Frasi su programma
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“Programma di alpinista povero. Pane e Marmolada.”

Gino Patroni (1920–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 44. ISBN 88-8598-826-2

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“Berlusconi ha ragione: come è possibile che, possedendo tutto, gli sia impossibile controllare tutto ciò che possiede o crede di possedere in virtù del voto popolare, compresi i processi e le inchieste giudiziarie? E come mai non è possibile, da parte sua, padrone assoluto dei media, controllare il sistema televisivo e i programmi politici di approfondimento e di dibattito? Che ci sta a fare l'Agenzia per le comunicazioni, se non esegue i comandi che vengono dall'alto? Naturalmente Berlusconi ignora, volutamente, la complessità del sistema della comunicazione pubblica. Ai suoi occhi basterebbe una telefonata all'Innocenzi di turno per stroncare un programma come quello di Michele Santoro (o come il salotto di Floris o della Dandini), considerato da mesi una delle «fabbriche di odio» nei confronti del premier e del Popolo della Libertà. È una situazione disperata, quella di Berlusconi, che lo induce a gesti disperati, o almeno terribilmente disinibiti, nel senso che fanno a pezzi il tessuto generale delle istituzioni del nostro Paese. Il "padrone" non riesce più a comandare, il suo partito si sta sfaldando, e i vari cacicchi cercano un'area di autonomia personale e politica. Berlusconi teme una "sindrome francese" e una sostanziale non vittoria alle elezioni regionali. Paradossale situazione del padrone che non riesce a spadroneggiare fino in fondo, pur cercando di farlo in tutti i modi. C'è una contraddizione intrinseca nell'azione di Berlusconi, e la formula proprietaria o "padronale" la riassume tutta, senza risolverla. Ma la questione è: in una democrazia può il capo del governo rivolgersi come un padrone alle autorità di garanzia?”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La sindrome del padrone http://www.repubblica.it/politica/2010/03/17/news/la_sindrome_del_padrone-2706562/, Repubblica.it, 17 marzo 2010.

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“[Parlando di Morgan] Ho sempre apprezzato la sua voglia di fare Tv intelligente, e mi sarebbe piaciuto tanto fare il programma con lui. Sarebbe stata un'edizione epica.”

Elio (cantante) (1961) cantante, compositore e polistrumentista italiano

Citazioni di Elio
Origine: Dall'intervista di Andrea Scarpa, Elio: «Salvate l'artista Morgan» http://www.style.it/vanitypeople/show/musica/2010/08/elio-salvate-l-artista-morgan.aspx, Style.it, 17 agosto 2010.

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“Tu ti nascondi dietro il nome di una religione perché devi curarti delle patologie.”

Fabio Volo (1972) attore, scrittore e conduttore radiofonico italiano

dal programma radiofonico Volo del Mattino, Radio Deejay, 15 marzo 2016

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“Sai da quante parti lo puoi tirare quel programma. È impossibile applicare tutto perché sono 280 pagine.”

Antonio Polito (1956) giornalista e politico italiano

da AnnoZero http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,RaiDue-Annozero-Puntate%5E0%5E34915,0.html, 20 settembre 2007

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“Lavoro, Patria, Libertà: ecco il programma vostro, operai, e di tutti gli uomini che non credono creato il mondo per satollare la loro ingordigia e la loro ambizione.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alla Società operaia — Genova, Caprera, 16 settembre 1863; p. 335
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“Il programma di Nitti fu il solo programma conservatore serio della borghesia italiana.”

Piero Gobetti (1901–1926) giornalista, politico e antifascista italiano

da Scritti attuali

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“Libertà: […] a ripeterla oggi, questa dolce parola che si può ancora gridare ad alta voce, il cuore trema come al primo incontro con l'amante ritrovata; e vien voglia di abbracciare, in nome di essa, il primo sconosciuto che s'incontra per via, tutti fratelli in questo nome, tutti rinati per essa a dignità di persone? Superata la prima emozione si rimane esitante: che vuol dire libertà? Qualcuno potrebbe osservare che tutto quello che è avvenuto, è avvenuto proprio per colpa della libertà: libertà dei ricchi, di oziare e accumulare altre ricchezze; libertà di una banda di criminali, d'impadronirsi del potere e di precipitare i popoli nell'abisso; libertà di un popolo di preparare scientificamente la schiavitù di altri popoli. Se a questo ha servito la parola libertà, cinquantacinque milioni di uomini si sarebbero dunque sacrificati soltanto per ricominciare tra dieci anni la stessa esperienza?
Non vogliamo crederlo. Se la carneficina deve avere un senso, se essa non è stata soltanto un fenomeno cieco e senza perché, bisogna che essa abbia servito ad arricchire la coscienza umana di una verità che va oltre la libertà: di una fede che non è contro la libertà, ma che è un approfondimento di essa, una libertà più piena e universale. Unità e indipendenza, il programma del Risorgimento, non basta più. Libertà intesa soltanto come indipendenza può voler dire, nelle relazioni tra singoli, rissa di egoismi, privilegio, sfruttamento, «homo homini lupus»; nelle relazioni tra regioni di una stessa patria, campanilismo e separatismo; nelle relazioni tra nazioni, nazionalismo e guerra. Indipendenza, ecco il tragico pregiudizio: l'orgoglio dell'uomo che considera la propria sorte staccata da quella degli altri, la cieca albagia nazionale che si illude di servire la patria collo schiacciare le patrie altrui. Non più indipendenza, ma "interdipendenza": questa è la parola non nuova in cui se non si vuol che il domani ripeta ed aggravi gli orrori di ieri, si dovrà riassumere in sintesi il nuovo senso della libertà, quello da cui potrà nascere da tanto dolore un avvenire diverso dal passato.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Settembre 1945

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“Gli ha insegnato anche il vocabolario…! […] Ma che rispetta gli altri?! Se ogni elezione stai dall'altra parte rispetto a quella precedente! Dai, su… Rispetta gli altri!”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dalla puntata Berlusconi: o si ama o si odia? http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=ottoemezzo&video=19358 del programma Otto e mezzo, 17 novembre 2008

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“Bè, è un'intervista abbastanza agghiacciante, per chi la vede soprattutto col senno di poi, cioè la vede come il testamento spirituale. Borsellino dice alcune cose: a) che la procura di Palermo in quel momento sta indagando sui rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri e Mangano; e poi dice un'altra cosa: dice che in una intercettazione del 1981 tra Mangano e Dell'Utri, Mangano sta contrattando con Dell'Utri a proposito di un cavallo. E Borsellino dice che "nel maxiprocesso noi abbiamo appurato che Mangano quando parla di cavalli intende partite di droga". Quando poi il giornalista, che è un francese, quindi fa domande, gli dice "se ricordo bene nell'inchiesta c'è un'intercettazione fra Mangano e Dell'Utri in cui si parla di cavalli". Borsellino, che evidentemente è un fine umorista, risponde "bè, nella conversazione nel maxiprocesso, se non piglio errore, si parla di cavalli che dovevano essere mandati in un albergo. Quindi non credo che potesse trattarsi effettivamente di cavalli: se qualcuno mi deve recapitare due cavalli me li recapita all'ippodromo oppure al maneggio, non certamente dentro a un albergo". Allora, voi immaginate un'intervista di questo genere rilasciata oggi da Borsellino vivo, che cosa si direbbe di Borsellino, che è una toga rossa, che è arrivata la cavalleria comunista, che non a caso è un complotto politico, la giustizia a orologeria. Il problema è che pare che Paolo Borsellino votasse Movimento Sociale; cioè apparteneva a quella tradizione della destra, la nobile tradizione della destra legalitaria, che in Sicilia faceva fronte contro la mafia. Per cui, andava perfettamente d'accordo con suoi colleghi che erano di sinistra. Immaginatevi se un uomo come Borsellino fosse sopravvissuto e avesse rilasciato oggi questa intervista dove sarebbe già finito, come minimo davanti al CSM, come minimo. Il fatto che in questo paese un'intervista del genere non trovi un programma che la trasmetta in prima serata ma debba andare di notte è abbastanza significativo.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Più che di allargamento, che sembra un processo che parte da Bruxelles verso il resto d'Europa, mi piace parlare di integrazione. La presidenza italiana ha posto l'integrazione tra le sue priorità e l'ha inserita nel programma dei diciotto mesi delle 'tre presidenze', per cui ritiene importante dedicare attenzione ai Balcani occidentali. Ne ha la prova concreta la visita che ho programmato proprio agli inizi della presidenza nella regione e a Skopje.”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Citato in Mogherini a stampa macedone, Italia per integrazione Balcani http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2014/07/25/mogherini-a-stampa-macedone-italia-per-integrazione-balcani_cee7ec43-6a1c-4094-b317-ea1e07917d71.html, Ansa.it, 29 luglio 2014.

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“Qui ci vuole il TSO, mettetele la camicia di forza.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dal programma televisivo La Gabbia, 11 settembre 2013; citato in Scontro Santanchè-Travaglio. "Delinquente". "Datele la camicia di forza" http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/12/scontro-santanche-travaglio-delinquente-mettetele-camicia-di-forza/244383/, Ilfattoquotidiano. it

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“Fatico a immaginare l'ambasciatore ceco a Washington che dice al presidente degli Stati Uniti dove debba andare. E non permetterò a un ambasciatore di interferire con i miei programmi di viaggio.”

Miloš Zeman (1944) politico ceco

Origine: Citato in Il Presidente ceco sta litigando con l'ambasciatore americano http://www.ilpost.it/2015/04/06/il-presidente-ceco-sta-litigando-lambasciatore-americano/, Il Post.it, 6 aprile 2015.

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“Tutta la nostra politica, da molti anni a questa parte, ha avuto carattere eminentemente femminile. Lo stesso Risorgimento è stato operato in gran parte con l'astuzia, l'arrendevolezza, il doppio gioco: il virile vi ha avuto funzione episodica, ha dovuto vestire colori romantici per introdursi nella storia della liberazione italiana. […] E tutto il miserando tentativo di imposizione pseudosocialista, fu un episodio della femminilità alla riscossa: era una rivoluzione fatta di dispettosa iracondia anziché di maschia collera; e in fondo ad esso v'era un programma di dedizione e di asservimento. Sarebbe interessante esaminare tutta la storia d'Italia da questo punto di vista strettamente psicologico; cioè come sequela di battaglie della maschilità contro la femminilità, con alterne vittorie. Chi oggi volesse partecipare alle più vive lotte del giorno, dovrebbe tener conto di questo: che stiamo assistendo, soprattutto, al risollevarsi e riprendersi di tutta la virilità assopita e distratta nelle braccia della politica femmina che governò la guerra e i suoi primi risultamenti. Il parlamento è il risultato, e la personificazione, e il simbolo più pieno e preciso che possiamo immaginare, di tutti i caratteri della femmina-tipo che per tanto tempo ha dominato la nostra vita. E s'intende per parlamento qualche cosa che trascende ampiamente i confini di Montecitorio. Assisteremo al grottesco di una lotta tra lo Stato-femmina e la Nazione-maschio? Queste lotte di sessi qualche volta finiscono con un atto di fecondazione. Ma è da tener presente che nel caso nostro la femmina non è più atta a concepire.”

Massimo Bontempelli (1878–1960) scrittore, saggista e giornalista italiano

Origine: La donna del Nadir, pp. 239-240

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“Come nel calcio: ritieni di fare gol ma ti tengono in panchina. Significa che non crede in te. […] Quando ti accorgi che avresti potuto fare dei programmi (sono uno che ha raggiunto anche il 30% di share)… Non capisci come mai finisci per essere utilizzato in maniera part-time.”

Amedeo Sebastiani (1962) presentatore italiano

Citazioni di Amedeus
Origine: Dall'intervista «Raiuno mi ha messo in panchina» http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2011/09/17/raiuno-mi-ha-messo-in-panchina-1.53042, Il Tempo.it, 17 settembre 2011.

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“Amici ascoltatori, buonasera e benvenuti a una nuova puntata di Genius, il programma che piace tanto ai bambini.”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Mike Bongiorno

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“Ma già il fuoco rivoluzionario si era esteso a Kronštadt, la base navale orgoglio del regime, in cui i marinai proclamarono la loro solidarietà agli scioperanti, annunciando la liquidazione del soviet della città da parte di un Comitato militare provvisorio, e la futura elezione di un nuovo soviet. «Il soviet senza i comunisti»: questo slogan univa i contadini in rivolta nella regione di Tambov e i marinai del Baltico. La Comune rivoluzionaria istituita dai marinai, che durerà sedici giorni, prese le mosse dall'agitazione operaia e propose un programma che prendeva in contropiede il sistema politico in vigore dal 1918: dissoluzione dei soviet e libere elezioni a scrutinio segreto per sostituirli; libertà di stampa e di riunione per i socialisti, gli anarchici e i sindacalisti; libertà per i contadini di poter disporre dei raccolti; soppressione dei distaccamenti incaricati delle requisizioni in campagna; libertà di lavoro per gli artigiani che non impiegavano lavoratori salariati.
Senza dubbio, Lenin lo dirà, Kronštadt non era tutta la Russia; ma la sua «Comune» era un simbolo inquietante: quello del rifiuto del potere comunista da parte di coloro che ne erano stati i migliori difensori, ed era anche testimonianza del legame esistente fra tutte le rivolte: i contadini di Tambov, l'Ucraina raccolta intorno a Machno, l'insieme della campagna russa.”

Hélène Carrère d'Encausse (1929) storica francese

cap. 14, p. 393
Lenin

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“Tanto fumo e pochi arresti.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dal programma televisivo Anno Zero, 2 ottobre 2008

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“Condurre un programma era quello che sognavo fin da bambino. Io sono uno che viene dal popolo. Ho fatto una fatica enorme per arrivare dove sto. E poi conduttori si nasce: non si diventa.”

Enrico Papi (1965) conduttore televisivo italiano

Origine: Dall'intervista di Simonetta Robiony, Enrico Papi Tra gossip e trash. Sono fatto così prendere o lasciare" http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200709articoli/25935girata.asp, Lastampa.it, 20 settembre 2007.

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“Se ora penso agli anni di allora, mi colpisce quanto poco ci fosse in realtà da vedere, quante poche immagini illustrassero la vita e la morte nei Lager. Conoscevamo di Auschwitz il portale con la sua scritta, i pancacci di legno a più piani, i mucchi di capelli, occhiali e valigie; di Birkenau l'entrata con la torre, i corpi laterali e il passaggio per i treni; e da Bergen-Belsen ci venivano le montagne di cadaveri trovate e fotografate dagli alleati al momento della liberazione. Conoscevamo alcune testimonianze di detenuti, ma molti libri apparvero subito dopo la guerra e vennero ristampati solo negli anni Ottanta, visto che nel frattempo non rientrarono nei programmi delle case editrici. Ora ci sono così tanti libri e film che il mondo dei Lager è ormai parte dell'immaginario collettivo che completa il mondo reale. La fantasia lo conosce ormai bene, e a partire dalla serie televisiva Olocausto e da film come La scelta di Sophie e soprattutto Schindler's list si muove anche in quel mondo. E non ne prende solo atto, ma integra e abbellisce. Allora la fantasia stentava a muoversi; riteneva che allo sgomento di cui era debitrice al mondo dei Lager non si confacessero le movenze della fantasia. Quelle poche immagini che doveva alle foto degli alleati e alle testimonianze dei detenuti, le ha poi guardate riguardate, fino a farne dei cliché.”

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“In secondo luogo questa piccola opposizione al Fascismo, formata dai detriti del vecchio politicantismo italiano (democratico, reazionalistico, radicale, massonico) è irriducibile e dovrà finire a grado a grado per interno logorio e inazione, restando sempre al margine delle forze politiche effettivamente operanti nella nuova Italia. E ciò perché essa non ha propriamente un principio opposto ma soltanto inferiore al principio del Fascismo, ed è legge storica che non ammette eccezioni che di due principi opposti nessuno vinca, ma trionfi un più alto principio, che sia la sintesi di due diversi elementi vitali a cui l’uno e l’altro separatamente si ispirano; ma di due principi uno inferiore e l’altro superiore, uno parziale e l’altro totale, il primo deve necessariamente soccombere perché esso è contenuto nel secondo, e il motivo della sua opposizione è semplicemente negativo, campato nel vuoto. Questo sentono i fascisti di fronte ai loro avversari e perciò hanno una fede inconcussa nel trionfo della loro parte e non transigono; e possono ormai con pazienza longanime attendere che le opposizioni, come hanno abbandonato il terreno legale della lotta in Parlamento, finiscano col persuadersi della necessità ineluttabile di abbandonare anche quello illegale, per riconoscere che il residuo di vita e di verità dei loro programmi è compreso nel programma fascista, ma in una forma balda, più complessa, più rispondente alla realtà storica e ai bisogni dello spirito umano.”

Giovanni Gentile (1875–1944) filosofo e pedagogista italiano

Opere Giovanni Gentile

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“Già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento di Libri Che Non Hai Letto che ti guardavao accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d'intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti mettere in soggezione, che tra loro s'estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D'Aprirli In Quanto Appartenenti Alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vivere Sono Quelli Che Sono. Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle falangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri Troppo Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando Saranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri Idem Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei Tascabili, dei Libri Che Potresti Domandare A Qualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti Hanno Letto Dunque E' Quasi Come Se Li Avessi Letti Anche Tu. Sventando questi attacchi, ti porti sotto le torri del fortilizio, dove fanno resistenza
i Libri Che Da Tanto Tempo Hai In Programma Di Leggere,
i Libri Che Da Anni Cercavi Senza Trovarli,
i Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento,
i Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza,
i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggerli Magari Quest'Estate,
i Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale,
i Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile.
Ecco che ti è stato possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a un insieme certo molto grande ma comunque calcolabile in un numero finito, anche se questo relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

If on a Winter's Night a Traveler

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“Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia.”

Paolo Limiti (1940–2017) paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano

dall'intervista di Salvatore Giannella [//www.giannellachannel.info/2017/07/05/quando-paolo-limiti-mi-racconto-mina-e-febbre-del-sabato-sera/ "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera"] per "I nomi di Oggi", 2009

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“Fin da quando ho cominciato a girare filmati in superotto, mi sono venute naturali tre cose: stare davanti alla camera da presa come corpo (in linguaggio critico si chiama così), parlare del mio mondo politico, e farlo con ironia. Ma non c'è un programma estetico dietro questa scelta.”

Nanni Moretti (1953) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano

Origine: Citato in Sara Fruner, Nanni Moretti: "Diffido dei registi che vogliono cambiare la testa degli spettatori" http://www.lavocedinewyork.com/arts/spettacolo/2017/10/23/nanni-moretti-diffido-dei-registi-che-vogliono-cambiare-la-testa-degli-spettatori/, lavocedinewyork.com, 23 ottobre 2017.

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“[Sul suo singolo Mi sono innamorato di tuo marito] In Brasile ormai lo ballano tutti, ora iniziano a ballare anche gli italiani. Vorrei però dire a tutte le mogli di stare tranquille, non sono un rubamariti come Angelina Jolie che ha rubato Brad Pitt a Jennifer Aniston. I mariti mi possono invitare solo a cena. Questo pezzo, però, mi è venuto in mente perché io sono pazzamente innamorato di Mauro Icardi. Mi sono innamorato di lui quando è venuto ospite nel programma di Chiambretti in cui lavoravo. Realizzando questa canzone mi è tornato in mente lui.”

Cristiano Malgioglio (1945) cantautore, paroliere e personaggio televisivo italiano

Origine: Dall'intervista di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, sull'emittente Radio Cusano Campus. Citato in Cristiano Malgioglio, "il mio tormentone gay è dedicato a Mauro Icardi" https://www.ilquotidianodellazio.it/articoli/26189/cristiano-malgioglio-il-mio-tormentone-gay-e-dedicato-a-mauro-icardi, Il Quotidiano del Lazio, 22 giugno 2017.

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“Melog 2.0, programma radiofonico.”

Gianluca Nicoletti (1954) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

Bibliografia

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“Ma, anche se a volte siamo stati costretti - dalle preoccupazioni finanziarie, dal fatto di essere indebitati - a fare concessioni al gusto del pubblico recitando alcune opere senza troppa importanza - ci sono state stagioni, non poche, in cui tutto il nostro repertorio era chiaramente superiore a quelli degli altri teatri. La cosa più importante è, penso, il programma per promuovere i giovani attori. Il gesto di aprire la strada del teatro ai giovani talentuosi. Ci sono nomi che hanno fatto carriera: Aura Buzescu, George Vraca, George Calboreanu, Nicolae Balteţeanu, Marieta Rareş …”

Lucia Sturdza-Bulandra (1873–1961) attrice e docente rumena

Dar, cu toate că uneori am fost siliţi – din preocupări de ordin financiar, fiind înglodaţi în datorii – să facem concesii gustului public, jucând unele piese fără prea mare valoare -, au fost stagiuni, şi nu puţine, în care întreg repertoriul nostru a fost net superior celor de la alte teatre. Cel mai important este, cred, programul de promovare a tinerilor actori. Gestul de a le deschide drum în teatru tinerilor de vocaţie. Sunt nume care au făcut carieră: Aura Buzescu, George Vraca, George Calboreanu, Nicolae Băltăţeanu, Marieta Rareş ...

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“Non abbiamo abbandonato la vocazione maggioritaria e, dopo il voto, non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi.”

Ettore Rosato (1968) politico italiano

Origine: Citato in Simona Casalini, Rosato: "Dopo la legge elettorale non è nei nostri programmi un accordo con Berlusconi" http://www.repubblica.it/politica/2017/06/05/news/rosato_legge_elettorale-167300857/, Repubblica.it, 5 giugno 2017.

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“Sono il più replicato d'Italia. Con la roba mia di 20-30 anni fa, la Rai ci fa bei programmi a costo zero per l'azienda.”

Enrico Montesano (1945) attore italiano

Origine: Citato in Gianluca Schinaia, Enrico Montesano: "La tv mi usa solo per le repliche. Non sono un cretino da talent" http://tvzap.kataweb.it/news/87543/enrico-montesano-la-tv-mi-usa-solo-per-le-repliche-e-non-sono-un-cretino-da-talent/, tvzap.kataweb.it, 27 agosto 2014.

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“Il fascismo aveva trionfato e Mussolini era al comando. Ma che cosa rappresentava? Quale era il suo programma e la sua politica? I grandi movimenti sono quasi invariabilmente costruiti attorno ad una ideologia ben definita che cresce attorno a certi principi immutabili e ha obbiettivi e programmi definiti. Il fascismo si distingueva solo per il fatto di non avere alle sue spalle né principi fissi, né ideologia, né filosofia, a meno che possa essere considerata una filosofia la sola opposizione al socialismo, al comunismo e al liberalismo.”

Fascism had triumphed and Mussolini was in control. But what did he stand for? What was his programme and policy? Great movements are almost invariably built up round a clear-cut ideology which grows up round certain fixed principles and has definite objectives and programmes. Fascism had the unique distinction of having no fixed principles, no ideology, no philosophy behind it, unless the mere opposition to socialism, communism, and liberalism might be considered to be a philosophy.
Origine: Glimpses of World History, pp. 817-818

“Goulart, che gli avversari dipingono come un pericoloso sovversivo di estrema sinistra, è in realtà un tipico esponente di un certo generico programma brasiliano: sincero indubbiamente, ma molto più capace di parole che non dei fatti, duri e severi, che sarebbero necessari per dominare la crisi di crescenza del Brasile.”

Ferdinando Vegas (1916–1984) professore universitario italiano

Origine: Citato in La crisi dell'America Latina http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0094_01_1963_0239_0005_24525399/, La Stampa, 9 ottobre 1963

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“In Urss abbiamo cominciato troppo tardi ad addestrare il personale tecnico con i simulatori eletronici. Questi sono indispensabili per evitare incidenti e oggi il programma che li prevede è uno dei nostri principali obiettivi.”

Valerij Alekseevič Legasov (1936–1988) chimico russo

Origine: Citato in «Diremo tutto su Cernobil» http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0994_01_1986_0199_0005_23329139/, La Stampa, 26 agosto 1986

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