Frasi su bisogno
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“Non bisogna muovere la lingua, cuore o piede senza prima consultare lo Spirito Santo.”

Giuseppe Marello (1844–1895) vescovo cattolico italiano

Scritti

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“Bisogna confessare che l' non può conoscere la verità con una perfetta certezza, nonostante l'aiuto della sua Ragione.”

Pierre-Daniel Huet (1630–1721) monaco, storico e teologo francese

Origine: Citato in Dario Antiseri, Ragioni della razionalità, Rubbettino Editore, 2004.

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“Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.”

Pietro Abelardo (1079–1142) scrittore e filosofo medievale francese

da Lettere a Eloisa

“Non avessimo bisogno delle donne saremmo tutti signori.”

Giovanni Arpino (1927–1987) scrittore italiano

da La suora giovane, Mondadori

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“È curioso constatare – ed insisto su questo punto, perché mi sembra di importanza capitale, e perché, pur essendo noto, non mi sembra abbastanza sottolineato – è curioso constatare l'indifferenza pressoché totale del mondo romano per la scienza e la filosofia. Il cittadino romano si interessa alle cose pratiche. L'agricoltura, l'architettura, l'arte della guerra, la politica, il diritto, la morale.
Ma si cerchi in tutta la letteratura latina classica un'opera scientifica degna di questo nome, e non si troverà; un'opera filosofica, ancor meno. Si troverà Plinio, cioè un insieme di aneddoti e racconti da comare; Seneca, cioè un'esposizione coscienziosa della morale e della fisica stoiche, adattate – il che significa semplificate – ad uso del pubblico romano; Cicerone, cioè i tentativi filosofici di un letterato dilettante; o Macrobio, un manuale di scuola elementare.
È veramente stupefacente, se vi si presta attenzione, che i Romani, non producendo nulla essi stessi, non abbiano nemmeno mai sentito il bisogno di procurarsi delle traduzioni. In effetti, al di fuori di due o tre dialoghi platonici (tra cui il Timeo) tradotti da Cicerone – trasduzione di cui non ci è pervenuto nulla – né Platone, né Aristotele, né Euclide, né Archimede sono mai stati tradotti in latino. Almeno nell'età classica. Perché se è vero che lOrganon di Aristotele e le Enneadi di Plotino lo furono, è parimenti vero che in fin dei conti ciò avvenne molto tardi e per opera di cristiani.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

Origine: Scritti su Spinoza e l'averroismo, pp. 63-64

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“Riguardo al conte Tolstoj si sentono dire continuamente due cose: che è un narratore di straordinaria qualità e un pensatore mediocre. Questo è diventato quasi un assioma che non ha bisogno di dimostrazione.”

Nikolaj Konstantinovič Michajlovskij (1842–1904) critico letterario e sociologo russo

da La mano destra e la mano sinistra di Lev Tolstoj, 1875
Origine: Citato in Sergio Bertolissi, Tolstoj e l'autocrazia, in Lev Tolstoj, Lettere agli zar (1862-1905), Laterza, Bari, 1995, p. VII. ISBN 88-420-4654-X.

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“Le sanzioni sono morte, si tratta ora di provvedere al loro seppellimento. Ma qualche volta il funerale è più lungo e complicato di un'agonia. […] Sono d'accordo con voi. Bisogna ridurre al minimo la durata dei funerali societari.”

Neville Chamberlain (1869–1940) politico inglese

da un colloquio con l'ambasciatore italiano a Londra Dino Grandi nel giugno 1936
Origine: Le sanzioni inflitte all'Italia per la sua invasione dell'Abissinia.
Origine: Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, p. 241.

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“Il valore non serve a nulla quando non si accompagna alla giustizia, e se tutti gli uomini fossero giusti, non ci sarebbe bisogno di essere valorosi.”

Agesilao II di Sparta (-444–-360 a.C.) re di Sparta

citato in Plutarco, Vite di Agesilao, 23, 5, traduzione del Dizionario delle citazioni, 2013
Citazioni di Agesilao
Origine: Citazioni molto simili tra loro.

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“Il vizio più costoso nel mondo non è l'eroina ma la celluloide, e io ho bisogno di una dose ogni due anni.”

Steven Spielberg (1946) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

da Time, 1979

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“Tuttavia, nella nostra epoca, caratterizzata dalla inclinazione e dal bisogno di visibilità, la ricerca del Volto redentore e riparatore di Cristo nell'Eucaristia trova una risposta nell'affermarsi e nel diffondersi della devozione e della spiritualità del Santo Volto.”

José Saraiva Martins (1932) cardinale e arcivescovo cattolico portoghese

Origine: da Il volto dei volti: Cristo, a cura dell'Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo, Editrice Velar, Gorle 2004, p.15

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“Le cose non cambiano, ma cambiano. Lentamente. Bisogna dargli tempo, alle cose.”

Francesco Carofiglio (1964) architetto, scrittore e illustratore italiano

Origine: L'estate del cane nero, p. 106

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“Sono molto professionale e cerco di evitare i rischi […] Quando si gira sul cratere di un vulcano che sta per esplodere, bisogna stare attenti.”

Werner Herzog (1942) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco

intervista a Che tempo che fa, 2008
Intervista a Che tempo che fa (19 gennaio 2008)

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“Gli indios hanno attaccato alcuni della troupe […] io ho detto loro "per favore non fatelo, abbiamo bisogno di loro almeno finché arriviamo alla fine delle riprese.”

Werner Herzog (1942) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco

Intervista a Che tempo che fa (19 gennaio 2008)

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“Bisogna aspettarsi di tutto in politica, dove tutto è permesso, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa.”

Charles Maurras (1868–1952) giornalista, saggista, politico e poeta francese

da L'action française, 22 febbraio 1918

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“Quintilio guardava lontano, oltre il confine del terreno demaniale. Quattro miglia più a sud, all'orizzonte, si stagliava il profilo ondulato delle grandi colline. Sul punto più elevato, i faggi di Cottington's Clump si agitavano al vento che, lassù, tirava più robusto che in pianura fra le eriche.
«Guarda!» disse d'un tratto Quintilio. «Eccolo là, Moscardo, il posto che fa per noi. Colline alte e solitarie, dove il vento porta con sé rumori lontani e la terra è asciutta come paglia in un granaio. Là noi dovremo abitare. Là, bisogna che andiamo.»”

cap. 10, La strada e la brughiera, p. 60
La collina dei conigli
Variante: Quintilio guardava lontano, oltre il confine del terreno demaniale. Quattro miglia più a sud, all'orizzonte, si stagliava il profilo ondulato delle grandi colline. Sul punto più elevato, i faggi di Cottington's Clump si agitavano al vento che, lassù, tirava più robusto che in pianura fra le eriche.
«Guarda!» disse d'un tratto Quintilio. «Eccolo là, Moscardo, il posto che fa per noi. Colline alte e solitarie, dove il vento porta con sé rumori lontani e la terra è asciutta come la paglia in un granaio. Là noi dovremo abitare. Là, bisogna che andiamo.

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“Nelle cose minori bisogna saper essere ingiusti.”

Javier Marías (1951) scrittore spagnolo

Origine: Da Il tuo volto domani, 1. Febbre e lancia, traduzione di Glauco Felici, Enaudi ET Scrittori 1347.

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“La vita è un lavoro che bisogna fare a piedi.”

Émile-Auguste Chartier (1868–1951) filosofo, giornalista e scrittore francese

da Cento e un ragionamenti – Einaudi, a cura di S. Solmi

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“Nessuna legge è ugualmente vantaggiosa per tutti: bisogna piuttosto chiedersi se fa gli interessi della maggioranza e da un punto di vista generale.”

Marco Porcio Catone: XXXIV, 3; 1997
Nulla lex satis commoda omnibus est: id modo quaeritur, si maiori parti et in summam prodest.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“[Parlando dell'arte contemporanea e del Maxxi] Non vorrei fare Sgarbi, ma il quadro – purtroppo io sono un italiano che lo capisce meglio – è un quadro di ladri, di incapaci, di ignoranti, di architetti da galera, i cui nomi non voglio neanche dirli perché li ho già detti; pensa soltanto che a Milano abbiamo il Monumento "all'Ago e al Filo" del grande artista americano Oldenburg in piazza Cadorna con un orrore di Gae Aulenti che deforma una piazza che era una piazza civile. Non so se hai visto il Museo di Messina: il Museo di Messina è un luogo bellissimo, quello che c'è, un edificio storico; quel cesso che hanno fatto, una scatola di merda, non è neanche un magazzino, miliardi agli architetti! Fuksas, che è un distruttore e un fascista, prende 22 miliardi di parcella, neanche Bramante, Palladio, Michelangelo hanno preso tanto. In galera! Altro che Bertolaso per la casa da 1.500 euro al mese. Architetti ladri! Distruttori! Detto questo, però, non voglio fare Sgarbi, ma siccome conosco tutto, tu non hai idea di come è bello un museo povero. E posso dirti che io che ho fatto il più bel museo d'Italia e l'ho aperto in tre mesi, prendendoli a calci nel culo, solo con i ragazzi che lavoravano con me, ho speso, per il Museo della Mafia, 60.000 euro. Stella, che non è mai stato mio amico ma, insomma, è sempre stato il severo censore, è rimasto sedotto dal fatto che un museo bellissimo con un artista formidabile, che si chiama Inzirillo, con tante cose che verrete a vedere, spero, […] è costato 60.000 euro […] Sai quanto è costato il cesso di Zaha Hadid? 160 milioni di euro! Per un monumento a una troia irachena! […] Tu non vieni da noi, a distruggere l'Italia, per farti un monumento! Che non serve a niente! E a spendere 50 milioni di euro di opere di merda! Di opere di merda! Perché se non hai i soldi per il Colosseo, è perché hai comprato Andy Warhol, Gilbert & George, dei cacatori di merda! […] Fuksas, guarda, è bene che non venga, perché calci nel culo, in galera deve andare! In galera! In galera! Ci sono i soldi, vengono buttati! […] Ai tempi di Andreotti c'erano 40 miliardi per il Colosseo, 20 milioni di euro; oggi ne occorrono 17. Perché hanno speso… Roma ha bisogno di un museo d'arte contemporanea, 160 milioni di euro, e non ha bisogno del Colosseo? Il problema della spesa pubblica è capire che cosa è importante fare e non buttare i soldi. Lì, tra gli acquisti e il museo, hanno speso 220 milioni di euro per la merda d'artista.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da L'ultima parola, 5 giugno 2010
Da programmi televisivi

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“La passione è uno strumento di difesa della ragione. Perché non basta avere ragione: bisogna anche, appassionatamente, difenderla.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da Ragione e passione contro l'indifferenza, Bompiani, Milano, 2005
Da opere
Origine: Citato in «Ragione e passione» di Vittorio Sgarbi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/dicembre/05/Ragione_passione_Vittorio_Sgarbi_co_10_051205130.shtml, Corriere della Sera, 5 dicembre 2005

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“La società ha bisogno di libertà: quando un programma ha un padrone, l'utilizzatore perde la libertà di controllare parte della sua vita.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

dall'intervista di Eugenio Occorso, Stallman: "Libero software in libera società", la Repubblica, 21 giugno 2004

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“I programmatori che scrivono miglioramenti per GCC (o Emacs, o Bash, o Linux, o un qualsiasi programma coperto dalla GPL) lavorano spesso per aziende o università. Quando il programmatore vuole offrire questi miglioramenti alla comunità e vedere il suo codice incluso nella versione successiva del programma in questione, il suo capo potrebbe dire: "Fermo lì! Il tuo codice appartiene a noi! Non vogliamo condividerlo con altri; abbiamo deciso di trasformare la tua versione migliorata in un prodotto proprietario".
Qui viene in aiuto la GNU GPL. Il programmatore mostrerebbe al capo che un tale prodotto proprietario sarebbe una violazione del diritto d'autore e il capo capirebbe che ci sono soltanto due possibilità: rilasciare il nuovo codice come software libero o non rilasciarlo affatto. Quasi sempre al programmatore viene consentito di comportarsi come intendeva fare e così il codice risulta disponibile per la versione successiva del programma.
La GNU GPL non è sempre accondiscendente; dice di "no" ad alcune delle cose che a volte la gente vuole fare. Alcuni utenti affermano che sia negativo il fatto che la GPL "escluda" alcuni sviluppatori di software proprietario che "hanno bisogno d'essere portati nella comunità del software libero."
Ma non siamo noi ad escluderli dalla nostra comunità; sono loro che scelgono di non entrare. Decidere di produrre software proprietario equivale a decidere di starne fuori. Esservi dentro significa cooperare con noi; non possiamo "portarli nella nostra comunità" se non vogliono unirsi a noi.
Ciò che possiamo fare è offrire un incentivo ad unirsi a noi. È per far sì che il nostro software già prodotto sia un incentivo che la GNU GPL è stata pensata: "Se renderete il vostro software libero, potete utilizzare questo codice."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Di certo in questo modo non si vincerà sempre, ma qualche volta sì.
Permesso d'autore: idealismo pragmatico

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“[Dalla cerimonia di inaugurazione dello Juventus Stadium] Sono orgoglioso delle pagine importanti che ho scritto nella nostra grande storia. La Juve è sempre stata un meraviglioso dipinto, e un meraviglioso dipinto ha bisogno di una cornice meravigliosa come questa.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Citato in Paolo Menicucci, Del Piero orgoglioso della nuova casa Juve http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1674718.html, Uefa.com, 9 settembre 2011.

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