Frasi su struttura
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“È un paradosso: la danza e la poesia sono tanto simili quanto profondamente diverse, ma al di là di struttura e contenuti emotivi sono unite dal ritmo. D'altronde il ritmo è sovrano di tutte le cose che hanno senso a questo mondo.”

Maria Luisa Spaziani (1922–2014) poetessa, traduttrice e aforista italiana

Origine: Citato in Marco Andreetti, Danza e poesia, le Muse gemellate https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/05/Danza_poesia_Muse_gemellate_co_10_030505051.shtml, Corriere della sera, 5 maggio 2003, p. 57.

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“[Rivolgendosi a Mattero Renzi ed al suo Governo il giorno del discorso progragammatico] La novità di questo Governo deve consistere nel dimostrare – ma nei fatti, non a parole – che la mobilità, la flessibilità delle strutture, anche di quelle pubbliche, può essere conciliata con la sicurezza economica e professionale di chi vi è addetto, a patto, naturalmente, che a nessuno sia consentito di decidere quali tra le proprie mansioni svolgere e quali no (lo dico, in particolare, in riferimento a una parte del personale ATA della scuola, che ha stabilito, motu proprio, che sia affidata a terzi la funzione della pulizia delle aule che invece è sua propria); a condizione che a nessuno sia consentito di rifiutare i percorsi necessari di riqualificazione e mobilità, all'interno di ciascuna struttura, ovviamente, ma anche tra amministrazioni diverse. Questo – le segnalo – è già previsto dalla legge; non occorrono leggi: è previsto dall'articolo 33 del Testo unico delle norme sul pubblico impiego del 2001, ma da allora, signor Presidente del Consiglio, non si è dato neppure un solo caso di attivazione della procedura di mobilità. In un'amministrazione statale che conta 3,5 milioni di dipendenti, con una grande quantità di squilibri tra scoperture di organico e situazioni di evidente overstaffing, non una procedura di mobilità nell'arco di tredici anni. Noi chiediamo, anzi, se ci è consentito, esigiamo, che il Governo da lei guidato interrompa al più presto questo periodo inammissibilmente lungo di disapplicazione della legge dello Stato.”

Pietro Ichino (1949) giurista, giornalista e politico italiano

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico della seduta n. 197 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=hotresaula&id=1&mod=1393275230000&part=doc_dc-ressten_rs-gentit_cdpdcdmecd&parse=no del 24 febbraio 2014.

“In principio, quando l'universo fu creato dal nulla, subito si sbriciolò per mancanza di coesione. Simili a migliaia di minuscoli tasselli, in apparenza privi di ogni scopo e significato, tutti i pezzi erano identici per forma e dimensione, pur differendo nel colore e nella struttura. Noi non abbiamo la minima idea di quale fosse il mosaico originale, nessuna traccia o disegno a guidarci… Non possiamo sapere a cosa somiglierà… No, finché l'ultimo tassello non sarà rimesso al suo posto… Tre strumenti abbiamo a disposizione per completare quest'opera: totale non interferenza, controllo di ogni singolo atto, alternanza di poteri fino al raggiungimento di un equilibrio soddisfacente. Nessuno dei tre metodi, può avere successo senza il concorso degli altri due; questo dobbiamo accettarlo come un principio basilare, altrimenti non potremmo spiegarci gli eventi è passati… Il problema è tuttora irrisolto; ma noi procediamo per gradi. Un progresso è seguito da una battuta d'arresto e dalla perdita di qualcosa, che sarà poi riconquistata e perfezionata nella nuova ondata di progresso. La differenza tra il mosaico e l'Universo è che un mosaico è un disegno statico, immobile: la raffigurazione della Morte. Noi non tendiamo ad un tempo in cui tutto sarà immoto, ma ad un tempo in cui tutto sarà in movimento armonico col tutto: roccia pianta pesce uccello animale e uomo. Non è mai stato, né mai sarà un compito facile. Ma la via costruita nella speranza risulta più agevole al viandante di quella tracciata nella disperazione, anche se entrambe conducono alla stessa meta.”

Le luci di Atlantide

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“La Nato è veramente un anacronismo, anche noi siamo d'accordo su questo, è da tempo che esprimiamo la nostra visione su questa organizzazione. Siccome questa organizzazione ha come scopo il confronto anche tutta la struttura è dedicata agli ideali di confronto, quindi è poco probabile che possa essere definita una struttura moderna che risponde ai principi di stabilità, di sviluppo stabile e di sicurezza.”

Dmitry Peskov (1967) politico e diplomatico russo

Origine: Citato in Trump: "Nato è obsoleta, alleati paghino di più" http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/01/15/trump-primo-summit-in-islanda-con-putin_cbabbbf2-f02c-41ba-b0ac-64c9c9b54b38.html, Ansa.it, 16 gennaio 2017.

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“Quando noi abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti di questo Governo è perché la vicenda del salvataggio di queste banche, fatto pagare alle altre banche e ai risparmiatori, fa emergere un quadro gravissimo di rapporti, che è organico con tutto quello che è successo fino ad ora nel nostro Paese da quando il Presidente del Consiglio ha assunto la carica. Eppure, lui, il Presidente del Consiglio, viene qua a difendersi, e invece di spiegare questi rapporti che coinvolgono i parenti di un importante Ministro – guarda caso, il Ministro delle più importanti riforme nella storia di questo Paese – invece – ripeto – di spiegare i rapporti dei suoi parenti con l'ultimo direttore della Banca Etruria e con società panamensi – perché questo emerge dai dati – che cosa fa? Viene a dirci che ha commissariato Banca Etruria. Colleghi, ma ci prende per imbecilli? È la Banca d'Italia che ha commissariato Banca Etruria. La deve finire di venire qui a mentire. Piuttosto, ci deve spiegare com'è possibile che in questo Paese si voglia liquidare la Costituzione, nata dalla Resistenza, attraverso gruppi di soggetti tra loro collegati – non ultimo questo Carrai – che vogliono inserire al vertice di strutture pericolosissime! La conosciamo la storia della famiglia Carrai? Stiamo parlando del cuore nero di questo Paese, che non ha mai accettato la Costituzione repubblicana, che ha scalato il vostro partito [il Partito Democratico] e che non ha niente a che vedere con la storia del vostro partito. Ma quali nomine dobbiamo sentire in quest'Aula per fare scattare i campanelli d'allarme? Non vi dice niente Michael Ledeen? A cosa è servita la Commissione di inchiesta sul sequestro e l'omicidio Moro se non vi dice niente quel nome? Non dobbiamo essere preoccupati quando Carrai vuole l'immunità per ficcare il naso nelle vite di noi cittadini, di tutti i cittadini di questo Paese? Questo è un momento gravissimo.”

Mario Michele Giarrusso (1965) politico italiano
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“Silone è stato escluso dal Viareggio così come sinora lo abbiamo escluso dalle nostre preoccupazioni e dalle nostre riflessioni quotidiane, un po' perché il suo caso disturba, dà noia, e soprattutto perché affrontarlo richiederebbe un altro impegno e finirebbe per investire tutta la nostra struttura intellettuale e spirituale.”

Carlo Bo (1911–2001) critico letterario italiano

Origine: Da Hanno avuto paura, L'Europeo, 1º agosto 1965 (riprodotto su La Fiera Letteraria col titolo Antiche viltà della nostra cultura, stessa data); citato in Luce d'Eramo, Ignazio Silone, Castelvecchi, Roma, 2014, [//books.google.it/books?id=u0EQBQAAQBAJ&pg=PT294 p. 294]. ISBN 9788868262983

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“La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. Questa è oggi l'Europa: un esperimento fallito e fallimentare, in cui Renzi, nonostante i teatrini di facciata e le finte risse con i vari leader europei, non conta assolutamente nulla. Lui può muoversi solamente entro i paletti che le lobby che lo sostengono gli hanno imposto: quando li tradirà, sarà fatto fuori anche lui. Al Consiglio europeo, Renzi parlerà come uno zombie e quello che si diranno non interessa più a nessuno, perché il popolo italiano non è più disposto a prendere ordini da chi ha definitivamente venduto la sua anima al diavolo. La vostra storia politica è già finita, rendetevene conto e fate spazio a chi difende gli interessi del popolo italiano: in fondo, lo sapete anche voi, è solo questione di tempo.”

Manlio Di Stefano (1981) politico italiano

Origine: Citato in XVII Legislatura – Camera dei deputati – Assemblea – Seduta n. 591 di mercoledì 16 marzo 2016 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, 16 marzo maggio 2016.

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“Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Brother workers! If you wish to stamp out imperialism, you have to exert yourself to work an extra hour. This will undermine the structure of the foreigner and the coloniser. An extra working hour can undermine the structure of the imperialists and threaten their existence.
Principles of 14th July revolution
Variante: Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.

“Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L'architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l'energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.”

Danijel Žeželj (1966) fumettista, illustratore e pittore croato

Variante: Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L’architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l’energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.
Origine: Dall'intervista di Lorenzo Bertuzzi, Oltre la città del sole http://www.fucinemute.it/1999/05/oltre-la-citta-del-sole/, FucineMute.it, 1º maggio 1999.

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“Nel laboratorio medico della colonia Bishop era chino su una sonda ottica. Sotto le lenti giaceva un frammento campione di uno dei mostriciattoli morti, prelevato da un esemplare del più vicino cilindro di stasi. Anche morta, la creatura sembrava minacciosa, stesa sul dorso sul banco di dissezione. Le zampe prensili sembravano costruite appositamente per artigliare il volto di chi si avvicinasse troppo, la potente coda per far balzare la bestia attraverso la stanza con un solo colpo.
La struttura interna era affascinante come quella esterna, e Bishop era assorbito dallo studio di un occhio. Combinando la potenza analizzatrice della sonda con la versatilità della propria vista artificiale, era in grado di scoprire una quantità di elementi sfuggiti ai coloni.
Una delle domande che lo interessavano in modo particolare e a cui era ansioso di trovare risposta riguardava la precisa possibilità di un parassita alieno di introdursi in un organismo sintetico come il suo, radicalmente diverso dalla struttura di un essere umano esclusivamente biologico. Un parassita sarebbe stato in grado di avvertire la differenza? E se avesse cercato di utilizzare un androide come ospite, quali potevano essere i risultati di questa unione forzata? Si sarebbe semplicemente staccato alla ricerca di un altro corpo, od avrebbe tranquillamente deposto l’embrione di cui era portatore in un ospite artificiale? Se così, l’embrione sarebbe stato capace di crescere, oppure sarebbe stato il più sorpreso dei due scoprendo di dover maturare all’interno di un corpo privo di carne e sangue?
Un robot poteva essere attaccato dai parassiti?”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

Origine: Aliens scontro finale, p. 86

“Da movimento popolare innovativo, per quanto caotico a causa di Grillo, il M5S si trasforma in una struttura dittatoriale, intollerante e soprattutto in un PARTITO AZIENDA al sevizio delle ambizioni di un manager ex Colaninno e Telecom fallito che guida una lobby chiamata Casaleggio Associati.”

Paolo Barnard (1958) giornalista italiano

Origine: Da Perché Barnard ha insultato i 5 Stelle e come si risolve http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=731, PaoloBarnard.info, 15 ottobre 2013.

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“Il processo a Saddam Hussein e la sua condanna a morte non sortiscono lo stesso effetto di quello a Ceausescu, non solo perché i contesti storico-politici sono differenti, ma perché nel caso iracheno manca un attore fondamentale in ogni evoluzione storica: la società civile, che nei paesi dell'est è riuscita in molti casi a riappropriarsi del proprio destino. Nel mondo arabo la società civile esiste ma è debole, perché legata a strutture che ne impediscono una reale autonomia. è difficile parlare di opinioni pubbliche arabe come si intendono in Occidente, in quanto la società civile non è aperta; essa reagisce sempre in funzione dei suoi legami - la famiglia, il luogo d'origine, l'appartenenza politica - ma soprattutto in funzione del peso della realtà comunitaria, che le impedisce di autonomizzarsi. La reazione al processo e alla condanna a morte di Saddam Hussein è subordinata a un certo immaginario collettivo del mondo arabo, che reagisce a seconda della sensazione di considerarsi i vincitori o i perdenti della storia. Ma esiste un altro elemento che nel caso specifico del processo a Saddam tende a diminuire il possibile effetto di quella decisione: opinione molto diffusa nel mondo arabo, collegata a un anti-americanismo diffuso, è che il rovesciamento del regime di Saddam sia il risultato di una "rivoluzione per delega": tutt'altro scenario della rivoluzione contro Ceausescu.”

Khaled Fouad Allam (1955–2015) sociologo e politico algerino

Origine: Da Il rischio di farne un martire eroe dell'islamo-nazionalismo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/11/06/il-rischio-di-farne-un-martire-eroe.html?ref=search, la Repubblica, 6 novembre 2006.

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“Se le regole che valgono per Oscar Farinetti valessero per tutti, a Milano ogni baretto che ha avuto il permesso di mettere quattro tavolini sul marciapiede, sotto una tenda di plastica, potrebbe costruirci attorno una struttura stabile in acciaio e cristallo.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Eataly, la facciata è abusiva (ma ha i permessi) http://www.giannibarbacetto.it/2015/11/24/eataly-la-facciata-e-abusiva-ma-ha-i-permessi/, Il Fatto Quotidiano; riportato in Giannibarbacetto.it, 23 aprile 2015.

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“I valori sopravvivono alle strutture sociali che li hanno concepiti.”

Origine: Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 154. ISBN 9788858022900

“Il femminismo scardinerà le strutture fondamentali della società.”

Shulamith Firestone (1945–2012)

Origine: Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 138. ISBN 9788858022900

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“La struttura interna del discorso fa chicane.”

Michel de Certeau (1925–1986) gesuita e storico francese

Produce un tipo di lettore: un destinatario citato, identificato e istruito proprio dal fatto di essere posto nella situazione della cronaca di fronte a un sapere. Organizzando lo spazio testuale, essa stabilisce un contratto e organizza uno spazio sociale. Da questo punto di vista il discorso fa quello che dice. È performativo.
La scrittura dell'altro

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