L'Iraq non era proprio una diga democratica, questo no, questo nessuno ha osato dirlo: ma un utile sbarramento laico e moderno, ossia efficiente, sì: un argine, appunto, in grado di contenere un fanatismo come quello iraniano ansioso di ricondurre le società musulmane ai secoli più bui della loro storia, e di aggredire attraverso il terrorismo gli infedeli dell' Occidente europeo e americano. Al contrario degli ayatollah iraniani, i dirigenti del partito Baas iracheno non erano considerati una minaccia alla stabilità del Golfo, vale a dire del mercato del petrolio. Khomeini costruiva moschee, Saddam Hussein scuole e ospedali e caserme. Egli dedicava, è vero, una particolare attenzione a quest' ultime ed anche alle prigioni, come del resto faceva Khomeini, ma, al contrario di Khomeini, era al tempo stesso favorevole all'emancipazione delle donne, alle quali a Bagdad non veniva imposto il ciador. Quando negli acquitrini della Mesopotamia meridionale, dove si incontrano il Tigri e l'Eufrate, furono scoperti nel 1984 migliaia di giovani iraniani uccisi dai gas iracheni, la nostra morale non fu affatto scossa. L' utilità di Saddam Hussein, in quanto diga del fondamentalismo musulmano, placava le nostre coscienze. Soltanto quattro anni dopo, quando i gas furono usati per mattare la città curda di Halabja, ci furono alcune reazioni.

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“Io sarei per il sistema proporzionale, che è il più democratico. Ma con tre poli, l'unico sistema elettorale decente è quello a doppio turno.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Dal suo blog su Il fattoquotidiano.it
Origine: Da Elezioni 2018, ci avete imposto una legge criminale per scongiurare la vittoria M5s. Ora fateci un governo https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/06/elezioni-2018-ci-avete-imposto-una-legge-criminale-per-scongiurare-la-vittoria-m5s-ora-fateci-un-governo/4205533/, 6 marzo 2018.

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“La crisi economica, con i suoi preoccupanti aspetti dell'inflazione e della disoccupazione, minaccia il futuro di intere generazioni, soprattutto di giovani e di donne che reclamano una adeguata collocazione nella società, resi più coscienti dei loro diritti dalle grandi battaglie di libertà e di emancipazione di questi decenni. Accanto ad essi milioni di lavoratori sono impegnati ad avanzare nelle loro conquiste, a difendere ed attuare gli strumenti di mediazione e di accordo che hanno fatto dei conflitti nel mondo del lavoro una componente essenziale della nostra democrazia, una riprova della sua qualità civile e moderna. […] La democrazia italiana ha conosciuto in questi anni e conosce tuttora nemici accaniti che vanno combattuti, e sconfitti, con la forza della Costituzione e delle leggi, con la partecipazione ed il sostegno dei cittadini; con la dedizione di tutti coloro che credono nei valori democratici, impegnandosi, ciascuno nel proprio posto di responsabilità sovente fino al limite del massimo sacrificio. Ad essi va la nostra riconoscenza; alla loro testimonianza deve corrispondere da parte nostra, in piena libertà di giudizio, l'adozione delle decisioni necessarie per la difesa e lo sviluppo delle istituzioni repubblicane.”

Nilde Iotti (1920–1999) politica italiana

Discorsi di insediamento alla Presidenza della Camera dei deputati
Origine: Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera, IX legislatura, 12 luglio 1983; disponibile su Camera.it http://storia.camera.it/presidenti/iotti-nilde/ix-legislatura-della-repubblica-italiana/discorso:0#nav.

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“La fuga del responsabile della nefanda strage delle Fosse Ardeatine è ancora più dolorosa perché Kappler rappresentava per tutti i perseguitati, i partigiani e per l'ideale democratico nato dalla Resistenza, la testimonianza più amara e cruda delle atrocità e della barbarie nazista che hanno travagliato il nostro Paese.”

Aldo Viglione (1923–1988) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Ondata di amaro sdegno per l'evasione di Kappler http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1095_01_1977_0184_0004_16016470/, La Stampa, 17 agosto 1977.

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“Il capitalismo è l'opposto della solidarietà e della partecipazione democratica. I modelli di produzione e consumo che lo caratterizzano promuovono il saccheggio, il militarismo, minacciano la pace, generano violazioni dei diritti umani e sono il più grande pericolo per l'equilibrio ecologico del pianeta e la sopravvivenza degli esseri umani.”

Origine: Dal discorso al dibattito generale della 73ª Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 26 settembre 2018; citato in Discorso del presidente cubano all'ONU: «La natura irrevocabile del socialismo sarà ratificata» http://www.lariscossa.com/2018/09/29/discorso-del-presidente-cubano-allonu-la-natura-irrevocabile-del-socialismo-sara-ratificata, Lariscossa.com.

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“L'alternativa democratica e riformatrice è l'unica soluzione che risponde ai bisogni della democrazia e della nazione. Essa è in realtà l'unica prospettiva seria che è rimasta in campo.”

Alessandro Natta (1918–2001) politico italiano

Origine: Dal discorso al comitato centrale del Partito Comunista Italiano; riportato in Natta appello al PSI http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1339_02_1987_0116_0032_19570387/, La Stampa, 4 maggio 1987.