Frasi su pianoforte

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema pianoforte, musica, musico, volta.

Frasi su pianoforte

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“Sopra il pianoforte c'era un avviso a stampa: "Non sparate sul pianista. Fa del suo meglio."”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Origine: Da Impressions of America.

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“Io sono Hector Horeau e vi odio. Odio i sonni che dormite, odio l'orgoglio con cui cullate lo squallore dei vostri bambini, odio ciò che toccano le vostri mani marce, odio quando vi vestite per la festa, odio i soldi che avete in tasca, odio la bestemmia atroce di quando vi permettete di piangere, odio i vostri occhi, odio l'oscenità del vostro buon cuore, odio i pianoforti che come bare popolano il cimitero dei vostri salotti, odio i vostri amori schifosamente giusti, odio tutto quello che mi avete insegnato, odio la miseria dei vostri sogni, odio il rumore delle vostre scarpe nuove, odio ogni singola parola che avete mai scritto, odio ogni momento in cui mi avete toccato, odio tutti gli istanti in cui avete avuto ragione, odio le madonne che pendono sui vostri letti, odio il ricordo di quando ho fatto l'amore con voi, odio i vostri segreti da niente, odio tutti i vostri giorni più belli, odio tutto quello che mi avete rubato, odio i treni che non vi hanno portato lontano, odio i libri che avete lordato con i vostri sguardi, odio lo schifo delle vostre facce, odio il suono dei vostri nomi, odio quando vi abbracciate, odio quando battete le mani, odio quel che vi commuove, odio ogni singola parola che mi avete strappato, odio la miseria di quel che vedete quando guardate lontano, odio la morte che avete seminato, odio tutti i silenzi che avete straziato, odio il vostro profumo, odio quando vi capite, odio qualsiasi terra che vi abbia ospitato, e odio il tempo passato su di voi. Ogni minuto di quel tempo è stata una bestemmia. Io disprezzo il vostro destino. E ora che mi avete rubato il mio, solo mi importa sapervi crepati. Il dolore che vi spezzerà sarò io, l'angoscia che vi consumerà sarò io, il tanfo dei vostri cadaveri sarò io, i vermi che si ingrasseranno con le vostre carcasse sarò io. E ogni volta che qualcuno vi dimenticherà, lì ci sarò io. Volevo poi solo vivere. Bastardi.”

Castelli di rabbia

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“Mi sono avvicinato alla musica a cinque anni. Sono figlio di musicisti, mia mamma suonava il violino. Sono cresciuto con un'insegnante in casa, severissima tra l'altro. Non ho mai voluto imparare da lei perché vedevo quanto era severa con i suoi alunni. Io ho trovato il pianoforte.”

Ermal Meta (1981) cantautore e compositore albanese

Origine: Citato in Ermal Meta: «Io sono un lupo» http://www.vanityfair.it/show/musica/16/04/26/ermal-meta-nuovo-singolo-volevo-dirti-intervista-foto-umano, Vanityfair.it, 26 aprile 2016.

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“È un pianoforte senza coda che suona | in città, non vuole essere | alla moda, la moda la fa!”

Cesare Cremonini (1980) cantautore, attore e musicista italiano

da Una come te, n. 2
La teoria dei colori

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“Adoro il pianoforte: perché sublima la mia imperfezione.”

Giovanni Allevi (1969) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

libro La musica in testa

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“Io credo di avere la voce di una bimba perversa. Ma soprattutto di usare la voce come uno strumento, spesso duello col pianoforte.”

Ivan Graziani (1945–1997) cantautore e chitarrista italiano

Origine: Citato in Mario Bonanno, Ivan Graziani – Il chitarrista, p. 54.

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“Anche i pianoforti devono avere le serate libere.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'accompagnava un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell'attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto?
Poi, dal fondo del palcoscenico, all'estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili.
Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto.”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, pp. 232-3

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“Racchiudendosi nell'ambito esclusivo del pianoforte, Chopin diede prova di una delle qualità più preziose in un grande scrittore e senza dubbio delle più rare in uno scrittore comune: la giusta valutazione della forma nella quale gli è dato di eccellere.”

Franz Liszt (1811–1886) compositore, pianista e direttore d'orchestra ungherese

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“La vita è come suonare il pianoforte in pubblico e imparare a padroneggiare lo strumento lì per lì.”

Edward Bulwer-Lytton (1803–1873) scrittore, drammaturgo e politico britannico

Origine: Citato in Questo è tutto di Aidan Chambers, Fabbri Editori, traduzione di Giorgia Grilli.

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“Mentre suono Bach, mi sento in accordo con il mondo e lo benedico.”

Heinrich Neuhaus (1888–1964) pianista e insegnante russo

da L'arte del pianoforte, p. 192

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“Certo… sai che musica però… con quelle mani, due, destre… se solo c'è un pianoforte…”

Novecento. Un monologo
Variante: Certo... sai che musica però... con quelle mani, due, destre... se solo c’è un pianoforte...

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“E dire che qua a Cerignola vanno matti per sentirmi suonare e non sanno che se avessi io il mio pianoforte e studiassi, suonerei cento volte meglio d'adesso. Qua non ci sono magazzini da prendere a nolo strumenti; bisognerebbe comprarlo a Napoli o a Bari.”

Pietro Mascagni (1863–1945) compositore e direttore d'orchestra italiano

dalla lettera alla zia, Cerignola, 19 gennaio 1889
Origine: Citato in Mario Morini, Cavalleria Rusticana e un carteggio di Mascagni, Stagione d'opera 1990-91, E. A. Teatro di San Carlo, Napoli, 1990.

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“Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde.”

Vasilij Vasil'evič Kandinskij (1866–1944) pittore russo

Origine: Da Dello spirituale nell'arte, in Tutti gli scritti, a cura di P. Sers, Feltrinelli, 1989.

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“Un pianoforte può essere visto, la voce no: può essere ascoltata, ed è questo il suo mistero. È lo strumento più affascinante che esista, perché noi siamo lo strumento e noi lo maneggiamo per mezzo di sensazioni interne.”

Alfredo Kraus (1927–1999) tenore spagnolo

citato in Enrico Stinchelli, Le stelle della lirica, i grandi cantanti della storia dell'opera, p. 213, Gremese Editore, 1990

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“Non avessi avuto il pianoforte, sarei crollato. Ma la musica è vita, finché risuona lei, niente muore.”

Daniel Glattauer (1960) giornalista e scrittore austriaco

Le ho mai raccontato del vento del Nord

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“[Fryderyk Chopin] Sarà perché ha scritto solo per pianoforte, ma nonostante abbia rivoluzionato la storia della musica il suo genio non è compreso appieno.”

Daniel Barenboim (1942) pianista e direttore d'orchestra argentino

Origine: Citato in Corriere della sera, 1° febbraio 2010.

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“Decisi di fare la musicista perché fin da piccola mi piaceva cantare e danzare: oggi faccio esattamente questo, al pianoforte.”

Angela Hewitt (1958) pianista canadese

citato in Corriere della sera, 7 gennaio 2010

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“Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra' | e un pianoforte sulla spalla.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Notte prima degli esami, n. 1
Cuore
Origine: Venditti si riferisce alla sua esperienza giovanile al Folkstudio, dove ebbe modo di proporre le sue canzoni e di conoscere altri giovani cantautori come Francesco De Gregori, Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio.

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“Nadal in ogni punto ci mette il doppio dello sforzo rispetto a Federer. Nadal suona la batteria mentre Federer suona il pianoforte.”

Ion Ţiriac (1939) ex tennista, ex hockeista su ghiaccio e imprenditore rumeno

Origine: Citato in Stefano Pentegallo, Ion Tiriac: "Rafa è la batteria, Roger il pianoforte" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/05/04/499996-tiriac_rafa_batteria_roger_pianoforte.shtml, Ubitennis.com, 4 maggio 2011.

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“Cercare di capire la storia è come smontare un pianoforte per vedere dov'è una Sonata di Ludwig van Beethoven.”

Vittorio Giovanni Rossi (1898–1978) giornalista e scrittore italiano

da Epoca; citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1973

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“Quel che fa paura | come i tasti estremi di un pianoforte | come le falangi e le dita | quando la mano è magra prima della morte.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da Quel Che Fa Paura
Contro Un'Onda Del Mare

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“Tutta quella città… non se ne vedeva la fine… /
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? /
E il rumore /
Su quella maledettissima scaletta… era molto bello, tutto… e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema /
Col mio cappello blu /
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino /
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino /
Primo gradino, secondo /
Non è quel che vidi che mi fermò /
È quel chevidi /
Puoi capirlo, fratello?,… lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne /
C’era tutto /
Ma non c’era. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo /
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro., sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. sei infinito. a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu /
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me /
Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi /
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita /
Se quella tastiera è infinita, allora /
Su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio /
Cristo, ma le vedevi le strade? /
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una /
A scegliere una donna /
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire /
Tutto quel mondo /
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce /
E quanto ce n’è /
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla… /
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.”

Novecento. Un monologo

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“Heinrich Neuhaus, L'arte del pianoforte, traduzione di A. Alleva, Rusconi, 1985.”

Heinrich Neuhaus (1888–1964) pianista e insegnante russo

Bibliografia

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“In casa c’era un pianoforte; alle elementari, c’era una lezione settimanale di musica, ci insegnavano le note e a mettere le mani sulla tastiera. A sei anni e mezzo ho cominciato a studiare pianoforte, non con grande trasporto; devo confessarlo, al pianoforte preferivo il pallone. Sono però sempre vissuto in un ambiente musicale, attorniato da dischi e in compagnia dei cantanti che andavano e venivano da mio padre. Non ero un genio quando ero ragazzo, e neppure un bambino prodigio; ma poco a poco cominciai a diventare sempre più bravo al pianoforte; studiavo con due maestri, una signora che si chiamava Elaine Korman ed era la moglie di Robert Keyes, un celebre maestro sostituto al Covent Garden, dal quale, invece, prendeva lezioni mio padre; Keyes era bravissimo, avrebbe potuto fare anche il concertista, ogni tanto anch’io studiavo con lui. Le sue mani ancora oggi sono famose al Covent Garden. Strana la vita: studio da ragazzo con un pianista del Covent Garden e dopo molti anni io divento il ‘boss’ del grande teatro. E allora la mia vita si è affacciata all’ambiente dell’opera. Col pianoforte mi sono perfezionato più tardi, quando siamo andati negli Stati Uniti. (da [//www. giannellachannel. info/2017/07/02/direttore-orchestra-antonio-tony-pappano-londra-castelfranco-miscano/ "Il maestro Tony Pappano riabbraccia il piccolo borgo paterno ed è subito magia"], testo di Antonio Pappano per “Tony Pappano. Direttore d’orchestra”, biografia a cura di Pietro Acquafredda, 2007)”

Antonio Pappano (1959) direttore d'orchestra inglese
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“Ho iniziato a studiare pianoforte, ma dopo tre anni la mia insegnante, che poi sarebbe diventata mia moglie Antonietta, mi ha detto: sei distratto. Volevo dedicarmi anima e corpo alla cucina.”

Gualtiero Marchesi (1930–2017) cuoco italiano

Origine: Dall'intervista di Eleonora Barbieri, Marchesi: "Odio i clienti ignoranti, la cucina non è per tutti" http://www.ilgiornale.it/news/politica/1068366.html, Il Giornale.it, 17 novembre 2014.

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“[…] mi piace suonare qualsiasi pianoforte, anche il più malandato. Così come mi piace dialogare con ogni essere umano.”

Alessandra Celletti (1966) pianista e compositrice italiana

Citazioni di Alessandra Celletti

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“Io sono mezzo matto dalla consolazione di avere un pianoforte e spero che Iddio mi darà fortuna e farà riuscire bene la mia opera, che mi arrecherà gloria e ricchezza.”

Pietro Mascagni (1863–1945) compositore e direttore d'orchestra italiano

da una lettera alla zia, Cerignola 1 febbraio 1889