Frasi su frammento
pagina 3

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“Quello è tanto illustre cittadino, quanto malo uomo.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

frammento 512
Frammenti di alcune opere, Melanippe incatenata

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“Forse non avrebbe osato uccidere i vendicatori.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

frammento 513
Frammenti di alcune opere, Melanippe incatenata

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“Rispetto e giustizia sono, nel mito, la stessa cosa che l'ordine e l'adattamento sono fuori del mito.”

Protagora (-486–-411 a.C.) retore e filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di alcune opere, Antologie

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“Non esiste una tangente che tocchi la circonferenza in un punto solo, come vuole la geometria.”

Protagora (-486–-411 a.C.) retore e filosofo greco antico

frammento 7
Frammenti di alcune opere, Antologie

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“Sogni è tutto quello che c'è, sono dei frammenti di te.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Sogni
Sogni

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“Separatesi queste in siffatto modo, occorre riconoscere che tutte non sono né di più (poiché non è possibile che siano più di tutte) ma tutte sempre uguali.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

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“Conseguentemente, delle [cose] che si formano tramite separazione, non si conosce la quantità né in teoria né in pratica.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 7
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

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“Infatti come potrebbe generarsi il capello dal non-capello e la carne dalla non-carne?”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 10
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

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“La ricognizione fruga nelle pieghe della storia, quella che attraverso un antico muro, un frammento ceramico, sa restituirci le lacrime, le debolezze, le piccole cose quotidiane dell'uomo.”

Ludovico Magrini (1937–1991) giornalista italiano

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citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“È bello ciò che è insieme eccitante e sublime.”

Wilhelm August von Schlegel (1767–1845) scrittore, traduttore e critico letterario tedesco

da Frammenti

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“Meno che nazione, la Sicilia è più che regione; non un frammento d'Italia, ma sua integrazione e aumento.”

Giuseppe Antonio Borgese (1882–1952) scrittore, giornalista e critico letterario italiano

Sicilia, p. 141
Una Sicilia senza aranci

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“Non dico che una donna non possa avere un capriccio per suo marito, perché, in fondo, anche lui è un uomo.”

Gérard de Nerval (1808–1855) poeta e scrittore francese

da Frammenti

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“[A Livio Andronico, Odusia, 20 Morel] Il frammento più lungo dell'epos liviano, che traduce e interpreta Odissea, 8, 138 s.”

Gian Biagio Conte (1941) latinista italiano

Corso integrato di letteratura latina

“Sterile nulla è il cielo.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Frammenti lirici, Interlinea, 2008

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“[Il materialismo] Dottrina, che pel suo idealismo poco circospetto, non solo la fede, ma la stessa ragione offende (il sistema di KANT): farebbe mestieri far aperto gli errori pericolosi, cosi alla Religione, come alla Morale, di quel psicologo franzese, il quale ha sedotte le menti, (COUSIN), con far osservare come la di lui filosofia intraprendente ed audace sforza le barriere della sacra Teologia, ponendo innanzi ad ogn'altra autorità la propria: profana i misteri, dichiarandoli in parte vacui di senso, ed in parte riducendoli a volgari allusioni, ed a prette metafore; costringe, come faceva osservare un dotto Critico, la rivelazione a cambiare il suo posto con quello del pensiero istintivo e dell'affermazione senza riflessione, e colloca la ragione fuori della persona dell'uomo dichiarandolo un frammento di Dio, una spezie di pandeismo spirituale introducendo, assurdo per noi, ed al Supremo Ente ingiurioso, il quale reca onda grave alla libertà del medesimo, ec, ec.”

Luigi Ferrarese (1795–1855) psichiatra e politico italiano

da Memorie risguardanti la dottrina frenologica, 2, pp. 15-16
Variante: Dottrina, che pel suo idealismo poco circospetto , non solo la fede, ma la stessa ragione offende (il sistema di KANT) : farebbe mestieri far aperto gli errori pericolosi, cosi alla Religione, come alla Morale, di quel psicologo franzese , il quale ha sedotte le menti (COUSIN), con far osservare come la di lui filosofia intraprendente ed audace sforza le barriere della sacra Teologia, ponendo innanzi ad ogn' altra autorità la propria : profana i misteri , dichiarandoli in parte vacui di senso, ed in parte riducendoli a volgari allusioni, ed a prette metafore ; costringe , come faceva osservare un dotto Critico, la rivelazione a cambiare il suo posto con quello del pensiero istintivo e dell' affermazione senza riflessione e colloca la ragione fuori della persona dell'uomo dichiarandolo un frammento di Dio, una spezie di pandeismo spirituale introducendo, assurdo per noi, ed al Supremo Ente ingiurioso, il quale reca onda grave alla libertà del medesimo, ec, ec.

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“Mi sembra sia dotato di intelligenza ciò che gli uomini chiamano aria, che tutti siano da esso governati e che tutto esso domini. Ciò stesso mi sembra che sia dio e giunga dovunque e tutto disponga e in tutto sia. E non c'è niente che non ne partecipi: però niente ne partecipa in maniera uguale, questo come quello, ma molti sono i modi e dell'aria e dell'intelligenza. Essa è poliforme, più calda e più fredda, più asciutta e più umida, più ferma o dotata di più rapido movimento: e vi sono in essa molte altre differenziazioni e un numero infinito di sapori e di odori. E di tutti i viventi l'anima è la stessa cosa, aria più calda di quella esterna in cui viviamo, ma molto più fredda di quella che sta presso il sole. Tuttavia questo calore non è uguale in nessun essere vivente (come neppure in un uomo rispetto all'altro) e differisce non molto, ma in modo che rimangano simili. Però nessuna delle cose che si differenziano può divenire perfettamente uguale all'altra, senza diventare la stessa. Poiché la differenziazione è multiforme, multiformi debbono essere anche gli esseri viventi e molti e, dato il grande numero delle differenziazioni, non simili l'uno all'altro né per forma né per condotta di vita né per intelligenza. Eppure tutti per la stessa cosa vivono e vedono e odono, e dalla stessa cosa tutti hanno intelligenza differente.”

Diogene di Apollonia (-460) filosofo greco antico

frammento 5
Frammenti di Sulla natura

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“Delle cose invisibili e delle cose visibili soltanto gli dèi hanno conoscenza certa; gli uomini possono soltanto congetturare.”

Alcmeone di Crotone filosofo greco antico

frammento DK 24, B1; citato in Gabriele Giannantoni, I presocratici: testimonianze e frammenti, Laterza, 1983

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“L'uomo differisce dagli altri animali perché esso solo comprende; gli altri animali percepiscono, ma non comprendono.”

Alcmeone di Crotone filosofo greco antico

frammento DK 24, B1a; citato in Gabriele Giannantoni, I presocratici

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“Fatti coraggio: il colmo della sventura non durerà a lungo.”

Eschilo (-525–-456 a.C.) tragediografo ateniese

Frammenti, 352

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“Le cavalle che mi portano fin dove il mio desiderio vuol giungere
mi accompagnarono, dopo che mi ebbero condotto e mi ebbero posto sulla via che dice molte cose,
che appartiene alla divinità e che porta per tutti i luoghi che l'uomo sa.
Là fui portato. Infatti, là mi portarono accorte cavalle
tirando il mio carro, e fanciulle indicavano la via.
L'asse dei mozzi mandava un sibilo acuto,
infiammandosi – in quanto era premuto da due rotanti
cerchi da una parte e dall'altra –, quando affrettavano il corso nell'accompagnarmi,
le fanciulle Figlie del Sole, dopo aver lasciato le case della Notte,
verso la luce, togliendosi con le mani i veli dal capo.
Là è la porta dei sentieri della Notte e del Giorno,
con ai due estremi un architrave e una soglia di pietra;
e la porta, eretta nell'etere, è rinchiusa da grandi battenti.
Di questi, Giustizia, che molto punisce, tiene le chiavi che aprono e chiudono.
Le fanciulle, allora, rivolgendole soavi parole,
con accortezza la persuasero, affinché, per loro, la sbarra del chiavistello
senza indugiare togliesse dalla porta. E questa, subito aprendosi,
produsse una vasta apertura dei battenti, facendo ruotare
nei cardini, in senso inverso, i bronzei assi
fissati con chiodi e con borchie. Di là, subito, attraverso la porta,
diritto per la strada maestra le fanciulle guidarono carro e cavalle.
E la Dea di buon animo mi accolse, e con la sua mano la mia mano destra
prese, e incominciò a parlare così e mi disse:
«O giovane, tu che, compagno di immortali guidatrici,
con le cavalle che ti portano giungi alla nostra dimora,
rallegrati, poiché non un'infausta sorte ti ha condotto a percorrere
questo cammino – infatti esso è fuori dalla via battuta dagli uomini –,
ma legge divina e giustizia. Bisogna che tutto tu apprenda:
e il solido cuore della Verità ben rotonda
e le opinioni dei mortali, nelle quali non c'è una vera certezza.
Eppure anche questo imparerai: come le cose che appaiono
bisognava che veramente fossero, essendo tutte in ogni senso.»”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 1
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“E primo tra tutti gli dei ideò Eros…”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 13
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“Luce splendente di notte di uno splendore non suo e che erra intorno alla terra.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 14
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“[la terra] ha radici nell'acqua.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 16a
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“A destra i maschi, a sinistra le femmine…”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 17
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“Così secondo opinione nacquero queste cose e ora sono
E da ora in poi cresceranno e avranno un termine;
ad esse gli uomini posero un nome come distintivo per ciascuna.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico

frammento 19
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura

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“Se nulla è, che cosa si potrebbe dire di esso, come se fosse qualcosa.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 0
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Sempre era ciò che era e sempre sarà. Perché se fosse stato, sarebbe necessario che prima di nascere fosse nulla. Ma se era nulla, dal nulla non sarebbe potuto nascere nulla in alcun modo.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 1
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Ma come è sempre, così bisogna anche che sia sempre infinito in grandezza.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 3
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Ciò che ha principio e fine di sorta, non è né eterno né infinito.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 4
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Infatti il limite confinerebbe col vuoto.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 4a
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Se non fosse uno avrebbe limite in altro.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 5
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Se infatti è infinito deve essere uno: perché se fossero due, i due non potrebbero essere infiniti, ma l'uno avrebbe limite nell'altro.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 6
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Questo che abbiamo detto è dunque massima prova che l'essere è soltanto uno. Ma sono prove anche le seguenti. Se ci fossero molte cose dovrebbero essere così come io dico che è l'uno. Infatti se c'è la terra e l'acqua e l'aria e il fuoco e il ferro e l'oro e una cosa è viva e l'altra è morta e nera e bianca e quante altre cose gli uomini dicono essere, se dunque tutto questo esiste e noi rettamente vediamo e udiamo, bisogna che ciascuna cosa sia tale quale precisamente ci parve la prima volta e che non muti ne diventi diversa, ma che ciascuna sempre sia quale precisamente è. Ora noi diciamo di vedere udire intendere rettamente. Invece ci sembra il caldo diventi freddo e il freddo caldo, il duro molle e il molle duro e che il vivente muoia e venga dal non vivente e che tutte queste cose si trasformino e che ciò che era e ciò che è ora per nulla siano uguali; anzi che il ferro che pure è duro, si logori a contatto col dito e così l'oro e le pietre e ogni altra cosa che sembra essere resistente, e che all'inverso la terra e le pietre vengano dall'acqua. Cosicché ne viene di necessità che noi ne vediamo ne conosciamo la realtà. Perché non c'è certo accordo in questo. Mentre infatti diciamo che le cose sono molte ed eterne e che hanno certi aspetti e resistenza, ci sembra che tutto si trasformi e si muti da quel che ogni vola l'occhio ci fa vedere. È chiaro dunque che non rettamente vedevamo e che quelle cose non rettamente sembrano essere molteplici; infatti non si trasformerebbero se fossero reali, ma ciascuna sarebbe tale quale precisamente sembrava. Ma se si trasforma ecco che l'essere perì e il non essere nacque. Così se ci fosse il molteplice esso dovrebbe essere tale quale è appunto l'uno.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 8
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Se dunque è, bisogna che esso sia uno: ma se è uno bisogna che esso non abbia corpo; se invece avesse spessore avrebbe parti e non sarebbe più uno.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 9
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Se infatti l'essere è divisibile, dice, si muove: ma se si muovesse non sarebbe più.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 10
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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