Frasi su scena
pagina 2

Charlie Chaplin photo
Charlie Chaplin photo
Alberto Sordi photo
Bob Dylan photo

“Credo che il mio principale idolo in scena, e perfino al di fuori della scena, il personaggio che mi ballava per la mente in continuazione, era Charlie Chaplin”

Bob Dylan (1941) cantautore e compositore statunitense

1962
Citazioni tratte dalle interviste

Stephen King photo
José Saramago photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo

“Chi muore senza portar nella tomba una pedata, dono di un amico?”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Apemanto: atto I, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Timone di Atene

William Shakespeare photo

“Gli uomini chiudono la propria porta contro il sole che tramonta.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Apemanto: atto I, scena II
Timone di Atene

William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo

“Emilia: Oh, ma chi ha potuto farvi questo?
Desdemona: Nessuno… Io… da sola… Emilia addio! Ricordami al cortese mio signore. Oh addio!…”

ultime parole
atto V, scena II; traduzione di Goffredo Raponi
Emilia: O, who hath done this deed?
Desdemona: Nobody; I myself. Farewell... Commend me to my kind lord: O, farewell!
Otello

William Shakespeare photo

“[ultime parole avvicinandosi al corpo di Desdemona] Prima d'ucciderti, io t'ho baciata. Non mi restava altro modo che questo: uccidermi morendo in un tuo bacio.”

Otello: atto V, scena II; traduzione di Goffredo Raponi
I kiss'd thee ere I kill'd thee: no way but this; | Killing myself, to die upon a kiss.
Otello

William Shakespeare photo

“Vedo così che il tempo è il vero tiranno dei mortali, li genera e li seppellisce, a suo piacimento. A loro, inascoltati, non resta che la fatalità.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Pericle; atto II, scena III
Pericle, il principe di Tiro

William Shakespeare photo

“O dèi! Perché prima ci date il cielo e poi ce lo togliete? Noi, quaggiù, non rivogliamo indietro i nostri regali, siamo più generosi di voi, noi (miserabili) mortali.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Pericle; atto III, scena I
Pericle, il principe di Tiro

William Shakespeare photo

“È strano come la nostra natura sia tanto incline ad esporsi ai disagi, anche quando potrebbe farne a meno.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

1° gentiluomo; atto III, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Pericle, il principe di Tiro

William Shakespeare photo

“Tutto il mondo è una perpetua tempesta in cui perdi via via le persone che ami.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Marina; atto IV, scena I
Pericle, il principe di Tiro

William Shakespeare photo

“Una donna disonesta non è una donna.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Marina; atto IV, scena I
Pericle, il principe di Tiro

William Shakespeare photo

“Il bello è brutto, il brutto è bello.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Le streghe: atto I, scena I
Fair is foul, and foul is fair.
Macbeth

William Shakespeare photo

“Una bella giornata così brutta non l'avevo mai vista.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Macbeth: atto I, scena III
So foul and fair a day I haven't seen.
Macbeth

William Shakespeare photo

“Ciò che l'uomo osa, io oso.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

atto III, scena IV
Macbeth

William Shakespeare photo

“Vivi per essere la meraviglia e l'ammirazione del tuo tempo.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Macduff: atto V, scena VIII
Macbeth

William Shakespeare photo

“Eh, sì, tutti son buoni a farsi forti | al dolore degli altri, | eccetto chi lo deve sopportare.”

Benedetto: atto III, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Molto rumore per nulla

William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo

“Ah, è cosa eccellente possedere la forza d'un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!”

Isabella: atto II, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Misura per misura

William Shakespeare photo
William Shakespeare photo

“L'idea di un gran fatto varca sempre i limiti della moderanza.”

Northumberland: atto I, scena III, p. 167
Enrico IV

Molière photo

“Ah, che bella cosa è saper qualcosa.”

Molière (1622–1673) commediografo e attore teatrale francese

da Il Borghese gentiluomo, scena IV

Molière photo

“Il mondo, mia cara Agnese, è uno strano affare.”

Molière (1622–1673) commediografo e attore teatrale francese

da L'École des femmes, atto II, scena V

Edmond Rostand photo
Edmond Rostand photo
Carlo Goldoni photo
Lope De Vega photo
Lope De Vega photo

“Il vero amore non può mai fondarsi sul denaro: per prima cosa investe l'anima!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto II, Scena Prima
La ragazza sciocca

Lope De Vega photo
Lope De Vega photo

“Meravigliosa forza è quella del divino professore: l'amore!”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto III, Scena Prima
La ragazza sciocca

Lope De Vega photo

“Non c'è vera amicizia e nemmeno amore, dove c'è ostinazione.”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto I, Scena Prima
San Giacomo il Verde

Oscar Wilde photo
Johann Wolfgang von Goethe photo

“In principio era il Fatto!”

I parte, scena III, citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993
Faust

James Joyce photo

“Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Origine: Da Letter to Grant Richards, 5 maggio 1906; citato in Ulisse: Guida alla lettura, Mondadori, 2000.

Hans Küng photo
Marilyn Monroe photo
Alexander Sergejevič Puškin photo

“Di tutti i godimenti della vita la musica cede solamente all'amore; ma anche l'amore è una melodia.”

Alexander Sergejevič Puškin (1799–1837) poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo

scena II
Il Convitato di Pietra

Dean Martin photo
Tom Regan photo
Giovanni Battista Niccolini photo
Gilbert Keith Chesterton photo

“[San Francesco] vide ogni cosa con senso drammatico, staccata dalla sua posizione, non immobile come in un quadro ma in azione come un dramma. Un uccello poteva sfiorarlo come una freccia, […] un cespuglio poteva fermarlo come un brigante; ed egli era pronto a dare il benvenuto a entrambi. In una parola, noi parliamo di un uomo che non confondeva il bosco con gli alberi, e non voleva farlo. Voleva piuttosto considerare ogni albero come un'entità separata e quasi sacra, come una creatura di Dio […] Non voleva ergersi di fronte a uno scenario usato come mero sfondo, e recante la banale iscrizione: "Scena: un bosco". In tal senso vorremmo intendere che era troppo drammatico per il dramma stesso. Lo scenario avrebbe preso vita nelle sue commedie […] Ogni cosa sarebbe stata in primo piano, e quindi alla ribalta; ogni cosa avrebbe avuto un proprio carattere. Questa è la qualità per cui, come poeta, egli fu perfettamente l'opposto d'un panteista. Non chiamò la natura sua Madre, ma chiamò Fratello un certo somaro e Sorella una certa passerotta. […] È qui che il suo misticismo è così simile al senso comune di un fanciullo. Un bambino non ha difficoltà a comprendere che Dio creò cane e gatto; sebbene sia consapevole che la formazione del gatto e del cane dal nulla è un processo misterioso al di là della sua immaginazione. Ma nessun bambino capirebbe il senso dell'unione del cane e del gatto e di ogni altra cosa in un unico mostro con una miriade di gambe chiamata natura. Egli senza dubbio si rifiuterebbe di attribuire capo o coda a un simile animale. […] Gli uccelli e gli animali francescani assomigliano davvero a uccelli e animali araldici, non perché fossero favolosi, ma nel senso che erano considerati come realtà, chiare e positive, scevre dalle illusioni dell'atmosfera e della prospettiva. In tal senso egli vide un uccello color sabbia in campo azzurro e una pecora d'argento in campo verde. Ma l'araldica dell'umiltà era più ricca dell'araldica dell'orgoglio, perché giudicava tutte le cose che Dio aveva creato come qualcosa di più prezioso e di più unico die blasoni che i principi e i nobili avevano dato soltanto a se stessi.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

cap. VI, p. 66
Francesco d'Assisi

Giuseppe Giacosa photo

“Campioni: Io non so come si gridi tanto alla difficoltà che c'è a trovare argomenti nuovi e ad essere originali! Sono lì, gli argomenti, non c'è che a stendere la mano. […] Io voglio dimostrare che la matematica regge colle sue norme immutabili anche la poesia. […] Un verso composto di un numero dispari di parole, è matematicamente più armonico di quello in cui il numero sia pari… e così per le sillabe, e così per le lettere. […] Nell'Orlando furioso ci sono in tutto 375 mila 197 parole. Dispari il numero totale, e non solo dispari il numero totale, ma dispari anche le cifre che lo compongono. Eccole spiegata la sorprendente bellezza del libro. Nel primo canto, ci sono 5041 parole, altro numero dispari. Prendiamo due versi a casaccio. (Apre il manoscritto). Canto quattordicesimo, ottava trentasettesima, verso primo:
«Come lupo o mastin ch'ultimo giugne…»
sette parole, che bel verso! e subito
«Al bue lasciato morto dai villani…»
sei parole, verso orribile, quasi che i villani dei buoi morti non sapessero che farsene, magari!
[…]
Carlo: Le dico schietto che lei ha fatto opera di profondo studioso, di buongustaio, di grande ingegno e di gran cittadino.
Campioni: Ah! Perché la poesia…
Carlo: È il cardine.
Campioni: È il cardine. Guardi: cardine: bellissima parola: sette lettere. Osservi il nome dei massimi poeti. Dante, cinque lettere; Ariosto, sette; Tasso, cinque; Petrarca invece otto, difatti è molle ed effeminato. Foscolo, sette; Alfieri, sette; Manzoni, sette; Leopardi, otto, ed è uno scettico. Le pare? È novità codesta?
Carlo: E come!
Campioni: Pensare che in tanti grandi ingegni che furono con tante arti poetiche e regole di scuola scritte in tutte le lingue, nessuno ancora considerò l'estetica in rapporto coi numeri. Le note musicali, sette. Perché la scienza moderna ci insegna a generalizzare. Trovato un principio, a volerlo applicare ammodo, si vede che calza per tutto. Qual è il tipo della famiglia bene assortita? Un padre, una madre e un figliolo. Tre. Sono considerazioni codeste?!”

Giuseppe Giacosa (1847–1906) drammaturgo, scrittore e librettista italiano

da La gente di spirito, Atto II, Scena IV

Giambattista Giraldi Cinzio photo

“Satiro: Amor che mai non giunca a fine, amore | Dir non si dee, ma una continua pena”

Giambattista Giraldi Cinzio (1504–1574) letterato, poeta e drammaturgo italiano

Atto I, Scena II
Egle

Giambattista Giraldi Cinzio photo

“Egle: Di ciò che vive | Il diletto sia fine, e tra i diletti | Quel di Venere e Bacco il maggior sia.”

Giambattista Giraldi Cinzio (1504–1574) letterato, poeta e drammaturgo italiano

Atto II, Scena I
Egle

Giambattista Giraldi Cinzio photo
Giambattista Giraldi Cinzio photo

“Egle: E in cielo | Venere ama Vulcan quantunque tale, | Ed ella la Dea sia d'ogni bellezza.”

Giambattista Giraldi Cinzio (1504–1574) letterato, poeta e drammaturgo italiano

Atto III, Scena I
Egle

Alessandro Baricco photo
Howard Hawks photo
George Steiner photo

“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

Bruno Forte photo
Vittorio Alfieri photo

“Clitennestra: Re vincitor non serba odio a nemico | Di cui non teme.”

atto I, scena II, vv. 54-55, p. 17
Agamennone

Vittorio Alfieri photo
Wilhelm August von Schlegel photo
Stefano Benni photo
Lorenzo Da Ponte photo

“Vegnì su la finestra, | vegnì cara Nineta, | sentì una canzoneta | che fata xe per vu.”

Lorenzo Da Ponte (1749–1838) librettista italiano

da Vegnì su la finestra, in Il ricco d'un giorno, atto secondo, scena dodicesima

Franco Califano photo
Claudio Marchisio photo

“[Sull'omofobia nel mondo del calcio professionistico] Il nostro ambiente, in effetti, sull'argomento è un po' ingessato. Se uno esce dal posto di lavoro per mano al proprio compagno per fortuna non fa più scalpore; all'uscita da un campo di allenamento, invece, la scena non si può immaginare. E non è giusto.”

Claudio Marchisio (1986) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a L'Uomo Vogue; citato in Marchisio: "Favorevole ai matrimoni gay. Il mondo del calcio è ingessato" http://www.gazzetta.it/Europei/2012/18-06-2012/marchisio-favorevole-matrimoni-gay-mondo-calcio-ingessato-911570546911.shtml, Gazzetta.it, 18 giugno 2012.

Mike Bongiorno photo

“Colpo di scena!”

Mike Bongiorno (1924–2009) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano italiano
Carmelo Bene photo
Carmelo Bene photo
Tito Maccio Plauto photo

“Non con l'età, ma con l'ingegno si raggiunge la sapienza.”

Philto: Atto II, Scena 2, 367
Non aetate, verum ingenio apiscitur sapientia.
Trinummus

Adriano Celentano photo
Yannick Noah photo

“Canto la pace, la tolleranza, la solidarietà. Quando sono sulla scena raggiungo uno stato di grazia che poche volte ho vissuto su un campo da tennis.”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in Claudio Colombo, Noah, un match ball a ritmo di reggae https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/31/Noah_match_ball_ritmo_reggae_co_0_02033110828.shtml, Corriere della Sera, 31 marzo 2002.

Jirō Taniguchi photo

“Quando costruisco una scena, la definizione dei dettagli diventa parte del racconto. Mi appassiona disegnare nel dettaglio. Forse disegno anche troppo nei dettagli.”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

Origine: Citato nella quarta di copertina di In una lontana città.

Gigi Proietti photo
Sandrone Dazieri photo
Kaos One photo
Amélie Nothomb photo
Corrado Guzzanti photo

“Corrado Guzzanti [nei panni dell'intervistatore]: Cioè la lettera di minacce al Papa non è una cosa seria?
Don Pizzarro: 'A lettera sur Papa l'ho scritta io!
CG: L'ha scritta lei?
DP: Beh perché non posso scrive 'na lettera?
CG: Ma come?
DP: Scusa, non facciamo confusione che poi 'a gente a casa non capisce. Un conto so' le cose serie, va bene – l'affari, 'i immobili, l'otto per mille, 'i sordi, tanti i sordi, che poi so' i vostri, no? – è un conto è 'a parte d'o spettacolo – 'a trama, l'attori, er colpo de scena…
CG: Che spettacolo scusi?
DP: Ma 'ndo vivi? 'O spettacolo nostro: i preti, i cardinali, 'e guardie svizzere – che poi so' tutte comparse – tutto st'ambaradam che peraltro mo co' sta crisi ce costa er doppio.
CG: Lei ne parla come se fosse una specie di fiction…
DP: Beh sì, chiamala come te pare, 'na serie, 'na fiction… qualcuno da noi dice che è un reality ma io nun so' d'accordo perché de ""reality"" nun c'è proprio niente, è tutto scritto: i dialoghi, i personaggi, er conflitto fra i cardinali, tutto scritto bene.
CG: Come una serie TV!
DP: Sì, tipo. Con tutti st'intrighi, no? Bertone contro Bagnasco, la CEI contro la Segreteria de Stato… a voi ve piacciono st'intrighi, no? E noi c'amo messi! Comunque Bertone esce forte a'a terza stagione, te l'anticipo.
CG: Alla terza stagione? Ma quindi è sempre stato così?
DP: Beh, no prima era 'n'artro tipo de format. Prima c'era 'a domenica, 'a finestra che s'e apre, du' colombe che passano… 'na vorta ce bastava questo! A gente veniva sotto, glie parlavi quattro, cinque lingue 'e rincoglionivi, battevano 'e mani, all'una avevamo finito e annavamo a vedé 'a Roma. Poi chiaramente i tempi cambiano, er pubblico ha cominciato a stufasse. Cioè disemoce 'a verità: 'sta cosa de questo che s'affaccia a'a finestra l'hanno vista armeno un mijone de vorte (questo poi nun è bono). Er gusto der pubblico cambia, nun ce veniva più nessuno… vonno azione, vonno er sangue, vonno er turbido, tipo ""I Borgia"", capito?
CG: E quindi la lettera sul Papa l'ha scritta lei?
DP: Sì, che poi io sarei story editor, eh, però ogni tanto me tocca pure mette mano alle sceneggiature, ai dialoghi. A proposito, quanno avemo detto che doveva morì er pupazzo? (da Aniene 2 – Molto rigore per nulla, 14 giugno 2012).”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano
Titta Ruffo photo

“La scena è un asilo per i forti e i gloriosi.”

Titta Ruffo (1877–1953) baritono italiano

citato in Michele Salvini, Titta Ruffo, periodico mensile: Grandi Voci alla Scala, p. 7, n. 4, ottobre 1993, Massimo Baldini Editore

William Shakespeare photo

“Infatti, mio signore, | io non v'ho mai negato i prigionieri […].”

Hotspur, parte I, atto I, scena III; Raponi
Enrico IV

Edith Wharton photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
Achille Campanile photo
William Shakespeare photo

“Padrone, non dovete aver paura. | L'isola è piena di questi sussurri, | di dolci suoni, rumori, armonie, | che non fanno alcun male, anzi dilettano.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Calibano: atto III, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
La Tempesta
Origine: Citato in lingua originale nel film La dolce vita (1960).

Giacomo Leopardi photo
Charlie Chaplin photo

“Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'accompagnava un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell'attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto?
Poi, dal fondo del palcoscenico, all'estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili.
Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto.”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, pp. 232-3

Slash photo
Marco Travaglio photo
Il Farinotti photo