Frasi su ragno

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema ragno, telaio, ragnatela, uomo.

Frasi su ragno

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“Poi sentirai sulla guancia un solletico… | Un bacio leggero, ragno impazzito, corre | Su e giù per il collo…”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Sognato per l'inverno, vv. 9-11, 1992

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“Né l'Uomo Ragno, né Rocky, né Rambo, né affini | farebbero ciò che faccio per i miei bambini.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n.° 13

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“L'uccello ha il nido | il ragno la tela | l'uomo l'amicizia.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

Versi e Canti

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“Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare, della rondine nel costruire le case, degli uccelli canterini, del cigno e dell'usignolo nel canto, con l'imitazione.”

Demócrito filosofo greco antico

Origine: Citato in Gino Ditadi, Introduzione: L'animale buono da pensare, in I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 90. ISBN 88-85944-12-4

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“La divisione che separa il saggio dal folle è più sottile della tela del ragno.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Massime spirituali

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“Gli occhi di Roose Bolton erano più pallidi della pietra, più scuri del latte. E la sua voce era esile come il fruscio del ragno sulla tela.”

libro Il Trono di Spade 3. Tempesta di Spade, Fiumi della Guerra, Il Portale delle Tenebre: Libro terzo delle cronache del Ghiaccio e del Fuoco

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“Nel centro della tela, nel posto ove suole stare il ragno, Gwynplaine vide una cosa formidabile e magnifica: una donna nuda.
Non assolutamente nuda. Questa donna era vestita e vestita dalla testa ai piedi. Indossava una camicia lunghissima, come le stole d'angeli nei quadri di santi, ma così sottile che sembrava bagnata, Donde un incirca di donna nuda, più fervido e pericoloso che la nudità assoluta.
La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva.
Dormiva col capo supino. Coi piedi respingeva le coltri, come il succubo sopra al quale aleggia il sogno.
Il suo guanciale di trine era caduto a terra sul tappeto. Fra la sua nudità e lo sguardo dell'uomo, erano due ostacoli: la camicia e la tenda di velo d'argento. Due trasparenze. La camera, più alcova che camera, era illuminata lievemente dal riflesso della sala da bagno.
Forse la donna non aveva pudore, e la luce invece ne aveva ancora.
Il letto era senza colonne, né cortinaggio, né cielo, così che la donna, aprendo gli occhi, poteva vedersi riflessa mille volte nuda negli specchi che aveva sopra il capo.
Una veste da camera di magnifica seta della Cina era gettata sulla sponda del letto.
Oltre il letto, in fondo all'alcova, era forse una porta, nascosta, segnata da uno specchio piuttosto grande, sul quale eran dipinti pavoni e cigni.
Al capezzale del letto era fermato un leggio d'argento ad aste girevoli, ed a fiaccole fisse, sul quale si poteva vedere un libro aperto, che in cima alle pagine aveva questo titolo a letteroni rossi: Alcoranus Mahumedis.
Gwynplaine non scorgeva nessuna di queste cose. La donna: ecco quello che vedeva.”

1967, p. 236
L'uomo che ride

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“Prima di una partita mi fumo una sigaretta per rilassare i nervi e butto giù un po' di super-alcolici per ben tonificare i muscoli…”

Lev Jašin (1929–1990) calciatore e hockeista su ghiaccio sovietico

Jašin, scherzando, rispose così a chi gli chiese quale fosse il segreto delle sue prestazioni sportive
Attribuite
Origine: Citato in Matteo Liberti, Lev Yashin - Il ragno nero http://www.instoria.it/home/yashin.htm, Instoria.it.

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“Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

dalla prefazione del 1964 a Il sentiero dei nidi di ragno
Variante: Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall’esser definito; e questa definizione dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.

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“Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

The Path to the Spiders' Nests

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“Felice l'uomo che trova rifugio in se stesso.”

Michael Connelly (1956) scrittore statunitense

da Il ragno

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“Questo, quando si sente morso dal ragno detto falange, mangia de' granchi, e si libera di tal veneno.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Cervi; 1979, p. 70
Bestiario o Le allegorie

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“Il ragno partorisce fori di sé l'artificiosa e maestrevole tela, la quale gli rende, per benefizio, la presa preda.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Ragno; 1979, p. 61
Bestiario o Le allegorie

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“Ma prima di aver finito | faremo un buco nell'infinito | e accetteremo l'invito a cena | dell'Uomo Ragno.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da La ballata dell'Uomo Ragno, n. 9
Canzoni d'amore

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“Per noi le leggi sono simili alle sottili | ragnatele che il ragno tesse sui muri.”

Platone (comico) (-500) commediografo ateniese della Commedia antica

fr. 21 Kassel-Austin; citato in I comici greci, a cura di Simone Beta, BUR, Milano, 2009, p. 79

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“Venga dunque alla sbarra Aristotele, il peggiore dei Sofisti, stordito da un'inutile sottigliezza, spregevole ludibrio delle parole. Ha osato persino, se la mente umana si fermasse per caso e quasi spinta da un buon vento sulla spiaggia di qualche verità, stringerle attorno durissimi ceppi, e mettere insieme una specie di arte fatta di pazzia per asservirci alle parole. Nel suo seno si sono generati e di lui si sono nutriti quegli astutissimi spacciatori di nuvole [i peripatetici] i quali, tenendosi ben lontani dalla luce della storia e delle singole cose e senza curarsi di intraprendere la descrizione del mondo, ci hanno propinato le innumerevoli sciocchezze delle Scuole, ricavandole con l'irrequieto agitarsi della loro mente dalla duttile materia dei precetti e delle affermazioni di Aristotele. Ma il loro dittatore è da riprovare più di loro, perché, pur essendosi rivolto alle libere ricerche della storia, ha conservato intatti gli idoli più oscuri di qualche caverna sotterranea, e ha costruito sopra la sua storia delle cose particolari una specie di tela di ragno, che vuol far apparire come la trama delle cause, mentre è affatto priva di forza e di pregio.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Origine: Da Il parto maschio del tempo, in Opere filosofiche, a cura di Enrico De Mas, Laterza, Bari, 1965, vol. 1, pp. 39-40; citato in Giovanni Reale, Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele, Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 189. ISBN 88-420-5247-7

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“E ogni amico di Varys il Ragno Tessitore è una persona di cui mi fido come di una tarantola nelle mutande.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Tyrion Lannister) (2016, p. 36
I guerrieri del ghiaccio - I fuochi di Valyria - La Danza dei Draghi

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