Frasi su militare
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“Sotto il profilo militare il terrorismo era privo di utilità.”

Renzo De Felice (1929–1996) storico italiano

Origine: Mussolini e il Fascismo, p. 184

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“Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all'incirca così. Su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati. Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall'orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo. Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l'indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l'inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali… Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.”

Max Horkheimer (1895–1973) filosofo tedesco

Origine: Citato in Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 56. ISBN 978-88-6189-224-8

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“Mi ero sposato il 29 ottobre 1990. Ero partito per il militare, a Salerno, il 9 dicembre successivo, e da quel giorno non ero mai tornato. Ho ritrovato questa lettera ma, leggendola, non ho memoria di me. Non è vero che la vita è una sola.”

Filippo Facci (1967) giornalista italiano

da Quella NOTTE volevo sorprenderti, ma l'ho passata chiedendomi dove fossi andata http://blog.graziamagazine.it/blog/2009/10/14/quella-notte-volevo-sorprenderti-ma-l%E2%80%99ho-passata-chiedendomi-dove-fossi-andata/, 14 ottobre 2009

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“Il mondo deve impedire all'Iran di acquisire armi nucleari e lavorare per eliminare il programma nucleare nordcoreano. Nel perseguire questo obiettivo, non dobbiamo mai escludere l'opzione militare.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2008
Origine: Citato in Christian Rocca, Il cowboy Obama http://www.camilloblog.it/archivio/2008/02/03/il-cowboy-obama/, Il Foglio, 3 febbraio 2008.

“Il regime assicurava ai militari il pieno controllo dell'esercito, senza ingerenze né critiche, ed un clima di esaltazione patriottica.”

Giorgio Rochat (1936) accademico, storico e saggista italiano

L'esercito italiano da Vittorio Veneto a Mussolini

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“L'uguaglianza tra sessi è molto più efficace contro il terrorismo della forza militare.”

José Luis Rodríguez Zapatero (1960) politico spagnolo

Origine: Dall'intervista al Time del 22 settembre 2004. [Traduzione? Originale?]

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“Non riesco mai a gioire quando entrano in campo eserciti e militari è un fatto che in Egitto sono state introdotte misure d'eccezione, l'Italia sta operando perché durino il meno possibile e si riavvii un percorso di normalizzazione costituzionale nel pieno rispetto delle libertà personali.”

Emma Bonino (1948) politica italiana

Origine: Citato in Egitto, Emma Bonino: "Situazione preoccupante, siamo sull'orlo di un non ritorno" http://www.huffingtonpost.it/2013/07/06/egitto-emma-bonino-situazione-preoccupante_n_3555185.html?1373134728&utm_hp_ref=italy, Huffingtonpost, Roma, 6 luglio 2013.

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“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

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“Uno dei vantaggi del servizio militare, è che ti mette in contatto quotidiano con persone al di fuori del campo letterario, coloro che hanno letto solo un libro nella vita, L'isola del tesoro, e l'hanno dimenticato.”

Thornton Wilder (1897–1975) scrittore statunitense

citato in Samuel Nathaniel Behrman, L'universo di Thornton Wilder, Selezione dal Reader's Digest, ottobre 1974

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“Vittorio Emanuele ha nella sua presenza qualcosa di regio, che incute rispetto, qualcosa di affettuoso e domestico, che persuade ad amare. Ha l'aspetto militare, schietto, franco: ascolta come uomo assuefatto a sentirsi circondato da chi l'ama e lo stima: ha lo sguardo vivace, e che interroga: il portamento sicuro, e la parola pronta. È penetrato della missione, che gli è affidata dalla Provvidenza: persuaso della fiducia de' popoli di'Italia in lui; sicché, al primo viderlo si ravvisa nel Re il cittadino e il guerriero senza baldanza e senza paura.”

Ruggiero Bonghi (1826–1895) filologo e politico italiano

Origine: Citato in Ruggiero Bonghi, La Deputazione del Municipio di Napoli, supplemento al n. 61 del Nazionale, 21 ottobre 1860; ripubblicato con il titolo Con la Deputazione di Napoli da Re Vittorio, 21 ottobre 1860, in Ruggiero Bonghi, Opere, Vol. 4, Ritrati e profili di contemporanei (a cura di Francesco Salata), Vol. 1, Le Monnier, Firenze 1935, pp. 612; ripubblicato in Franco Contorbia (a cura di), Giornalismo Italiano, Volume primo 1860-1901, I meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2007, p. 52.

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“Per distruggere lo Stato islamico stiamo conducendo i raid aerei più precisi della storia militare.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2016
Origine: Da una conferenza stampa al Pentagono; citato in Arturo Zampaglione, Libia, Obama: "Continueremo a combattere l'Is senza sosta e su tutti i fronti" http://www.repubblica.it/esteri/2016/08/04/news/obama_libia_is-145384604/, Repubblica.it, 4 agosto 2016.

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“Essere stati su La dolce vita è come aver fatto il militare insieme.”

Marcello Mastroianni (1924–1996) attore italiano

Origine: Citato in Tullio Kezich, Noi che abbiamo fatto La dolce vita, Sellerio, Palermo, 2009, p. 251. ISBN 88-389-2355-8

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“Confesso, ho dato una mano ai nostri servizi segreti militari, il Sismi.”

Renato Farina (1954) politico e scrittore italiano

citato in Farina: «Confesso, ho dato una mano al Sismi» http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200607articoli/7431girata.asp, La Stampa, 8 luglio 2006

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“Eppure la guerra ha avuto un ruolo determinante nella storia dell'uomo. Sia dal punto di vista politico e sociale che, e forse soprattutto, esistenziale. Soddisfa pulsioni e bisogni profondi, in genere sacrificati nei periodi di pace. La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola. È avventura. La guerra evoca e rafforza la solidarietà di gruppo e di squadra. Ci si sente, e si è, meno soli, in guerra. La guerra attenua le differenze di classe, di ceto, di status economico che perdono importanza. Si è tutti un po' più uguali, in guerra. La guerra, come il servizio militare, l'università, il gioco regolato, ha la qualità del tempo d'attesa, del tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si consegna totalmente e che ci libera da ogni responsabilità personale. La guerra riconduce tutto, a cominciare dai sentimenti, all'essenziale. Ci libera dall'orpello, dal superfluo, dall'inutile. Ci rende tutti, in ogni senso, più magri. La guerra conferisce un enorme valore alla vita. Per la semplice ragione che è la morte a dare valore alla vita. Il rischio concreto, vicino, incombente, della morte rende ogni istante della nostra esistenza, anche il più banale, di un'intensità senza pari. Anche se è doloroso dirlo la guerra è un'occasione irripetibile e inestimabile per imparare ad amare ed apprezzare la vita.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Da Elogio della guerra, Marsilio, 1999.

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“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
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