Frasi su sconfitto
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“È senz'altro meno doloroso perdere da Venus. Ci rimarrei male, ma in fondo è molto più semplice accettare di essere sconfitta da lei invece cha da una giocatrice che normalmente dovrei riuscire a battere.”

Serena Williams (1981) tennista statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/31/108596-citazioni_bordo_campo_luglio.shtml, Ubitennis.com, luglio 2008.

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“[Dopo una sconfitta con Venus] Questo è di gran lunga il mio peggior match giocato quest'anno. Non so dire il perché. Non sembravo neanche una giocatrice fra le prime otto in classifica, piuttosto una delle prime 600 fra le Juniors.”

Serena Williams (1981) tennista statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/11/15/132811-citazioni_bordo_campo_novembre.shtml, Ubitennis.com, novembre 2008.

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“Di solito non mi lodo, ma devo dire che quest'anno ho guidato veramente bene, sono riuscito quasi sempre a esprimere tutto il mio potenziale. Certo, come tutte le persone competitive amo vincere e vedo il secondo posto come una sconfitta.”

Robert Kubica (1984) pilota automobilistico polacco

Origine: Citato in A Kubica va bene così http://notizie.it.msn.com/sport/formula1/articolo.aspx?cp-documentid=10722851, MSN.com 6 novembre 2008.

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“Siamo stati sconfitti in una grande battaglia.”

Marco Pomponio: XXII, 7; 1997
M. Pomponius praetor pugna inquit magna victi sumus.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“Gli idioti possono essere sconfitti, ma non lo ammetteranno mai.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Les cons peuvent être vaincus mais ils n'admettent jamais l'être.
Gioco di parole in francese, lingua che Stallman conosce bene.
Attribuite

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“[Sulla sentenza in primo grado e la polarizzazione dello Scandalo del calcio italiano del 2006 a Napoli, nel 2011] […] L'Inter e i suoi tifosi vivono questa sentenza come una vittoria: ladroni gli juventini di quel ciclo trionfale, sconfitti ma onesti e rivalutati dalle sentenze gli interisti, rimuovendo la montagna di telefonate colpevolizzanti uscite fuori negli ultimi tre anni per cui mesi fa lo stesso Procuratore Federale Palazzi, il Torquemada del 2006, aveva prescritto l'Inter dicendone però il peggio. Curioso: Palazzi va bene o male a sentenze alterne, il tifo è fatto così. Fossero stati assolti a Napoli Moggi e co. […], sarebbe stata festeggiata come una vittoria della Juve contro l'Inter. E questo tifo si è riverberato su giornali e su giornalisti. Dio solo sa, e chi mi segue su Il Fatto quotidiano può verificarlo, la fatica e l'avversione che mi è costata una battaglia per la verità sull'argomento, dopo trent'anni passati anche a focalizzare il marcio del pallone mentre altri erano occupati magari a prendere soldi o regali oppure anagraficamente le merendine. C'è gente che rilutta o recalcitra a prendere atto non della santità di Moggi, per carità di Dio, ma del reale stato degradato del calcio italiano: è più facile sparare su Lucky o Licio Moggi –come lo chiamavo al tempo del suo potere, articoli e libri alla mano– che chiamare in causa le istituzioni sportive. (citato in [http://notizie.tiscali.it/opinioni/Beha/2130/articoli/La-presa-per-i-fondelli-di-Calciopoli-tutto-ridotto-al-tifo-per-Inter-e-Juventus-con-il-concorso-dei-media.html "La presa”

Oliviero Beha (1949–2017) giornalista, scrittore e saggista italiano

per i fondelli) di Calciopoli: tutto ridotto al tifo per Inter e Juventus, con il concorso dei media"], Notizie.tiscali.it, 12 novembre 2011

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“[Sulle teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001] Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall'amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l'occasione per una offensiva contro l'Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l'Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un'abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del… Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell'ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA… Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l'11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell'Iran.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da La realtà travisata: Si teorizzano i complotti per non vedere http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7190957, La Stampa, 4 settembre 2006.

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“Avrei voluto essere battuto dagli avversari, invece ancora una volta mi ha sconfitto la sfortuna.”

Marco Pantani (1970–2004) ciclista su strada italiano

dopo il ritiro, causa caduta, al Giro d'Italia 1997
Origine: Citato in Pier Bergonzi e Claudio Gregori, Pantani, calvario senza fine http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/maggio/25/Pantani_calvario_senza_fine_ga_0_9705256996.shtml, la Gazzetta dello Sport, 25 maggio 1997.

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“Abbiamo fatto tutto per giustificare la nostre azioni davanti alla storia? Che cosa rimane a un comandante sconfitto?”

Walter Model (1891–1945) generale tedesco

citato in I generali di Hitler
Origine: Il feldmarschall Model si rivolge, con questa frase, al suo stato maggiore dopo la disfatta sul Fronte Occidentale nel fermare l'avanzata degli Alleati verso le metà dell'aprile 1945.

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“Come è doloroso vedere che la prudenza viene sconfitta dal caso!”
Quam miserum est, ubi consilium casu vincitur!

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Ho cominciato a vincere troppo giovane, non ero preparata a far fronte a tanta pressione, ogni sconfitta la vivevo come un dramma, non mi perdonavo nulla, pretendevo troppo da me stessa. E solo più tardi mi sarei come resa conto che nessuno è perfetto.”

Daniela Hantuchová (1983) tennista slovacca

Origine: Citata in Alessandro Mastroluca, Hantuchova: 30 e lode http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/04/23/878030-hantuchova_lode.shtml, Ubitennis.com, 23 aprile 2013.

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“Quando sei giovane, sei in cerca della tua identità e vincere è un modo per esprimerti. Quando perdevo volevo morire. E poiché con la vittoria diventavo qualcuno, di conseguenza, nella sconfitta non ero nessuno.”

Boris Becker (1967) tennista tedesco

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml, Ubitennis.com, giugno 2008.

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“Il Natale è una verità: la verità di Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell'universo. Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l'informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo sognare. Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuol raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi. Ti inganni, se credi di poter schivare sino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace; ti tormenterà, per portarti a essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria. Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è l'augurio natalizio più genuino e più bello.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Da La meraviglia dell'evento cristiano, pp. 269-270; citato in Il settimanale di Padre Pio, anno V, n. 51, p. 19.

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“Chi professa l'ecumenismo e il pacifismo a oltranza dimentica che esistono mali più profondi di quelli fisici e materiali, e confonde le conseguenze rovinose della guerra sul piano fisico, con le sue cause, che sono morali e risalgono alla violazione dell'ordine, in una parola a quel peccato che solo può essere sconfitto dalla Croce.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da La Crociata, categoria dello spirito cristiano http://www.radicicristiane.it/stampa.php/id/1100/ref/1/Editoriale/La%20Crociata,%20categoria%20dello%20spirito%20cristiano, Radici Cristiane, n. 56, luglio 2010, p. 3
Editoriali in Radici Cristiane

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“Paolo Luigi Courier descrive nelle sue lettere gli episodi quotidiani di questa guerra di parte, che aveva finito col prendere dai due lati un carattere atroce. «Figuratevi», egli dice, «sul pendio di qualche collina, lungo le rocce ornate come vi ho già detto, un distaccamento di un centinaio dei nostri, in disordine. Si marcia alla ventura, non si ha cura di nulla. Prendere delle precauzioni, stare attenti, perché? Da più di otto giorni non si sono avute truppe massacrate in questa zona. Alla base della collina scorre un ripido torrente che bisogna attraversare per giungere sull'altra salita: parte della fila è già in acqua, parte di qua e di là. Tutto a un tratto da diversi punti spuntano mille contadini, banditi, forzati, evasi, disertori, comandati da un suddiacono, bene armati, eccellenti tiratori; fan fuoco sui nostri, prima di esser visti; gli ufficiali cadono per primi; i più fortunati muoiono sul posto; gli altri, per qualche giorno, servono di balocco ai loro carnefici».
«Intanto il generale, colonnello o capo, non importa di qual grado, che ha fatto partire questo distaccamento senza pensare a nulla, senza sapere, quasi sempre, se il passaggio era libero, edotto della sconfitta, si vendica sui villaggi vicini; v'invia un aiutante di campo con 500 uomini. Si saccheggia, si viola, si sgozza, e quelli che sfuggono, vanno ad ingrossare la banda del suddiacono.»”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 40-41

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“[Dopo la sconfitta elettorale del 2012 contro François Hollande] Perdere è sempre difficile, ma pensare che gli lasciamo gestire questo merdaio ha qualcosa di delizioso.”

Nicolas Sarkozy (1955) politico francese (1955)

Origine: Citato in Sarkozy dopo la sconfitta se la ride: lascio Hollande nella m... http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/sarkozy_dopo_la_sconfitta_se_la_ride_lascio_hollande_nella_m/notizie/195053.shtml, il Messaggero, 9 maggio 2012.

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“Ricordati, quando apriranno gli archivi vaticani tutti sapranno che Siri non è tornato sconfitto ma perdente.”

Andrea Gallo (1928–2013) presbitero italiano

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Sono venuto per servire

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“[Riferito al record di partite consecutive senza sconfitte] Arsene Wenger è il mio idolo. Se qualcuno merita di battere il mio record, questa persona è certamente lui.”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in Filippo Maria Ricci, Caccia Arsenal al super record http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/agosto/21/Caccia_Arsenal_super_record_ga_10_0408218803.shtml, La Gazzetta dello Sport, 21 agosto 2004.

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“La gente ama più il doppio del singolare perché corre meno, ha qualcuno cui imputare le sconfitte e qualcuno con cui brontolare mentre gioca.”

Bill Tilden (1893–1953) tennista statunitense

Origine: Citato in Enos Mantoani, Una vera doppia campionessa! http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/02/14/458878-doppia_campionessa.shtml, Ubitennis.com, 15 febbraio 2011.

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“[Sul tennis] È uno sport crudele. Ti trascina per cinque lunghi set in una finale e poi ti lascia sconfitto.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2009
Origine: Citato in Roberto Perrone, Federer e l'identikit di un fuoriclasse «Sono più forte perché ero caduto» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/07/Federer_identikit_fuoriclasse_Sono_piu_co_9_090707056.shtml, Corriere della sera, 7 luglio 2009.

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“Non sono il tipo di giocatrice che attribuisce i motivi della sconfitta al vento o alle condizioni del campo. Non ho semplicemente giocato sufficientemente bene, lei è stata più brava di me nei momenti chiave del match.”

Svetlana Kuznecova (1985) tennista russa

Origine: Citata in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/11/15/132811-citazioni_bordo_campo_novembre.shtml, Ubitennis.com, novembre 2008.

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“Sconfitti eravamo, col muso a terra e lo sconforto nel cuore.”

Mario Giannone (1910–1989) presbitero, scrittore e militare italiano

Origine: La tentazione di un prete, p. 15

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“Amo la competizione e detesto perdere. Dopo una sconfitta, ancora oggi è meglio aspettare un po' prima di rivolgermi la parola. Adoro correre, respirare l'atmosfera di un torneo importante, esibirmi su un prestigioso palcoscenico e magari fare uno scherzetto a un avversario più quotato di me. Cosa c'è di meglio?”

Marc Gicquel (1977) tennista francese

Origine: Citato in Alberto Giorni, Tennis, sport per vecchi? http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/05/31/721429-tennis_sport_vecchi.shtml, Ubitennis.com, 1 giugno 2012.

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“La vera eleganza morale consiste nell'arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Squartamento

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“Qual è l'apporto di una sconfitta? Una visione più precisa di noi stessi.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Quando gli amici sono uniti, non possono essere sconfitti.”

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

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“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”

Jean Starobinski (1920–2019) critico letterario svizzero
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“Poteva darsi, concluse, che l'ambizione, i progetti, i sogni e persino il coraggio, o la fede – persino la fede in Dio, stabilì rabbrividendo – invece di darti forza, te la togliessero. Perché la speranza, persino il semplice desiderio di sopravvivere, ti rendevano vulnerabile, legandoti all'eventualità del dolore e della sconfitta. Forse da lì derivava la differenza tra certi esseri umani e gli altri, e allora ecco cosa le era successo. Forse Edmond Dantès si sbagliava, e l'unica soluzione era non fidarsi e non sperare.”

Origine: Si riferisce alla lettera che Edmond Dantès scrive a Maximilian Morel: Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire, tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare". (da Il conte di Montecristo)
Origine: La Regina del Sud, p. 194

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“Fin dall'inizio, più di un anno fa, c'era qualche analista di buon senso che credeva alla favola delle armi di distruzione di massa? Era evidente che la guerra in Iraq aveva altri scopi. Destituire quella personcina garbata che si chiama Saddam, spezzare i legami tra il regime di Baghdad e i palestinesi, creare nel cuore del Medio Oriente una possibile democrazia, come elemento scardinante di un pezzo di mondo dominato dall'integralismo. La questione dirimente, su cui non si possono fare analisi a tavolino, è l'esportabilità della democrazia. L'arrivo degli yankees, con il determinante corredo di aiuti economici, aveva saputo riportare libertà e civiltà in Germania, in Italia e in Giappone, le tre nazioni sconfitte nella seconda guerra mondiale. Ma un modello di cambiamento accaduto in passato non è garanzia di successo in altro tempo e altro luogo. Troppo diverse le condizioni di partenza, troppo lontane le mentalità. Certo, gli iracheni non ci hanno accolto con i fiori. Ma davvero qualcuno pensava di rivedere a Baghdad le stesse scene delle ragazze italiane che lanciavano fiori ai soldati americani nel 1944-45? E poi, quante fazioni ci sono dentro l'Iraq? Quante etnie, quante consorterie, quanti interessi? L'errore, che è tragico oltre che ridicolo, è l'illusione di riuscire a imporre, con l'azione delle armi, una logica democratica, a cui il civilissimo Occidente è arrivato dopo secoli di storia complessa. Tra un mese dieci nuovi paesi entreranno nell'UE. Ci sono arrivati non per interventi esterni, ma perché ha agito l'esigenza della libertà. Dall'interno.”

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da Vanity Fair, n. 29, 29 aprile 2004
Citazioni di Mina

“Con Spartaco tramonta l'utopia di rivolta di massa di schiavi […] Dopo lo sterminio dei suoi uomini per secoli non ci sarà un movimento di massa che ricerchi attraverso la sconfitta delle legioni romane una via di liberazione collettiva dalle condizioni di reificazione schiavile.”

Daniele Foraboschi (– vivente), scrittore, storico e docente italiano.

citato in Luca Antonelli, I Piceni: corpus delle fonti: la documentazione letteraria, p. 117, Regione Marche, L'Erma di Bretschneider, Roma, 2003

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“Signori! Negare a voi il diritto di gioire della presa di Gaeta sarebbe illogico. Ma festeggiarla sotto gli occhi di Francesco II nel dì in cui egli tornava più tradito che vinto, dall'ultima sconfitta; festeggiarla in Roma, dove il Re spodestato con la sua famiglia aveva trovato un ospitale asilo… è tal fatto, che congiunge crudeltà, codardia, inciviltà, dappocaggine, infamia.”

Francesco II delle Due Sicilie (1836–1894) Quarto ed ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie (1859-1861)

dal manifesto stampato a Roma a firma di Francesco, 14 febbraio 1861, contro "la baldoria e la gazzarra contro Francesco II, inscenata al suo arrivo al Quirinale" il giorno stesso del suo arrivo da Gaeta

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“La sconfitta è sempre una delusione, ma se penso che ho chiuso la stagione al numero uno del mondo, non posso che essere orgogliosa. Posso andare in vacanza col sorriso stampato in volto.”

Jelena Janković (1985) tennista serba

Origine: Citata in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/11/15/132811-citazioni_bordo_campo_novembre.shtml, Ubitennis.com, novembre 2008

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