Frasi su lettera
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“Gli occhi miei, da che gli fu prima inoltrato l'Alfabeto, non hanno mai letto Opere che più gli giovino e dilettino, che quelle che produce il glorioso e felice ingegno vostro [Pietro Aretino].”

Angelo di Costanzo (1507–1591) storico e poeta italiano

Lettera IV
Origine: Dalle Lettere in Le rime d'Angelo di Costanzo, a cura di Anton Federigo Seghezzi, Giuseppe Comino, Padova 1750.

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“Da mesi penso ai miei marinai del «Tazzoli» che sono onorevolmente in fondo al mare e penso che il mio posto è più con loro che con i traditori e i ladruncoli che ci circondano.”

Carlo Fecia di Cossato (1908–1944) militare italiano

dalla lettera di addio alla madre; citato in Achille Rastelli, Carlo Fecia di Cossato: l'uomo, il mito e il marinaio, Mursia, 2001, p. 150

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“Il poscritto è la parte più importante nelle lettere di una donna.”

John Garland Pollard (1871–1937) politico statunitense

A Connotary

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“Io che passo dal tristo scalpello anatomico alla fredda e severa analisi della storia, mi sento tratto tratto scappare il proponimento inamovibile e mi vien voglia di abbandonare la vita del pensiero per quella del poeta.”

Cesare Lombroso (1835–1909) medico, antropologo e criminologo italiano

Origine: Da una lettera a Ettore Righi, 1854; citato in L. Bulferetti, Cesare Lombroso, UTET, Torino, 1975.

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“Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro Genovesi: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri.”

Carlo Luigi Morichini (1805–1879) cardinale e vescovo cattolico italiano

citato in Giornale arcadico di scienze, lettere, ed arti, Volume 52, p. 246, Roma 1831

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“Del Tirolo al governo, o Morocchesi, | Fur queste valli sol per accidente | Fatte suddite un dì; del rimanente | Italiani noi siam, non Tirolesi.”

Clementino Vannetti (1754–1795) scrittore e letterato italiano

da Lettere inedite di Clementino Vannetti all'ab. Franc. Pederzani di Villa Lagarina, Rovereto, Sottochiesa, 1869

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“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

“Il frutto delle lettere è sempre importante, in qualunque condizione di vita e per qualunque popolo.”

Pier Paolo Vergerio il Vecchio (1370–1444) umanista e pedagogista italiano

De ingenuis moribus

“Sì, caro Gerardo, è chiaro che possiedo uno spirito nomade; il mio ideale sarebbe lasciare, come Rimbaud, letteratura e casa (che in me, come in lui, sono soltanto sinonimo di inerzia) per l'avventura costante, per il ritmo del cammino.”

Juan Larrea (1895–1980) scrittore e poeta spagnolo

da Lettera a Gerardo Diego
Origine: Lettera a Gerardo Diego (5 agosto 1979), pubblicata in Cartas a la cueva, settembre 1979 – Margherita Bernard. LUDUS, ... op. cit. pagg. 184-185 (nota a pie' di pagina)

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“I libri di poesia da me pubblicati sono lo specchio umile della mia semplice anima.”

Sergio Corazzini (1886–1907) poeta italiano

dalla lettera ad Aldo Palazzeschi, Roma, 4 febbraio 1906

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“Ora, per morire bisogna pur che viva.”

Sergio Corazzini (1886–1907) poeta italiano

dalla lettera ad Antonello Caprino, 21 agosto 1905; citato in Filippo Donini, Vita e poesia di Sergio Corazzini, F. de Silva

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“Tutta la dolce, rassegnata tristezza della mia vita è in un pensiero di morte.”

Sergio Corazzini (1886–1907) poeta italiano

dalla lettera ad Antonello Caprino, 21 agosto 1905

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“L'aprir troppo il pugno spargendo vezzi toglie la naturalezza de' parlari domestici, e affredda gli affetti, e fa le lettere pigre e quasi riscontrose.”

Prospero Viani (1812–1892) accademico della Crusca, scrittore, storico e critico letterario italiano

Origine: Lettera a Monsignor Carlemanuele Muzzarelli, p. XVI

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“Il nostro orizzonte letterario è sovrastato dalla cialtroneria e dai bassi istinti adulatori verso la Megera-pubblico, viziata da incessanti carezze”

Stanisław Ignacy Witkiewicz (1885–1939) drammaturgo, filosofo e scrittore polacco

da una lettera a Bruno Shulz, 1935

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“In tutti i modi la fusione coi Napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”

Massimo D'Azeglio (1798–1866) politico italiano

Origine: Da una lettera a Diomede Pantaleoni, 17 ottobre 1860, in M. d'Azeglio e D. Pantaleoni, Carteggio inedito, 1888.

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“Ora non posso permettermi di perderti nel grigiore di Milano.”

L'Aura (1984) cantautrice italiana

da Lettere d'amore, n. 13
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“I santi canoni poi non approvano che venga estorta con la prova del ferro incandescente o dell'acqua bollente una confessione da chiunque.”

Papa Stefano V 110° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

lettera Consuluisti de infantibus, 670

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“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

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“La nobiltà di sangue è del tutto accidentale, e dunque per me non ha nessun significato. Cerco altrove la fonte della mia nobiltà, e mi abbevero a quella fonte.”

Ulrich von Hutten (1488–1523) umanista tedesco

dalla lettera a Willibald Pirckheimer, 25 ottobre 1518; citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, p. 19
Origine: Frase indicata da Goethe, nella sua autobiografia Dichtung und Wahrheit, come momento di nascita dell'umanesimo europeo, espressione della ricerca della nobiltà dello spirito.

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“Se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel?”

Gabriella Carlucci (1959) conduttrice televisiva e politica italiana

da una lettera al premio Nobel Glashow, sulla polemica su Maiani

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“[Diego Velázquez] Dove indubbiamente diede la più esatta idea dello stesso vero, fu nel quadro delle Filatrici, che appartiene alla sua ultima maniera, ed è condotto in modo tale da far sembrare che la mano non abbia avuto parte alcuna nell'esecuzione, ma che sia stato dipinto unicamente con la volontà.”

Anton Raphael Mengs (1728–1779) pittore, storico dell'arte e critico d'arte tedesco

da Lettera ad Antonio Ponz, 1776
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

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“I giornalisti non sanno niente di calcio. E se li chiudi in una stanza non riescono nemmeno a scrivere una lettera alla mamma.”

César Luis Menotti (1938) allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo argentino

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 24, ISBN 88-8598-826-2

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“Se obbedissi al primo impulso, passerei le giornate a scrivere lettere di ingiurie e di addio.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Confessioni e anatemi

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“In fondo tutto ruota attorno alla finitudine e alla coscienza che se ne ha. Essere «maledetto» è questo e nient'altro.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

dalla lettera a Mario Andrea Rigoni da Dieppe del 6 settembre 1979, p. 36
Mon cher ami. Lettere a Mario Andrea Rigoni (1977-1990)

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“Ingannarsi o perire. Tutto ruota attorno a questa impossibile scelta, è vero. In confronto col dramma della lucidità, che miseria le ideologie! Siamo della nostra epoca e nel contempo le siamo contro.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

dalla lettera a Mario Andrea Rigoni da Parigi del 28 febbraio 1981, pp. 45-46
Mon cher ami. Lettere a Mario Andrea Rigoni (1977-1990)
Origine: La citazione è tratta da: Mario Andrea Rigoni, Il funambolo dell'intollerabile, titolo della nota di accompagnamento alla pubblicazione di una Piccola antologia di scritti di Cioran, apparsa in Nuovi Argomenti 65-66, nuova serie, gennaio-giugno 1980 (cfr. nota 14 a pag. 113 di Mon cher ami).

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“Come vedi, ho «larghe» vedute su ogni cosa. Esse lo sono tanto che ignoro a che punto io sia rispetto a qualunque problema.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Su due tipi di società. Lettera a un amico lontano
Storia e utopia

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“Ti gavevi rasone: se pol smover tuto, perfin la Scala. OSTIA!! E la smoveremo insieme.”

Luigi Nono (1924–1990) compositore italiano

da una lettera a Claudio Abbado, citato in Corriere della sera, 30 dicembre 2008

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“Non ho lasciato di tempo in tempo di presentare le mie difficoltà: ma esse furono apprese come nate dalla mia poca perizia nella lingua araba.”

Rosario Gregorio (1753–1809) storico italiano

da una lettera a Jean-Jacques Barthélemy, novembre 1786

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“Ho scoperto che cos'è il punto G delle donne… È l'ultima lettera di shopping.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Durante la Fiera dell'antiquariato a Verona; citato in "Il punto G delle donne è l'ultima lettera di shopping" http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/berlusconi-punto-g/berlusconi-punto-g/berlusconi-punto-g.html, Repubblica.it, 3 novembre 2007.

“[Milano] Che solitudine in questa affollata città rombante!”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Lettere, vol. I, n. 100

“La poesia, essenzialmente dopo che il Vivente, Amore infinito, si è fatto creatura, è uno scoprire e stabilire convenienze e richiami e concordanze tra il Cielo e la terra e in noi e tra di noi.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

12 novembre 1950, dalle Lettere, a cura di Margherita Marchione, Edizioni di storia e letteratura

“Sono un cane da fiuto del divino nell'umano.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

da Lettere, vol. I, n. 744

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“Un racconto […] è la lettera che un autore scrive a se stesso per mettere a nudo la propria anima.”

The Shadow of the Wind
L'ombra del vento
Variante: Un racconto, mi aveva detto un giorno Julian, è una lettera che l'autore scrive a se stesso per metter a nudo la propria anima.

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“La lettera uccide, lo Spirito dà vita.”

Paolo di Tarso (5–67) apostolo, martire e santo cristiano

3, 6

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“Se la vita dovesse mettermi sulla ruota e tagliarmi in due, io so da che parte cadrebbe il mio cuore: la sua posizione è asimmetrica. Ma so anche che non sopravviverei all'operazione.”

Franz Rosenzweig (1886–1929) filosofo tedesco

lettera a un amico citata in Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli, 2004, p. 195

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“Così generale era la decadenza della cultura in Inghilterra che vi erano ben pochi al di qua della Manica in grado di comprendere le funzioni religiose o di tradurre una lettera dal latino in inglese; ed io credo che non ve ne fossero molti, neppure al di là della Manica.”

Alfredo il Grande (849–899) santo venerato da Chiesa Cattolica, Chiesa Anglicana

Origine: Citato in A. F. Leach, Education Charterers; citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale, traduzione di Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma, 1966.

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“Ah sì! la vita passa, la fama s'irrugginisce, e non ne accompagna oltre il sepolcro che quel poco di bene, che avremo fatto quaggiù.”

Luigi Carrer (1801–1850) giornalista, scrittore e poeta italiano

da una lettera a Niccolò Tommaseo, 13 agosto 1829; citato in Giovanni Gambarin, De infirma amicitia, Ateneo veneto, vol. 129, n.° 1-3, 1942, p. 17 http://www.archive.org/stream/ateneoveneto129veneuoft#page/16/mode/2up

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“[In riferimento al caso Alma Shalabayeva ed alla mozione di sfiducia verso Angelino Alfano] Un fatto è chiaro. Il ministro Alfano ha ingannato il Parlamento. Lo ha fatto quando ha omesso scientemente di leggere in Aula alcuni passaggi della relazione del capo della Polizia Pansa, e in particolare quello in cui viene detto a lettere chiarissime che era stato proprio Alfano ad allestire l'incontro tra il suo capo di gabinetto Procaccini e l'ambasciatore kazako, per una questione molto delicata riguardante «l'arresto di un pericoloso latitante.»”

Loredana De Petris (1957) politica italiana

Chi può credere che, dopo una frase del genere, il Ministro si sia disinteressato della questione molto delicata?
Origine: Il riferimento è ad Alua Ablyazov che con la madre Alma Shalabayeva era stata espulsa dall'Italia, per approfondire vedi qui.
Origine: Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 73 del 19 luglio 2013 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=hotresaula, Senato della Repubblica- XVII Legislatura, Roma, 19 luglio 2013.