Frasi su piccolo
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“L'uomo è un atomo pensante in seno dell'infinito e dell'eternità, vivente sulla Terra tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo.”

Camille Flammarion (1842–1925) astronomo, editore e divulgatore scientifico francese

Origine: Per la scienza dell'anima, p. 28

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“Nessuno vuole un Dio piccolo e magro.”

protagonista
Survivor

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“Le nostre istituzioni morali sono adattate alla forma di vita del piccolo gruppo, vengono insegnate al bambino con la sua socializzazione e dominano, quindi, anche oggi la nostra emotività.”

Gerard Radnitzky (1921–2006) filosofo e teorico tedesco

Il futuro è aperto: il colloquio di Altenberg insieme con i testi del simposio viennese su Popper

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“Ogni essere emerge da non si sa dove, lancia il suo piccolo grido e scompare senza lasciare traccia.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Non importa quanto ben fatta sia una racchetta di legno: non ce ne sono due uguali. C'è sempre una differenza di tocco o di bilanciamento. Con l'acciaio è possibile produrre racchette che concordano nelle più piccole specifiche.”

René Lacoste (1904–1996) tennista e stilista francese

Origine: Citato in Enos Mantoani, Coccodrillo e coniglietto (Parte 2) http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2010/12/20/426283-coccodrillo_coniglietto_parte.shtml, Ubitennis.com, 21 dicembre 2010.

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“Perciò cammina a testa alta, oppure piccola non camminare affatto.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle

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“[Sul presunto inserimento della terza stella d'oro sulla maglia della Juventus nel 2012] A me non interessa quello che dicono gli altri, sono per la terza stella, ne metterei due piccole ai lati e una grossa centrale e anche una dietro eventualmente, quattro stelle. La Juventus sul campo li ha vinti quegli scudetti.”

Stefano Tacconi (1957) calciatore italiano

Origine: Citato in Tacconi sulla terza stella: "Ne metterei due piccole e una bella grossa..." http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=92421, Tuttojuve.com, 30 aprile 2012.

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“Ad ogni età va associata una responsabilità, piccola o grande che sia.”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

da Tutto cambia, 9 maggio 2007

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“Se non vado in politica, mi mandano in galera e mi fanno fallire.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Citazioni non datate
Origine: 1993, risposta di Berlusconi a Enzo Biagi e Indro Montanelli; citato in Marco Travaglio, Montanelli e il cavaliere. Storia di un grande e di un piccolo uomo, Garzanti Libri, Milano, 2004. ISBN 881160034-0

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“Non farei mai qualcosa per contrappormi alla Rai. Neanche nell'immagine. Siamo così diversi, la Rai e noi: mi lasci dire per una volta che siamo piccoli, e molto più poveri, senza il canone tv.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1987
Origine: Dall'intervista di Laura Delli Colli, Berlusconi per il cinema http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/09/04/berlusconi-per-il-cinema.html, la Repubblica, 4 settembre 1987.

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“In Hitler il popolo tedesco ha trovato riassunti, al di sopra di ogni schema tradizionale di divisioni classistiche, alcuni dei motivi essenziali da sempre ritornanti a definire il proprio carattere, la fisionomia del proprio ethos: il gusto della violenza, il misticismo «romantico», la fanatica dedizione a un ordine meccanico, disumano. Hitler sapeva trascinare il grande industriale con l'esca dell'interesse e col ricorso al mito prediletto della supremazia tedesca nel mondo; affascinava il piccolo borghese col suo estetismo pompier, con la sua oratoria accesa e volgare, pronta sempre ad offrire, di ogni problema, la soluzione più semplicistica; piaceva all'intellettuale decadente, permeato di femmineo postnicianesimo (l'intelligencija tedesca già nel 1914 era in stato fallimentare come nessun'altra in Europa), per la sua ostentata energia virile, per il suo dichiarato disprezzo di ogni indugio morale o sentimentale, per quel suo rozzo materialismo demagogico che, nonostante tutto, pretendeva considerazione «spirituale». Conquistava infine anche l'operaio, facendo leva non soltanto sul suo sciovinismo non perfettamente esorcizzato, ma porgendogli, anche, delle sue rivendicazioni sociali, un'attuazione più concretamente immediata, meno utopica e intellettualistica di quanto non gliela prospettasse il programma della rivoluzione proletaria: e fosse pure nei limiti di una umiliante, paternalistica nota di concessioni padronali. […] il nazismo non è certo la realizzazione di un genio. Hitler è effettivamente uno dei tanti […].
Parlare di tirannide perciò non persuade. Esiste una tecnica della tirannide, esposta in classiche trattazioni. Ma il nazionalsocialismo al potere non ne tiene conto per nulla, e in questo sì che è rivoluzionario. Assolutista, il nazismo raggiunge la popolarità proprio in ragione del suo prepotere. […] Il nazionalsocialismo, al contrario, non concede nessuna rivincita, sia pure formale, alle avanguardie dello Spirito. Il suo cinismo, la sua crudeltà, la sua perfidia, trovano dall'inizio tutta una orgogliosa cultura preparata a giustificarli, a farseli propri. La tirannide non presenta più il viso odioso e meschino del regime di polizia, non adopera più di soppiatto, tra impaurita e feroce, i vecchi mezzucci della sobillazione e della calunnia, ma si accampa, fanatica e violenta, con la sicurezza, l'intransigenza esclusiva di una religione messianica. […]
Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo.”

Giorgio Bassani (1916–2000) scrittore e poeta italiano

La rivoluzione come gioco, p. 44

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“Il pensiero ingrandisce il nostro piccolo essere che è come un granello di sabbia di fronte all'eternità.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Sulla riva dei nostri pensieri

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“Le piccole gioie della vita non costano niente.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Sulla riva dei nostri pensieri

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“La vita è fatta di grandi sogni e di piccole speranze.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 19

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“Proprio in fondo a questo quadro, | a questa orrenda pioggia di colori, | un piccolo puntino nero, | il tuo viso appeso a un chiodo | che mi sorride.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Il vento
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“Si soffre e si muore nel mondo intero, è una cosa di gran lunga più grande che le nostre piccole prove.”

Magdeleine Hutin (1898–1989) fondatrice delle Piccole sirelle di Gesù

Il padrone dell'impossibile

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“La preghiera è il primo e più importante lavoro della Piccola Casa.”

Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786–1842) sacerdote italiano

Diario Cottolenghino

“«Il testimone» di Pif è un compendio di osservazioni psicologiche più che sociologiche, sia che si parli di arte contemporanea o dell'oscuro cantante Fabio Roma. Da lui non bisogna pretendere discorsi sistematici, ma piccole osservazioni, graffi, discontinuità, una sorta di antropologia dell'inafferrabile e dell'incompiuto.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Pif, antropologia dell'inafferrabile https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/marzo/07/Pif_antropologia_dell_inafferrabile_co_0_20130307_6f91151a-86f1-11e2-be69-c13993ffdb2b.shtml, Corriere della sera, 7 marzo 2013, p. 63.

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“Il gusto di fare l'uomo positivo e pratico, di «smontare» i soliti piccoli trucchi, mi fa passare per pessimista congenito.”

Arrigo Cajumi (1899–1955) giornalista, scrittore e critico letterario italiano

Origine: Pensieri di un libertino, p. 56

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“Nel giorno dell'Ascensione i Fiorentini invadono il parco delle Cascine, per celebrare la festa del grillo. Tale usanza, antica di parecchi secoli, deriva molto probabilmente dall'ecatombe primaverile, fatta dai contadini, che consideravano un vero flagello l'apparizione dei grilli nelle loro campagne. In seguito ci si contentò d'imprigionare i piccoli devastatori dentro gabiette di saggina. Ma i Fiorentini, per la festa del grillo, preferirono, col tempo, far merenda sui prati delle Cascine, acquistando dai rivenditori le gabbie col «grillo canterino», che di sera attaccavano fuori dalla finestra, per ascoltare, durante la notte, il tremulo e malinconico verso.
In questi ultimi anni la caccia al grillo è sembrata troppo crudele, e dolorosa è apparsa la cattività dell'insetto. C'è stato qualcuno che ha proposto l'abolizione della festa tradizionale, o per lo meno la sparizione delle gabbie col grillo prigioniero. Ma la festa del grillo senza più grillo non avrebbe più significato. Ora però l'usanza fiorentina è meno crudele: i grilli sono ancora venduti dentro le graziose gabbiette, ma i compratori, specie i bambini, li liberano dalla prigionia e il divertimento consiste nel vedere i grilli sparire rapidamente nell'erba. A casa vien riportata la gabbietta vuota a testimonianza di un rito che il tempo ha ingentilito.”

Piero Bargellini (1897–1980) scrittore e politico italiano

da La festa del grillo a Firenze; citato in Selezione dal Reader's Digest, settembre 1962

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“Decisi di fare la musicista perché fin da piccola mi piaceva cantare e danzare: oggi faccio esattamente questo, al pianoforte.”

Angela Hewitt (1958) pianista canadese

citato in Corriere della sera, 7 gennaio 2010

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“Una delle conquiste più importanti della cristianità contemporanea è infatti la sicura coscienza della possibilità di una totale santità nella vita del mondo.”

René Voillaume (1905–2003) sacerdote francese

da Come loro, nel cuore delle masse. Vita e spiritualità dei Piccoli fratelli di Gesù, San Paolo Edizioni, Torino, 1999