Frasi su responsabilità
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“[Dopo una rissa in NBA] D'ora in poi la responsabilità di quanto accade sul parquet non sarà solo dei giocatori: società, general manager, dirigenti, tutti dovranno rispondere delle azioni di chi li rappresenta in campo e pagare un caro prezzo in caso di fatti come quelli di sabato.”

David Stern (1942–2020) avvocato e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in Massimo Oriani, Arenas batte Kobe 60-45: che show! http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/dicembre/19/Arenas_batte_Kobe_che_show_ga_10_061219014.shtml, Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2009.

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“[Dopo il rinvio a giudizio di Cuffaro da parte del Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia] Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dal programma televisivo Ballarò, 7 febbraio 2006; citato in Marco Galluzzo, Casini-D'Alema, lite su Cuffaro e Unipol http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060208/9vlnd.tif, Corriere della Sera, 8 febbraio 2006, p. 12.

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“[Sul Governo Monti] In questi mesi questo Governo ha portato il Paese fuori dal baratro e non nel baratro, come qualcuno, falsificando la realtà, sostiene. Non starò a citarvi gli andamenti degli spread, i commenti delle istituzioni economiche mondiali ed europee. Basta un solo dato: un anno fa rischiavamo di non pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici ed eravamo un problema per la stabilità europea. Non eravamo in grado di adempiere agli impegni e ai protocolli europei sottoscritti dal Governo Berlusconi. Oggi siamo elemento di stabilità, finanziaria ed economica e, nonostante la crisi faccia ancora soffrire famiglie, lavoratori e imprese, abbiamo gettato le basi per una politica che certamente dovrà essere impostata da qui in poi sulla crescita e i primi segnali si colgono nella legge di stabilità, che dobbiamo approvare prima della fine dell'anno. Certo, i principali protagonisti di questa gigantesca rivoluzione politica sono stati gli italiani, che con i loro sacrifici si sono assunti la responsabilità di salvare il Paese, ma è difficile non cogliere nella guida del Presidente del Consiglio un salto di mentalità e di comportamenti che noi attendevamo da tempo.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Camera dei Deputati – XVI Legislatura – Seduta n. 730 http://www.camera.it/410?idSeduta=0730&tipo=stenografico#sed0730.stenografico.tit00020.sub00010 di giovedì 6 dicembre 2012 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, Camera dei Deputati, 6 dicembre 2012.

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“È però un fatto doloroso che oggi non si stima e non si possiede più la vera libertà. In queste condizioni la convivenza umana, come ordinamento di pace, è interiormente snervata ed esangue, esteriormente esposta ogni istante a pericoli. Coloro, per esempio, che nel campo economico o sociale vorrebbero tutto riversare sulla società, anche la direzione e la sicurezza della loro esistenza; o che attendono oggi il loro unico nutrimento spirituale quotidiano, sempre meno da loro stessi – vale a dire dalle loro proprie convinzioni e conoscenze – e sempre più, già preparato, dalla stampa, dalla radio, dal cinema, dalla televisione; come potrebbero concepire la vera libertà, come potrebbero stimarla e desiderarla, se non ha più posto nella loro vita? Essi cioè non sono più che semplici ruote nei diversi organismi sociali; non più uomini liberi, capaci di assumere e di accettare una parte di responsabilità nelle cose pubbliche. Perciò, se oggi gridano: Mai più la guerra!, come sarebbe possibile fidarsi di loro? Non è infatti la loro voce; è la voce anonima del gruppo sociale, nel quale si trovano impegnati. Questa è la condizione dolorosa, la quale inceppa anche la Chiesa nei suoi sforzi di pacificazione, nei suoi richiami alla consapevolezza della vera libertà umana, elemento indispensabile, secondo la concezione cristiana, dell'ordine sociale, considerato come organizzazione di pace. Invano essa moltiplicherebbe i suoi inviti a uomini privi di quella consapevolezza, ed anche più inutilmente li rivolgerebbe ad una società ridotta a puro automatismo. Tale è la purtroppo diffusa debolezza di un mondo che ama di chiamarsi con enfasi "il mondo libero". Esso si illude e non conosce se stesso”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal radiomessaggio del Natale 1951

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“Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

11 gennaio 2009 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20090111_battesimo_it.html
Omelie

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“Il Papa ha una responsabilità unica che gli è stata data dal Signore e che solo il Signore può ritirare.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da un'intervista di Bruno Vespa prima di essere eletto Papa, visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=GG7uz4fKp3A&feature=youtu.be

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“Un gran rumore da una parte e mancanza di responsabilità dall'altra.”

Ronald Knox (1888–1957) teologo, prete e scrittore britannico

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“Più che una calciopoli si è trattata di un arbitropoli, almeno da quanto emerso dalle ultime sentenze. La responsabilità oggettiva è a mio avviso un male necessario dello sport. Il comportamento dei dirigenti della Juventus non macchia il valore della società, ma i dirigenti bianconeri sbagliano a considerare propri 29 Scudetti.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

citato in Carraro torna su Calciopoli e va giù duro con le 'giacchette nere': "Fu un 'Arbitropoli'. La Juve? Ha 27 scudetti. Altrimenti anche l'Inter può chiedere quello del rigore di Ronaldo e la Roma quello del goal di Turone..." http://www.goal.com/it/news/240/calciopoli/2011/12/16/2805851/carraro-torna-su-calciopoli-fu-un-arbitropoli-nel-2004, goal.com, 16 dicembre 2011

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“Consiglierei a Berlusconi di fare uno sforzo di umiltà. Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perché troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli generali del Paese.”

Lorenzo Cesa (1951) politico italiano

Origine: Da Domenica In, 25 novembre 2007; citato in Berlusconi: "La Casa delle libertà era diventata una specie di ectoplasma" http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27883girata.asp, La Stampa, 25 novembre 2007.

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“Osama Bin Laden – come tutti sappiamo – ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli, causando la morte di innumerevoli persone, e di strumentalizzare le religioni a questo fine. Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell'odio, ma della pace.”

Federico Lombardi (1942) gesuita italiano

Origine: Citato in La morte di Osama e l'atteggiamento del cristiano http://www.gesuitinews.it/2011/05/02/padre-lombardi-la-morte-di-obama-e-latteggiamento-del-cristiano/, Gesuiti news, 2 maggio 2011.
Citato anche in Il Vaticano: «Risponda davanti a Dio» http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_02/vaticano-osama-bin-laden-risponda-davanti-dio_3eedd316-7498-11e0-a12f-3a82d10cc9fa.shtml, Corriere della sera, 2 maggio 2011.

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“La libertà che ti viene data è anche una responsabilità.”

Jack White (1975) cantante, polistrumentista e produttore discografico statunitense

da un'intervista a The Age, 27 maggio 2007

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“[Sulla camorra e la crisi dei rifiuti] Il suo spazio di agibilità coincide con le inefficienze della politica. Punto. La camorra è diventato un alibi comodo. Anche di fronte al disastro è riaffiorato il giustificazionismo e quello che Gramsci chiamava cadornismo: scaricare la responsabilità sui sottoposti. Agghiacciante.”

Vincenzo De Luca (1949) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Massimiliano Amato, «Il termovalorizzatore a Salerno? Sì, ma voglio mano libera» http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_2008_01.pdf/08POL03A.PDF&query=de%20luca, l'Unità, 8 gennaio 2008.

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“Non m'interessa parlare della notte che cambiò la vita, che ha reso il mio carattere per sempre sospettoso e diffidente. Avevo visto la durezza della guerra. Il giorno prima con i miei amici, partigiani, giocavamo a calcio, il giorno dopo erano nella chiesetta, cadaveri, sfigurati in viso dagli scarponi chiodati. Ho visto la fucilazione dei gerarchi fascisti, ero a piazzale Loreto quando appesero Mussolini a testa in giù come un maiale, sapevo cos'era la cattiveria, ma ignoravo l'infamia. Ho aspettato due mesi che Compagnoni venisse a darmi una pacca sulla schiena, a dirmi che aveva fatto una fesseria, a chiedere scusa, perché può capitare di essere vigliacchi, ma deve anche capitare di ammetterlo. Invece niente, invece sono finito sul banco degli accusati, ero io la carogna, non loro che avevano mentito sull'uso delle bombole, delle maschere, sull'orario del balzo finale alla vetta. Nella relazione ufficiale di Desio che il Cai ha accettato è sbagliata la quota del mio bivacco, quella del campo di Compagnoni e Lacedelli, l'uso e la durata delle bombole di ossigeno, niente affatto esaurito prima dei duecento metri di dislivello sotto il K2, e l'ora in cui dettero l'assalto alla vetta. E tutto questo perché? Perché l'impresa oltre ad avere successo doveva essere anche eroica. Far vedere che gli italiani erano stati non solo bravi, ma anche straordinari. Ne abbiamo fatto una montagna di merda, coperta di menzogne, perfino la stampa straniera ci chiede "perché?". E tutto questo perché non riusciamo ad essere un paese pulito, dobbiamo strumentalizzare le occasioni, la verità, sporcare gli uomini. L' Italia è un paese di complici, dove non esiste solidarietà tra onesti, ma solo scambio tra diversi interessi, dove il sogno di Desio doveva restare immacolato. Dove solo io potevo essere infangato, disprezzato, accusato. Non solo, ma qualsiasi controversia non viene mai affrontata, si preferisce accantonarla, non prendere la responsabilità di una scelta. Mentre oggi agli idoli sportivi imbottiti di droga tutto viene perdonato perché sono l'immagine del paese. E se solo guardo quello che passa in tv mi viene schifo: quelle persone sull'isola, che si fanno riprendere, quella buffonata. Con quale rispetto verso i padri dell'avventura, verso chi ha cercato frontiere e parole nuove come Melville, Jack London e Stanley? Io sul K2 in una notte del '54 sono quasi morto, ma quello che mi ha ucciso è questo mezzo secolo di menzogna. Ho urlato così tanto quella notte nella mia disperazione che adesso non voglio avere più voce. La puzza del K2 la lascio a voi, io preferisco respirare […].”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano
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“Tanto calore intorno a me fa piacere ma insieme all'onore c'è anche l'onere: è una responsabilità grossa e io non ho la bacchetta magica, non sono il mago Zurlì. Sono uno che commette errori anche se nella mia carriera sono stato abituato "male" dai molti campioni che ho allenato e che mi hanno fatto vincere tanto.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Emilio Marrese, Trap: "Del Piero ok ma non lo aspetto" http://www.repubblica.it/online/sport/naziotrap/boccia/boccia.html, Repubblica.it, 30 agosto 2000.

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“Ringrazio Antonio Conte di lasciarci certi tipi di giocatori. Credevo che la vicenda fosse già risolta tra i giocatori e che non ci fosse bisogno dell'intervento di persone che all'interno dei club ricoprono cariche di maggiore responsabilità. Se poi qualcuno ha ritenuto di intervenire, pur trovandosi nella sua posizione attuale, da parte mia non trova risposta proprio per non alimentare ulteriormente la polemica e andare contro il clima di serenità che tutti auspichiamo. E, comunque, noi altri lo ringraziamo di lasciarci certi tipi di giocatori”

Marco Branca (1965) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: In merito alle dichiarazioni di Antonio Cassano che aveva definito come «soldatini» i giocatori della Juventus, Antonio Conte aveva dichiarato in chat con i tifosi: «Se dietro l'uomo c'è solo un chiacchierone allora preferiamo lasciare questo giocatore agli altri.»
Origine: Citato in Conte: "Chi parla troppo non da Juve" Branca: "Grazie, lo lasci a noi" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/12-11-2012/conte-la-juve-me-emozione-pogba-puo-diventare-campione-913193758889.shtml, Gazzetta.it, 12 novembre 2012.

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“[Durante la discussione per l'approvazione del ddl anticorruzione. ] Sapete che vi sono molti casi in cui vengono concessi dei finanziamenti o dei contributi a persone che ne fanno richiesta alla pubblica amministrazione per i motivi più vari. Bene, noi vi chiediamo per quale ragione, quando si tratta di una persona condannata con sentenza penale passata in giudicato per fatti mafiosi, di corruzione, per concorso in peculato, per fatti gravissimi, deve esserle permesso di accedere ai contributi dello Stato e della pubblica amministrazione, ai finanziamenti, alle erogazioni liberali ed a quant'altro. Per quale ragione non si può stabilire un principio in base al quale chi è onesto, corretto, rispetta la legge, può accedere ai benefici e vietarlo ai delinquenti? È una richiesta lineare, formale, precisa. Non ci venite a dire, anche questa volta, che vi è una delega! Perché non lo decidiamo qua? Stiamo adottando un provvedimento, perché dobbiamo rinviarlo ad altra data? Assumetevi anche questa responsabilità!”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Resoconto stenografico – Seduta n. 650 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=pdf&idseduta=650, 14 giugno 2012 – Seguito della discussione ed approvazione del disegno di legge: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (A.C. 4434-A) ed abbinate (A.C. 3380-3850-4382-4501-4516-4906) (Esame articoli 7 e da 15 a 20; esame ordini del giorno; dichiarazioni di voto; correzioni di forma; coordinamento formale; votazione finale). Camera dei Deputati dellaRepubblica Italiana, 14 giugno 2012.

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“Quando seppi quello che era successo a My Lai potevo benissimo dirmi: è la guerra, in guerra si muore, in Vietnam gli altri uccidono senza guardare in faccia a chi ha la divisa e chi non ce l'ha, lascia perdere, Ron, cosa te ne viene a raccontare la storia di Song My. Me lo dissi del resto. Ma conclusi che dovevo denunciare ciò che sapevo di Song My. Lo dovevo fare nel quadro di una denuncia completa della guerra e delle sue atrocità. A spingermi non è stato il desiderio di veder puniti i colpevoli del massacro di Song My ma la convinzione che portando dinanzi agli occhi del mondo un fatto specifico potevo contribuire a dimostrare la bestialità della guerra. Ho scritto trenta lettere, le ho imbucate, e per due settimane non ho saputo nulla. Poi è arrivato un colonnello dell'ispettorato generale militare. Mi ha detto: stia tranquillo, la faccenda non sarà insabbiata, ma avevo paura che si cercasse di impedire lo scandalo. Certo che al Pentagono la presero molto alla larga: bisogna essere prudenti, mi dicevano. Per qualche tempo ebbi l'impressione che il Pentagono cercasse di limitare l'affare buttando la responsabilità su qualche uomo del plotone, per tenerne fuori gli ufficiali e i comandanti. Allora scrissi un'altra lettera con cui dicevo che se le cose non si fossero mosse avrei informato la stampa.”

Ronald Ridenhour (1946–1998) giornalista statunitense

dall'intervista pubblicata sullEuropeo; citato in Oriana Fallaci, prefazione a Niente e così sia, BUR, 2002

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“[Dopo lo scandalo] Ho mentito a me stesso e a chi amo. Ho deluso. Me ne assumo la responsabilità. Mi sono scusato con tutti, anche con i colleghi che hanno dovuto rispondere a domande su di me.”

Tiger Woods (1975) golfista statunitense

Origine: Citato in Gaia Piccardi, Tiger ruggisce: «Sono un uomo nuovo» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/06/Tiger_ruggisce_Sono_uomo_nuovo_co_9_100406066.shtml, Corriere della sera, 6 aprile 2010.

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“È responsabilità del designer fornire un chiaro messaggio che sarà compreso dal più ampio pubblico possibile, in un modo unico.”

Dave Shea (1950)

Origine: Lo Zen e l'arte del Web con il CSS, Capitolo 2 – Il design, p. 53

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“Venire qui ad allenare l'Inter – la sua maglia importante, una società con una grande storia non solo nel panorama italiano, ma anche in quello mondiale – mi trasmette un grande senso di rispetto e responsabilità che mi coinvolge e mi rende orgoglioso.”

Claudio Ranieri (1951) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Ranieri: "Allenare l'Inter mi rende orgoglioso" http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=62343, Fcinternews.it, 27 ottobre 2011.

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“Lucio è stato un nostro compagno e sarà sempre nei nostri ricordi per quello che abbiamo fatto insieme. Per questo ha il nostro affetto. Ma lo conosco, le parole che ha detto non sono uscite dal suo profondo e so che non le pensa. Se ha voluto farsi subito amici i tifosi bianconeri? Questo non ci interessa, noi l'abbiamo conosciuto bene in tre anni e si prenderà le responsabilità di quello che ha detto perché non credo che nessuno l'abbia obbligato.”

Iván Córdoba (1976) dirigente sportivo ed ex calciatore colombiano naturalizzato italiano

Origine: Riferendosi alle dichiarazioni di Lucio, il quale, arrivato da poco alla Juventus dopo essersi svincolato dall'Inter, si pronunciò in favore dei bianconeri riguardo alla questione degli scudetti revocati alla Juve in seguito allo scandalo di Calciopoli, «Se la Juve ha 28 o 30 scudetti? La cosa giusta l'ha detta il presidente...»
Origine: Citato in Lucio subito juventino dentro? All'Inter non ci credono, qualcuno deve averlo imbeccato: "Le parole che ha detto non le pensa, si vede che siamo molto importanti per loro..." http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2012/07/16/3244483/lucio-subito-juventino-dentro-allinter-non-ci-credono, Goal.com, 16 luglio 2012.

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“Il mondo degli adulti, secondo le diverse responsabilità, è in debito nei confronti delle nuove generazioni, "in debito di futuro."”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Prolusione del Cardinale presidente

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“[sul caso Telekom Serbia] Confesso, sono io il burattinaio, il puparo di tutta questa vicenda, mi autodenuncio per concorso in calunnia con Paoletti, Marini e Pintus. [Ho] creato difficoltà a Forza Italia e a Berlusconi. [È quindi giusto] che mi ritiri dalla vita politica. Ho sbagliato fortemente, e questa è una confessione aperta, è giusto che faccia pubblica ammenda; do atto a Repubblica di essere dotata di giornalisti di primo rango. Sto dando un annuncio serio, darò le dimissioni da deputato nei prossimi giorni. Attraverso i diversi processi indicati da Repubblica e per i miei rapporti con personaggi come D'Andria, Fracassi, Di Bari e anche Francesco Pazienza, tutti collegati dall'immaginario collettivo a servizi segreti deviati e a truffe e riciclaggio internazionali, sono riuscito a raggiungere l'obiettivo di mettere la Commissione Telekom Serbia di essere oggetto di una polpetta avvelenata. Mi assumo tutte la responsabilità di personaggi che chiamando in causa Prodi, Dini e Fassino li hanno gravemente calunniati; e mi autoaccuso per concorso in calunnia, anche se mi auguro che Repubblica faccia altrettanto, perché mentre io mi autoaccuso vorrei sapere da D'Avanzo e Bonini chi fossero i loro burattinai dell'epoca e a chi prestano ora il loro servizio. Repubblica ha ragione, non posso querelare!”

Carlo Taormina (1940) avvocato e politico italiano

da la Repubblica http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/taormina/taormina.html, 26 settembre 2003

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“So bene che una "verità" giudiziaria non esonera dall'obbligo di andare oltre. Ma sembra quasi che, attraverso quelle spiegazioni, si cerchi di essere liberati dall'onere di analizzare fatti precisi e responsabilità personali. Riaffora un vecchio vizio della nostra cultura politica: parlar di cose generali per eludere quelle concrete. Proprio come faceva la critica dell'extrasinistra, tutto viene attribuito alla dinamica, a suo modo invincibile, del "sistema". Il risultato è una grande condanna o una grande assoluzione: conclusioni apparentemente antitetiche, ma nella sostanza coincidenti; che incarnano una volontà politica, perfino comprensibile, di voltar pagina e di avviare un'epoca nuova, ma che possono divenire un ostacolo a un lavoro di scavo, di analisi puntuale. Molte tra le tesi ricordate assomigliano assai più a un alibi che a una spiegazione. Alcune, tra l'altro, non reggono neppure a una banale prova basata sul principio di non contraddizione. Si ricorda, ad esempio, che era impossibile per il PCI aver ingresso nel governo. E poi si imputa al PCI di non aver reso possibile quell'alternanza che avrebbe immunizzato il sistema dal virus della corruzione. Poiché i sostenitori di tesi del genere non sono stupidi (o, almeno, non sempre lo sono), è evidente che il loro obiettivo è soltanto quello di impedire che si possa distinguere o graduare le responsabilità, accomunando in un'unica condanna partiti di governo e di opposizione.”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano
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“I grandi lettori sono gente voluttuosa, pigra, abulica, gente che semplicemente fugge la responsabilità.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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