Frasi su comune
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“Il più ostico è Chiellini, tra l'altro un mio amico. È una cosa fuori dal comune, io lo chiamo un "osso clamoroso" perché non avendo grandi doti tecniche sopperisce con la sua grande fisicità.”

Giampaolo Pazzini (1984) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Marco Pasotto, Milan, Pazzini salta Barcellona: "Mi sa che Portanova ce l'ha con me" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/10-03-2013/milan-pazzini-salta-barcellona-mi-sa-che-portanova-ce-ha-me-92411320076.shtml, Gazzetta.it, 11 marzo 2013.

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“I geni, vivono la stessa vita delle persone comuni… Ma le danno un altro significato.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

da "Barracuda 2005"

“Non so di che specie egli [Dino Campana] fosse: se superiore o inferiore alla comune nostra; certo è ch'era di altra specie. […] Da lui e dal coetaneo Ungaretti, s'inaugura un tono intimo e grave nella nostra ultima poesia.”

Emilio Cecchi (1884–1966) critico letterario e critico d'arte italiano

Origine: Da L'Approdo, gennaio-febbraio 1952; citato in Antologia critica a Dino Campana, Canti orfici e altri scritti, Oscar Mondadori, 1972.

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“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

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“E quali i temi con i quali cimentarsi per l'auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati? Comincio con l'indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d'iniziativa economica privata. Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall'acqua come bene comune: l'Italia è l'epicentro di un largo movimento, che ha visto ventisette milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell'acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all'origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles. Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l'inquietante tentativo di cancellare l'articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto "Cresci Italia", ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica "costituzionale."”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano

Questa è l'altra politica. E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l'azione politica.
Origine: Dall'articolo, L'antipolitica o l'altrapolitica? http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2012/03/01/news/l_antipolitica_o_l_altrapolitica_-30736191/?ref=search, la Repubblica, 1 marzo 2012.

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“A me La stanza del figlio è piaciuto, non mi piace come attore [Nanni Moretti], ha rovinato Caos calmo. È troppo politicizzato e etichettato. È il megafono della sinistra e dei suoi luoghi comuni.”

Gabriella Carlucci (1959) conduttrice televisiva e politica italiana

citato da Valeriom Cappelli, Corriere della sera, 28 novembre 2008, pag. 59

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“[Sul decreto semplificazioni e sviluppo] Gli italiani devono sapere che, grazie a questo provvedimento, un passo importante è stato fatto in direzione delle misure che mirano a una piena liberalizzazione della pubblica amministrazione, favorendo in questo modo un risparmio importante di spesa e alleggerendo ancora una volta le tasche dei contribuenti, nel senso positivo però: i pagamenti INPS sono online, i certificati dei comuni in tempo reale, la semplificazione delle procedure per l'edilizia, le misure per l'ammodernamento degli edifici scolastici. Si traccia in pratica, con questo decreto-legge, un'importante road map per la diffusione della banda larga ed ultra larga. Si semplificano le procedure per l'assunzione dei lavoratori extracomunitari e tutto questo, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nel breve volgere di un paio di mesi a fronte di quasi quattro anni di legislatura perduti appresso a fantasticherie e leggi inutili. A noi sembra tantissimo quello che si sta facendo e, anche se ne nell'azione del Governo ci può essere qualche ombra, il Paese comunque è salvo. Futuro e libertà per il Terzo Polo voterà a favore di questo provvedimento, ribadendo il suo pieno sostegno al Governo Monti, che è un Esecutivo la cui nascita abbiamo fortemente auspicato e favorito, perché siamo consci che il precedente assetto politico e di Governo stava inesorabilmente conducendo l'Italia oltre il baratro della crisi finanziaria e della recessione economica. Questa, senza voler alimentare polemiche con nessuno, è la cifra politica di Futuro e libertà per il Terzo Polo. Il nostro sostegno non si caratterizza e non si caratterizzerà per i distinguo populisti con i quali altri, pure, onorevole Antonio Di Pietro, provano a lucrare elettoralmente sull'inevitabile malcontento di qualche categoria sociale interessata dalle riforme.”

Antonino Lo Presti (1954) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera di Deputati n. 617 del 4 aprile 2012 http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=0617&resoconto=stenografico&indice=cronologico&tit=00040&fase=#sed0617.stenografico.tit00040.sub00030 – Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 4940-B)., Camera dei Deputati, 4 aprile 2012.

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“L'antimodernità è interna ed inseparabile dalla modernità.”

Toni Negri (1933) attivista e filosofo italiano

da Comune, p. 85

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“Ora, un elemento che caratterizza la condizione omosessuale è questo: mentre l'identità del nero o dell'ebreo solitamente è rafforzata dal suo nascere e maturare entro una comunità compatta (in senso spaziale e generazionale), quella dell'omosessuale, come è noto, manca di qualsiasi continuità biologica e ambientale. I gay saltano fuori in qualsiasi ceto, cultura, religione, nazione. Ci si scopre omosessuali quasi sempre da soli. E ovviamente un gay di rado è figlio di altri gay, soprattutto di gay dichiarati. […] C'è questa discontinuità, nella condizione gay, che è qualcosa di importantissimo. […] Perché rende l'omosessualità debole e forte al tempo stesso. Debole perché in principio solitaria, dispersa in centomila città e famiglie, distribuita in gradazioni diseguali e in varianti personali, facile da dissimulare, incline ai vuoti di memoria storica. ma anche forte e tenace, perché a ogni nuova generazione rigermoglia in modo imprevedibile e non immediatamente riconoscibile. […] Finora la cultura dominante ha quasi sempre sentito l'omosessualità come qualcosa di pericoloso – fino a circondarla a volte con un cordone sanitario – perché sapeva che l'omosessuale era ancora più interno a essa rispetto, poniamo, all'ebraismo assimilato del primo Novecento. Paradossalmente, il gay vive in un mondo etero che lo considera "dei suoi": o almeno lo fa finché la differenza non diventa evidente, e anche dopo continua a cercare di dimenticarsene. Del resto il gay stesso è ben cosciente di come, sotto moltissimi aspetti, egli abbia un mondo in comune con gli etero.”

Tommaso Giartosio (1963) scrittore italiano

Perché non possiamo non dirci

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“Juventus e Fiat sono le due maggiori proprietà che abbiamo. […] Juventus e Fiat sono i comuni denominatori della storia della [nostra] famiglia.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Juventus and Fiat are the two eldest ownerships we have. [...] Juventus and Fiat are the common denominators of the history of the [our] family.

“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
Citazioni di Mina

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“[Su Novak Đoković] All'inizio non mi sembrava che spaccasse il mondo. Quando poi l'ho conosciuto, ho capito che aveva una motivazione e un'energia fuori dal comune. È sempre stato convinto di diventare numero 1 del mondo. È incredibile.”

Ivan Ljubičić (1979) tennista croato

Origine: Dall'intervista "Lo sciopero non si farà mai" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/02/21/671143-sciopero.shtml, traduzione di Christian Turba e Laura Guidobaldi, Ubitennis.com, 22 febbraio 2012.

“La serie [di Romanzo criminale] parte dall'uccisione di Giorgiana Masi, freddata da un colpo di pistola a Ponte Garibaldi per ricostruire le avventure della banda della Magliana, in un intreccio oscuro fra servizi segreti e criminali comuni, fra l'immaginario spaesato di Rino Gaetano e quello ben più radicato di Franco Califano.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Romanzo criminale: la serie batte il film https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/novembre/12/Romanzo_criminale_serie_batte_film_co_9_081112109.shtml, Corriere della Sera, 12 novembre 2008, p. 53.

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“L'atteggiamento di Quattrocchi di fronte alla morte cancella il luogo comune che dipinge gli italiani come persone prive di coraggio e fa nascere anche da noi un sentimento di appartenenza a una patria.”

Luigi Bobba (1955) politico italiano

Origine: Citato in Lorenzo Fuccaro, Striscioni allo stadio, email americane: «Quattrocchi eroe» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/19/Striscioni_allo_stadio_email_americane_co_9_040419031.shtml, Corriere della Sera, 19 aprile 2004.

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“Le cose che abbiamo in comune sono 4850, le conto da sempre da quando mi hai detto "ma dài anche tu sei degli anni '60”

Daniele Silvestri (1968) cantautore italiano

da Le Cose che abbiamo in comune
Prima di essere un uomo

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“«Quando il mondo della creatività avrà compiuto la sua secessione, l'industria dell'appropriazione che limita i diritti d'uso […] deperirà lentamente nel campo cinto di filo spinato che finge di coltivare. Ne è così consapevole che è pronta a tutto per impedirlo. Noi dobbiamo proteggere l'ecosistema dell'informazione da questi attacchi, ma ciò non ci esime dal riflettere sui vincoli al suo sviluppo e al suo divenire. E se ce ne daranno l'occasione, potrà essere utile aiutare questa industria a reinventarsi in forme meno distruttive.» Queste parole di Philippe Aigrain, nel suo libro dedicato al conflitto fra la condivisione libera e il monopolio proprietario dei beni informativi, possono essere lette e riprodotte in virtù di una scelta coerente e consapevole del suo autore, che ha sottoposto il testo a una licenza Creative Commons. La domanda di Aigrain – fino a che punto la cosiddetta "proprietà intellettuale", un monopolio che rende artificiosamente costoso qualcosa che sta diventando riproducibile sempre più facilmente, danneggia la creatività e la cultura?”

Maria Chiara Pievatolo (1963) accademica italiana

è ormai molto comune, 2 anche se buona parte degli autori accademici italiani, almeno nel settore delle scienze umane, sembra continuare a ignorarla. (introduzione, p. 11)
Sette scritti politici liberi, Incipit
Origine: Traduzione di Maria Chiara Pievatolo da Philippe Aigrain, [//paigrain.debatpublic.net/?page_id=160/ Cause commune: l’information entre bien commun et propriété], Fayard, Parigi, 2005, p. 215 sg.

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“Nel Guidi allato a concetti ed a sentimenti spesso comuni e rettorici, splende una forma non superabile di novità, di bellezza e magnificenza.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Prose letterarie, Prefazione alla scelta dei poeti italiani dell'età media, XXVI

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“La compagnia civile comincia là solamente dove gli animi si accostano, e sorge desiderio di regolato e comune operare.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Dell'ottima congregazione umana, p. 2, VI

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