Frasi su terra-terra
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“[Macalda Scaletta e Alaimo da Lentini durante l'accoglienza riservata da Messina a Pietro III d'Aragona] Così lo accompagnarono al palazzo imperiale con grandissimo gaudio, sicché parea che Dio fosse sceso in terra su loro. Nella città era un prode uomo, capitano molto sperimentato e valente e che appellavasi messer Alaimo; aveva questi una mogliera molto bella e gentile, e valente del cuore e del corpo; larga nel donare, e, quando n'era luogo e tempo, valea nell'arme al par d'un cavaliero, e tutti i giorni scorreva con trenta cavalieri armati la città e la guardava, e capitanava le genti che doveano combattere alle mura e negli altri siti dove maggiore facevasi il bisogno. Quando la donna vide il re, né mai avealo innanzi veduto, ne rimase innamorata come di colui che era valente e aggraziato signore, non già per cattiva intenzione. Poiché il re ebbe preso alloggio nel suo palazzo, e i cavalieri e l'altra gente furono entrati in città, si apparecchiarono le mense, e il re, lavatosi le mani, si assise al convito con tutti i cavalieri, e tutti allegramente mangiarono. E messer Alaimo da Messina stette a mensa col re e con madonna sua mogliera; e poi servirono il re quanto meglio potettero, cosicché la donna non si staccò dal re, né quando andava cavalcando, né quando tornava a casa; e corteggiavanlo e facevangli tante gentilezze quanto più sapeano ella, il marito e tutti gli abitanti della città. Indi a poco videro giugnere a Messina ventidue galee e quattro taride del re molto riccamente armate di remi; e quei che v'erano sbarcarono e si rinfrescarono di tutto ciò che aveano bisogno. E il re facea dar loro prodigamente pane, vino e carne.”

Bernat Desclot cronista catalano

cap. XCVI, pp. 840-41
Origine: In una prima redazione della Crònica, gli attributi di Macalda erano «leale (leyal) e gentile». In seguito, il «leyal», non più utilizzabile in maniera neutra dopo la caduta in rovina per presunte istigazioni e complotti, fu rimosso e sostituito con «bella» (Ferran Soldevila i Zubiburu, Pere II el Gran: el desafiament amb Carles d'Anjou, Estudis Universitaris Catalans, IX (1915-1916). Monografia pubblicata in ritardo, con separata tiratura, il 1919 (ora in: Ferran Soldevila i Zubiburu, El desafiament de Pere el Gran amb Carles d'Anjou, Barcelona, 1960)

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“Un milione di piume che scendono, | un milione di stelle che toccano terra, | così tanti segreti da scoprire | in mezzo alla neve cadente.”

Enya (1961) cantante e musicista irlandese

da Amid The Falling Snow, n. 11
A Day Without Rain, Amarantine

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“Non esiste la burocrazia, esistono i burocrati. Marziani della terra.”

Beno Fignon (1940–2009)

Mille e un respiro

“«Da quanto tempo vivi in un Paese musulmano?», chiesi a un tratto.
«Da due terzi della mia vita».
«Eppure non sei mai diventato un riformista?».
«No».
«E non sei mai diventato un fondamentalista?»
«No».
«E non hai mai voluto diventare un capo dell'Islam?»«No».
Alzai le sopracciglia. «Lo trovo stupefacente».
Ziad rallentò e mi lanciò un'occhiata. Si passò la mano sopra il sopracciglio sinistro, facendosi piovere granelli di polvere sulle gambe.
«Voglio farti io una domanda», disse.
«Cosa?»
«Da quanto tempo sei al mondo?»
«Scusa?»
«Da quanto tempo sei vivo?»
«Da tutta la vita, direi».
«Quando è stata l'ultima volta che hai fatto volare un aquilone in montagna?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che ti sei sdraiato a terra e hai scattato foto agli insetti?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che hai salvato dei ragazzi beduini nel deserto?»
«Mai».
«Be', amico, questo io lo trovo stupefacente».
Non dissi nulla. Mi sentivo come se fossi sepolto fino al collo nella sabbia e qualcuno stesse scagliando pietre alla mia essenza. Eppure le pietre non mi mandarono in frantumi, si rivelarono essere globi di luce. Mi scesero nella gola e si raccolsero nel mio stomaco. Divennero una pozza di luce brillante che si fuse e cominciò a ribollire. Poi un immenso getto di risate sgorgò dal mio ombelico e il raggio di luce si poté vedere fino a Damasco.
Ridemmo a crepapelle.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

Il bambino che leggeva il Corano

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“[Famosa gaffe] Gli altri cercavano le palle lunghe, noi giocavamo con le palle a terra.”

Nevio Scala (1947) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Stella Gian Antonio, Trapattoni, lo straparlare di un genio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/28/Trapattoni_straparlare_genio_co_0_01032810659.shtml, Corriere della sera, 28 marzo 2001.

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“Stich è un giocatore polivalente: sulla terra è un terraiolo, sull'erba è un erbivoro e sul cemento è un cementaro.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 92 http://books.google.it/books?id=bWPm4d23hDUC&pg=PA92, ISBN 88-8598-826-2.

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“[Famosa gaffe] Il giocatore a terra non è Casiraghi, come avevo detto: forse è Eranio. Però, sai: Casiraghi, Eranio… siamo lì.”

Ezio Luzzi (1933) giornalista italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 33, ISBN 88-8598-826-2.

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“Noi giochiamo sulla terra e Roger su un altro pianeta.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

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“Forest Hills, poteva essere il mio torneo del grande slam. Perché in America ho sempre giocato alla grande. Come in Francia… strano: solo nei tornei italiani non rendevo a quel livello. E poi perché negli Usa c'era quella terra più rapida, grigio-verde, un po' il mio fondo ideale. Dunque, arrivo in crescita a New York e con queste condizioni ideali – superficie e palline, Penn se non ricordo male – vado avanti come un treno.”

Corrado Barazzutti (1953) tennista italiano

Origine: Gli US Open prima del 1978 si giocavano a Forest Hills.
Origine: Citato in Giovanni Marino, Barazzutti, moschettiere e top ten "Connors e quel furto agli Us Open" http://www.repubblica.it/2009/05/rubriche/la-storia/barazzutti-connors/barazzutti-connors.html, la Repubblica, 28 novembre 2009

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“Non è demoniaco né trascendentale; il suo regno è di questa terra.”

Ferruccio Busoni (1866–1924) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Scritti e pensieri sulla musica

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“Dobbiamo andare con il piede per terra.”

Aldo Biscardi (1930–2017) conduttore televisivo italiano
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“Io non ho mai dimenticato l'odore della terra | quando d'improvviso piove.”

Pippo Pollina (1963) cantautore italiano

da Due di due
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“La terra ferma non è un terreno abbastanza sicuro.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

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“La terra, essendo il punto d'appoggio della nostra intelligenza, è il trampolino per la nostra elevazione”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

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“Io decollo perché tenevo i piedi a terra; questo è hip-hop? Col cazzo, questa è guerra! (da Giuda”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

The Bad Seed)
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“Ci credono cinofili perché alleniamo i colli! E in questo mondo resti a terra o decolli, metticela tutta, homie!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da B.Y.H.
Hate

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“Vado giù, precipito, fluttuo e di nuovo precipito, aspettando di atterrare nella terra promessa.”

Cecelia Ahern (1981) scrittrice irlandese

Grazie dei Ricordi

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“Per te, per i fiori, gli uccelli e tutto quello che c'è di bello io proteggerò sempre questa Terra. Sì, io vi proteggerò sempre, lo giuro.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

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Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 2, Assalto dall'ignoto

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“In terra d'oltremare | ita è la mia vita.”

Rinaldo d'Aquino (1227–1281) poeta italiano

Lamento dell'amante del crociato

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“[Discutendo della parola campo] Il paradosso agricolo cellulare parla di un contadino che zappa la terra mentre il suo telefonino non prende; il contadino si chiede: ma se qui non c'è campo, io che cazzo sto zappando?”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

1 novembre 2006
Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Umberto Eco

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“Tremila città, tremila villaggi, | la sagoma bianca striata dei faggi, | scordò la sua terra, scordò la sua casta, | rimase una vecchia che salta con l'asta.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da E la vecchia salta con l'asta, n. 6
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“Un uccello raro sulla terra, e in tutto simile a un cigno nero.”

VI, 165
Rara auis in terris nigroque simillima cycno.
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“Pronto, scusi, perché è comparso l'uomo sulla terra?". "Eh, pecché… se l'uomo compareva sull'acqua, affogava, eh?.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Variante: "Pronto, scusi, perché è comparso l'uomo sulla terra?". "Eh, pecché... se l'uomo compareva sull'acqua, affogava, eh?".

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“Benche intorno a' corpi gravi diversissime cose si potessero considerare, tutte belle, et tutte curiose, però non cercaremo altro, se non che forte di linea sia quella, per la quale si move esso grave, mercé prima dall'interna gravità, poi del proiciente, e finalmente dell'uno et dell'altro accoppiati insieme, per vedere, se vi havessero che fare le Settioni Coniche, et quali siano quando ciò sia vero.
Dico adunque, se noi consideraremo il moto del grave fatto per la sola interna gravità, in qualcunque modo poi ella si operi, che quello sarà sempre indrizzato verso il centro universale delle cose gravi ciò è verso il centro della terra, et universalmente conspirare tutti i gravi a questo centro, poiché si veggono in tutti i luoghi della superficie terrestre scendere non impediti a perpendicolo sopra l'Orizonte […].
Dico piú oltre, che considerato il mobile che da un proiciente viene spinto verso alcuna parte, se non havesse altra virtú motrice, che lo cacciasse verso un'altre banda, andarebbe nel luogo segnato dal proiciente per dritta linea, mercè della virtú impressali pur per dritta linea, dalla quale drittura non è ragionevole, che il mobile si discosti, mentre non vi è altra virtú motrice, che ne lo rimova, e ciò quando fra di duoi termini non sia impedimento; come per esempio una palla d'Artiglieria uscita dalla bocca del pezzo, se non havesse altro, che la virtú [motrice] impressali dal fuoco, andarebbe a dare di punto in bianco nel segno posto a drittura della canna, ma perche vi è un altro motore, che è l'interna gravità di essa palla, quindi avvienne, che da tal drittura sia quella sforzata deviare, accostandosi al centro della terra. […]
Dico ancora, che quel proietto non solo andarebbe per dritta linea nel segno opposto, ma che in tempi eguali passarebbe pur spatij eguali della medesima linea, mentre che il mobile fosse a tal moto indifferente; e mentre ancora il mezzo non li facesse qualche resistenze, poiche non ci farebbe causa di ritardarsi, ne di accelerarsi. […] Si che il grave, mercè della interna gravità, non anderà se non verso il centro della terra, ma quello, mercè della virtú impressali, potrà incaminarsi verso ogni banda.”

Bonaventura Cavalieri (1598–1647) matematico italiano

da Lo Specchio Ustorio, pp. 153 sgg.; citato in Koiré 1979, pp. 300 sgg.

“Se sei a terra bevi ancora un po' | Che forse | Facciamo un'orgia di anime perse!.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Un'orgia di anime perse

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