Frasi sul passato
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“Tutte le polemiche dedicate all’essenza dell’uomo nel passato furono dominante principalmente da due visioni: una che considera l’uomo come un’entità spirituale, un’altra che lo considera come una forma di vita materiale. Secondo la visione religiosa e idealistica che vede nell’uomo un’entità puramente spirituale, l’uomo sarebbe il prodotto d’un qualche essere soprannaturale, misterioso, che determinerebbe perciò il suo destino. La classe dominante reazionaria e i suoi portavoce si servirono di questo punto di vista religioso e idealistico per predicare la fatalità della situazione delle masse lavoratrici che vivono nella sventura, sfruttate e oppresse, e la sottomissione alla loro sorte che sarebbe predeterminata. L’altro punto di vista, che considera l’uomo come un semplice essere naturale e biologico, ignora le differenze qualitative esistenti tra l’uomo e gli altri esseri biologici, il primo operante sotto il controllo della sua coscienza e con uno scopo determinato, i secondi guidati dai loro soli istinti. La classe dominante reazionaria e i suoi portavoce misero in opera questa visione per tentar di giustificare la società capitalistica dominata dalla legge della giungla. I rinnegati del socialismo che restaurano il capitalismo introducendo il liberalismo borghese e l’economia capitalistica di mercato partono anch’essi da un punto di vista e da un atteggiamento reazionario nei confronti dell’uomo.
L’uomo non è né un essere puramente spirituale né un semplice essere biologico, ma un essere sociale che vive ed agisce nel quadro dei rapporti sociali che intesse. Essere sociale, ecco la caratteristica essenziale che lo distingue dalle altre entità biologiche.”

Kim Jong-il (1941–2011) dittatore nordcoreano
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“Si sarebbe – com'è ovvio – creduto che quanto successe in Uganda negli ultimi nove anni ci avrebbe insegnato una lezione permanente, e inculcato nel nostro popolo un nuovo senso di unità e lo zelo nel salvaguardare con grande attenzione la nostra libertà appena conquistata così difficilmente. Dopo solo un anno dalla nostra liberazione, però, ancora una volta l'opportunismo, l'ambizione personale e l'avidità di alcuni dei nostri leader hanno dato la stura a tutti i futili battibecchi che in passato contribuirono con una tale vendetta alla frammentazione della nostra società e permisero a Amin di ottenere facilmente e consolidare il suo controllo sul nostro paese, creando una devastazione senza precedenti. Invito tutti gli ugandesi a rendersi conto che solo attraverso la divisione possono verificarsi tali calamità e, nel vedere lo stato in cui si trova il nostro paese oggi, riconoscere quanto sia semplice disfare ciò che ci vollero anni a costruire.”

Milton Obote (1925–2005) politico ugandese

One would have naturally assumed that what happened in Uganda over the past nine years will have taught us a permanent lesson and instilled in our people a new sense of unity and the zeal to closely guard our newly won freedom. However, in just a year since our liberation, opportunism, personal ambition and greed of some of our leaders have once again vent to all petty bickering which in the past contributed with such a vengeance to the fragmentation of our society and enabled Amin to easily gain and consolidate his control of our country and create unprecedented havoc. I call upon all Ugandans to heed the fact that it is only through disunity that such calamities can occur and looking at the state of our country today, recognise how simple it is to undo what takes literally years to build.

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“Chi ti giudica per il tuo passato non è degno del tuo futuro.”

Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015

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“Nessuno confidi nei meriti di servizi passati.”

Antonio Pérez (statista) (1534–1611) politico spagnolo

Citato in Dictionary of quotation (Spanish) by Thomas Benfield Harbottle and Martin Hume

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“[Sulla strage di piazza Fontana] Arriva un momento in cui, senza perdere la memoria, si vorrebbe finalmente guardare al passato dei morti, del sangue, delle vittime incolpevoli e degli accusati innocenti, con il distacco sereno di chi ha capito il come e il perché.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Dal suo blog su Il fattoquotidiano.it
Origine: Da Piazza Fontana, 45 anni dopo: il filo nero che porta a Mafia Capitale https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/12/piazza-fontana-45-anni-dopo-il-filo-nero-che-porta-a-mafia-capitale/1269976/, 12 dicembre 2014.

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“Nella sua lunga vita politica è stato tutto: è stato il creatore dell'identità palestinese (che prima di lui non era riconosciuta); è stato il terrorista; il premio Nobel per la Pace; l'uomo di Stato rispettato; poi di nuovo il sospettato di terrorismo; e infine il reietto, al quale Gerusalemme e Washington (e i suoi lacchè) rifiutavano di parlare. E lui stesso Arafat sembrava paralizzato, avvinghiato al potere, incapace di trasferirne almeno una parte a personaggi meno condizionati dal lungo passato.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Nella sua lunga vita politica è stato tutto: è stato il creatore dell'identità palestinese (che prima di lui non era riconosciuta); è stato il terrorista; il premio Nobel per la Pace; l'uomo di Stato rispettato; poi di nuovo il sospettato di terrorismo; e infine il reietto, al quale Gerusalemme e Washington (e i suoi lacché) rifiutavano di parlare. E lui stesso Arafat sembrava paralizzato, avvinghiato al potere, incapace di trasferirne almeno una parte a personaggi meno condizionati dal lungo passato.

“Hafez el-Assad è morto nel suo letto, e gli ha dato il cambio Bashar, il figlio, il quale rischia una fine molto più agitata. Quando nell'82 si scopri che il vecchio Assad aveva fatto massacrare ventimila tra uomini e donne nella città di Hama, dove i Fratelli musulmani si erano ribellati allo strapotere di Damasco, pensai, e non fui il solo, che presto o tardi qualcuno avrebbe vendicato i sunniti sepolti sotto le rovine di Hama da centinaia di bulldozer. Eppure sono passati più di trent'anni e gli Assad se la sono cavata. Almeno finora. Penso che a proteggerli sia stata anche la loro fama di rais "laici". Eh sì, laici. Una specie di licenza di uccidere veniva infatti accordata ai capi arabi considerati laici. Si pensi a Saddam Hussein che quando, negli anni Ottanta, sfidò la teocrazia iraniana di Khomeini ebbe la simpatia dell'Occidente. Il suo partito, il Baath, non era forse laico e considerato eretico da molti musulmani zelanti? E il Baath (sia pure in una versione siriana, diversa da quella irachena) era anche il partito degli Assad. Una prova di laicità guardata con un certo interesse, anche se con diffidenza, da chi temeva l'ondata islamista. Ai Fratelli musulmani, non sempre rinsaviti, non sempre moderati, gli Assad, padre e figlio, non hanno mai risparmiato la galera o nei casi estremi la sepoltura con il bulldozer. Veri laici d'Oriente. Generale d'aviazione, Hafez aveva lo sguardo celestino. Due ferritoie e due occhi fissi. Pugnali avvelenati col sorriso. Il figlio Bashar è un medico. Ha l'aria di un bravo ragazzo. Persino un po' pirla. Un simpaticone, fino al giorno in cui l'esercito ereditato dal padre ha esagerato, accelerando la dinamica omicida. In realtà sempre in servizio permanente. A cominciare le "primavere arabe" non sono stati i Fratelli musulmani. Sono stati i giovani figli del web, un tempo si sarebbe detto giovani di sinistra, adesso è più appropriato l'altrettanto generico aggettivo "modernizzati."”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

I Fratelli musulmani e i derivati integralisti, salafiti ed altri, si sono intromessi nella folla in rivolta. Avevano sulle spalle anni, decenni di galera e di torture e avevano il diritto di ribellarsi.
Origine: Da Assad e la sindrome irachena http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/20/olds/assad-la-sindrome-irachena.002assad.html?ref=search, la Repubblica, 20 luglio 2012.

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“La decolonizzazione è stata l'esperienza più importante della mia vita professionale. Era esaltante, per il giovane cronista degli ultimi anni Cinquanta e poi dei Sessanta, veder nascere tanti Paesi africani, sulle coste mediterranee, atlantiche e dell'Oceano Indiano. Dal Congo alla Somalia, dall'Algeria al Madagascar. Come poi fu deprimente assistere alla rapida degradazione di molti di quei Paesi, dove i capi della lotta per l'indipendenza si erano trasformati in tiranni spesso corrotti. Ma la storia recente non cancella quella passata. E nella storia dell'epoca coloniale, sia pur rivisitata e aggiornata con nuove ricerche e più pacate valutazioni, restano la schiavitù, il lavoro forzato, i massacri, la tortura, le umiliazioni… Tanti crimini, insomma, contro l'umanità.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: La decolonizzazione è stata l' esperienza più importante della mia vita professionale. Era esaltante, per il giovane cronista degli ultimi anni Cinquanta e poi dei Sessanta, veder nascere tanti Paesi africani, sulle coste mediterranee, atlantiche e dell' Oceano Indiano. Dal Congo alla Somalia, dall' Algeria al Madagascar. Come poi fu deprimente assistere alla rapida degradazione di molti di quei Paesi, dove i capi della lotta per l' indipendenza si erano trasformati in tiranni spesso corrotti. Ma la storia recente non cancella quella passata. E nella storia dell' epoca coloniale, sia pur rivisitata e aggiornata con nuove ricerche e più pacate valutazioni, restano la schiavitù, il lavoro forzato, i massacri, la tortura, le umiliazioni... Tanti crimini, insomma, contro l' umanità.
Origine: Da Colonie. La cattiva coscienza dell'Occidente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/16/colonie-la-cattiva-coscienza-dell-occidente.html?ref=search, la Repubblica, 16 dicembre 2005.

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“I tentativi di eludere la storia si dimostrano regolarmente vani o insensati. Il passato è sempre con noi e noi gli apparteniamo per sempre, e non solo il passato prossimo, ma anche i millenni più remoti. Non possiamo sfuggirgli, anche se non dobbiamo pensare che esso ci plasmi inesorabilmente. Con il cercare di ignorare la storia o di rimuoverla, smarriamo la nostra identità collettiva, e perché mai l'amnesia di una società dovrebbe essere più desiderabile di quella di un individuo che ha dimenticato chi è e dove si trova?”

Geoffrey Elton (1921–1994) storico britannico

da Le pretese della teoria, p. 14
Variante: I tentativi di eludere la storia si dimostrano regolarmente vani o insensati. Il passato è sempre con noi e noi gli apparteniamo per sempre, e non solo il passato prossimo, ma anche i millenni più remoti. Non possiamo sfuggirgli, anche se non dobbiamo pensare che esso ci plasmi inesorabilmente. Con il cercare di ignorare la storia o di rimuoverla, smarriamo la nostra identità collettiva, e perché mai l'amnesia di una società dovrebbe essere più desiderabile di quella di un individuo che ha dimenticato chi è e dove si trova? (da Le pretese della teoria, p. 14)

“È noto che in nome dell'onestà e della lotta alla corruzione, in politica, nel passato come oggi, si combattono opache battaglie di potere.”

Norma Rangeri (1951) giornalista italiana

Origine: Da Lo sguardo corto dei 5 stelle https://ilmanifesto.it/lo-sguardo-corto-dei-5-stelle/, Ilmanifesto.it, 14 maggio 2016.

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“Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. È la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma.”

Massimo Scaligero (1906–1980) filosofo e esoterista italiano

Variante: Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. E' la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma. (p. 36)
Origine: Reincarnazione e karma, p. 36

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“Gli uomini di Parigi – diplomatici, militari, consiglieri – sono dietro molti troni dell'Africa Occidentale. Non era raro, nel passato, che i partiti francesi venissero finanziati dagli amici africani, con i fondi ricevuti dalla Francia. I più ricchi usavano le loro risorse per dimostrare riconoscenza ai protettori parigini. Le società francesi, in particolare le compagnie petrolifere, usufruiscono di privilegi eccezionali. In cambio l'esercito francese offre il suo aiuto ai regimi in pericolo.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Gli uomini di Parigi – diplomatici, militari, consiglieri – sono dietro molti troni dell'Africa Occidentale. Non era raro, nel passato, che i partiti francesi venissero finanziati dagli amici africani, con i fondi ricevuti dalla Francia. I più ricchi usavano le loro risorse per dimostrare riconoscenza ai protettori parigini. Le società francesi, in particolare le compagnie petrolifere, usufruiscono di privilegi eccezionali. In cambio l'esercito francese offre il suo aiuto ai regimi in pericolo.

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“[Dopo la morte di Davide Astori] O capitano, mio capitano. Perché non sei sceso a fare colazione insieme a tutti noi? Perché non sei passato a riprendere le tue scarpe fuori dalla camera di Marco e non sei venuto a bere la tua solita spremuta d'arancia? Ora ci diranno che la vita scorre, che lo sguardo va puntato in avanti e dovremo rialzarci, ma che sapore avrà la tua assenza? Chi arriverà ogni mattina in mensa a riscaldare l'ambiente con il proprio sorriso? Chi ci chiederà incuriosito ciò che abbiamo fatto la sera precedente per riderci su? Chi sgriderà i più giovani e chi responsabilizzerà i più esperti? Chi formerà il cerchio per giocare a "due tocchi" o chi farà ammattire Marco alla play? Con chi dibatteremo sulle puntate di Masterchef, i ristoranti fiorentini, le serie TV o le partite disputate? Su chi appoggerò la mia spalla a pranzo dopo un allenamento estenuante? Torna dai, devi ancora finire di vedere LaLaLand per poterlo analizzare come ogni film appena uscito. Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi. Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti. Nella vita ci sono persone che conosci da sempre con le quali non legherai mai, poi ci sono i Davide che ti entrano immediatamente dentro con un semplice "Benvenuto a Firenze Ricky."”

Riccardo Saponara (1991) calciatore italiano

Ovunque tu sia ora, continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci il giusto cammino. O capitano, mio capitano. Per sempre mio capitano.
Origine: Da un post https://www.instagram.com/p/Bf8Kcfln3_C/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=embed_ufi_test sul profilo Instagram.com, 5 marzo 2018.

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“Il Partito Comunista dell'Unione Sovietica si è forgiato nelle tempeste delle lotte rivoluzionarie. Non si è sviluppato in un periodo pacifico, è passato attraverso duri anni di reazione, guerre e rivoluzioni. La sua ricca esperienza, le sue tradizioni, i suoi principi ideologici organizzativi e tattici hanno un inestimabile valore per i partiti comunisti di tutti i paesi.”

Pietro Secchia (1903–1973) politico e antifascista italiano

Origine: Dal discorso al Convegno Internazionale contro il G7 di Taormina, 27 maggio 2017; citato in La più grande eredità di Stalin: il Partito Comunista http://www.senzatregua.it/la-piu-grande-eredita-di-stalin-il-partito-comunista/, Senzatregua.it.

“Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.
Origine: Da Africa. Dalla tirannia al Darfur le piaghe di un continente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/africa-dalla-tirannia-al-darfur-le-piaghe.html?ref=search, la Repubblica, 10 marzo 2009.

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“[Sugli inizi] Ho passato momenti difficili: quando avevo vent'anni è mancata mia madre mentre ero in ritiro con la nazionale Under-20. Il calcio mi ha aiutato a concentrarmi su qualcos'altro, ma, appena arrivato all'Estudiantes, mi sono rotto il perone e sono stato fuori 4 mesi. Solo, lontano dalla famiglia e da tutto: non è stato semplice. Ma sono andato avanti.”

Duván Zapata (1991) calciatore colombiano

Origine: Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Samp, Duvan Zapata: 'Udinese mi hai deluso, emarginato a Napoli' https://www.calciomercato.com/news/samp-duvan-zapata-udinese-mi-hai-deluso-emarginato-a-napoli-20104, Calciomercato.com, 29 settembre 2017.

“Mio padre non ha mai combattuto a Montecassino, non è mai stato un soldato del generale Anders. Ma per quell'imbuto di montagne e valli e fiumi della Ciociaria, forse, è passato qualcosa di mio: di me perduta e ritrovata in un punto geografico, un luogo che ci contiene tutti.”

Helena Janeczek (1964) scrittrice e giornalista tedesca

Le rondini di Montecassino
Variante: Mio padre non ha mai combattuto a Montecassino, non è mai stato un soldato del generale Anders. Ma per quell'imbuto di montagne e valli e fiumi della Ciociaria, forse, è passato qualcosa di mio: di me perduta e ritrovata in un punto geografico, un luogo che ci contiene tutti.

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“All'inizio il presidente Yoweri Museveni ha esitato a riconoscere l'estensione dell'Aids. Lo tratteneva, come capita per gli individui, un senso di vergogna; poi ha capito la necessità di affrontare a viso aperto la prova con una campagna nazionale. La quale comincia a dare i suoi frutti, poiché l'epidemia si estende meno rapidamente d' un tempo. Oggi l'Uganda non è un paese africano come gli altri. Conosce una crescita economica costante, il Fondo monetario internazionale lo considera uno dei suoi migliori allievi, e vive un esperimento democratico di notevole interesse. Esso è stato elaborato durante la guerra civile dal Movimento Nazionale della Resistenza, di cui l'attuale presidente, Museveni, era ed è il capo. Il pluripartitismo occidentale, essendo stati i partiti nel passato all'origine di tante sciagure nazionali, è per ora escluso o, per meglio dire, sotto esame; ma le elezioni si sono svolte, come promesso, e in un modo giudicato regolare; e le libertà di parola, di stampa e di associazione sono rispettate; mentre dei "consigli rivoluzionari" a vari livelli, dal villaggio alla capitale, garantiscono una partecipazione e un controllo popolari che non sembrano del tutto fittizi. Gli Stati del continente sono stati spesso ritagliati secondo gli interessi o le fantasie dei colonizzatori, e le nazioni appaiono artificiali: l'Uganda è invece un grappolo di monarchie tradizionali, federate con la forza; e, nell'insieme, quelle monarchie tendono a formare, non senza difficoltà, è vero, una nazione. Una nazione compatta? Sarebbe eccessivo sostenerlo. Ma senz'altro una nazione temprata dalle severe prove vissute dalla indipendenza in poi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“Mare infinito
Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno.
Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te.
Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali.
Passato presente futuro
Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse
Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante.
Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio.
Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria
Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide
Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione.

RUGIADA DI LACRIME
Dammi la forza di piangere perché mi celo in una rugiada di lacrime di verità, in questo fiume che sfocia nella ipocrisia dell'inganno, dammi il coraggio per uscire da compromessi e umiliazioni e di iniziare da dove non sono mai partito, cancellando tutto il presente perché il domani non esiste e il passato non ritorna, ma vive solo attraverso ai ricordi ormai irraggiungibili, che costruiscono la nostra vita in frammenti che non riconosciamo. Corro per raggiungere un obiettivo perso in partenza che non riesco più a vedere ma esiste, impedito dallo sconforto, e malvagità è una routine obbligata, non mi apre la mente per nuovi orizzonti e crollo travolto dagli eventi…
Si può ottenere indipendenza, autonomia nella libertà interiore fuori dagli schemi imposti e attendo quel viaggio per staccarsi da impedimenti forzati mentali che impediscono e limitano i pensieri e la capacità di creare la vita a cui si aspira e non quella degli altri tesi a rubarti la tua anima, creatività ed originalità. Ti vengo a cercare per parlarti, per curarmi attraverso il tuo spirito, candido che illumina il cuore e colora il buio attraverso occhi spenti da egoismo e subordinazione. Ti cerco al di sopra di tutto dove hai il potere di controllare con il vento e calore che emani la forza di un incantesimo tra giorno e notte giocando con il cosmo e nuotando immergendosi nel sole sciogliendo il ghiaccio della crudeltà. Ti cerco tra le nuvole che piangono la tua bontà di salvezza e accecato dalle guerre, doni pace correndo nelle orbite attorno all'infedelta'. Vivi in ogni cuore ma siamo morti dentro senza gratitudine. Ti cerco nel mare che crea la vita ma tu sei l'infinito incontaminato ma stringo ogni misera molecola che ti compone. Bevo il tuo nettare nella pioggia infinita. Ti trovo tra il canto dei passerotti e il volo di aquile lontane e in stormi migratori a caccia di sopravvivenza a causa di crudele polvere nera creata dal progresso. Sento l'erba e il profumo degli alberi che crescono formando linfa e non carbone. Ti raggiungo ovunque e ti sento dentro annulli le solitudini e i falsi amori. Uomini e donne sono il davanti e dietro alla medaglia ma un entità unica, espansa da una terra stanca e vecchia senza risorse. Ti ho trovato finalmente nelle mie riflessioni e pensieri o solitudini perché eri stato sempre nel mio cuore ma non ti sentivo e ti premevo in fondo come un fiocco di neve che diventa slavina nell'immensita' di una creazione effimera ma reale dove tutti calpestiamo le tue orme dorate e il denaro è sabbia che un alito di vento è di menzogne innalza e si perde attraverso onde di oceano che lottano contro un tempo assetato di successi e profitti di infelicità e che procede inizia ma finisce ogni giorno il suo lavoro. Il treno non aspetta mai è quel minuto poteva decidere il tuo destino quell'ora e i mesi che si susseguono segnano una vita che firmiamo noi e si ritrova in un progresso improvviso che ci travolge e ci rende schiavi. I binari della vita sono innalzati al cielo e quel treno è già partito con la sua folle corsa a non arrivare mai a destinazione…
Insegniamo ai sogni a ritornare bambini nell'intensità e nella speranza che il domani si fissi nel tempo quando raggiungiamo la felicità.

Amicizia
Scandendo il tempo, fermi frammenti unici ed irripetibili, dipingendo in autentica semplicità, tramonti che accendono scie di stelle in infinite emozioni. Accarezzando suoni di magistrali percorsi che allietano fiocchi di neve danzanti di fronte a concerti di fulmini energetici in impetuosi arrivi senza partenze. Dove termini gli spazi vuoti e crei un nuovo inizio, coperto da un cielo limpido che si rispecchia nel tuo impetuoso mare di allegria eterna proiettata in un domani già passato. Il volo avvolto tra ali dorati temperate dal tuo umore costante, in equilibrio, con sorrisi sempre annunciati che presentano una personalità piccante e carismatica si perde in pazienti sentimenti che giungono con dolcezza in questa valle, dispersa in monti crescenti che stuzzicano atmosfere vaganti. Palazzi di carta, immagini di ricordi si susseguono con terre rosse e colori di pareti che si ergono in oceani dove si sentono le tue melodie dei fiori che sbocciano e distinguono primavere fresche. Vedi le foglie trasportate da venti stagionali tiepidi e folli respiri agitati ma calmi. Annunci il tuo ritorno quando arrivi in un passaggio di orme tra boschi illuminati da petali fuggenti. Ora i sogni sono realtà nel protagonismo di fantasie che crescono in ognuno di noi
Un cuore irrefrenabile di vita essenziale e valore estremo gratificante con una pioggia di tesori argentati e cablati in ogni essenza che tocchi e rendi incantata.”

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“Il passato si allunga, il futuro si accorcia, il presente si muove in un senso solo. Il calendario è puntato contro di te e ti spara raffiche di settimane che ti invecchiano a morte. Perché non provi a fare il complice di te stesso?”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Citato da Gianni Turchetta nell'introduzione a Il Dottor Divago, pp. 22-23 e in Grazie zie, prefazione a Sette zie, p. 5.

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“Col tempo, poi, delle passate avventure, resta nella memoria solo il corteo delle circostanze. La figura femminile scompare.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 39

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“Ho al mio passato | quaranta anni di peccati | ne vorrei altri quaranta | per rimediarli.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Ballate sballate e comunicazioni spirituali, p. 164

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“Il passato ha la capacità di irrompere nel presente, e nei momenti meno opportuni.”

Eduard Shevardnadze (1928–2014) politico georgiano

Origine: Il futuro è nella libertà, p. 135

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“Mi piace sentire la pioggia sul viso, Sam. Le sue gocce sembrano lacrime. Lasciami restare ancora un po’, te ne prego. È passato troppo tempo dall’ultima volta che ho pianto.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Aemon Targaryen) [a Samwell Tarly] (2016, p. 264
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“O solitaria Ravenna! molti racconti sono stati fatti | delle tue grandi glorie negli antichi giorni: | Duemila anni sono passati dacché vedesti | Cesare cavalcare alla vittoria imperiale.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Origine: Citato in Italia Agenzia Nazionale Turismo http://www.italia.it/it/idee-di-viaggio/citta-darte/ravenna.html

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“Io ho passato la mia vita inseguendo le Chimere e me ne congratulo; non vi è nulla di più interessante, piacevole e degno. La caccia alle Chimere è la più bella ed esaltante delle cacce.”

Andrea Emo (1901–1983) filosofo italiano

Origine: Citato in: Marcello Veneziani, Alla luce del mito, Marsilio editori, 2017, p. 58. ISBN 978-88-317-2639-9
Origine: Supremazia e maledizione, p. 151

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