Frasi sul passato
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“Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.
Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri.
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse; chi non conosce questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.
Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai aver fine. Il libro di tutti i libri.”

The Neverending Story

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“Volete sapere una cosa buffa? Nemmeno la gente in grado di tornare nel passato sa cosa le riservi il futuro”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

22/11/63 Parte II

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“è qualcosa di bello, la distruzione delle parole. Naturalmente, c'è una strage di verbi e aggettivi, ma non mancano centinaia e centinaia di nomi di cui si può fare tranquillamente a meno. E non mi riferisco solo ai sinonimi, sto parlando anche dei contrari. Che bisogno c'è di una parola che è solo l'opposto di un'altra? Ogni parole già contiene in se stessa il suo opposto. Prendiamo "buono", che bisogno c'è di avere anche "cattivo"? "Sbuono" andrà altrettanto bene, anzi meglio, perché, a differenza dell'altra, costituisce l'opposto esatto di "buono". Anche se desideri un'accezione più forte di "buono", che senso hanno tutte quelle varianti vaghe e inutili : "eccellente", "splendido", e via dicendo? "Plusbuono" rende perfettamente il senso […].
Non capisci che lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera di azione del pensiero? Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno parole con cui poterlo esprimere […].
Tutta le letteratura del passato sarà distrutta: Chaucer, Shakespeare, Milton, Byron, esisteranno solo nella loro versione in neolingua […].
Anche la letteratura del partito cambierà, anche gli slogan cambieranno. Si potrà mai avere uno slogan come "La libertà è schiavitù", quando il concetto stesso di libertà sarà stato abolito? […].
Il pensiero non esisterà più, almeno non come lo intendiamo ora. Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa.”

1984

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“Eccola dunque col pensiero laggiù.
Le par d’essere ancora fanciulla, arrampicata sul belvedere del prete, in una sera di maggio. Una grande luna di rame sorge dal mare, e tutto il mondo pare d’oro e di perla. La fisarmonica riempie coi suoi gridi lamentosi il cortile illuminato da un fuoco d’alaterni il cui chiarore rossastro fa spiccare sul grigio del muro la figura svelta e bruna del suonatore, i visi violacei delle donne e dei ragazzi che ballano il ballo sardo. Le ombre si muovono fantastiche sull’erba calpestata e sui muri della chiesa; brillano i bottoni d’oro, i galloni argentei dei costumi, i tasti della fisarmonica: il resto si perde nella penombra perlacea della notte lunare. Noemi ricordava di non aver mai preso parte diretta alla festa, mentre le sorelle maggiori ridevano e si divertivano, e Lia accovacciata come una lepre in un angolo erboso del cortile forse fin da quel tempo meditava la fuga.
La festa durava nove giorni di cui gli ultimi tre diventavano un ballo tondo continuo accompagnato da suoni e canti: Noemi stava sempre sul belvedere, tra gli avanzi del banchetto; intorno a lei scintillavano le bottiglie vuote, i piatti rotti, qualche mela d’un verde ghiacciato, un vassoio e un cucchiaino dimenticati; anche le stelle oscillavano sopra il cortile come scosse dal ritmo della danza. No, ella non ballava, non rideva, ma le bastava veder la gente a divertirsi perché sperava di poter anche lei prender parte alla festa della vita.
Ma gli anni eran passati e la festa della vita s’era svolta lontana dal paesetto, e per poterne prender parte sua sorella Lia era fuggita di casa…
Lei, Noemi, era rimasta sul balcone cadente della vecchia dimora come un tempo sul belvedere del prete.”

Grazia Deledda (1871–1936) scrittrice italiana

Reeds in the Wind

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“Nei ricordi non appare il nostro passato ma un altro nostro presente che ignoriamo.”

Francisco Umbral (1932–2007) scrittore e giornalista spagnolo

Citato in Eduardo Guerrero del Río, Diccionario de citas literarias III

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“Il passato non è un pacchetto che si può mettere da parte. (a Maria Whitney, tardo giugno 1883, 830”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere

“Prima di lasciare l’edificio, Spears fece una piccola deviazione per raggiungere una delle camere delle uova più recenti. Sul pavimento spiccavano solamente dieci, dodici uova deposte al massimo un paio di giorni prima. Grazie ai dispositivi di sor-veglianza installati ovunque, il generale sapeva di non correre alcun pericolo da parte delle creature a quello stadio di sviluppo. Inoltre, aveva dato ordine a un sottoposto di sbarrare le porte che in genere erano lasciate deliberatamente aperte in modo che i fu-chi potessero accudire le uova a loro piacimento. In tal modo, poteva concedersi di rimanere qualche minuto in quella sorta di incubatrice senza essere interrotto dai nervosi alieni addetti alla cura delle nuove generazioni.
Far visita alle uova lo riempiva di soddisfazione. I gusci elastici e carnosi, con i bordi superiori simili a petali ancora fissati strettamente l’uno all’altro per proteggere il loro prezioso contenuto toccavano una corda del suo cuore. Spears non era un uomo molto portato all’introspezione, un sognatore pronto a dispiacersi per un passato impossibile da mutare o un futuro ancora troppo lontano. Al pensiero preferiva l’azione e tuttavia in quel posto riusciva a cogliere una bellezza fredda e spietata. Davanti a sé aveva dei futuri guerrieri, discendenti dei più valorosi combat-tenti che l’uomo avesse mai conosciuto. E lui il combattimento, la lotta, la guerra ce li aveva nel sangue.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, p. 74

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“[A proposito della sua popolarità] So che non dura, lo abbiamo visto un sacco di volte. È capitato ai più grandi pugili del passato, da Alì a Tyson, fino a Maywheter. Però la vivo con serenità. Voglio dire che sono circondato da persone con cui ho condiviso e tuttora condivido una passione. Faccio un lavoro che mi piace.”

Giovanni De Carolis (1984) pugile italiano

Origine: Da un'intervista di Fabio Grilli, citato in: Boxe, De Carolis si racconta: "Ho imparato molto dalle sconfitte" http://www.romatoday.it/sport/boxe-giovanni-de-carolis-intervista-.html, RomaToday.it, 13 giugno 2017.

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“La piccola borghesia, gli alunni, gli studenti, e gli intellettuali di ogni tipo sono alleati degli operai e dei contadini. Erano alleati in passato, e lo sono tutt'ora.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

The petty bourgeoisie, the pupils, students, intellectuals of every kind, are allies of the workers and peasants. They were allies in the past, and they are still allies today.
Variante: La piccola borghesia, gli alunni, gli studenti, e gli intellettuali di ogni tipo sono alleati degli operai e dei contadini. Erano alleati in passato, e lo sono tutt'ora.

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“Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

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“Lottando contro la malattia | il lungo inverno è adesso passato | e stringo la germogliante energia | primaverile vicino al cuore.”

Aveline Kushi (1925–2001)

febbraio 1947
Origine: Citato in Aveline Kushi e Alex Jack, Guida completa alla cucina macrobiotica, traduzione di Immacolata Luppino, Edizioni Mediterranee, Roma, 2002, p. 9 https://books.google.it/books?id=vWArlD2jeT4C&pg=PA9. ISBN 88-272-0271-4

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“La donna, la vostra sorella, ha ottenuto la vittoria. Prima o poi, condividerà con voi le responsabilità dell'amministrazione. Nello stesso modo, il contadino ha ottenuto la vittoria, e anche il datore di lavoro. In passato, il datore di lavoro temeva per la sua vita e per la sua proprietà. Ora, il datore di lavoro e l'operaio sono fratelli che lavorano insieme, nella prosperità come nell'avversità, per difendere le conquiste della Repubblica irachena. Lavorano costantemente non per un qualsiasi effimero interesse egoistico, ma nell'interesse del popolo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

The woman, your sister, has achieved victory. She will share with you, sooner or later, the responsibilities of administration. The peasant, likewise, has achieved victory, and so has the employer. Formerly, the employer used to fear for his life and for his property. Now, the employer and the worker are brothers working together in both prosperity and adversity to protect the gains of the Iraqi Republic. They work constantly not for any transient selfish interest but for the interest of the people.
Principles of 14th July revolution

“Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L'architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l'energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.”

Danijel Žeželj (1966) fumettista, illustratore e pittore croato

Variante: Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L’architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l’energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.
Origine: Dall'intervista di Lorenzo Bertuzzi, Oltre la città del sole http://www.fucinemute.it/1999/05/oltre-la-citta-del-sole/, FucineMute.it, 1º maggio 1999.

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“Verrà un giorno in cui l'idea che per nutrirsi gli uomini del passato allevavano e massacravano degli esseri viventi, mettendo in mostra nelle vetrine le loro carni dilaniate, ispirerà senza dubbio la stessa repulsione provata dai viaggiatori del XVII e XVIII secolo nei confronti dei pasti cannibalici dei selvaggi americani, africani, o dell'Oceania.”

Claude Lévi-Strauss (1908–2009) antropologo e etnologo francese

Origine: Da La leçon de sagesse des vaches folles, 2001; citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 77. ISBN 978-88-200-6028-2

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“Da uno stato di confusione, incoerenza, ingiustizia e conflitti tribali incessanti, siamo passati ad una situazione in cui abbiamo restaurato la sovranità dello Stato, garantendo la sicurezza del cittadino e la giusta e decisa applicazione della legge. Questo ha determinato un immediato e straordinario calo della delinquenza comune e delle agitazioni fra la popolazione nomade, e ha portato con sé un grande senso di responsabilità nei centri urbani.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: Da uno stato di confusione, incoerenza, ingiustizia e conflitti tribali incessanti, ci siamo spostati ad una situazione in cui abbiamo restaurato la sovranità dello Stato, garantendo la sicurezza del cittadino e la giusta e decisa applicazione della legge. Esso dimostra un immediato e sbalorditivo declino in delinquenza comune e risse fra il popolo nomade, e ha portato con se un grande senso di responsabilità nei centri urbani.

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“Il titolo del film è Trappola di cristallo e mostra Bruce Willis in un altro di quei ruoli d'azione di Hollywood in cui la camicia dell'eroe è stappata fin dalla prima scena, così puoi vedere quanto tempo ha passato in palestra.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

The name of the movie is "Die Hard," and it stars Bruce Willis in another one of those Hollywood action roles where the hero's shirt is ripped off in the first reel so you can see how much time he has been spending at the gym.

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“Ma quando ritorno in me, | sulla mia via, a leggere e studiare, | ascoltando i grandi del passato, | mi basta una sonata di Corelli | perché mi meravigli del Creato.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Inneres Auge, n. 1
Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti

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“L'estate è passata e quasi finita,
ed El-ahrairà ricomincia la partita. (zigolo giallo; La storia delle Tre Mucche, p. 48)”

Richard Adams (1920–2016) scrittore e glottoteta britannico

La collina dei ricordi

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“Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, il popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame ed esposto alle malatie, il popolo ha dovuto vendere i suoi figli, le sue figle e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all' opressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non ricevevo la degna ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto meglio e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, questo popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame e sempre esposto alle malattie, doveva vendere i suoi figli, le sue figlie e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all'oppressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non riceveva neppure la giusta ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto migliore e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.

“La lettura delle liste [dei confidenti] dell'«O. V. R. A.» se da un lato è penosa dall'altra procura anche delle distrazioni perché vengono fuori certi inattesi nomi e cognomi e certe professioni così singolari che qualche volta provocano il riso e lasciano dubbiosi. Ci si imbatte in barbe austere di antichi democratici, che magari ricoprirono in passato cariche pubbliche; in giornalisti di punta che sembrava avessero nei loro discorsi un fatto personale col vile denaro; in ex ufficiali disposti solo a battersi al di là di ogni ostacolo; in illustri insegnanti tutti intenti a meditazioni filosofiche; in donne di tutte le età e condizioni sociali, dalla femminuccia da conio alla dama del patriziato nero, dalla cocotte d'alto bordo all'onesta vedova di un prode generale; dal tranquillo funzionario di P. S. in pensione al lestofante matricolato; dal tenutario di case da the all'umile fascista carico di figliolanza; dal vecchio corridoista sussidiato da tutti i Governi a qualche prelato illustre, magari promosso Cardinale; dall'uomo politico discorsivo e grafomane che vuole conciliare le espettorazioni cerebrali con l'incasso di qualche foglietto da mille ai vecchi arnesi di polizia che hanno fatto sempre le spie e gli agenti provocatori, così, per consuetudine e per temperamento oltre che per lucro sotto tutti i regimi.”

Cesare Rossi (1887–1967) politico e sindacalista italiano

Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. Un Carlo Marx nelle liste dell'OVRA, pp. 225-226
Personaggi di ieri e di oggi
Variante: La lettura delle liste dell'«O. V. R. A.» se da un lato è penosa dall'altra procura anche delle distrazioni perché vengono fuori certi inattesi nomi e cognomi e certe professioni così singolari che qualche volta provocano il riso e lasciano dubbiosi. Ci si imbatte in barbe austere di antichi democratici, che magari ricoprirono in passato cariche pubbliche; in giornalisti di punta che sembrava avessero nei loro discorsi un fatto personale col vile denaro; in ex ufficiali disposti solo a battersi al di là di ogni ostacolo; in illustri insegnanti tutti intenti a meditazioni filosofiche; in donne di tutte le età e condizioni sociali, dalla femminuccia da conio alla dama del patriziato nero, dalla cocotte d'alto bordo all'onesta vedova di un prode generale; dal tranquillo funzionario di P. S. in pensione al lestofante matricolato; dal tenutario di case da the all'umile fascista carico di figliolanza; dal vecchio corridoista sussidiato da tutti i Governi a qualche prelato illustre, magari promosso Cardinale; dall'uomo politico discorsivo e grafomane che vuole conciliare le espettorazioni cerebrali con l'incasso di qualche foglietto da mille ai vecchi arnesi di polizia che hanno fatto sempre le spie e gli agenti provocatori, così, per consuetudine e per temperamento oltre che per lucro sotto tutti i regimi. (Arturo Bocchini, il superdittatore giocondo, ovvero la storia della polizia fascista. La fortuna di una sigla, pp. 225-226)

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“Le contraddizioni generarono l'odio, ma, in passato, esse erano camuffate. Perché? Perché la classe dei proprietari, i capi e i leader spirituali erano al servizio delle classi dirigenti per rincitrullire il popolo. L'idea che le buone a cattive azioni d'una vita precedente siano la causa delle attuali condizioni serviva a ingannare i contadini e ad impedire loro di vedere le contraddizioni. Eppure, le contraddizioni erano presenti.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Le contraddizioni generarono l'odio, ma, in passato, esse erano camuffate. Perché? Perché la classe dei proprietari terrieri, i detentori del potere e i leader spirituali erano al servizio delle classi dirigenti per rincitrullire il popolo. L'idea che le cattive e le buone azioni d'una vita precedente siano la causa delle attuali condizioni serviva a ingannare i contadini e ad impedire loro di vedere le contraddizioni. Eppure, le contraddizioni erano presenti.

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“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

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“[.. ] i sauditi non hanno mai dimostrato alcun rispetto per i diritti umani, sia ora che nel passato. Persino un semplice ladro deve subire il taglio di una mano. La stampa liberale in America preferisce ignorare tutto questo, ma non esita gettare il discredito sulla reputazione dell'Iran.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: I sauditi non hanno mai dimostrato alcun rispetto per i diritti umani, sia ora che nel passato. Persino un semplice ladro deve affrontare avere le mani tagliate. La stampa liberale in America preferisce ignorare tutto questo, ma non esita gettare il discredito sulla reputazione dell'Iran.

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“L'Etiopia, come è risaputo, ha una lunga tradizione di storia documentata che arriva indietro fino alle iscrizioni di Aksum. Il paese è stato anche fortunato nella sua scolarizzazione, basata sulle antiche scuole delle nostre chiese (le università del passato) che sono state guardiane della nostra cultura attraverso le epoche.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di S.M.I. Haile Selassie I sugli studi etiopici, 7 aprile 1966; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Quell'Espero, stella del mattino levata sull'aurora della mia vita, tu lo vedrai ancora quando la mia giornata terrena sarà passata; sarà allora una stella della sera per uomini pacifici… poi a sua volta scomparirà dietro la collina.”

Jean Paul (1763–1825) scrittore e pedagogista tedesco

Origine: Citato in Il discorso del Cristo morto e altri sogni, traduzione di Bruna Bianchi, con uno scritto di Albert Béguin, SE, Milano, 1977, p. 75. ISBN 88-7710-365-5

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