Frasi sulla natura
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“Il cambiamento di un'epoca storica si può definire sempre dal progresso femminile verso la libertà perché qui, nel rapporto della donna con l'uomo, del debole col forte, appare nel modo più evidente la vittoria della natura umana sulla brutalità. Il grado dell'emancipazione femminile è la misura naturale dell'emancipazione universale.”

Charles Fourier (1772–1837) filosofo francese

da Théorie des Quatres Mouvements; citato in Karl Marx, La Sacra Famiglia, Rinascita, Roma, 1954; citato in Juliet Mitchell, La condizione della donna, traduzione di Giovanna Stefancich, Einaudi, Torino 1972

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“Se l'ignoranza della natura diede vita agli dei, la sua conoscenza li distruggerà.”

Paul Henri Thiry d'Holbach (1723–1789) filosofo e enciclopedista tedesco

Origine: Da Sistema della natura, I, 18; citato in Armstrong 1995, p. 367.

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“Io sto di casa più che posso con la natura, meno che posso con l'arte.”

Giuseppe Tartini (1692–1770) violinista e compositore italiano

da una lettera del 1749 a Francesco Algarotti; citato in Antonio Capri, Giuseppe Tartini, Garzanti, 1945

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“La morte è il fatto più spiacevole che la Natura deve nascondere, e vi riesce egregiamente.”

Alexander Smith (1829–1867) poeta scozzese

da The Fear of Dying, in City Poems, 1857

“Il pensiero, o se si preferisce, l'atteggiamento mentale di Galileo sensibilmente diverso da quello di Descartes. Quello di Galileo non è puramente matematico: è fisico-matematico. Galileo non formula delle ipotesi sui modi possibili del moto accelerato: ciò che egli cerca, è il modo reale, il modo di cui si serve la natura. Galileo non parte, come Descartes, da un meccanismo causale, per tradurlo in seguito in un rapporto puramente geometrico, o anche, per sostituirvi un tale rapporto. Egli muove dall'idea – indubbiamente precostituita, ma che fornisce la base alla sua filosofia della natura – che le leggi della natura sono delle leggi matematiche. Il reale incarna il matematico. In tal modo non è presente, in Galileo, uno scarto tra l'esperienza e la teoria; la teoria, la formula, non si applica ai fenomeni dall'esterno, non «salva» questi fenomeni, ma ne esprime l'essenza. La natura non risponde che alle domande poste in linguaggio matematico, giacché la natura è il regno della misura e dell'ordine. E se l'esperienza guida così «come per la mano» il ragionamento, ciò avviene perché, nell'esperienza ben diretta, vale a dire a una domanda ben posta, la natura rivela la sua essenza profonda che solo l'intelletto, d'altronde, è capace di comprendere.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

cap. II, Conclusione, pp. 156 sg.
Studi galileiani

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“Non diamo arbitrariamente leggi all'intelletto o ad altre cose, ma come scribi fedeli le riceviamo e copiamo dalla voce rivelata della Natura.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Origine: Citato in The Art of the Infinite, p. 257.

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“Le leggi generali della natura dovrebbero conservare invariata la loro forma anche nei sistemi non galileiani. Questa possibilità è offerta dal cosiddetto principio di equivalenza. Nella teoria newtoniana, un sistema situato in un campo gravitazionale uniforme è perfettamente equivalente, dal punto di vista meccanico, a un sistema di riferimento uniformemente accelerato. La richiesta che anche tutti gli altri processi fisici debbano svolgersi nei due sistemi secondo le stesse leggi, costituisce il principio di equivalenza di Einstein, che è uno dei pilastri fondamentali della teoria della relatività generale, da lui sviluppata più tardi. Poiché il decorso di un processo in un sistema accelerato può venire calcolato, risulta possibile valutare l'influenza di un campo gravitazionale uniforme su un processo qualunque. In questo consiste tutto il valore euristico del principio di equivalenza. Einstein è pervenuto in questo modo al risultato secondo cui orologi situati in punti di basso potenziale gravitazionale procedono più lentamente di orologi situati in punti di più alto potenziale, e ha previsto lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali emesse dal sole rispetto a quelle emesse da sorgenti terrestri. Risultò inoltre che la velocità della luce in un campo gravitazionale è variabile, e di conseguenza i raggi luminosi vengono incurvati, come se ad ogni energia corrispondesse non solo una massa inerziale, ma anche una massa gravitazionale in E=m/c2. In un lavoro successivo Einstein mostrò che la curvatura dei raggi luminosi ha per conseguenza uno spostamento delle stelle fisse visibili in prossimità del bordo del sole, suscettibile di verifica sperimentale. L'effetto calcolato allora risultò uguale a 0,83 secondi d'arco.”

Wolfgang Pauli (1900–1958) fisico austriaco

Origine: Teoria della relatività, pp. 212-213

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“Il guaio degli ebrei è che non hanno alcun senso della natura. Tutti città e affari.”

Stephen Fry (1957) comico, attore e scrittore britannico

Origine: L'ippopotamo, p. 148

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“Gli uomini per loro natura sono portati a disprezzare i deboli e lusingare i forti.”

Demostene (-384–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

ed. Fabbri Editori
Orazioni

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“È proprio della natura di una repubblica avere un piccolo territorio; altrimenti essa non può sussistere.”

libro VII, cap. XVI
Variante: È proprio della natura di una repubblica di avere soltanto un piccolo territorio: senza di ciò essa non può mantenersi.

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“La natura dell'onore è di chiedere privilegi e distinzioni.”

libro III, cap. VII
Variante: La natura dell'onore è di richiedere preferenze e distinzioni.

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“Le leggi non devono accordarsi al principio di ciascun governo, meno di quei che si accordino con la sua natura.”

libro III, cap. I
Variante: Le leggi non devono essere meno relative al principio di ogni governo che alla sua natura.

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“Michelagnolo Amerigi fu uomo satirico e altiero; e usciva tal'ora a dir male di tutti li pittori passati e presenti per insigni che si fussero, poiché a lui pareva d'aver solo con le sue opere avanzati tutti gli altri della sua professione […] molti giovani ad essempio di lui si danno a imitare una testa del naturale, e non studiando né fondamenti del disegno e della profondità dell'arte, solamente del colorito appagansi, onde non sanno mettere due figure insieme, né tessere istoria veruna, per non comprendere la bontà di sì nobil'arte.
Fu Michelagnolo, per soverchio ardimento di spiriti, un poco discolo, e tal'ora cercava occasione di fiaccarsi il collo o di mettere a sbaraglio l'altrui vita. Pratticavano spesso in sua compagnia uomini per natura anch'essi brigosi; e ultimamente affrontatosi con Ranuccio Tomassoni giovane di molto garbo, per certa differenza di giuoco di palla a corda, sfidaronsi, e venuti all'armi, caduto a terra Ranuccio, Michelagnolo gli tirò una punta, e nel pesce della coscia feritolo, il diede a morte. Fuggirono tutti da Roma, e Michelagnolo andossene a Pellestrina, ove dipinse una S. Maria Maddalena. E d'indi giunse a Napoli, e quivi operò molte cose.
[…] Se Michelagnolo Amerigi non fusse morto sì presto, averia fatto gran profitto nell'arte per la buona maniera che presa avea nel colorire del naturale; benché egli nel rappresentar le cose non avesse molto giudicio di scegliere il buono e lasciare il cattivo. Nondimeno lasciò gran credito e più si pagavano le sue teste che l'altrui istorie, tanto importa l'aurea popolare, che non giudica con gli occhi ma guarda con l'orecchie. E nell'Accademia il suo ritratto è posto.”

Giovanni Baglione (1566–1643) pittore italiano

da Le Vite dè Pittori, Scultori et Architetti, Roma, 1642

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“La fatica ed il piacere, diversi di natura, sono congiunti fra loro da un naturale legame.”

Appio Claudio Crasso: V, 4; 2006
Labor voluptasque, dissimillima natura, societate quadam inter se naturali sunt iuncta.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“La folla ha questa natura: o serve umilmente, o superbamente comanda; né sa allontanarsi modestamente dalla giusta libertà, né goderla nella sua pienezza.”

XXIV, 25; 2006
Ea natura multitudinis est: aut servit humiliter aut superbe dominatur; libertatem, quae media est, nec sibi parare modice, nec habere sciunt.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“Molti sono i problemi la cui soluzione trova ostacoli nella natura, ma che vengono risolti dall'intelligenza.”

Annibale: XXV, 11; 1997
Multa, quae impedita natura sunt, consilio expediuntur.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“Tutte le plebi, per natura come il mare immobili, sono agitate dai venti e dalle aure.”

Scipione l'Africano: XXVIII, 27; 2006
Multitudo omnis sicut natura maris per se immobilis est […] ventus et aurae cient.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“Tutto ciò che nasce nella sua sede originaria è più genuino: trapiantato su un terreno che non gli è proprio, è costretto a degenerare perché la sua natura deve diventare simile a ciò da cui trae nutrimento.”

XXXVIII, 17; 1997
<Est> generosius, in sua quidquid sede gignitur; insitum alienae terrae in id, quo alitur, natura vertente se, degenerat.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“La natura naturante, dunque, è il sottostrato di tutto: ogni cosa parte da lei, ogni cosa in lei torna, ad essa dobbiamo il mondo in cui viviamo; le idee, le volizioni, i sentimenti sono possibili soltanto in virtù di cotesta prakrti che tutto crea, determina e condiziona.”

Giuseppe Tucci (1894–1984) orientalista, esploratore e storico delle religioni italiano

Origine: Prakrti. Si sta parlando della visione del Sāṃkhya.
Origine: Storia della filosofia indiana, p. 76

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“[Diego Velázquez] Non fu costretto a scostarsi dalla natura, perché egli sapeva vedere il bello nella natura. Dipingeva con sicuri e ampi movimenti, e nelle sue opere la precisione è sempre accompagnata dalla facilità d'espressione. Le sue forme creano un ritmo meraviglioso. Una luce argentea percorre la sua opera. Vi è un tono violetto nel viso spagnolo.”

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Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

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“La donna […] rispetto all'uomo ha una natura difettosa e imperfetta.”

Alberto Magno (1206–1280) vescovo cattolico, religioso e santo tedesco

da Quaestiones super de animalibus. XIII

“Cerca la solitudine: in essa troverai te stessa, e alla natura leverai l'immenso inno dell'amore.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

“Natura crea il nostro corpo: l'arte il nostro spirito.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

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