Frasi su giusto
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“Il sentimento giusto che l'uomo dovrebbe nutrire, è quello della conciliazione.”

Richard Gutzwiller (1896–1958)

Origine: Meditazioni su Matteo, p. 66

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“È giusto che si tolgano via dal contratto quelle cose a cui non si pensò.”

Eneo Domizio Ulpiano (170–228) politico e giurista romano

2.15.9.3

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“Quella guerra è giusta ch'è necessaria : e quelle armi sono pie, nelle quali non resta altra speranza che nelle dette armi.”

Francesco Sansovino (1521–1583) letterato italiano

XLL
Concetti Politici
Origine: Citato in Harbottle, p. 403.

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“[A proposito della causa intentata da Ilona Staller contro Sky per l'utilizzo della propria immagine] Non è che mi sveglio un giorno e permetto a una persona di dire «fai la "cicciolina"», non va bene, non è giusto […] Voglio che ci sia giustizia da parte del giudice.”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

Origine: Dall'intervista video nel programma Victor Victoria, visibile su la7.it http://www.la7.it/victoria/pvideo-stream?id=i65692, 4 marzo 2010.

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“Il canto parte dall'emissione dei singoli suoni in relazione alle vocali che li sostengono. Se il suono e la vocale pertinente non sono emessi secondo le giuste regole, ogni altro discorso, sullo stile, sugli effetti, sui colori, è già pregiudizievolmente compromesso.”

Franco Corelli (1921–2003) tenore italiano

citato in Giancarlo Landini, Come un poeta che ha scritto per rivelare a sé la propria anima, pp. 42-43, L'Opera mensile per il mondo del melodramma, anno XII, n. 126, febbraio 1999

“Eh! uomini, slate giusti. Prima soccorrete, e poi consigliate.”

Camillo Federici (1749–1802) drammaturgo e attore teatrale italiano

da Il Delatore, Atto III, Scena I
Origine: Citato in Harbottle, p. 298.

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“Newk mi mandò un fax e trovò le parole giuste al momento giusto. Stavo arrivando al punto più basso della mia carriera e invece all'improvviso mi sentii tirar su fino al punto più alto. Le pressioni te le crei da solo.”

Patrick Rafter (1972) tennista australiano

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Rafter, quel fax che allunga la vita http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/settembre/15/Rafter_quel_fax_che_allunga_ga_0_9809154890.shtml, Ubitennis.com, 15 settembre 1998.

“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

“Di fronte a questo imbarbarimento, il Santo Bambino resta l'unica via, l'unica verità, l'unica vita dell'universo. Gli sforzi per costruire un mondo giusto e pacifico, al di fuori di Cristo, non sono che schiuma in un mare in tempesta. per raggiungere la pce e la tranquillità, il mondo non ha bisogno di incontri al vertice, di convegni internazionali, di discussioni tra esperti, ma solo di quella semplicità di cuore che penetra fin nel fondo delle cose, svelandone gli aspetti più reconditi. Oggi la pace è lontana dal mondo, quanto lo è la ricerca della gloria di Dio. Le radici cristiane sono estirpate e la notte è tornata a calare nel mondo, con il brivido di paura che l'accompagna. La Chiesa e la società vivono ore non di pace e di tranquillità, ma di dramma. Gli occhi si volgono verso il cielo e non vi scorgono che l'oscurità della notte più fonda. Ma il cristiano sa che il mistero del Natale, come quello della Resurrezione, è il simbolo, e la luminosa realtà, della luce che squarcia le tenebre più profonde. Così avvenne a Betlemme, così accadde spesso nella storia. "Natale" fu il grido di entusiasmo con cui nella notte del 25 dicembre dell'anno 496, i Franchi salutarono il battesimo del loro Re Clodoveo. La stessa acclamazione riecheggiò sotto le volte di San Pietro nella notte di Natale dell'anno 800, quando Carlo Magno fu incoronato Imperatore dal Papa san Leone III. I cuori orgogliosi rifiutano con sufficienza l'idea di una grande rinascita cristiana nel secolo XXI. I cuori semplici, pregando ai piedi del presepio, vedono nel Natale una luce di speranza nella tragedia del nostro tempo. Nel mondo, oggi, tutto è frastuono e disordine; nel Presepio tutto è ordine, raccoglimento, spirito soprannturale. Il Presepio è lo specchio di una società capace di rendere gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

N. 20, p. 3
Editoriali in Radici Cristiane

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“[A proposito di Luigi Bolza, catturato dagli insorti durante le Cinque giornate] Se l'uccidete fate cosa giusta, se lo risparmiate fate cosa santa.”

Carlo Cattaneo (1801–1869) patriota, filosofo e politico italiano

citato in Maria Luisa Astaldi, Manzoni ieri e oggi, Rizzoli, Milano, 1971, p. 418

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“Lei sa tutto onorevole Forgione, sa troppe cose. Anche quelle che noi non sappiamo e che normali cittadini non sanno. Sa anche quello che non si dovrebbe sapere. E credo che questo non sia giusto, e vorremmo capire perché lei sa tutto questo. Questa nostra Sicilia è una terra difficile, contradditoria e complessa. Ma è una terra che merita di essere amata. Respingendo la mozione di sfiducia, vi chiedo di consentirmi di poter continuare a servirla.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Dal discorso all'Assemblea regionale siciliana in occasione del voto per la mozione di sfiducia, proposta dall'onorevole Forgione, per via delle vicende giudiziarie che vedevano coinvolto il presidente Cuffaro; citato in La mafia è bianca.

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“È giusto lodare Dio quando c'è il sereno, e non soltanto invocare il sole quando c'è la pioggia.”

Andrea Santoro (1945–2006) presbitero italiano

Lettere dalla Turchia

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“È giusto che la fantasia abbia in ogni tempo visto assiso, alle sorgenti, un santo o un profeta.”

Pietro Pancrazi (1893–1952) scrittore e critico letterario italiano

Visita al Tevere

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“Bertolucci, mi ha insegnato a leggere i libri giusti e il sapore di quello che è il gusto letterario.”

Alberto Bevilacqua (1934–2013) scrittore italiano

Origine: Da La fiera Letteraria, giugno 1973.

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“La Verità non danneggia mai una causa giusta.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

10 novembre 1946
Aforismi e pensieri

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“Ogni volta che viene realizzato un mutamento genetico, lo Stato sta decidendo quali siano i geni giusti e i geni sbagliati.”

Jeremy Rifkin (1945) economista, attivista e saggista statunitense

Il secolo biotech

“Dio non è neutrale. Dio partecipa alla guerra militando dalla parte del giusto.”

Franco Cuomo (1938–2007) giornalista e scrittore italiano

Origine: Carlo Magno, p. 116

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“Raccogliere la sua eredità è impensabile in questo momento, però sicuramente qualcuno in futuro la vorrà prendere. Sicuramente c'è da apprezzare il gesto di Alessandro di metterla a disposizione; ha detto una cosa giusta, perché tutti devono poter sognare di indossare la maglia numero dieci della Juventus, che è una bella cosa.”

Andrea Pirlo (1979) calciatore italiano

Origine: Citato in Pirlo: "La maglia n.° 10 resta libera, lo ha chiesto Del Piero alla Juve" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/15-05-2012/pirlo-la-maglia-n-10-resta-libera-ha-chiesto-piero-juve-911233295500.shtml, Gazzetta.it, 15 maggio 2012

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“Ci sono stati momenti in cui ho pensato se era giusto continuare a giocare, perché a livello challenger perdi dei soldi ogni settimana, hai più spese che guadagni. È stato un periodo difficile, ma sono contento di non aver mollato.”

Gilles Müller (1983) tennista lussemburghese

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/26/121263-citazioni_bordo_campo_settembre.shtml, Ubitennis.com, settembre 2008.

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“C'è stato un tempo in cui credevo fosse tutta una questione di tecnica e tattica. Eppure, ogni partita è diventata piuttosto una questione mentale e certo, anche fisica – cerco di forzarmi a muovermi nella maniera giusta, a non cadere in agitazione e restare positivo. Credo si tratti in assoluto del miglioramento principale di questi ultimi anni. Perché oggi, persino quando sono sotto pressione, riesco a rimanere lucido.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2007
Origine: Dopo aver vinto il Dubai Open, 4 marzo 2007; citato in Thomas Stephens, Dalla rabbia dell'adolescenza al sublime successo http://www.swissinfo.ch/ita/Speciali/Roger_Federer/Approfondimenti/Dalla_rabbia_delladolescenza_al_sublime_successo.html?cid=1077988, traduzione di Serena Tinari, SwissInfo.ch, 31 maggio 2007.

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“Attento alle domande, a fare quelle giuste, potrebbero arrivare pure le risposte.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "Fratello pop" n. 10
1009 giorni

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“Pianta l'insegna qui, alfiere; questo è il posto giusto per noi!”

Marco Furio Camillo (-446–-365 a.C.) politico e militare romano

citato in Tito Livio, V, 55; 1997
Signifer, statue signum; hic manebimus optime.
Attribuite
Origine: Nel tempo l'espressione è stata poi ripetuta da Quintino Sella nel 1870 riguardo a Roma Capitale ed è stata utilizzata da D'Annunzio riguardo all'impresa di Fiume.