Frasi su vecchio
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“Non siamo struzzi, e non possiamo credere che se non guarderemo, ciò che non vogliamo vedere non esisterà più. E tanto meno lo possiamo, quando ciò che non vogliamo vedere è quel che vogliamo mangiare. E soprattutto, se almeno fosse necessario tutto ciò! O magari non necessario, ma se non altro almeno utile a qualcosa. E invece? Niente, non è di nessuna utilità. (Coloro che ne dubitano leggano quei numerosi libri che sono stati scritti a questo proposito da scienziati e da medici, e nei quali viene appunto dimostrato che la carne non è affatto necessaria all'alimentazione umana. E non ascoltino invece quei medici veterotestamentari che difendono a spada tratta la necessità di far uso di carne solamente perché la carne è stata ritenuta necessaria per lungo tempo dai loro predecessori e poi anche da loro stessi; costoro la difendono caparbiamente, con malevolenza, così come si difende sempre quel che è vecchio e va ormai cadendo in disuso.) Serve soltanto a educare la gente ai sentimenti bestiali, a sviluppare la bramosia, la lussuria, l'ubriachezza. Il che trova perennemente conferma nel fatto che uomini giovani, buoni, non guastati ancora, e in particolar modo le donne e le fanciulle, sentono, pur senza saperlo, che così come da una cosa ne deriva un'altra, allo stesso modo la virtù non è compatibile con la bistecca, e non appena desiderano esser buoni, abbandonano appunto i cibi a base di carne.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“[Nikolaj Ge] Era un affascinante, geniale vecchio bambino.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

2 giugno 1894, p. 383

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“Se tutte le cose rimangono quali erano, è perché sono sempre cose eroiche; se tutte le cose rimangono quali erano, è perché sono sempre nuove. Un anime sola è data ad ogni uomo, e a ogni anima, una sola piccola potenza, – la potenza di superarsi in certi momenti e di assorbir le stelle. Se, di età in età, gli uomini sono dotati di questa potenza, tutto ciò che dà loro è grande. Tutto quello che fa credere loro di essere vecchi, è basso – sia un impero o una bottega in rovina. Tutto ciò che fa creder loro di essere giovani è grande, – sia una grande guerra, o una storia d'amore. E nel più oscuro libro di Dio, c'è una verità ch'è anche un enigma: gli uomini si affaticano per delle novità, siano mode, disegni, riforme, mutamenti; ma sono le cose vecchie quelle che stupiscono e colpiscono profondamente; sono le cose vecchie veramente giovani. Non v'è scettico che non sappia che molti hanno dubitato prima di lui; non v'è ricco o frivolo che non senta che tutte le novità sono vecchiumi; non c'è fanatico del mutamento che non senta la sua nuca curva sotto il peso della stanchezza dell'universo; ma a noi che ci dedichiamo alle cose antiche, la natura dà una giovinezza eterna. Nessun innamorato pensa che prima di lui vi sono stati altri innamorati; nessun padre pensa che vi son altri figliuoli prima del suo; e il popolo che lotta per la sua patria, non è preoccupato della solita storia degli Imperi scomparsi. Sì, voce tenebrosa, il mondo è sempre lo stesso, giacché tutto in esso è sempre imprevisto!”

Origine: Il Napoleone di Notting Hill, pp. 279-280

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“Solamente in matematica ogni generazione costruisce una nuova creazione sulla vecchia struttura.”

Hermann Hankel (1839–1873) matematico tedesco

citata in M. Kline, Mathematical Thought from Ancient to Modern Times, 1972

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“Ogni tanto penso che alla mia età dovrei smetterla con i vestiti sexy e tutto quel movimento: non voglio diventare la nonna del rock. Ma il pubblico continua a seguirmi. E allo specchio non mi vedo vecchia. Al contrario! Io mi sento sempre 30 anni, sono piena di energia che viene da dentro.”

Tina Turner (1939) cantante e attrice statunitenseanno di nascita

Origine: Da Tina Turner: a 56 anni torno al rock https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/23/Tina_Turner_anni_torno_rock_co_0_9511236233.shtml, Corriere della Sera, 23 novembre 1995.

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“Montanelli, vecchio fascista. Nella sua turpe vecchiaia sputa nel piatto dove ha velenosamente mangiato.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

citato da Marco Travaglio ad Annozero, 17 dicembre 2009
Da programmi televisivi

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“Ho sempre detto che i figli appartengono alle madri… se nasce da una distrazione non è detto che poi uno debba prendersene la responsabilità.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Concetto Vecchio, Ritagli http://vecchio.blogautore.repubblica.it/2011/04/15/sgarbi-e-le-minorenni/?ref=HREC1-8, Repubblica.it, 15 aprile 2011.

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“Buffon pareva vecchio, da buttare: così dicevano. Oggi è di nuovo santo. Io dico che Buffon è su un altro pianeta, uno così nasce ogni quarant'anni. Conta la forza, la continuità. E lui regge da più di 15 stagioni.”

Emiliano Viviano (1985) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Emanuela Audisio, Da asino a eroe, la vita del portiere e gli altri sportivi ci disprezzano http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/08/da-asino-eroe-la-vita-del-portiere.html, la Repubblica, 8 febbraio 2013.

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“Non è detto il vino vecchio sia sempre il migliore, però nemmeno è sempre aceto.”

Gardner Dozois (1947–2018)

dalla prefazione di Astronavi e avventure, traduzione di Vittorio Curtoni, Urania 1402, Mondadori, 2000, p. 12

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“[…] derubricare la forma blog e addirittura internet nel suo complesso a strumento di informazione è l'errore classico che compie chi internet non la vive pienamente. I blog non sono solo uno strumento di informazione e di denuncia. I blog possono essere (e non da oggi) un luogo della politica. Non della chiacchiera politica, del teatrino, del gossip o della lamentazione perpetua del piove-governo-ladro. I blog sono un luogo dell'aggregazione di idee e consenso, della politica vera dunque, da almeno quattro anni. Da quando cioè un signore chiamato Howard Dean e un movimento del web chiamato Move On sono riusciti a raccogliere qualcosa come settantotto milioni di dollari in poche settimane per consentire all'ex governatore del Vermont di sfidare il classicissimo vecchio senatore bostoniano John Kerry in Heinz alle primarie del partito democratico per le elezioni presidenziali americane del 2004. Quel modello, che portò Dean prima a far tremare Kerry per la nomination e oggi a guidare la macchina organizzativa del partito democratico americano, raccontò al mondo che la rete era qualcosa in più rispetto a uno strumento di informazione. Era una novità epocale capace di trasformare un signore sconosciuto in un concorrente credibile per la presidenza della più grande superpotenza del pianeta.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da I blog? Sono le avanguardie delle politica http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3514&ID_sezione=29&sezione=, lettera indirizzata a Lastampa.it, 13 settembre 2007.

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“I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue scarpe vecchie: erano le più comode per i suoi piedi.”

John Selden (1584–1654) giurista e politico inglese

da Table Talk, XLVII; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013
Variante: I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo voleva sempre le sue vecchie scarpe; erano più comode ai suoi piedi.

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“La vecchia e cara Europa di Thomas Mann e degli antichi parapetti di Dresda non conta più nulla.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

I Barbari

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“A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buona notte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave".
Ci rimasi secco.
Fran.”

Variante: A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran.
Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: ""A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave"". Ci rimasi secco. Fran.
Origine: Novecento, pp. 44-45

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“Sembra talvolta che ci siano due Tolstoj. Uno, il più conosciuto, è il romanziere celebre […].
L'altro Tolstoj, che pare nascere, già vecchio, dopo il 1880, è il pensatore anarchico e cristiano che mette sotto accusa la società com'è e condanna la ricchezza, il sesso, l'arte come «vizi» del nostro mondo; contrapposto a quello vitalistico, è un Tolstoj etico (non moralista, com'è talvolta detto: Tolstoj non è un moralista, se mai il contrario) e razionalista, uno che a ogni passo si guarda vivere, e vivendo cerca le ragioni della vita. Per questo verifica di continuo, come in una colossale equazione, i dati della coscienza con quelli della realtà. L'esercizio, anche se svolto con forza logica prodigiosa (tanto che Ludwig Wittgenstein considerava Tolstoj uno dei suoi maestri), appare a molti vagamente maniacale e, alla fine, noioso. I biografi tolstoiani simpatizzano di solito col primo Tolstoj, che si presta al cliché facile del genio sregolato e fa più scena, e mettono il secondo, dato che non possono ignorarlo, come dietro un vetro spesso: si vede il gesticolare, ma non si capisce quel che dice, e l'effetto è curioso.
I Diari di Tolstoj (che tiene, con qualche interruzione, per sessantatré anni) fanno giustizia di questa dicotomia. La forza vitale e il pensiero, la vita e la riflessione su di essa, che possono sembrare contrastanti, appaiono qui complementari e inscindibili, fusi, per tutto il corso dell'esistenza tolstoiana, in un unico modo di capire e sentire il mondo. Essi ci mostrano il filo ininterrotto che lega il primo e il secondo Tolstoj […].”

dall'introduzione a Lev Nikolaevič Tolstoj, I diari, Longanesi, Milano, 1980, pp. 9-10

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“Prima della malattia ero Mike l'attore, poi sono diventato Mike l'attore col Parkinson. Adesso sono solo Mike col Parkinson. La malattia ha consumato la mia carriera e in un certo senso è diventata la mia carriera. Ho dovuto ricostruirmi una nuova vita quando ero già molto felice di quella vecchia.”

Michael J. Fox (1961) attore canadese

Origine: Da Always Looking Up: The Adventures of an Incurable Optimist; citato in Alessandra Farkas, Michael J. Fox, un ottimista incurabile http://www.corriere.it/spettacoli/09_marzo_25/fox_inguaribile%20ottimista_farkas_71cb7390-191b-11de-8031-00144f486ba6.shtml, Corriere.it, 25 marzo 2009.

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“[Accogliendo il primo ministro Berlusconi in Vaticano] Signor Presidente, buon giorno. Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Berlusconi incontra il Papa: "Forte sintonia di vedute" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/07/berlusconi-incontra-il-papa-forte-sintonia-di.html, repubblica.it, 7 giungno 2008

“La polemica di Mourinho con Ranieri è di una volgarità unica: quando uno si appella all'età e a quello che ha vinto il rivale, allora significa che non ha argomenti validi.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da È Mourinho che è vecchio, altro che balle http://www.francorossi.com/?p=3398, Francorossi.com, 4 agosto 2008.

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“Diventando più vecchio apprezzo di più tante cose, per esempio gli alberi; quando ero giovane mi interessavano solo le macchine, gli aerei e le ragazze, adesso mi interessano gli alberi, le macchine, gli aerei e le ragazze.”

Francis Ford Coppola (1939) regista statunitense

Origine: Citato in Che tempo che fa http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-26225181-6646-41cb-942f-2ee9da7b81ea.html, rai.tv, 29 dicembre 2009.

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“È giusto amare per un giovane, riprovevole per un vecchio!”
Amare iuveni fructus est, crimen seni.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

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“Nessuno deve essere avido ma soprattutto chi è vecchio!”
Avidum esse oportet neminem, minime senem.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

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“Gallina vecchia fa la plastica.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 171

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“Perciò non devi attribuire a Epicuro quei pensieri che t'ho inviato: sono di dominio pubblico, e soprattutto della nostra scuola. […]
Dovunque volgi lo sguardo, ti si presentano massime che potrebbero considerarsi notevoli se non si leggessero insieme con altre dello stesso valore. Perciò abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l'ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte, connettendosi con l'altra, dà completezza all'opera dell'ingegno umano. Niente può essere tolto senza rompere l'unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non si prescinda dall'intero organismo. […]
Ma per un uomo di matura esperienza è disdicevole cercare fiorellini, sostenersi con poche massime ben note e affidarsi alla memoria. È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l'ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l'ha detto Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. […]
Hanno esercitato la memoria sul pensiero altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere. Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro. «Questo l'ha detto Zenone, questo Cleante.» Ci sia qualche differenza fra te e il tuo libro. Fino a quando penserai ad imparare? È tempo anche di insegnare. Che ragione c'è che io senta dire da te quello che posso leggere in un libro? […]
La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato di nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.”

lettera 33; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

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“La Lucy Baldracca poteva essere un vecchio uccellaccio, ma sapeva volare.”

Origine: Galassia nemica, p. 111

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“La vecchia regola del pilota è "Dodici ore dalla pinta alla spinta."”

Origine: Galassia nemica, p. 244

“Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso […].
— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.
— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.
— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.
«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.
— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!
— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.
— Per esempio?
— Ce ne sono quanti ne volete… Ecco, per esempio… prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro.
Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.
— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?
— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.”

Victor Lebrun (1882–1979) scrittore e attivista francese

pp. 111-113
Variante: Una volta, dopo il tè della sera Tolstoj, che si sentiva male, mi chiamò in camera sua. Alloggiava allora in basso [... ].— Che cosa vi preoccupa, ora? A che pensate? — mi domandò, sdraiandosi sul grande divano coperto di tela cerata nera e comprimendosi il fegato malato con la mano passata sotto la cintura.— A Dio. Cerco di chiarire in me questo concetto.— In casi simili, mi ricordo sempre della definizione di Matthew Arnold. Ve ne ricordate? «Dio è la cosa eterna, posta al di fuori di noi, che ci conduce e che esige da noi la santità.» Aveva studiato i libri del Vecchio Testamento, e, per quell'epoca, la definizione era sufficiente. Ma, dopo Cristo, bisogna aggiungere che, al contempo, Dio è l'amore.<!-- la chiusura di virgolette manca così nel testo -->«Ognuno di noi possiede la propria rappresentazione di Dio. Per i materialisti Dio è la materia, benché ciò sia completamente erroneo; per Kant, è una cosa, per una contadina illetterata è un'altra.» Egli continuava così rispondendo al più completo disappunto che si dipingeva sul mio volto.— Ma che cos'è questa nozione, se differisce in ciascun individuo? Tutte le altre nozioni sono forse le stesse per tutti!— Perché? Esiste una moltitudine d'oggetti che gli uomini si rappresentano in modo nettamente diverso.— Per esempio?— Ce ne sono quanti ne volete... Ecco, per esempio... prendiamo non foss'altro l'aria: per un fanciullo non esiste; un adulto la conosce, come poter dire ciò?, diciamo che col senso del tatto egli l'aspira; ma per un chimico è tutt'altro. Il Maestro parlava con voce calma e convincente come si parla con i fanciulli.— Ma, se si hanno concezioni diverse di questo oggetto, perché, per nominarlo, ci si serve della stessa parola "Dio"? La contadina che lo nomina vuole esprimere una cosa diversa dalla vostra?— Le nostre concezioni sono diverse, ma hanno anche un certo elemento comune. Per tutti gli uomini, questa parola evoca nella sua essenza una nozione che è comune a tutti loro, ed è perciò che non si può sostituire questa parola con nessun'altra.

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“[Su Andrea Pirlo] Si pensava che potesse essere un po' troppo vecchio per poter ancora dare molto alla squadra italiana, ma è un eccellente giocatore di calcio, un geniale stratega, uno che tocca molti palloni e che li sa distribuire pericolosamente. Un grandissimo giocatore.”

Joachim Löw (1960) allenatore di calcio e calciatore tedesco

Origine: Citato in Loew: "Il passato non conta, Pirlo geniale, ma niente marcatura" http://www.gazzetta.it/Europei/2012/26-06-2012/loew-nessuna-rivincita-ma-pirlo-impressionante-911647259540.shtml, Gazzetta.it, 26 giugno 2012.

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