Frasi su impegno
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“Mi sono allenata duramente ma la testa era altrove, non riuscivo a concentrarmi. Gli impegni extratennistici mi hanno fatto perdere la continuità e la confidenza che avevo con il campo. Avevo sempre tante cose da fare. Non è sicuramente facile la vita di una persona famosa.”

Li Na (1982) tennista cinese

Origine: Citata in Francesco Rio, Li: Ho perso un anno della mia carriera http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/05/26/718899-perso_anno_della_carriera.shtml, Ubitennis.com, 25 maggio 2012.

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“Per tutta la vita ci teniamo occupati con impegni fittizi che non sono importanti.”

Tom Ford (1961) stilista e regista statunitense

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“Francesco di Sales è indubbiamente uno dei Santi più ragguardevoli dell'età moderna, sia per il multiforme impegno apostolico da lui vissuto in consonanza coi tempi, sia per la profonda e stimolante dottrina espressa nelle sue opere.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dall' udienza generale http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/audiences/1977/documents/hf_p-vi_aud_19771116_it.html del 16 novembre 1977.

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“Sono qui, in mezzo a voi: ricevetemi – vi prego – con animo benevolo; farmi tutto a tutti, guadagnare tutti a Cristo, questo è il mio impegno, questo è il mio desiderio.”

Edoardo Giuseppe Rosaz (1830–1903) vescovo cattolico italiano

citato nell' Omelia http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1991/documents/hf_jp-ii_hom_19910714_beatificazione-rosaz_it.html di beatificazione pronunciata da Giovanni Paolo II

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“Il pipistrello povero di solito impegna il radar.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 55

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“Son stati giorni che han lasciato il segno e stare al mondo è già di più un impegno.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Quando canterai la tua canzone, n. 1
Arrivederci, mostro!

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“Meno male che in zona esistono feste e sagre che mi hanno sempre dato fiducia. Comunque il mio impegno c'è, per crescere e per regalare emozioni a me stesso e a chi mi segue con tanto affetto.”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

dall'intervista di Vincenzo Iannuzzo, Il ritmo delle note nel cabaret, La Nuova Ferrara, 28 gennaio 2008

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“Credo che sia soprattutto importante aver preso un impegno perché ci sia un limite alla continua ripetizione degli spot. Il pubblico non deve subire eccessi di pubblicità, non dev'essere stancato dall'insistenza di uno stesso spot. Quanto all'ottimizzazione degli investimenti, crediamo che l'affollamento sia esagerato non solo in tv ma anche sulla carta stampata, e in particolare sui periodici.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1989
Origine: Citato in Laura Delli Colli, Dal primo aprile meno pubblicità nelle Tv Fininvest http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/17/dal-primo-aprile-meno-pubblicita-nelle-tv.html, la Repubblica, 17 marzo 1989.

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“[Leggendo il contratto con gli italiani] Nel caso che al termine di questi 5 anni di governo almeno 4 su 5 di questi traguardi non fossero stati raggiunti, Silvio Berlusconi si impegna formalmente a non ripresentare la propria candidatura alle successive elezioni politiche.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2001
Origine: Dal contratto con gli italiani; letto durante la trasmissione televisiva Porta a Porta, Rai 1, 8 maggio 2001.

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“Non c'è un solo impegno non mantenuto dal governo che guida dal 2001.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

da un convegno degli industriali; citato in Berlusconi replica a D'Amato "Mantenute tutte le promesse", la Repubblica, 3 aprile 2004

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“La crisi è globale e serve una risposta globale. Si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per formulare queste nuove regole. Tra le varie ipotesi avanzate c'è anche questa, ma per ora non c'è nulla di concreto. Certamente la soluzione non può essere né nazionale né europea, ma globale. Va presa nelle istituzioni mondiali.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Citato in Crisi, Berlusconi: «Resistete al panico» Tremonti: «Impegni forti o non firmo» http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_10/berlusconi_crisi_a156dce2-96cd-11dd-9911-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 10 ottobre 2008.

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“Abbiamo preso un impegno assoluto per consegnare le prime case il 15 di settembre e quindi credo che sia opportuno una mia presenza perché l'occhio del padrone, si dice normalmente, sappiamo cosa produce.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

conferenza per la conclusione del G8 2009 a L'Aquila, parlando delle case per gli Aquilani, 10 luglio 2009; video su You Tube

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“Se c'è una persona che per indole, sensibilità, mentalità, formazione, cultura ed impegno politico, è lontanissima dalla mafia questa persona sono io.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Berlusconi: "Da Forza Italia al Pdl io ho fatto più di tutti contro la mafia" http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/berlusconi-mafia/berlusconi-mafia.html, Repubblica.it, 29 novembre 2009.

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“Il problema della Cuccarini è che non è una cinicona come Maria De Filippi né una casinista come Simona Ventura. Lei ci crede veramente al ballo, all' impegno, al talento. A volte rischia di farsi coinvolgere emotivamente dalle storie che i ragazzi raccontano, fin troppo.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Cuccarini, emozioni da talent show https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/18/Cuccarini_emozioni_talent_show_co_9_090418157.shtml, Corriere della sera, 18 aprile 2009, p. 63.

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“Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla «cosa pubblica», lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

26 gennaio 1996 https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/26/Impegno_politico_caduta_delle_illusioni_co_0_9601261298.shtml
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

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“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

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“[Su Amedeo Nazzari] Negli ultimi anni affronta i ruoli di carattere con lo stesso impegno e con gli stessi risultati di quando era il numero uno.”

Massimo Scaglione (1931–2015) regista teatrale italiano

Origine: I Divi del Ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., p. 160

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“Pseudolo: Per Giove, come mi riesce bene e felicemente, qualunque cosa io faccia! Nella mia mente sta riposto un piano che non lascia adito né a dubbi né a timori. Perché è stoltezza affidare una grande impresa a un animo timoroso, dato che ogni iniziativa ti riesce a seconda di come tu ti ci impegni, di quanta importanza le dài. Io ho preparato in anticipo nella mia mente le schiere, in duplice, in triplice fila, gli inganni, le perfidie, cosicché, dovunque mi scontrerò con i nemici – lo dirò fidando nel valore dei miei antenati, nella mia abilità e nella malizia delle mie frodi – io possa vincere facilmente, io possa spogliare facilmente i miei nemici con le mie perfidie. Adesso questo nemico comune mio e di tutti voi, Ballione, io lo sbalestrerò bellamente. Voi fate solo attenzione. Io voglio assediare questa fortezza [indica la casa di Ballione], perché oggi sia conquistata, e qui condurrò le mie legioni; se la espugno – facile io renderò questa impresa per i miei concittadini – subito dopo muoverò prontamente il mio esercito contro questa antica fortezza [indica la casa di Simone]. Quindi caricherò e riempirò di bottino me stesso e insieme tutti i miei compagni, perché si sappia che sono nato per il terrore e la disfatta dei miei nemici. Da una tale stirpe io sono nato: a me si addice compiere grandi imprese, che mi diano lustro e rinomanza per lungo tempo in futuro. Ma chi è costui che vedo? Chi è costui che si presenta ai miei occhi, a me ignoto? Mi piacerebbe sapere che cosa vuole con quella spada. Da quest'angolo starò in agguato per vedere che cosa fa.”

vv. 574-594; 1996
Pseudolus
Origine: A parlare qui è ancora un servus callidus, un servo astuto: Pseudolo, il quale da il nome alla commedia. Nel monologo proposto, Plauto parodia ancora la poesia epica, ma non meglio che in Bacchides vv. 925-978.

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“È ovvio che rispetto a questo tema, che comprende le discriminazioni nei confronti degli omosessuali e dei transgender, il mio impegno è pieno. Il tema è quello dei diritti. I diritti sono importanti e le diversità non possono essere oggetto di discriminazioni. L'impegno contro le discriminazioni e contro ciò che le fa sorgere, persino nei bambini, deve essere massimo. Non può appartenere soltanto al ministro e al ministero, ma deve essere una questione che si diffonde nel Paese ed entra a far parte di ciò che i bambini imparano da piccoli. Deve essere appreso che la diversità è un valore e non un ostacolo. Cercherò la collaborazione del Ministro Profumo, con cui ho già avuto contatti informali, perché i semi si gettano soprattutto tra i bambini nelle scuole.”

Elsa Fornero (1948) economista e accademica italiana

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari – Commissioni Riunite (I Affari costituzionali e XI Lavoro pubblico e privato) – Martedì 31 gennaio 2012 – Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, sulle linee programmatiche del suo dicastero in materia di pari opportunità http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stencomm/0111/audiz2/2012/0131/pdfel.htm (Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione), Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, 31 gennaio 2012.

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“[Quando lo cacciano in malo modo] M-manda via, adesso?”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

dal programma televisivo È domenica ma senza impegno
Programmi televisivi

“[Oriana Fallaci] Amava un'Italia scomparsa fatta di Risorgimento e Resistenza, di impegno e di passione civile. Ed era poco italiana, ora che essere buoni italiani vuol dire essere conformisti, recitare la correttezza politica e vivere le passioni dei premi letterari e dei talk show politici, ed essere per forza di destra o di sinistra, o di centro. Non fatevi ingannare quando cercano di separare le sue parole dopo l'11 settembre da quello che era stata prima. Era la stessa di sempre, quella che aveva giudicato la guerra del Vietnam inutile e stupida, quella del bambino mai nato, quella che si era tolta il velo davanti a Khomeini. La stessa ribellione e l'ipocrisia quando aveva preso a scrivere contro il fondamentalismo islamico, e ancora di più contro il relativismo, il multiculturalismo, l'antisemitismo, tutti gli -ismi di un'Europa avviata a diventare Eurabia. Se n'è andata in solitudine, ma siamo noi ad essere un po' più soli.”

Toni Capuozzo (1948) giornalista italiano

Variante: Amava un'Italia scomparsa fatta di Risorgimento e Resistenza, di impegno e di passione civile. Ed era poco italiana, ora che essere buoni italiani vuol dire essere conformisti, recitare la correttezza politica e vivere le passioni dei premi letterari e dei talk show politici, ed essere per forza di destra o di sinistra, o di centro. Non fatevi ingannare quando cercano di separare le sue parole dopo l'11 settembre da quello che era stata prima. Era la stessa di sempre, quella che aveva giudicato la guerra del Vietnam inutile e stupida, quella del bambino mai nato, quella che si era tolta il velo davanti a Khomeini. La stessa ribellione e l'ipocrisia quando aveva preso a scrivere contro il fondamentalismo islamico, e ancora di più contro il relativismo, il multiculturalismo, l'antisemitismo, tutti gli -ismi di un'Europa avviata a diventare Eurabia. Se n'è andata in solitudine, ma siamo noi ad essere un po' più soli.
Origine: Da un servizio per il TG5; visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=B7AM80dPB0E.

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“Più volte mi sono riletto il testo dell'impegno preso in Parlamento il 18 maggio 1999, il giorno del mio giuramento. Quell'impegno si ispirava alle iscrizioni scolpite sui frontoni del Vittoriano, l'Altare della Patria: "per la libertà dei cittadini, per l'unità della Patria."”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Non è retorica, è l'essenza stessa del nostro convivere civile.
Origine: Dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli italiani, 31 dicembre 2005. Riportato in Quirinale.it http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/continuaciampi.aspx?tipo=discorso&key=28351.

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“Uomini e nazioni stanno cercando risposte adeguate. Il comune obiettivo è la pace, una pace vera, frutto di leale collaborazione nell'affrontare i problemi del mondo, non di ambiguità e di fallaci impegni.”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: A proposito dell'incipiente guerra in Iraq; il termine fallaci fu inteso come una sottile critica alle idee radicali sostenute da Oriana Fallaci. In La forza della ragione, Rizzoli, della stessa giornalista si legge: "Per carità anzi pietà di Patria sorvolo su quelle [sevizie] compiute dai numi dell'Olimpo Costituzionale che in pubblici discorsi si sono squallidamente abbassati a usare il mio cognome come aggettivo spregiativo, cioè fallaci-inganni, fallaci-illusioni". Vittorio Feltri, Non abbiamo abbastanza paura, Mondadori, 2015, p. 77 https://books.google.it/books?id=J8j_CAAAQBAJ&pg=PT77. ISBN 8852065008
Origine: Dall'Intervento del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, all'Istituto Universitario Europeo, 26 settembre 2002. Riportato in Quirinale.it http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=20378.

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“Così si annuncia l'impegno: mi spendo sino a divenire un perduto”

Primo Mazzolari (1890–1959) presbitero, scrittore e partigiano italiano

Impegno con Cristo

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“Questa Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall'Italia. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore, ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento. Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l'aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante, come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato, ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio. Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti. Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l'intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore e inesplorata di un disabile.”

Laura Boldrini (1961) giornalista e politica italiana
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“Arthur mi ha permesso di sognare. Ora non c'è più. So che ha sofferto molto e a lungo. So che a noi tutti mancheranno la sua calma, la sua classe, il suo impegno per i diritti umani e civili.”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in Barbara Stefanelli, La partita impossibile di Ashe https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/08/partita_impossibile_Ashe_co_0_9302085420.shtml, Corriere della Sera, 8 febbraio 1993.

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“[Su Pietro Mennea] Ho un ricordo di una persona tenace che ha sempre fortemente creduto nelle cose che portava avanti. Si è sempre impegnato e schierato. Ci lascia dei ricordi incredibili sul piano sportivo ma anche come uomo ci lascia la dimensione di un impegno mai venuto meno, un rigore, una logica di chi vuole sempre competere nella massima autonomia e libertà.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in L'ultimo saluto a Pietro Mennea http://www.lastampa.it/2013/03/22/sport/atletica/l-ultimo-saluto-a-pietro-mennea-OWnnUebkvcrcX79ezvSiwJ/pagina.html, Lastampa.it, 22 marzo 2013.

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“È necessario l'impegno di una classe medica più sensibile agli aspetti umani, che non si deve preoccupare solo del corpo, ma anche della mente. La mente è il luogo dove la medicina viene percepita.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

Origine: Da Informazioni e dignità. Sui diritti del malato ancora molto da fare https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/aprile/07/Informazioni_dignita_Sui_diritti_del_co_0_20130407_18ed7df2-9f47-11e2-aaa1-67707bdac44a.shtml, Corriere della Sera, 7 aprile 2013.

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“[parlando di Antonio Tatò] Di lui vogliamo ricordare, in primo luogo, la generosità e l'entusiasmo. Da quando si dedicava appassionatamente, correndo in bicicletta per tutta Roma, a tessere la tela della cospirazione antifascista […] a quando passava giorni e notti a lavorare senza soste, dimentico anche degli impegni familiari, se Giuseppe Di Vittorio o Enrico Berlinguer avevano bisogno di collaborazione per preparare un discorso, un articolo, un'intervista, una relazione […]. Di lui vogliamo ricordare lo straordinario disinteresse. Tonino aveva le capacità, professionali, politiche, culturali e umane; aveva quella sua eccezionale capacità di lavoro, che gli avrebbero consentito di ambire a cariche prestigiose; si è speso senza riserve e senza mai preoccuparsi del proprio ruolo personale, al servizio degli interessi generali, prima nella Sinistra Cristiana, poi nella CGIL e nel PCI, infine nel PDS. Si è molto favoleggiato del suo rapporto con Enrico Berliguer; in realtà Tonino ebbe in quei lunghi anni una sola preoccupazione fondamentale: far conoscere il segretario del PCI come era veramente; farlo stimare e apprezzare anche fuori dell'area dei nostri iscritti, simpatizzanti, elettori; porre al servizio del segretario del partito e, per suo tramite, della linea e dell'azione del partito, tutte le proprie conoscenze e le proprie relazioni, tutta la sua intuizione politica e la sua capacità di elaborazione ideale.”

Maria Lisa Cinciari Rodano (1921) politica italiana

Discorso riportato dall'Agenzia DIRE, supplemento al n. 218/21, novembre 1992, p. 7

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“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

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“La gioia della vera comunione esige che questa sanguini. Essa impegna l'essere sino al dolore.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

Mistica della carne

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“Non e' che sono un genio, sono solo un rapper che ci mette un tot d'impegno. (da Vivo e vero”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

intro)
Vivo e vero EP

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“È da quattro anni che mi impegno per migliorare sui campi veloci e finalmente si sono visti i risultati. Aveva ragione il mio allenatore quando diceva di non lasciarmi andare. Capita, quando fai fatica e i risultati non arrivano. Invece ha ragione lui: il lavoro ripaga.”

Flavia Pennetta (1982) tennista italiana

Origine: Citato in Il blob della settimana http://www.gazzetta.it/Calcio/17-08-2009/blob-settimana-501058950653.shtml, Gazzetta.it, 10 agosto 2009.

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