Frasi su peccato
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“Non conosco peccato più grande di quello di opprimere gli innocenti in nome di Dio.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Antiche come le montagne

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“Il piacere non può mai essere senza peccato.”

Papa Gregório I (540–604) 64° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Da Responsum Gregorii.

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“Adamo sarebbe stato vittorioso sul peccato proprio e soltanto se avesse mangiato i frutti proibiti.”

Emanuele Severino (1929–2020) filosofo italiano

Il parricidio mancato

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“Le donne… si tolgono i peccati con lo smacchiatore.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Le donne sono
Oltre

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“Se per nessuno è possibile l'assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione.”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

citato in Il Sole 24ore, 17 ottobre 2011

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“Peccato soltanto che ci sarà il tempo in cui dovremo dire –Adesso è giusto riposare-.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Sarà un bel souvenir, n. 6
Lambrusco coltelli rose e popcorn

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“Il più bell'esempio quaggiù è umiliarsi, il più soave contento è piangere i peccati proprii.”

Luigi Guanella (1842–1915) presbitero italiano

da Il fondamento

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“Là dove non possiamo arrivare volando, dobbiamo arrivare zoppicando… E zoppicare, dicono le scritture, non è peccato.”

Al-Hariri (1054–1122) letterato, scrittore e filologo arabo

da Maqâmàt
Origine: Citato in Sigmund Freud, Al di là del principio del piacere, traduzione di Aldo Durante, Newton Compton Editori, 1988.

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“Ogni carne è una possibilità di piaga. «Carne» è una parola cristiana, visto che ne hanno fatto la sede del peccato.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Il peccato non ha più il potere di separare l'uomo da Dio”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Comunione nell'amore, Il pentimento

“Cristo ha strappato il peccato dalle viscere dell'uomo”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Comunione nell'amore, Il pentimento

“Il peccato non solo ci indebolisce, ma ci uccide. Quando Cristo è venuto sapeva che eravamo "morti per le colpe e i peccati”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Ef 2,1). La persona morta a causa del peccato era già stata concepita nell'iniquità e dopo un certo tempo il travaglio di morte si è abbattuto su di lei. La nascita nel peccato è una condanna e una vera e propria morte che il peccatore avverte dentro di sé. Ma Cristo ha strappato il peccato dalla viscere del peccatore e così ci ha riscattati da una morte inevitabile. Egli è entrato al posto del peccato nelle profondità del nostro essere e ha preso corpo nella nostra più recondita intimità. La creatura che noi siamo è stata rinnovata: dopo che la morte ha dominato su di noi, ora regna in noi la vita, e il travaglio di morte è stato mutato nella gioia della vita e della liberazione. Cristo si è sottoposto alla morte per salvarci da una simile morte e sta ancora continuando la sua opera di salvezza.

“Per costoro che si pentono pur nelle tribolazioni annunciamo quella parola di liberazione che sarà per loro un'àncora di cui fidarsi perché trae fuori l'anima dagli abissi della perdizione e la guida nel mondo della luce, della speranza e della pace, nel confortevole grembo del pentimento: "Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Mt 12,31). Benedetto è il Dio vivente che ha conosciuto e misurato in anticipo ogni tribolazione che dobbiamo affrontare e ogni guerra escogitata contro di noi. Egli resta con l'orecchio sempre teso a cogliere il primo cenno d'invocazione e di aiuto: "La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora" (Gn 2,9). Quale Dio è simile al nostro Dio così vicino alla nostra preghiera, così attento alla nostra supplica? "Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce" (Sal 46,1).

“Credo nell'uguaglianza dei sessi. Peccato però, io ce l'ho veramente grosso.”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Giuro che dico il falso

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“Detestate il peccato ma amate il peccatore.”

Magdeleine Hutin (1898–1989) fondatrice delle Piccole sirelle di Gesù

Il padrone dell'impossibile

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“Come da un insieme cosí limitato e contraddittorio sia potuta derivare una morale valida per millenni, è il segreto della cui soluzione tu andavi in cerca, cara Yúkiko. Abbiamo in parte capito come il limitato e parziale possa diventare universalmente umano, quando la perdita della forza materiale costringa a riflettere sui valori ideali. Resta tuttavia, e resterà (ahimè!) indefinita, la contraddizione persistente tra la predica che qui ascoltiamo, e la pratica che tutti pratichiamo. Tutti: e finora soprattutto i predicatori, che in privato e in pubblico, come individui e come Stati cristiani e anzi «cristianissimi», li hanno sistematicamente violati tutti. E tra i violatori si sono sempre distinti i potenti, i cui peccati sono stati perennemente giustificati e benedetti in nome di Dio.
La religione non ha mutato in niente i costumi dell'uomo: li ha resi, semmai, piú contraddittori con le idealità proclamate, aggiungendovi cosí la sua ipocrisia: «accumulando duol con duolo», per dirla con Dante. In questo senso è stata davvero, ed è tuttora, il male del mondo. Lo è soprattutto quando propagandosi oggi nel mondo non in forza propria ma in forza della civiltà evoluta di cui è parte, induce i «meno evoluti» a credere che in essa e solo in essa risieda una piú alta morale, per seguire la quale si debbano anche prendere come oro colato le parole dei suoi antichi miti: è questo il caso delle odierne «evangelizzazioni». Come sarebbe bello se invece potessimo considerare serenamente i suoi dogmi e le sue prescrizioni come tappe della nostra difficile evoluzione! e se, per fondare una piú alta morale, imparassimo a guardare all'uomo, anziché a un ipotetico dio!”

Mario Alighiero Manacorda (1914–2013) docente e traduttore italiano

55, p. 273
Lettura laica della bibbia

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“Dio onnipotente creò l'uomo senza peccato, retto, con arbitrio libero e lo pose nel paradiso.”

Papa Leone IV (790–855) 103° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Sinodo di Quercy, 621

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“Credo e proclamo che l'anima non è una parte di Dio, ma che dal nulla è stata creata, e che senza il battesimo è soggetta al peccato originale.”

Papa Leone IX (1002–1054) 152° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla lettera Congratulamur vehementer, 685

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