Frasi su ex-presidente
pagina 5

Diego Armando Maradona photo
Radosław Sikorski photo

“A Kiev non è in atto alcun colpo di stato. I palazzi del governo sono stati abbandonati. Il presidente della Rada è stato eletto in modo legittimo.”

Radosław Sikorski (1963) politico e giornalista polacco

Origine: Citato in Luca Pierattini, Ucraina, Parlamento vota per la rimozione di Yanukovich. Il presidente: "È un colpo di Stato" http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/22/news/ucraina_si_dimette_presidente_parlamento-79327199/?ref=HREA-1, la Repubblica.it, 22 febbraio 2014. Per il testo in lingua originale si veda Twitter https://twitter.com/sikorskiradek/status/437229992117035009.

Pablo Neruda photo
Matt Birk photo
Mario Michele Giarrusso photo

“[Rivolgendosi a Enrico Letta. ] Il Ministro dell'interno del suo Governo, signor Presidente del Consiglio, è responsabile, secondo la Costituzione, del sequestro di una bambina di sei anni e di sua madre e dell'infame consegna di questi innocenti a una dittatura amica; perché questo è stato il suo Governo, signor presidente Letta: un Governo amico dei dittatori, come quello kazako, e nemico e avversario implacabile dei cittadini che chiedono giustizia…”

Mario Michele Giarrusso (1965) politico italiano

Origine: Citato in Senato della Repubblica – XVII Legislatura – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 115 del 02 ottobre 2013 Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione - Approvazione della proposta di risoluzione n. 2, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/719471.pdf. Roma, 2 ottobre 2013.

Marco Travaglio photo
Marco Travaglio photo
Carlo Emilio Gadda photo
Nicola Morra photo
Zdeněk Zeman photo
Roberto Saviano photo
Paolo Bergamo photo
Mario Michele Giarrusso photo
Alberto Bagnai photo
Vittorio Emanuele Parsi photo
Marco Travaglio photo
Clemente Mastella photo
Marco Follini photo
Manlio Di Stefano photo
Tommaso Landolfi photo

“Sì, sì sì, il presidente d'una repubblica democratica fondata sul lavoro non appartiene a se stesso. E allora, bah, passatemi il frac.”

Tommaso Landolfi (1908–1979) scrittore, poeta e traduttore italiano

da Racconti impossibili, Vallecchi, Firenze, 1966, p. 110

Enrico Buemi photo
Ferdinando Imposimato photo

“[Riguardo la candidatura politica di Antonio Ingroia] La correttezza è la prima regola che un magistrato deve seguire. Nel caso specifico dell'ex procuratore aggiunto di Palermo, poi, con un'indagine che interessa la mafia come quella che si è appena lasciato alle spalle, la situazione è ancora più delicata.”

Ferdinando Imposimato (1936–2018) magistrato, politico e avvocato italiano

Origine: Dall'intervista di Paola Alagia, Ingroia? Un caso grave http://www.lettera43.it/politica/ingroia-un-caso-grave_4367577286.htm, Lettera 43.it, 21 dicembre 2012

Vittorio Foa photo
Roberto Mattioli photo
Bernard Guetta photo
Piergiorgio Odifreddi photo
Paola Taverna photo

“Sarebbe quasi scontato ripercorrere la folgorante carriera politica del senatore Berlusconi, ma ricordiamo un po' di fatti. Tessera n. 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, alcune decine di leggi ad personam o «ad aziendam» fatte approvare negli ultimi venti anni da questo Parlamento per schivare le sentenze dell'ultimo minuto e ora una condanna a quattro anni per frode fiscale, grazie ad una legge votata per ironia della sorte, proprio dal suo partito. Ma il senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa, Cavaliere! Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da senatore o, come un tempo, da Premier! Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti. Forse il PD ci farà persino il regalo, per una volta, di non farvi più da spalla, come in passato… presentando, che so, un lodo Letta: è nel suo programma, Presidente? Si deve soltanto applicare la legge, in Giunta e in Aula, e vorremmo che fosse senza voto segreto.Mettiamoci la faccia quando diremo che la legge in Italia è uguale per tutti!
Non potremo dire che ci mancherà, semplicemente perché non c'è neanche oggi: considerando il 99 per cento delle sue assenze, è già un evento vederla tra noi, alla faccia della responsabilità verso il Paese! Sì perché voi eravate il Governo dei responsabili, ma ve ne siete responsabilmente fregati dell'aumento dell'IVA al 22 per cento; ve ne siete consapevolmente dimenticati della tanto sbandierata abolizione dell'IMU sulla prima casa che noi avevamo proposto in alcuni emendamenti ai quali PdL, PD e SCpI hanno votato «no.»”

Paola Taverna (1969) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica – XVII Legislatura – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 115 del 02 ottobre 2013, comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione - Approvazione della proposta di risoluzione n. 2, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/719471.pdf, Roma, 2 ottobre 2013.

Silvio Berlusconi photo
Mike Pence photo
Maurizio Sarri photo
Katherine Alice Applegate photo
Marco Delvecchio photo
Francesco Cossiga photo
Franco Frattini photo
Antonio Cassano photo

“Se ce l'ho con la vecchia proprietà o con quella nuova? [del Parma] Con tutti, quelli nuovi manco so chi sono: in venti giorni sono passati quattro presidenti. Ma mi hanno deluso anche quelli vecchi. Quindici giorni fa è arrivata la nuova proprietà, ma non è cambiato nulla. E quando gli ho detto che volevo rescindere, non hanno perso un minuto. Lascio tutto perché sono stanco: vince la dignità per me, prima dei soldi.”

Antonio Cassano (1982) calciatore italiano

Origine: Dal programma televisivo Tiki-Taka, citato in Cassano dopo la risoluzione col Parma: "Forse a giugno lascio il calcio" http://www.gazzetta.it/Calciomercato/26-01-2015/cassano-risoluzione-parma-forse-giugno-lascio-calcio-smetto-preso-per-il-culo-ghirardi-taci-100645004857.shtml, Gazzetta.it, 26 gennaio 2015.

Lyndon Baines Johnson photo

“Non vorrei mai dare un voto in cambio di un martelletto da presidente.”

Lyndon Baines Johnson (1908–1973) 36º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Allusione al compito che la Costituzione statunitense assegna al vice-presidente degli Stati Uniti, di presiedere le sedute del Senato.
Origine: Citato in Arthur Schlesinger Jr., I mille giorni di Kennedy alla Casa Bianca, Milano, Rizzoli, 1966, p. 64

Antonio Razzi photo
Mario Michele Giarrusso photo
Mario Michele Giarrusso photo
Alfonso Bonafede photo
Giuseppe Ruvolo photo
Lorenzo Cesa photo
Antonio Razzi photo
Louis C.K. photo
Corrado Guzzanti photo
Daniela Santanchè photo
Filippo Facci photo
Laura Bignami photo

“[Rivolta ai colleghi senatori contrari alle unioni civili e alla stepchild adoption] Loro sono una minoranza che ama, che vive in famiglia e ha già i suoi figli. Una minoranza che senza la stepchild e senza obbligo di fedeltà voi avete stuprato. Voi avete ridotto queste famiglie a famiglie di serie non B, ma di serie H. Togliere la fedeltà è togliere il cuore dell'amore vero. E i loro figli? Che fine faranno? Venduti come i bimbi scomparsi per la donazione degli organi per i ricchi. […] molti di voi sono omofobi, molti trogloditi, ignoranti perché confondete l'omosessualità con la depravazione e la pedofilia. Il problema è che chi passa il suo tempo su YouPorn non può capire che cos'è l'omosessualità. La dovreste conoscere: sono persone. […] Non potete votare su faccende a voi ignote. […] Voglio protestare nei modi e nei contenuti di questa fiducia su temi etici, fiducia sulla coscienza. Essa significa che non siamo capaci di fare nulla, il Senato non serve a nulla. Andiamocene tutti a casa. Consegnerò […] al presidente le dimissioni e sfido tutti i senatori a farlo con me, in segno di protesta, in segno di cambiamento.”

Laura Bignami (1969) politica italiana

da un intervento al Senato durante la discussione del maxi-emendamento del ddl Cirinnà durante il quale rassegna le dimissioni, 25 febbraio 2016
Origine: Visibile in Iniziate le dichiarazioni di voto. La senatrice Bignami rassegna le dimissioni... https://www.facebook.com/stopomofobiaedisuguaglianza/videos/vb.835263756532295/1006384572753545, facebook.com, 25 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 582 del 25/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00965977&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeducedqdf:3-intervento_airolam5s&parse=no, Senato.it, 25 febbraio 2016.

Gaetano Quagliariello photo
Hillary Clinton photo
Augusto Minzolini photo

“Ad urne chiuse voglio spiegare a voi telespettatori perché il Tg1, malgrado le polemiche, ha avuto una posizione prudente sull'ultimo gossip o pettegolezzo del momento: le famose cene, feste o chiamatele come vi pare, nelle dimore private di Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli o Villa Certosa. Il motivo è semplice: dentro questa storia piena di allusioni, testimoni più o meno attendibili e rancori personali non c'è ancora una notizia certa e tantomeno un'ipotesi di reato che coinvolga il premier e i suoi collaboratori. Accade che semplici ipotesi investigative e chiacchericci si trasformino in notizie da prima pagina nella realtà virtuale dei media o per strumentalizzazioni politiche o per interessi economici. È avvenuto in passato, come ricorderete, quando si tentò di colpire il presidente del consiglio di allora strumentalizzando la foto che ritraeva un suo collaboratore in una situazione definita scabrosa. È accaduto più volte in queste settimane in cui è stata messa sotto i riflettori la vita privata del premier in nome di un improvviso moralismo: abbiamo visto addirittura celebri mangiapreti vestire i panni di novelli Savonarola. Queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici, non hanno nulla a che vedere con l'informazione del servizio pubblico. Nella settimana in cui gli Stati Uniti hanno scelto le nuove regole per proteggere il risparmio nel mondo, mentre esplodeva il caso Iran, e alla vigilia del G8, sarebbe stato incomprensibile privilegiare polemiche sul gossip nazionale solo per scimmiottare qualche quotidiano o rotocalco. Questa è la linea editoriale del Tg1 che vi ho promesso, cari telespettatori, fin dal primo giorno. E che continuerò a garantirvi.”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

al Tg1 del 22 giugno 2009, in risposta ai richiami del presidente Rai, Paolo Garimberti
Origine: Critiche al Tg1, interviene Garimberti Minzolini attacca in video- Il Pd: "Incredibile" http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-9/pd-tg1/pd-tg1.html, la Repubblica, 23 giugno 2009.

Marco Borriello photo

“[Mio padre] aveva prestato dei soldi a Pasquale Centore, ex sindaco di un paese del Casertano. Quest'uomo, legato al clan dei Casalesi, non glieli voleva restituire e in un raptus lo ha ammazzato.”

Marco Borriello (1982) calciatore italiano

Origine: Citato in Roma. Borriello: "Io, Belen, Saviano, i gay nel calcio, mio padre ucciso" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/09-11-2013/roma-borriello-io-belen-saviano-gay-calcio-mio-padre-ucciso-201530260408.shtml, Gazzetta.it, 9 novembre 2013

“Quando guardo Renzi, è come se vedessi un cocktail in cui ci sono shakerati un terzo di Berlusconi, un terzo del peggior Craxi e un terzo di Jerry Calà. Ecco, quando vedo un presidente del Consiglio così, un po' di paura onestamente mi viene.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Otto e mezzo, La7; citato in Scanzi: "Renzi? Un cocktail: un terzo di Berlusconi, un terzo del peggior Craxi, un terzo di Jerry Calà" http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/09/23/scanzi-renzi-un-cocktail-un-terzo-di-berlusconi-un-terzo-del-peggior-craxi-un-terzo-di-jerry-cala/417481/, ilFattoQuotidiano.it, 23 settembre 2015.

Piero Calamandrei photo
Piero Bargellini photo

“[Parlando in consiglio comune dell'alluvione] Sulle prime, si è diffuso in tutti noi un senso di impotenza, sia per l'isolamento in cui ci siamo trovati nei momenti drammatici dell'inondazione sia per le proporzioni assunte dal disastro. […] Il criterio cui ci siamo ispirati è stato quello di richiedere natanti in grado di portare i primi soccorsi (ma in comune sono affluiti mezzi inadeguati alla necessità). Poi abbiamo cercato di portare cibo e acqua nelle zone rimaste sommerse. Ci siamo trovati davanti alla gente che rifiutava la cioccolata pur di avere pane e acqua. Questo esempio, meglio di qualunque altro, ci ha dato l'esatta misura di ciò che occorre a Firenze. Perciò abbiamo inviato richieste di cibo al governo e in tutte le parti d'Italia; le colonne hanno cominciato ad affluire poche ore dopo il ritiro delle acque e, attraverso i centri di smistamento realizzati dal nostro personale, abbiamo dato il via ai rifornimenti. […] Bisogna però fare tanto di più e abbiamo bisogno di tante cose. Ecco perché occorre sviluppare un'azione coordinata che impegni la giunta e i rappresentanti del consiglio nei piccoli come nei grandi eventi. […] Il Capo dello Stato ha potuto rendersi conto dell'immensità del disastro poiché ho personalmente insistito per la modifica dell'itinerario che era stato predisposto. Siamo stati nelle zone centrali e nel rione Santa Croce e avrei voluto accompagnarlo in Oltrarno verso Villamagna e il Bandino. Era già predisposto un barcone, ma le autorità non hanno voluto che il presidente andasse dall'altra parte del fiume e lo stesso onorevole Saragat, a questo punto, ha detto di aver visto abbastanza e di essersi reso conto delle proporzioni della sciagura. "Non credevo – è stato il suo commento – che il disastro fosse di questa misura". Ecco perché oggi Firenze è in condizione di chiedere tutti quegli aiuti che gli che sono necessari a farla risorgere.”

Piero Bargellini (1897–1980) scrittore e politico italiano

citato da L'alluvione di Piero Bargellini di Bernardina Bargellini Nardi, pag. 45-46

Piero Marrazzo photo
Howard Lyman photo
Josefa Idem photo

“Lo sport [in Italia] è maschilista ed estremamente conservatore. Lo è ormai più della politica, dove ci sono tentativi per svecchiare il sistema e favorire il ricambio generazionale ai vertici. Penso al limite dei due mandati per i sindaci, per esempio. Nelle federazioni ci sono presidenti ormai da cinque legislature. Il problema non è di merito o di giudizio sulle singole persone al comando, non mi permetterei mai. Ma è l'approccio a non essere moderno.”

Josefa Idem (1964) politica e ex canoista tedesca naturalizzata italiana

Origine: Dall'intervista Josefa Idem: “Lo sport italiano? È più maschilista della politica” http://www.repubblica.it/sport/vari/2016/10/20/news/josefa_idem_lo_sport_italiano_e_piu_maschilista_della_politica_-150181474/, Repubblica.it, 20 ottobre 2016.

Mario Ferrara photo
Elif Şafak photo
Indro Montanelli photo
Giorgio Napolitano photo

“In quanto ad attese alimentate nei miei confronti, va chiarito che nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta. L'articolo 681 del Codice di Procedura Penale, volto a regolare i provvedimenti di clemenza che ai sensi della Costituzione il Presidente della Repubblica può concedere, indica le modalità di presentazione della relativa domanda. La grazia o la commutazione della pena può essere concessa dal Presidente della Repubblica anche in assenza di domanda. Ma nell'esercizio di quel potere, di cui la Corte costituzionale con sentenza del 2006 gli ha confermato l'esclusiva titolarità, il Capo dello Stato non può prescindere da specifiche norme di legge, né dalla giurisprudenza e dalle consuetudini costituzionali nonché dalla prassi seguita in precedenza. E negli ultimi anni, nel considerare, accogliere o lasciar cadere sollecitazioni per provvedimenti di grazia, si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda quale prevista dal già citato articolo del C. p. p.. Ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso – sulla base dell'istruttoria condotta dal Ministro della Giustizia – per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull'esecuzione della pena principale.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana
Gianfranco Fini photo
Omarosa Manigault photo
Mattia Fantinati photo
Roberto Casati photo

“Invitare i lettori a non leggere gli articoli di Wikipedia e a preferire loro la Treccani, la Britannica o un’altra enciclopedia, cartacea o online, ma comunque provvista di un comitato editoriale è una cosa; convincerli davvero a farlo è un’altra. Di fatto, il problema dell’autorevolezza si pone a chiunque cerchi un’informazione. E dato che chiunque cerchi un’informazione ha molte probabilità di farlo usando Google, se un articolo di Wikipedia si trova in cima alla pagina di risposta di Google, come spesso capita, allora è inevitabile che si vada poi a guardare l’articolo di Wikipedia. La battaglia da combattere quindi non è invitare a non consultare Wikipedia o cercare di convincere che sarebbe meglio non guardare Wikipedia, quanto cercare di migliorare la qualità di quello che vi si trova, dato che è lì e non altrove che è probabile che i vostri amici, figli, colleghi e studenti finiranno per guardare, e dato che Wikipedia può venir editata.
Invitare ad intervenire su Wikipedia non è certo esente da rischi; innumerevoli possibilità di inquinamento si profilano all’orizzonte: persone che scrivono elogi ai propri beniamini (inclusi se stessi) e filippiche contro i propri nemici, interventi pubblicitari, vandalismo tribale o religioso, incapacità di mettere due parole in croce, impertinenza, dilettantismo e via dicendo. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’aneddotica invita a una certa cautela anche nel caso di enciclopedie cartacee di vecchio pelo. L’impareggiabile Edwards, luminosa enciclopedia di filosofia degli anni ’60 dello scorso secolo, avendo subappaltato le voci sulla filosofia italiana, offre al lettore una voce sull’assai marginale ‘Gallarate movement’ che tradisce la volontà del subappaltatore di dar lustro alle sue amicizie. Il Lexicon der Renaissance pubblicato nella ex Germania Orientale poco prima del crollo del Muro di Berlino può servire per un corso sulla cultura di regime della ddr e molto meno per ottenere informazioni sul Rinascimento. Più banalmente le enciclopedie, capitolazioni al tentativo di mettere ordine nel sapere imponendo l’unico registro classificatorio su cui nessuno ha obiezioni, ovvero l’ordine alfabetico, sono inevitabili specchi del loro tempo; non esistono enciclopedie perfette né metodi consensuali per generarle; non esiste un loro lettore da cima a fondo – e quando esiste, è un po’ eccentrico; sono collezioni di frammenti, legati a logiche decisionali che muovono da piani grandiosi e producono compilazioni di liste della spesa. E se servono, come servono, più a chi le scrive che a chi le legge, in quanto aiutano a mettere in forma semplice e concisa un sapere, o in quanto creano o cristallizzano identità culturali; allora la funzione addizionale di Wikipedia è che aiuta molti a chiarirsi le idee; non leggendo, ma scrivendo.”

Roberto Casati (1961) filosofo italiano

cap. Ha senso fare la guerra a Wikipedia?
Contro il colonialismo digitale

Gianfranco Fini photo
Luigi Carlo Farini photo
Sandro Pertini photo
Luciano De Crescenzo photo
Marcello Nicchi photo
Giuliano Ferrara photo

“Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. […] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. E… questo non è bello. La censura se c'è stata risale al direttore di Rai 3, Paolo Ruffini, che ha avuto un ripensamento domenica 16 novembre al pomeriggio, poi ha deciso di mandarla in onda, e è andata in onda tranquillamente. Dopodiché la presidente di garanzia della Rai indicata dalla sinistra, Lucia Annunziata, all'unanimità con il resto del consiglio di amministrazione ha deciso che, prima di mandare in onda una cosa, vogliono sapere di cosa si tratta. Anche perché sennò si beccano le querele e soprattutto rendono un cattivo servizio al pubblico. […] Guardi, io faccio un giornale che per un terzo è satira, mi rendo colpevole di vilipendio tutti i giorni. Tutto sta a intenderci: c'è stile o non c'è stile? è una cosa fatta per comunicare con il pubblico e per essere onesti con sé stessi o una slealtà professionale e un tentativo di lucrare vantaggi politici da un contratto con la Rai? Ecco, secondo me è questa seconda cosa. […] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. Un attore cosa fa? Un attore interpreta una parte, fa la satira – tra l'altro non l'ha mica inventata la Guzzanti la satira: la faceva pure Alighiero Noschese, voglio dire; se l'ha inventata qualcuno l'ha inventata la televisione commerciale dell'odiato Berlusconi, che ha rinnovato la televisione italiana e le ha aperto nuovi spazi di libertà. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Primo piano, RaiTre, 24 novembre 2003

Jorge Luis Borges photo
Nigel Farage photo

“Ci è stato detto che quando avremmo avuto un presidente, avremmo visto una figura politica gigante e globale – l'uomo che sarebbe stato il leader di 500 milioni di persone, l'uomo che avrebbe rappresentato tutti noi sulla scena mondiale, l'uomo il cui lavoro sarebbe stato così importante che, naturalmente, Lei è pagato più del presidente Obama. beh, ho paura che quello che abbiamo avuto sia Lei. E mi dispiace, ma dopo la precedente performance da Lei fatta – e non voglio essere scortese – ma, sa, onestamente, Lei ha il carisma di uno straccio umido e l'apparenza di un impiegato di banca di basso grado. E la domanda che vorrei porre, che vorremmo porre noi tutti è: "Chi è Lei?" Io non mai sentito parlare di Lei. Nessuno in Europa ha mai sentito parlare di Lei! Vorrei chiederle, Presidente, chi ha votato per lei? E quale meccanismo – oh, lo so che la democrazia non è molto popolare da voi – e quale meccanismo hanno i popoli d'Europa per rimuoverLa? È questa la democrazia europea? Beh, ho la sensazione, tuttavia, che Lei sia competente, capace e pericoloso, e non ho dubbi sul fatto che è sua intenzione essere l'assassino silenzioso della democrazia europea e degli stati nazionali europei. Sembra che Lei abbia un odio per il concetto stesso degli stati nazionali – forse perché Lei proviene dal Belgio, che naturalmente è, per lo più, una non-nazione. Ma da quando ha assunto la carico, abbiamo visto la Grecia ridotta a nient'altro che a un protettorato.”

Nigel Farage (1964) politico britannico
Mario Michele Giarrusso photo
Indro Montanelli photo
Philippe Daverio photo

“A Napoli è stata affibbiata una mutazione di funzione e destino di cui non si è mai compresa la connotazione: da ex capitale, che cosa è diventata? Non si sa. E quel che è peggio: non se ne discute.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Dall'intervista di Enzo Ciaccio Philippe Daverio: "La banalità uccide Napoli" http://www.retenews24.it/rtn24/archivio/philippe-daverio-la-banalita-uccide-napoli/, Retenews24.it, 14 gennaio 2015.

Marvin Hagler photo
Guido Rossi photo
Franco Frattini photo

“sulla morte di Gheddafi è un dato estremamente importante. Ascolteremo le parole del presidente Abdul Jalil. Credo che se questa fosse davvero la soluzione sarebbe una grande vittoria del popolo libico.”

Franco Frattini (1957) politico italiano

citato in Libia: Frattini, morte Gheddafi grande vittoria popolo libico http://www.adnkronos.com/mobile/Politica/news/Libia-Frattini-morte-Gheddafi-grande-vittoria-popolo-libico_3.1.2559920867.php, AdnKronos, 20 ottobre 2011

José Mourinho photo
Francesco Cossiga photo
Giuliano Ferrara photo

“Donald Trump è un noto tamarro, e se gli americani dovessero eleggere quel riporto ambulante presidente o anche solo candidato repubblicano mi strapperei i capelli.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

Origine: Da Argomenti per una misurata tensione misogina (Donald Trump a parte) http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/08/10/argomenti-per-una-misurata-tensione-misogina-donald-trump-a-parte___1-v-131666-rubriche_c379.htm, ilfoglio.it, 10 agosto 2015.

Giulio Cavalli photo
Pietro Anastasi photo
Pablo Neruda photo
Franco Frattini photo
Antonio Salandra photo

“La nostra guerra è una guerra santa.”

Antonio Salandra (1853–1931) politico italiano

dal discorso del Presidente del Consiglio al Campidoglio, 2 giugno 1915; da La nostra guerra è santa, Tipografia del Senato, Roma 1915

Enrico Letta photo

“Ci affidiamo completamente a Lei, presidente Napolitano, con lo stesso trasporto di papa Francesco quando si rivolge all'Altissimo.”

Enrico Letta (1966) politico italiano

Origine: Citato in Politica e casta, un anno da dimenticare Le 100 dichiarazioni peggiori del 2013 http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/30/news/politica-e-casta-che-anno-da-dimenticare-le-100-dichiarazioni-peggiori-del-2013-1.147398, espresso.repubblica.it, 30 dicembre 2013

Raúl Castro photo

“Mi scuso con il presidente Obama e gli altri presenti. Ho detto al presidente Obama che mi emoziono molto a parlare della rivoluzione. Mi scuso con lui perché il presidente Obama non ha responsabilità per questo. Io credo che il presidente Obama sia un uomo onesto.”

Raúl Castro (1931) politico cubano

Origine: Citato in Raúl Castro: «Il presidente Obama è un uomo onesto» http://www.ilpost.it/2015/04/11/castro-obama-uomo-onesto/, Il Post.it, 12 aprile 2015.

Oscar Luigi Scalfaro photo