Frasi su aggressione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema aggressione, guerra, popolo, stato.

Frasi su aggressione

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“Bisogna contrastare con fermezza l'aggressione all'Ucraina.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2015
Origine: Citato in G7 in Germania, Obama: «Contrastare con fermezza l'aggressione all'Ucraina» http://www.corriere.it/economia/15_giugno_07/g7-via-germania-obama-contrastare-fermezza-l-aggressione-all-ucraina-fe0b14e6-0cf8-11e5-8612-1eda5b996824.shtml, Corriere.it, 7 giugno 2015.

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“Lo stupro è un'arma di guerra, un atto di aggressione e un crimine contro l'umanità.”

Angelina Jolie (1975) attrice cinematografica statunitense

Origine: Citato in [//www.vanityfair.it/people/mondo/13/06/25/angelina-jolie-onu-discorso-sugli-stupri Angelina Jolie, debutto all'Onu: «Quelle bambine con la carne lacerata dagli stupri»], vanityfair.it, 25 giugno 2013.

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“I governi | firmano patti di non aggressione. ! Uomo qualsiasi, | firma il tuo testamento.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

da Poesie di Svendborg

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“Non abbiamo mai trovato che lo scopo dell'aggressione sia l'eliminazione degli appartenenti alla specie.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Origine: Il cosiddetto male, p. 64

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“La ri-edizione dell'attacco è l'espediente più geniale che l'evoluzione abbia inventato per costringere l'aggressione su binari innocui.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Origine: Il cosiddetto male, p. 79

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“Presso molti animali conosciamo casi analoghi nei quali un comportamento infantile protegge dall'aggressione intra-specifica.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Origine: Il cosiddetto male, p. 146

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“La mia storia calcistica parla chiaro. Ho sempre dimostrato integrità e onestà, da calciatore e tecnico. Lo si può chiedere ai miei compagni, ai miei calciatori e agli avversari. Io voglio assolutamente vincere, spesso andando al di là delle mie possibilità, e cerco sempre di trasferire i miei valori ai miei calciatori. Ho subìto un'aggressione coi bastoni davanti a mia figlia, a causa della mia integrità. Questo sono io, per chi non mi conoscesse.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte: "Io estraneo a tutto". Agnelli: "Resta il nostro tecnico" http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/28-05-2012/conte-la-mia-storia-parla-me-agnelli-antonio-resta-nostro-tecnico-911364982609.shtml, Gazzetta.it, 28 maggio 2012.

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“Quali possono essere le cause del fascino discreto che l'austerity tuttora esercita tra le masse popolari, soprattutto tra gli eredi del movimento operaio? Una parziale risposta risiede probabilmente in alcuni tipici luoghi comuni diffusi tra le macerie di quella che un tempo veniva orgogliosamente definita la cultura di sinistra, e che oggi pare essersi ridotta a una zavorra ideologica, un intralcio alla comprensione della realtà. Tra di essi vi è ad esempio l’illusione che una politica di restrizioni finanziarie possa indurre i cambiamenti strutturali indispensabili per rendere collettivamente fruibili i benefici del progresso tecnico, e possa addirittura contribuire al trapasso verso una società maggiormente rispettosa dell’ambiente, magari persino fondata sulla “decrescita”. E vi è pure l’idea naive secondo cui l’arma dell’austerità potrebbe essere finalmente rivolta non sui lavoratori ma contro i dissipatori, i corrotti, i membri della “casta”. La realtà, tuttavia, è un’altra. I dati evidenziano che proprio nelle fasi in cui si impone la logica dei tagli emergono pure nuove tipologie di dualismi tecnologici, di aggressioni all’ambiente e al territorio, di dilapidazioni di risorse pubbliche, di privilegi e di malversazioni, che in proporzione risultano ancor più pervasive e letali di quelle che si verificavano in epoche di minore restrizione dei bilanci pubblici. Un esempio emblematico su tutti: i costi della famigerata “casta”, guarda caso, sono aumentati proprio nella lunga epoca dei sistematici avanzi primari, vale a dire del surplus di entrate fiscali sulla spesa pubblica calcolata al netto del pagamento degli interessi sul debito. Contro il senso comune, ancora una volta, l’austerity è correlata allo spreco e al privilegio dei pochi".”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

dal capitolo Il fascino discreto dell'austerity

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“I paesi etnei sono orribili aggressioni di geometri deliranti, incrostazioni di rogna sulle pendici sublimi.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Un viaggio in Italia

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“[Rai 3 è] la più grande fabbrica di depressione al mondo! Rai 3: puttanate incredibili! Voi… voi vi sintonizzate su Rai 3 e avrete atti di camorrismo giornalistico, […] di aggressioni personali, di imbecillità […] ma tutto non ingenuo, tutto parte delle lobby radical chic del paese.”

Vincenzo De Luca (1949) politico italiano

in merito alla trasmissione Report, durante la festa nazionale di Scelta civica a Salerno, 27 settembre 2015
Origine: Visibile in De Luca: ‘Rai3, camorrismo giornalistico. Fabbrica depressione, puttanate incredibili’ http://bc.ilfattoquotidiano.it/rtmp/1328010481001/2015/09/1328010481001_4512762857001_4512579109001.mp4, ilFattoQuotidiano.it, 27 settembre 2015.

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“La soglia era bloccata dalla mole massiccia di uno Skeksis, che li guardava. Sulla faccia del Ciambellano era dipinta un'espressione cordiale, intesa a ingraziarsi i Ghelfling.
Fizzgig saltò su un davanzale, e stando lassù in bilico si voltò verso Kira per indurla a seguirlo. Lei stava per farlo, ma poi si accorse che Jen non si era mosso.
Il Ciambellano alzò la mano, senza sfoderare gli artigli, nello stesso gesto della notte precedente. – Fermatevi – sibilò. – Sono amico. Amico di Kelffinks. Ieri notte io salvato voi da Garthim. Io nemico? No, io amico. State, per favore.
Jen guardò il mostro che avrebbe potuto afferrarlo e ridurlo in brandelli. – Mi hanno detto che gli Skeksis uccidono i Ghelfling – ribatté.
Il Ciambellano sbuffò. – Puah! È per stupida profezia che dice Kelffinks mettere fine potere di Skeksis. Stupido – e scrollò la testa.
Jen stava calcolando che lo Skeksis non avrebbe potuto varcare la soglia a meno che non abbattesse le pareti che sovrastava di tutta la testa. Ma quello non era il modo di agire degli Skeksis, che, nelle aggressioni, ricorrevano sempre ai Garthim. No, e poi, con un po' di fortuna, lui e Kira avrebbero potuto scappare dalla finestra. Per sicurezza arretrò di qualche passo per tenersi alla larga da quegli artigli. Prima di scappare, voleva sapere tutto quello che lo Skeksis aveva da dirgli.
– Stupida profezia – diceva il mostro.”

Ma Skeksis spaventati. Paura di Kelffinks, sì. Piccoli Kelffinks. Errore, grande errore. State, per favore. Io amico.
Dark Crystal

“Nel settembre del 1997 Emma Bonino, commissario dell'Unione Europea chiese di visitare l'Afghanistan. I Talebani non avevano alcun obbligo di farla entrare poiché la Ue non riconosceva il loro governo. Tuttavia le diedero il visto e la trattarono con gentilezza e cortesìa come han sempre fatto con gli ospiti, anche durante il periodo drammatico dell'aggressione Usa dell'ottobre 2001, e com'è nella tradizione afgana. Emma poté visitare l'Afghanistan e vedere tutto quello che voleva. Il 28 settembre, seguita da un codazzo di 19 persone, fra delegati Ue, giornalisti, fotografi e cameramen, entrò in un ospedale di Kabul e si diresse dritta e di filato nel reparto femminile dove i fotografi cominciarono a fare i loro scatti e i cameramen a filmare. Un atteggiamento estremamente sciocco perché nella cultura islamica la riproduzione della figura umana è, in linea di massima, vietata. Basta guardare un tappeto persiano; è ornato con elementi vegetali, con animali, con pesci, ma non ci sono figure umane. E questo valeva tanto di più nell'Afghanistan talebano. Del resto anche da noi non si possono fotografare o filmare i degenti senza il loro consenso o l'autorizzazione dei dirigenti dell'ospedale. Arrivò il "Corpo per la promozione della virtù e la punizione del vizio", acchiappò la Bonino e gli altri e li portò al primo posto di polizia. Per un reato del genere era prevista la fustigazione con "le verghe sacre". Alla Bonino fu spiegato come andavano le cose da quelle parti e poco dopo fu rilasciata dai funzionari, perplessi e un poco disgustati. Avrebbero fatto meglio a fustigarla. Con le "verghe sacre", naturalmente. Forse avrebbe capito ciò che, da buona radicale occidentale, non ha mai capito: che anche la sensibilità e i costumi degli altri meritano rispetto. Lei invece ne volle fare un caso internazionale e, tornata a Bruxelles, ottenne che la Ue tagliasse i fondi umanitari per l'Afghanistan.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano
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“[Riferendosi all'assalto degli israeliani alla Freedom Flotilla] Le immagini di quanto accaduto stanotte a largo delle coste turche, per mano dell'esercito israeliano, contro i pacifisti, offrono l'idea di una violenza cieca e drammatica. Si tratta di un'aggressione inedita. È la più grave strage compiuta contro chi, da volontario, ha il compito di essere operatore di pace. È un atto di barbarie senza precedenti che dovrebbe determinare indignazione e condanna unanime da parte di tutto il mondo civile. È in atto una vera e propria guerra. Il governo di Israele si macchia di sangue innocente e determina l'insopportabilità della permanenza dell'azione di occupazione militare di Gaza, della negazione al popolo palestinese della propria terra e del proprio destino. È giunto il momento di costruire una mobilitazione internazionale che rappresenti, a fronte delle mille codardie e delle ipocrisie diplomatiche della comunità degli Stati, la leva per produrre cambiamento laddove imperversa invece la logica del muro, la provocazione delle colonie e la violenza di un vero e proprio apartheid etnico.”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da Post: Israele, è il momento di una mobilitazione internazionale https://web.archive.org/web/20100603041453/http://www.nichivendola.it/sito/mcc/informazione/israele-e-il-momento-di-una-mobilitazione-internazionale.html, NichiVendola.it, 31 maggio 2010.

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“Sapete che "Israele" attaccò Baghdad, anche se l'Iraq non gli è contiguo né militarmente o geograficamente. Ovviamente, questo significa che "Israele" è psicologicamente e realmente preparato a scatenare l'aggressione contro di noi in qualsiasi momento.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

You know that "Israel" attacked Baghdad despite the fact that Iraq is not militarily or geographically adjacent to it. This obviously means that "Israel" is psychologically and actually prepared to launch aggression against us at any moment.
Variante: Sapete che 'Israele' attaccò Baghdad, anche se Iraq non ne è collegato militarmente o geograficamente. Ovviamente, questo significa che 'Israele' è infatti psicologicamente preparato a lanciare l'aggressione contro di noi in qualsiasi momento.

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“[…] è diventato praticamente chiaro per tutti gli arabi, inclusi gli iracheni, che Israele non è una compagine di ebrei, siano essi palestinesi o d'altre origini, che cerca rifugio in seguito alle persecuzioni subite sotto i nazisti. Si tratta invece di un'entità che non esita ad intraprendere atti d'aggressione contro la nazione araba ogni volta che disponga dell'abilità tecnica.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

[...] it has become almost clear to all Arabs, including Iraqis, that "Israel" is not a group of Jews, whether of Palestinian or other origins, seeking a refuge after their persecution under the Nazis. Rather, it is an aggressive entity which does not hesitate to launch acts of aggression against the Arab nation whenever it has the technical ability.

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“Il nostro popolo non nutre alcuna ostilità verso nessuno, né abbiamo alcuna intenzione di commettere aggressioni o espandere il nostro territorio a spese d'un altro. Non vogliamo nemmeno un centimetro di terra che appartenga a qualcun altro. Il nostro è un paese piccolo con una popolazione piccola. Il sistema politico della Kampuchea Democratica non ci permette assolutamente di assalire un altro paese. Un paese piccolo e debole, di norma, non va a inghiottire un paese grande. La storia mondiale dimostra che solo le classi dirigenti reazionarie dei paesi grandi, sul genere di quelle di Hitler, inventano pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare questi pretesti per giustificare la loro propria aggressione ed espansionismo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Our people do not harbor animosity towards anyone, nor have we any intention of committing aggression or expanding our territory at the expense of anyone else. We don't want even an inch of anyone else's land. Ours is a small country with a small population. The political system of Democratic Kampuchea absolutely does not permit us to aggress against any country. A small and weak country does not usually go and swallow a big country. World history records that it is only the reactionary ruling classes of big countries, those of the Hitler type, who invent pretexts to provoke and accuse small countries of encroachment, and then use these pretexts to justify their own aggression and expansionism.
Variante: Il nostro popolo non nutre alcuna ostilità verso nessuno, né abbiamo alcuna intenzione di comettere aggressioni o espandere il nostro territorio in quello d'un altro. Non vogliamo nemmeno un centimetro di terra che appartiene a qualcun altro. Il nostro è un paese piccolo con una popolazione piccola. Il sistema politico della Kampuchea Democratica non ci permette assolutamente di assalire un altro paese. Un paese piccolo e debole, di norma, non va a inghiottire un paese grande. La storia mondiale ci dimostra che solo la classe dirigente reazionaria dei paesi grandi, tipo quella di Hitler, inventa pretesti per provocare e accusare i paesi piccoli di trasgressione, per poi usare tali pretesti per giustificare la sua propria aggressione ed espansionismo.

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“I nostri confini odierni sono il penoso risultato di ondate successive di aggressioni, espansioni e annessioni straniere.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Our present borders are the distressing result of successive waves of foreign aggressions, expansions and annexations.
Variante: I nostri confini odierni sono il penoso risultato di ondate successive di aggressioni, espansioni e annessioni straniere.

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“Il vero significato dei due accordi di Camp David, e del trattato di pace separato, non è altro che il tentativo di rafforzare l'entità sionista aggressiva e razzista, istituendo la sua occupazione e permettendole di raccogliere i frutti della sua aggressione, oltre che spalancare la porta all'imperialismo americano, permettendogli di estendere la sua influenza e il suo dominio sui paesi arabi.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The true significance of the two Camp David agreements, and the separate peace treaty, is no more than an effort at reinforcing the aggressive, racialist Zionist entity, establishing its occupation and enabling it to reap the fruit of its aggression as well as opening the door wide open to allow American imperialism to stretch its influence and domination over the Arab area.
Variante: Il vero significato dei due accordi di Camp David, e il trattato di pace separato, non è che il tentativo di rafforzare l'entità aggressiva e razzista sionista, istituendo la sua occupazione e permettendola a raccogliere i frutti della sua aggressione, così come apre la porte all'imperialismo americano, permettendolo a spargere la sua influenza e il suo dominio sui paesi arabi.

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“La pace è vittoriosa sempre e per sempre. Ricordate che un'aggressione ebbe successo e non fu rovinosamente sconfitta dall'ultimo colpo? L'aggressione, che sia collettiva o unilaterale, è destinata inevitabilmente ad essere sconfitta. Se date solo un'occhiata alle corti e ai giudici, vedrete che esse furono instaurate per battere l'aggressione, o chiunque pensi ad essa. Queste corti e questi giudici stanno lavorando solo per amore della pace e per porre fine all'aggressione. Questa nobile idea dovrebbe prevalere in tutto il mondo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Peace is victorious always and for ever. Do you remember that aggression gained success and was not crushed by the last blow? Aggression, whether collective or unilateral, is inevitably to be crushed. If you just glance at courts and judges you will see that these courts and judges were formed to crush aggression or anyone who things [sic] of aggression. These courts and judges are only working for the sake of peace and ending aggression. This noble idea should prevail all over the world.
Principles of 14th July revolution
Variante: La pace è vittoriosa, ora e per sempre. Vi ricordate di qualche aggressione che ebbe successo per poi non essere abbattuto dal colpo di grazia? L'aggressione, che sia collettiva o unilaterale, viene inevitabilmente sconfitta. Se date solo un' occhiata alle corti e ai giudici, vedrete che esse furono instaurate per battere l'aggressione, o chiunque pensa ad esso. Egli stanno lavorando solo per l'amore della pace e per porre fine all'aggressione. Questa nobile idea dovrebbe prevalere in tutto il mondo.

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“Avete continuato la vostra aggressione senza trarre alcuna lezione dalle battaglie del Basra dell'est, in cui il popolo d'Iraq trionfò, e le vostre inutili legioni vennero schiacciate. Poi lanciaste due offensive a est del settore Maysan. Dopo il vostro fallimento e sconfitta, vi siete sposti a tutti gli altri settori del fronte per mettere alla prova la vostra sfortuna.In ciascuna di quelle offensive, la stampa sionista, insieme alle stampe e i servizi di intelligenza dei nemici d'Iraq e della nazione araba, tentarono di rincuorarvi dopo aver mobilitizzato tutti i loro mezzi diretti e indiretti in un tentativo disperato e palese di scoraggiare gli iracheni. In ogniuna di queste offensive, di cui c'erano più di venti, due di esse di maggior importanza, voi e i vostri alleati parlarono arrogantemente sul come avrete mandato milioni di soldati. Ma dal momento che cominciassero le battaglie, si conobbe la verità, smascherando la vostra debolezza, le vostre menzogne e fesserie, dimostrando che le vostre truppe all'attacco numeravano solo diecimigliaia che gli iracheni, con il sostegno di Dio e la loro propria forza e capacità, fecero a pezzi con ovvia superiorità in tutti i levelli e in ogni settore.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

An open letter from President Saddam Hussein to the rulers of Iran
Variante: Avete continuato la vostra aggressione senza trarre alcuna lezione dalle battaglie a est di Basra, in cui il popolo d'Iraq trionfò e le vostre inutili legioni vennero schiacciate. Poi lanciaste due offensive a est del settore Maysan. Dopo il vostro fallimento e sconfitta, vi siete spostati in tutti gli altri settori del fronte per mettere alla prova la vostra sfortuna.In ciascuna di quelle offensive la stampa sionista, insieme alle stampe e i servizi di intelligence dei nemici d'Iraq e della nazione araba, tentarono di rincuorarvi dopo aver mobilitato tutti i loro mezzi diretti e indiretti in un tentativo disperato e palese di scoraggiare gli iracheni. In ognuna di queste offensive, che erano più di venti, due di esse di maggior importanza, voi e i vostri alleati parlaste arrogantemente di come avreste mandato milioni di soldati. Ma dal momento in cui cominciarono le battaglie si conobbe la verità, smascherando la vostra debolezza, le vostre menzogne e fesserie, dimostrando che le vostre truppe all'attacco erano solo diecimila, che gli iracheni, con il sostegno di Dio e la loro propria forza e capacità, fecero a pezzi con ovvia superiorità su tutti i livelli e in ogni settore.

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“L'aggressione persiana contro l'Iraq fu il risultato degli atteggiamenti arroganti, razzisti e maligni della cricca al governo in Iran. Allo stesso tempo, fu un complotto sionista e imperialista dedicato a fermare la rinascita dell'Iraq e a limitare il suo sviluppo per decenni.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: L'aggressione persiana contro l'Iraq fu il risultato degli atteggiamenti arroganti, razzisti e maligni della criccha governante in Iran. Allo stesso tempo, fu un complotto sionista e imperialista dedicato a sciogliere la rinascità d'Iraq e al limitare il suo sviluppo per decenni.

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“Nel momento in cui la legge marocchina afferma che un cittadino omosessuale è un criminale, autorizza gli altri cittadini a maltrattare gli omosessuali. I linciaggi sono la continuazione del silenzio del potere: evitando di condannare le aggressioni, i responsabili in pratica le incoraggiano. La reazione sociale è legata al potere. Bisogna cambiare prima la legge per cambiare le mentalità […] La gente si appoggia alla religione per legittimare l’omofobia, però questo male è fondamentalmente politico.”

Abdellah Taïa (1973) scrittore marocchino

Origine: Citato in Marocco, due arresti per “sodomia” durante il ramadan https://www.ilgrandecolibri.com/marocco-sodomia-ramadan/, Il Grande Colibrì.com, 13 giugno 2017. Dall'intervista Pour Abdellah Taïa, «la loi marocaine encourage les lynchages d’homosexuels» En savoir plus sur http://www.lemonde.fr/afrique/article/2017/06/11/abdellah-taia-la-loi-marocaine-encourage-les-lynchages-d-homosexuels_5142303_3212.html#6oVOhJLqIMhK4ueV.99 http://www.lemonde.fr/afrique/article/2017/06/11/abdellah-taia-la-loi-marocaine-encourage-les-lynchages-d-homosexuels_5142303_3212.html a Le Monte.fr.

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“Nella loro aggressione contro Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha sofferto perdite pesanti. La sua strategia di «attacco a fulmine, vittoria a fulmine», adoperata per prendere possesso di Kampuchea, ha sofferto la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della lotta prolungata, che è molto sfavorevole per gli aggressori, chiunque siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica per inghiottire Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata in pieno giorno. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedoni degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Nella sua aggressione contro la Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha subito pesanti sconfitte. La sua strategia di «attacco lampo, vittoria lampo», volta a prendere possesso della Kampuchea, ha subito la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della «lotta prolungata», che è la più sfavorevole per gli aggressori, chiunque essi siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica intesa ad inghiottire la Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata alla luce del sole. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedina degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.

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“L'aggressione dell'entità sionista contro il reattore nucleare il 7 giugno 1981 non fermerà il corso del progresso scientifico e tecnico in Iraq. Fa invece da ulteriore forte stimolo per sviluppare questo corso, e dargli ancora più risorse e protezione più efficace.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The aggression of the Zionist entity against the nuclear reactor on 7 June 1981 will not stop the course of scientific and technical progress in Iraq. Rather, it is an additional strong stimulus to develop this course, and to provide it with even greater resources and with more effective protection.

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“Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e completamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, dello sfruttamento, della povertà, dell'arretratezza e della debolezza all'era della libertà, della giustizia, della prosperità, del progresso e della forza.
Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione – che è la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa impresa è straordinariamente messo in luce oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. L'Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono più di tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a poco tempo fa [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderne del mondo.
L'Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Last year, I said on the same occasion that in the years that followed the Revolution, Iraq had moved decisively and comprehensively from one age to another – from the age of servitude, exploitation, poverty, backwardness and weakness to the age of freedom, justice, prosperity, progress and strength.
This is the essence of the Revolution's achievement – which is the source of our pride. The real value of this achievement is remarkably highlighted today, in this great battle which we are fighting against Iranian aggression. Iraq has achieved victory in ten months of heroic fighting against an aggressive state, whose population and size are more than three times those of Iraq, and whose military power was until recently [before the war] considered among the strongest and most modern in the world.
Iraq has achieved victory while fighting alone, without any support from a great power or an international group.
Variante: Un anno fa, ho detto nella stessa occasione che negli anni che seguirono la Rivoluzione, l'Iraq giunse decisamente e ampiamente da un'era all'altra: dall'era della schiavitù, lo sfruttamento, la povertà, l'arretratezza e la debolezza all'era della libertà, la giustizia, la prosperità, il progresso e la forza.Questa è l'essenza del trionfo della Rivoluzione, la fonte del nostro orgoglio. Il vero valore di questa vittoria è particolarmente ovvia oggi, in questa grande battaglia in cui combattiamo contro l'aggressione iraniana. Iraq ha ottenuto la vittoria in dieci mesi di combattimento eroico contro uno stato aggressivo, la cui popolazione e grandezza sono tre volte superiori a quelle dell'Iraq, e la cui potenza militare era fino a recentemente [prima della guerra] considerata fra le più potenti e moderni del mondo.Iraq ha ottenuto la vittoria mentre lottava da solo, senza alcun sostegno da parte d'una grande potenza o gruppo internazionale.

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“"Israele" è il nemico degli arabi, e noi siamo in prima fila tra gli arabi che tentano di smascherarlo e neutralizzare la sua aggressione.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

"Israel" is the enemy of the Arabs and we are in the forefront of the Arabs who seek to expose "Israel" and counter its aggression.

“Non che quest'ultimo ispirasse eccessiva fiducia, ma come dittatore classico era senz'altro preferibile a una rivoluzione islamica che avrebbe potuto sconvolgere ampie e decisive regioni del pianeta. Tanto preferibile che nel settembre '80 la tentata invasione irachena dell'Iran, da cui scaturì la guerra del Golfo, non suscitò uno scandalo adeguato alla gravità dell'aggressione. Quella complice indulgenza, allora comprensibile se non proprio inevitabile, ha partorito un monster, secondo la brutale espressione di un senatore americano, o un nuovo voleur de Bagdad, secondo quella più poetica di un quotidiano francese. Un mostro o un ladro di Bagdad che dispone della forza militare più importante del Golfo e del mondo arabo, tra l'altro dotata di gas nervini come ben sanno le popolazioni civili curde, e in possesso di un arsenale atomico per fortuna ancora incompleto, ma non tanto lontano dall'esserlo. Una potenza costruita grazie agli aiuti paralleli se non congiunti o concertati di Mosca e di Washington, di Parigi e di Londra, e di tante altre capitali ansiose di vendere armi, tra le quali Roma, Varsavia, Praga, Il Cairo… Nella lista non manca il Kuwait che, per proteggersi da Khomeini, finanziò lautamente Saddam Hussein, sapendo benissimo che sotto le spoglie del protettore si nascondeva un lupo ansioso di fare dell'emirato un solo boccone. Ma tra lui e Khomeini non c'erano scelte.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Non che quest'ultimo ispirasse eccessiva fiducia, ma come dittatore classico era senz'altro preferibile a una rivoluzione islamica che avrebbe potuto sconvolgere ampie e decisive regioni del pianeta. Tanto preferibile che nel settembre '80 la tentata invasione irachena dell'Iran, da cui scaturì la guerra del Golfo, non suscitò uno scandalo adeguato alla gravità dell' aggressione. Quella complice indulgenza, allora comprensibile se non proprio inevitabile, ha partorito un monster, secondo la brutale espressione di un senatore americano, o un nuovo voleur de Bagdad, secondo quella più poetica di un quotidiano francese. Un mostro o un ladro di Bagdad che dispone della forza militare più importante del Golfo e del mondo arabo, tra l' altro dotata di gas nervini come ben sanno le popolazioni civili curde, e in possesso di un arsenale atomico per fortuna ancora incompleto, ma non tanto lontano dall'esserlo. Una potenza costruita grazie agli aiuti paralleli se non congiunti o concertati di Mosca e di Washington, di Parigi e di Londra, e di tante altre capitali ansiose di vendere armi, tra le quali Roma, Varsavia, Praga, Il Cairo... Nella lista non manca il Kuwait che, per proteggersi da Khomeini, finanziò lautamente Saddam Hussein, sapendo benissimo che sotto le spoglie del protettore si nascondeva un lupo ansioso di fare dell'emirato un solo boccone. Ma tra lui e Khomeini non c'erano scelte.
Origine: Da Il ladro di Bagdad http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/08/03/il-ladro-di-bagdad.html?ref=search, la Repubblica, 3 agosto 1990.