Frasi sulla personalità
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“[Su Marcelo Ríos] Ci ho parlato un paio di volte. Non che parli molto. Forte personalitá, comunque. È come essere di fronte a un leone, non gli vai a dare un dolcetto, al leone, no? Tutti sapevano che era così. Alcuni sono cosí, devi lasciargli il loro spazio… Giocava bene ma non è riuscito a vincere qualcosa di veramente importante. Ne aveva le qualità ma lo ha tradito il fisico. Ma ha lasciato la sua immagine agli altri giocatori, quella di un giocatore che giocava in modo diverso e che aveva il portamento di un ribelle. Era molto interessante e conferiva colore al gioco del tennis. Se non avesse avuto tutti quegli infortuni avrebbe lasciato un segno piú profondo. Ma è triste questo fatto, che il suo corpo l'abbia lasciato a piedi. Era un grande giocatore ma poteva essere il piú grande di tutti, era equipaggiato per esserlo, ma il fisico non gliel'ha permesso. Un po' come accadde a Muster quando stava per diventare numero uno e fu investito da un ubriaco. Ma Muster ci riuscì lo stesso, tre anni dopo. Rios non ha avuto una seconda chance. Puoi dire che Rios è stato uno dei piú talentuosi di sempre. Ma non uno dei piú grandi di sempre. Perché devi aver vinto qualcosa, devi fare qualcosa di piú.”

Guillermo Vilas (1952) tennista argentino

Origine: Citato in Stefano Grazia, Marcelo Rios, un genio della racchetta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1575, Servizi Vincenti, 12 febbraio 2008.

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“LeBron ha un gran talento in campo e, probabilmente, è il miglior giocatore dell'Nba. Ma non penso che la gente conosca la sua personalità. È davvero un bravo ragazzo, vuole bene ai compagni di squadra, molto generoso, porta sempre dei regali nello spogliatoio. E poi è davvero divertente, ma quando entra in campo pensa soltanto a giocare.”

Rashard Lewis (1979) cestista statunitense

Origine: Citato in LeBron punta al massimo: "Sarò il migliore di sempre" http://www.gazzetta.it/Nba/27-10-2012/lebron-pronto-ripetersi-voglio-essere-migliore-sempre-913033021724.shtml, Gazzetta.it, 27 ottobre 2012.

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“Io sono nato il 23 giugno 1923. Dal 28 ottobre 1922, da otto mesi, poco meno, Benito Mussolini era salito al potere con la sua solita ridicola marcia su Roma, fatta in vagone letto. Penso Mussolini in pigiama, o forse in camicia (non nera, speriamo!) farsi la barba la mattina del 27 ottobre all'arrivo a Roma, dopo la sveglia del conduttore, con il giornale ed il caffè! Otto mesi dopo, in Piazza Calderini sono nato: e debbo quindi arguire di essere stato concepito un po' prima di quei fatidici giorni, in una Bologna ormai attesa al destino, ormai quasi pacificata, in vista di un futuro finalmente pieno di promesse. Alla fine di settembre del 1922, mio padre [Aldo Valori] era ancora al Resto del Carlino, il giornale degli agrari emiliani e romagnoli, il giornale liberal-massonico-conservatore che Missiroli aveva diretto e Monicelli spinto verso il fascismo alla fine di un processo di evoluzione incerto e prudente, ma senza speranza di liberazione dell'ormai decisiva rivoluzione reazionaria. Mio padre si trovò coinvolto in quella vicenda. Mi sono chiesto spesso negli ultimi anni dopo la seconda guerra mondiale, perché il babbo aderisse al fascismo. Se ripenso a tutta la vicenda, durata in fondo pochi anni, debbo concludere che noi non comprenderemo mai completamente questo dramma. Il babbo, per educazione e carattere, per formazione culturale e morale, non poteva essere fascista nel senso che ha acquistato in seguito questa parola. Estraneo ad ogni violenza, mansueto di carattere e di modi, anche se molto passionale ed impulsivo, (specialmente negli anni della giovinezza e della maturità), non poteva trovare la sua adesione al Fascismo squadrista. Né poteva trovare, romantico e liberale com'era affinità con il Mussolinismo (culto puerile e comodo della personalità).”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

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“La propaganda è calcolata per una produzione di serie, e l'uomo è per essa una particella della folla, non una personalità che possiede un valore insostituibile.”

Sergej Hessen (1887–1950) pedagogista russo

Origine: Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia, p. 60

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“Quel che Lauren Bacall chiamava "la maledetta personalità mercuriale" di Frank, con i suoi alti e i suoi bassi.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 599

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“[Su Gottfried von Cramm] La più affascinante e intrigante personalità che il tennis abbia conosciuto.”

Bill Tilden (1893–1953) tennista statunitense

Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, Wimbledon: preferisco i secondi http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/19/730958-wimbledon_preferisco_secondi.shtml, Ubitennis.com, 19 giugno 2012.

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“[Sulla rivalità con Nadal] Non ci sarà mai una rivalità come la nostra. Neanche quella tra Borg e McEnroe è a quel livello, anche se entrambi avevano grande personalità e uno era destro e l'altro mancino. Murray e Djokovic sono molto simili. Io e Rafa siamo opposti in tutto e questo ha spinto molto i tifosi a schierarsi per uno di noi due.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2013
Origine: Dall'intervista al quotidiano spagnolo Marca; citato in Federer: "Mai più una rivalità come la mia con Nadal" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/07/25/925159-federer_posso_vincere_ancora.shtml, traduzione di Alberto Giorni, Ubitennis.com, 25 luglio 2013.

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“Pato era già un potenziale campione a 16 anni, al tempo delle giovanili. Si vedeva che era "diverso". Lui doveva imparare ancora quasi tutto. Ma aveva colpi. Ha forza fisica, di testa è bravo, ha personalità.”

Paulo Roberto Falcão (1953) allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

citato in Guardiola: "Dedicato a Maldini", Sportmediaset.it http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=65723, 04 luglio 2007

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“Una o cinque vittorie a Wimbledon non cambiano certo la mia personalità.”

Francesca Schiavone (1980) tennista italiana

Origine: Citata in Gianni Clerici, I colpi del giovane Nadal http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/06/26/colpi-del-giovane-nadal.html, la Repubblica, 26 giugno 2003

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“L'errore di una forte personalità artistica, è quasi sempre più istruttivo dei successi di un talento irrilevante.”

Emilio Cecchi (1884–1966) critico letterario e critico d'arte italiano

Origine: Da Scrittori inglesi e americani, Mondadori.

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“La nuova scuola sarà il luogo del libero lavoro, della libera comunità fra i bambini e di quelli che vorranno aiutare i bambini nella realizzazione dei loro problemi, del loro desiderio di conoscenza e di creazione. Nella nostra scuola non vi sarà posto per nessuna costrizione, per nessuna violenza sull'anima infantile, qual si sia il motivo per cui volesse introdursi. A base di tutto sarà posto l'amore, e un rispetto per la personalità del ragazzo, così profondo come si ha per qualsiasi uomo adulto. I maestri saranno non i superiori, ma i compagni anziani degli alunni… Essi apprezzeranno più di tutto la libera manifestazione dello spirito del ragazzo, il lavoro autonomo della sua mente… Il loro lavoro principale sarà quello di porre un'unità spirituale, una reciproca fiducia, una radicale uguaglianza fra loro e i loro scolari-compagni, senza di che non vi può essere alcun reciproco aiuto nel lavoro di educazione e di formazione. I genitori degli scolari di questa nuova scuola entreranno essi stessi nella vita della scuola, come partecipanti, collaboratori e compagni anziani dei bambini… In questa scuola ci si sforzerà di diroccare i muri che dividono la scuola dalla vita, per fare della scuola, non solo il giardino preparatorio alla vita, ma un luogo di gioia, pieno di interesse e di significato per il ragazzo, una parte viva della sua vita vera… La base sarà il lavoro dell'uomo, quello fisico; il lavoro manuale produttivo non sarà impedito o disprezzato e nemmeno trattato come un giuoco pedagogico; al contrario, sarà fatto tutto il possibile perché i bambini possano soddisfare l'esigenza che ogni uomo ha per questo o quel tipo di operosità più congeniale, mirando ad un lavoro che a mano a mano conduce al lavoro fisico proprio degli uomini, e che prende tutta la vita dell'uomo.”

Origine: Citato in Sergei Hessen, La pedagogia russa del XX secolo, a cura di Luigi Volpicelli, Editrice AVIO, Armando Editore, Roma, 1956, pp. 75-76.

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“Non scriverò mai storie su Topolino, non c'è speranza. […] Non provo niente per il personaggio […] non ha personalità.”

Don Rosa (1951) fumettista statunitense

As for me ever doing a Mickey Mouse story, there's no chance of that. [...] I am totally apathetic toward the character as being simply a cute configuration of lines. There's no personality. .

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“Guga ci voleva proprio. Con le gambe di Mats Wilander, la fantasia di Adriano Panatta e l'allegria di Yannick Noah é il personaggio che John McEnroe auspicava per il tennis: "Un soffio d'aria fresca. Una nuova personalità per creare nuove rivalità e fare la differenza in un calendario troppo fitto e confuso."”

Rino Tommasi (1934) giornalista e conduttore televisivo italiano

Gustavo Guga Kuerten è l'emblema dello sport moderno.
Origine: Da Kuerten balla con la palla http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/giugno/10/Kuerten_balla_con_palla_ga_0_9706105163.shtml, La Gazzetta dello Sport, 10 giugno 1997.

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“Keith Jarrett, sebbene avesse soltanto vent'anni, possedeva in nuce tutti quegli elementi che costituiscono il fascino ineffabile della sua personalità musicale.”

Ian Carr (1933–2009) trombettista e compositore scozzese

Origine: Keith Jarrett: l'uomo, la musica, pp. 35-36

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“L'omosessualità è una devianza della personalità. [È] un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico.”

Paola Binetti (1943) medico e politico italiano

dal programma televisivo Tetris, 3 marzo 2007; citata in Alberto Custodero, "Omosessualità, una devianza" Binetti infiamma il raduno gay http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/coppie-di-fatto-4/binetti-polemica/binetti-polemica.html, la Repubblica, 4 marzo 2007

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“Una sola giocatrice si dichiarò favorevole: Gabriela Sabatini. E non lo dimentico. Fu un gesto speciale. Certo, tutte avevano da guadagnarci dal fatto che io rimanessi per un po' lontano dai vertici, ma Gaby mise da parte gli interessi economici e la carriera per compiere un gesto di grande umanità. Le numero uno cambiano, è solo una questione di tempo. Ma la tua personalità, il tuo modo di essere resta sempre quello. E il gesto di Gabriela la rende davvero speciale.”

Monica Seles (1973) tennista jugoslava

Origine: Quando la Seles tornò in campo dopo il lungo periodo di sosta dovuto all'accoltellamento, tra le giocatrici si votò per decidere se renderla o meno co-numero 1 insieme a Steffi Graf, ma la maggior parte votò il no.
Origine: Citata in Intervista esclusiva a Monica Seles http://www.tennisitaliano.it/intervista-esclusiva-a-monica-seles-1-monica-seles-ragazza-interrotta, Il Tennis Italiano, 10 maggio 2004.

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“[Titta Ruffo] Titta Ruffo, mostra una personalità timbrica inconfondibile. Voce fortemente incapsulata nella maschera, con lievi inflessioni nasali accentuate dal sistema d'incisone dei dischi detti acustici, il suono sembra pervaso da un'energia interna a volte squassante.”

Rodolfo Celletti (1917–2004) musicologo e critico musicale italiano

da Il Canto: storia e tecnica, stile e interpretazione dal "recitar cantando" a oggi, Edizioni A. Vallardi, 1989, p. 108

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“[Su "Quarto Potere"] Il film appare subito come qualcosa di incommensurabile, tanta è la sua portata e la sua novità, summa della tecnica cinematografica, laboratorio di nuove sperimentazioni, tragedia shakespeariana avvolta in atmosfere dell'assurdo e nel vuoto esistenziale. Il significato del film è ancora più complesso. La personalità di Kane è misteriosa nella sua linearità: un idealista? un approfittatore? un megalomane? Perché ci teneva tanto che la moglie diventasse una star? Un egoista incapace di amare? Perché costruì la finzione del giornale? Perché costruì la finzione della moglie star? Perché la finzione di Xanadu? "Rosebud" rimane un mistero, e tale rimane la personalità di Kane, e anche la congettura che il primo spiegherebbe la seconda. Forse non esisteva nessun movente, e nessun significato. O forse quell'informazione da sola non sarebbe servita a nulla. Il vero senso del film sta nella "ricerca del significato", più che nel significato in sé, una potente metafora della condizione umana. La risposta a questa ricerca sta nel cartello NO-TRESPASSING. Ma Kane "non ha significato": è un uomo senza principi e senza personalità. Kane è soltanto l'insieme dei propri gesti e delle proprie parole, che non hanno altro significato che quello di essere i suoi gesti e le sue parole. Esattamente come il grande ammasso di oggetti nel castello di Xanadu, che non fornisce altra personalità al castello che quella di essere un ammasso disordinato di oggetti. Kane riduce tutto e tutti ad oggetti: perciò è incapace di comunicare emozioni. Kane è inutile; e non a caso il suo ruolo nel film è trascurabile, fa soltanto da tema di discussione per i protagonisti, che sono i narratori e il giornalista.”

Piero Scaruffi (1955) informatico, critico musicale e scrittore italiano

da Orson Welles http://www.scaruffi.com/director/welles.html

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“[su José Mourinho] È un tecnico che ha nel dialogo il punto di forza. Gli piace lavorare su ogni piccolo dettaglio, dà una personalità forte alla squadra. È un grande allenatore. In conferenza stampa ha un tono forte ma lui se lo può permettere.”

Esteban Cambiasso (1980) calciatore argentino

Origine: Citato in Cambiasso: Inter, vogliamo continuare a vincere http://www.inter.it/aas/news/reader?N=52080&L=it, Inter.it, 26 marzo 2011.

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“[Parlando dell'Italia] Mi piace la gente, come gesticola, come sa essere aperta, allegra. E mi piace Milano, una città con la personalità europea.”

Ruud Gullit (1962) allenatore di calcio e ex calciatore olandese

citato in Tutto Gullit voce per voce, la Repubblica, 12 gennaio 1988

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