Frasi su problemi
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“Il problema è che fino a quando penseremo di avere il monopolio del <>, fino a che parleremo della nostra come LA civiltà, ignorando le altre, non saremo sulla buona strada".”

Lettere contro la guerra
Variante: Il problema è che fino a quando penseremo di avere il monopolio del bene, fino a che parleremo della nostra come LA civiltà, ignorando le altre, non saremo sulla buona strada.

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“La comunicazione rapida tra i Paesi africani è uno dei più importanti strumenti grazie ai quali possiamo promuovere lo sviluppo in Africa; deve essere ricordato che abbiamo discusso di questi problemi varie volte, ma l'atteso progresso delle comunicazioni interafricane non è stato raggiunto.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso per l'unità africana e le telecomunicazioni, 8 marzo 1966; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

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“Non c'è dubbio che ci sia un mondo invisibile. Il problema è, quanto dista dal centro storico e qual è l'orario di chiusura? (1976)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Senza piume (Without Feathers), Un esame dei fenomeni medianici

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“È pressoché impossibile avere il corpo come una ragazza di un manga. […] Se non avete problemi a sentirvi criticati, potete fare ciò che volete! Il cosplay non ha regole! Ma ovviamente per assomigliare di più ai personaggi che ci piacciono, il fisico fa la sua figura (e ve lo dico io che NON sono uno stuzzichino). Ci sono casi e casi dove potrebbe contare o meno!”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: È pressoché impossibile avere il corpo come una ragazza di un manga. [... ] Se non avete problemi a sentirvi criticati, potete fare ciò che volete! Il cosplay non ha regole! Ma ovviamente per assomigliare di più ai personaggi che ci piacciono, il fisico fa la sua figura (e ve lo dico io che NON sono uno stuzzichino). Ci sono casi e casi dove potrebbe contare o meno!
Origine: Da Intervista a Yuriko Tiger - Cosplay e non solo http://www.dimensionefumetto.it/yuriko-tiger-intervista/, dimensionefumetto.it, 15 aprile 2016.

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“Roma è la città in cui sono nata, è caotica ci sono mille problemi ma non la cambierei con nessun'altra città.”

Milena Vukotic (1935) attrice italiana

Origine: Dall'intervista di Rossella Smiraglia, Milena Vukotic: "Non ho ricevuto proposte oscene, non sono abbastanza bella..." http://www.ilprofumodelladolcevita.com/milena-vukotic-non-ho-ricevuto-proposte-oscene-non-sono-abbastanza-bella/, Ilprofumodelladolcevita.com, 28 ottobre 2017.

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“La presenza delle donne in Parlamento ha elevato i problemi delle donne come parte integrante della vita politica italiana. In passato questi problemi venivano tenuti a margine.”

Nilde Iotti (1920–1999) politica italiana

Origine: Dal discorso al convegno Violenza e solidarietà; citato in Iotti, donne, votate le donne http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0823_01_1992_0065_0004_25082859/, La Stampa, 6 marzo 1992.

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“In Europa l'immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l'anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?”

Asma al-Assad (1975) moglie del presidente siriano Bashar al-Asad

Variante: In Europa l’immigrazione è un problema. Per noi è la conseguenza del problema. La gente lascia i nostri Paesi e viene da voi. Ecco allora che lavorare insieme diventa prioritario. Oggi abbiamo in Siria 1,5 milioni di iracheni, oltre 500 mila rifugiati palestinesi e nell'estate 2006 circa 700 mila libanesi si sono rifugiati da noi. È come se in Italia fossero arrivati 5,8 milioni di profughi in pochi mesi. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto le nostre scuole: sono 30 mila i bambini iracheni che studiano nelle scuole siriane e speriamo con l’anno prossimo di arrivare a 50 mila. Perché lo facciamo? Perché se ai minori diamo la possibilità di studiare, sosteniamo una generazione, e non importa che siano iracheni. Sono i nostri vicini. Abbiamo aperto anche i nostri ospedali. E soprattutto abbiamo aperto i nostri cuori. La Siria non è un Paese ricco e questa ondata ha avuto un grande impatto. Ma cos'altro potevamo fare?

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“[…] c'è il problema, particolarmente grave, in Italia dell'occupazione. Il dato incontrovertibile e del quale si dovrebbe prendere atto, è che la coperta del lavoro disponibile è corta. Se copre gli ultracinquantenni, scopre i giovani. E viceversa. Occorre quindi che la contrattazione affronti, nei mille modi possibili, una ripartizione del lavoro disponibile.”

Pierre Carniti (1936–2018) sindacalista e politico italiano

Origine: Da Conflitto o partecipazione? Un falso dilemma. Un testo di Pierre Carniti http://confini.blog.rainews.it/2017/07/13/conflitto-o-partecipazione-un-falso-dilemma-un-testo-di-pierre-carniti/, Rainews.it, 13 luglio 2017; pubblicato originalmente su L'Etruria.it.

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“Non c'è alcun problema, solo insegnamenti”

Jacques Prevért (1900–1977) poeta e sceneggiatore francese
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“Non è necessario andare in un luogo preciso per protestare contro il cambiamento climatico, perché il problema è ovunque.”

Greta Thunberg (2003) attivista svedese contro il cambiamento climatico

Origine: Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza, p. 16

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“Il problema non è la tecnologia in sé, ma l’uso che se ne fa. Ogni cosa comporta dei rischi, l’importante è essere consapevoli e valuta re se il prezzo che paghiamo (meno privacy) è adeguato a quanto riceviamo in cambio”

Frase tratta dal libro “Fact Checking – La realtà dei fatti, la forza delle idee” di Stefano Nasetti (Ed. 2021) ISBN: 9791220817066 e ISBN cartaceo: 9791220817578

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“Voi avete dato il primo e più potente grido di rigenerazione!”

Giuseppe Mazzini (1805–1872) patriota, politico e filosofo italiano

da una lettera a Salvatore Morelli, citato in epigrafe a Salvatore Morelli, La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale

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“Alcune persone vivono a lungo e si chiedono se abbiano mai fatto la differenza al mondo; i marine non hanno questo problema.”

Ronald Reagan (1911–2004) 40º presidente degli Stati Uniti d'America e attore

citato in Call of Duty 4: Modern Warfare

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“Sebbene vivessimo in grandi ristrettezze, mio padre desiderava che nella scelta della professione seguissi unicamente la mia vocazione. In quegli anni giovanili non sentivo alcuna predilezione speciale per la professione medica, né ebbi del resto a sentirla in seguito. Mi dominava piuttosto una specie di brama di sapere che, però, si riferiva più ai fenomeni umani che agli oggetti naturali … Lo studio precoce e approfondito della storia biblica, iniziato appena ebbi imparato a leggere, ha avuto, come potei riconoscere assai più tardi, un notevole peso nel determinare l'indirizzo dei miei interessi. Sotto l'influsso potente di una amicizia con un compagno di ginnasio un po' più vecchio di me (che in seguito è diventato famoso come uomo politico) mi ero messo in mente di intraprendere anch'io gli studi giuridici e di occuparmi di problemi sociali. Contemporaneamente, però, mi attraeva enormemente la teoria di Darwin, allora molto in voga, perché sembrava promettere uno straordinario progresso nella comprensione del mondo. L'illustrazione del bel saggio goethiano La natura, che udii poco prima dell'esame di maturità in una conferenza di volgarizzazione scientifica tenuta da Carl Brühl, mi fece decidere, infine, a iscrivermi alla facoltà di medicina.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Autobiografia (1925), p. 76 e s.

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“L'uomo è l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve risolvere.”

Erich Fromm (1900–1980) psicoanalista e sociologo tedesco

da Dalla parte dell'uomo. Indagine sulla psicologia della morale, Astrolabio Ubaldini, 1971
Variante: L'uomo è l'unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere.

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“Il problema vero è che oggi non ci sono più i grandi attori di una volta. Dove sono i Gable, i Gary Cooper, gli Spencer Tracy?”

Billy Wilder (1906–2002) regista austriaco

citato in Gary Cooper. Il cinema dei divi, l'America degli eroi, p. 248

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“I teologi fanno del loro meglio per liquidare un tema preoccupante come il "problema del male" con il conseguente "problema della sofferenza”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

…] In un universo di cieche forze fisiche e di duplicazione genetica, alcune persone rimangono danneggiate mentre altre sono fortunate, e in tutto ciò non vi è né ragione né giustizia […] IL DNA non sa nulla e non si cura di nulla. Il DNA, semplicemente, è. E noi danziamo alla sua musica.

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“Se il vostro occhio destro vi offende, strappatevelo; se il vostro braccio destro vi offende, tagliatevelo. E se la vostra ragione vi offende, diventate cattolico.”

Israel Zangwill (1864–1926) scrittore, drammaturgo e umorista inglese

citato in Giuseppe Rensi, Le aporie della religione. Studio sul problema religioso, Casa editrice Etna, Catania, 1932, p. 245

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