Frasi su calendario

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema calendario, due-giorni, fatto, giorno.

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“Billy caro, per piacere vestimi per sempre. Ti voglio bene, Marilyn.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

dedica a Travilla, costumista di fiducia, sul calendario "nudo", p. 163
Marilyn

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“Mi è capitato spesso di finire su un calendario. Ma mai per una data precisa.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense
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“Io mi vergognavo, ma loro furono davvero delicati… in tutta la faccenda. Stesero del velluto rosso e mi ci fecero sdraiare sopra. Fu tutto molto semplice. E pieno di spifferi!”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

parlando dello "scandalo del calendario", p. 87
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“Noi attori siamo professionisti e non immagini da poster. Ho scoperto che sono in vendita a 16 dollari su un calendario e la cosa non mi ha rallegrato. Non vorrei ritrovarmi incollato, in camice da pediatra o in tuta da Batman, ai vetri di qualche camion guidato da una donna.”

George Clooney (1961) attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Grassi Giovanna, George Clooney: macche' sexy, non sono una Barbie https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/30/George_Clooney_macche_sexy_non_co_0_97113011488.shtml, Corriere della Sera, 30 novembre 1997, p. 35.

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“Se finirò al cimitero, vi condurrò qualcuno alla mia ruota.”

Jacques Anquetil (1934–1987) ciclista su strada francese

citato in Claudio Gregori, Il Bici-Calendario

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“Anche Sophia Loren ha posato per un calendario Pirelli, ma queste donne che hanno fatto la storia della bellezza italiana, invecchiano bene come il Brunello di Montalcino?”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Sol Tv del 25 febbraio 2007; http://www.youtube.com/watch?v=KuQX2sV6aH8

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“La popolarità ragazzi: Michelle Hunziker al numero uno! Se questa si trovasse qualcuno che se la tromba dieci volte al giorno la smetterebbe di romperci il cazzo! Minchia è dappertutto questa qua! A San Remo quanto gli han dato? Allucinante! Questa è un' offesa alla gente che non ha neanche uno stipendio a fine mese! Al secondo posto Pippo Baudo, c' hai rott' 'o cazz' Pippo Baudo! Minchia ragazzi ma è allucinante! Ma dai lo spazio un po' agli altri! Poi terzo posto Simone Cristicchi, cioè questo qua è andato la con la storia dei disabili e ha fottuto tutti! Questo cantava "Io vorrei essere come Biagio Antonacci" Ragazzi! Ma come cazzo siamo messi! Vabbè dai. Poi quarto posto Scamarcio, questo è quello che fa il film sui ragazzini dove lei si vuole suicidare quello lo lascia quell' altro non lo lascia e giocano sui sentimenti dei ragazzini che vivono di queste cose! Il cinema è un' altra cosa! Quinto posto Laura Chiatti, scusate ragazzi ma chi cazzo è Laura Chiatti, Chiatti, Piatti! Sesto posto il grande Gigino D' Alessio! Otto Elisabetta Gregoracci! Ragazzi, certe cose in televisione non si possono dire ma questa da quando si è rimessa con Briatore ha ricominciato a lavorare, chissà perché! Undici Barbara D'Urso, è una grande figa, ma sei tutta la vita che fai stronzate! la vuoi smettere o no! Porco di…! Dodici Nina Moric. Nina Moric più che mettere le tette e il culo sui calendari che cazzo ha fatto nella vita! Questa è l'Italia, [sputa sul foglio] ma vaffanculo, va!”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=E33PEwqPMTI

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“La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

2 gennaio 2000
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli – rubrica

“Guga ci voleva proprio. Con le gambe di Mats Wilander, la fantasia di Adriano Panatta e l'allegria di Yannick Noah é il personaggio che John McEnroe auspicava per il tennis: "Un soffio d'aria fresca. Una nuova personalità per creare nuove rivalità e fare la differenza in un calendario troppo fitto e confuso."”

Rino Tommasi (1934) giornalista e conduttore televisivo italiano

Gustavo Guga Kuerten è l'emblema dello sport moderno.
Origine: Da Kuerten balla con la palla http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/giugno/10/Kuerten_balla_con_palla_ga_0_9706105163.shtml, La Gazzetta dello Sport, 10 giugno 1997.

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“Mi sazio di un dizionario vario più dei santi del calendario!”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da La fitta sassaiola dell'ingiuria, n. 9
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“Fazio: «Mi hanno chiesto se farai anche te un calendario». Lei: «Sì! mi ha chiamato una ditta di tombini.»”

Luciana Littizzetto (1964) attrice, cabarettista e doppiatrice italiana

4 novembre 2005
Che tempo che fa

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“Lo sapevate? Il calendario romano aveva solo dieci mesi, ma gli avanzavano sempre due foto della Ferilli! Sapevatelo… su Rieducational Channel!”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da L'ottavo nano, episodio 9
Personaggi originali, Vulvia

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“All'inizio non volevo spogliarmi, poi ho cambiato idea. Il seno? L'ho rifatto. Io sono un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness.”

Sara Tommasi (1981) showgirl, attrice e modella italiana

da Sara Tommasi, dalla Bocconi al calendario http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/10_Ottobre/02/calendario.shtml, Corriere della sera, 5 ottobre 2006

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“Capello si deve ritenere molto fortunato, perché ha la possibilità di lavorare con alcuni dei migliori calciatori del mondo, come John Terry, Rio Ferdinand, Steven Gerrard ed Ashley Cole, ma a volte devi avere il coraggio di dare un taglio al passato, devi prenderti i tuoi rischi e affidarti a qualche giovane, perché niente dura per sempre. E qui arriviamo al nocciolo della questione, perché il calcio inglese non ha talenti emergenti che possano fare la differenza, ovvero giocatori in grado di crescere e diventare campioni. Una delle cose che mi hanno sempre sorpreso quando stavo in Inghilterra è il modo in cui viene seguito il calcio giovanile. Si fa tanto chiasso sull'argomento, ma forse la soluzione è più semplice di quanto si creda. In Portogallo, un ragazzino può iniziare a giocare nel Porto a 10 anni e all'età di 16 aver già incontrato 10 o 12 volte il Benfica o lo Sporting Lisbona; aver disputato partite importanti, anche davanti a un pubblico numeroso, ed essere pronto al grande salto. In Inghilterra, invece, ciò non è possibile perché il calendario è fatto su base regionale e questo per me è il vero errore. Che senso ha per un giovane del Chelsea vincere 14 a 0 contro Cobham e incontrare i pari età di Liverpool o Manchester United giusto una volta l'anno, se va bene? Cosa può davvero imparare da una cosa del genere? Mi rendo conto che molti allenatori delle squadre della Premier League non sono inglesi e che non lo sono nemmeno molti giocatori, ma quando sei in un'altra nazione tu hai il dovere di migliorare il modo in cui funzionano le cose anche lì. Ed è esattamente quello che ho cercato di fare io quando sono arrivato al Chelsea nel 2004, ma sul calendario non ho potuto fare nulla. Ecco perché ritengo che allenare la Nazionale inglese sia un compito davvero arduo, ma almeno contro Andorra sarà una gara facile e non possono esserci assolutamente problemi nel conquistare i tre punti. Con la Croazia, invece, sarà un po' diverso, perché loro hanno grande qualità e poi sono fieramente nazionalisti. È vero, hanno già battuto l'Inghilterra due volte nelle ultime due partite, ma non credo affatto che ci sarà una terza occasione.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)

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“Il libro che leggo sempre a Natale è Calendario di Alfredo Cattabiani. Ha la profondità spirituale delle radici solide cui trarre linfa per meglio volare nei cieli della bellezza e della metafisica.”

Pietrangelo Buttafuoco (1963) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Stefania Vitulli, Sotto l'albero mettete questi titoli http://www.ilgiornale.it/news/cultura/sotto-lalbero-mettete-questi-titoli-867370.html, il Giornale.it, 21 dicembre 2012.

“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

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“Il calendario | ha giorni di pietra | e le ore | sono la forgia | di nuove urla.”

Riccardo Mannerini (1927–1980) poeta e paroliere italiano

Destino, p. 194
Il sogno e l'avventura

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“Sola, non posso essere – | Schiere – mi fanno visita – | Inafferrabile Compagnia – | che si beffa della Chiave – || non hanno Vesti, né Nomi | niente Calendari – né Luoghi – | ma Dimore diffuse | come gli Gnomi – || il loro Arrivo, può essere annunciato | da intimi Messaggeri – | la loro partenza – no – | perché non partono mai.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J298 – F303, vv. 1-12
Lettere
Variante: Sola, non posso essere – | Schiere – mi fanno visita – | Inafferrabile Compagnia – | che si beffa della Chiave – || non hanno Vesti, né Nomi | niente Calendari – né Luoghi – | ma Dimore diffuse | come gli Gnomi – || il loro Arrivo, può essere annunciato | da intimi Messaggeri – | la loro partenza – no – | perché non partono mai. (J298 – F303
Origine: Questa può essere considerata una poesia-indovinello. Johnson dice che i versi "descrivono esattamente in che modo si sviluppa l'impulso creativo". Emily Dickinson. An Interpretative Biography, Atheneum, New York, 1972, p. 74. [Nota di G. Ierolli in Tutte le poesie. J251 – 300 http://www.emilydickinson.it/j0251-0300.html, EmilyDickinson.]

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“Si parla molto di più del cinquantenario dell'indipendenza indiana a Londra che a Nuova Delhi o a Bombay. Là si ricorda l'inizio della ritirata imperiale, cominciata nell'agosto del '47 a Nuova Delhi e conclusasi neppure due mesi fa, il 1 luglio del '97, mezzo secolo dopo, a Hong Kong. Una lunga cavalcata nostalgica a ritroso. La Gran Bretagna ha la rievocazione facile. Non deve fare bilanci. Li ha già fatti. Se qualcuno, a Londra, vuol proprio tirare le somme, non gli riesce certo difficile sottolineare i risultati negativi di questi cinquant'anni postcoloniali dell'India. Così facendo, si può implicitamente rivalutare il tempo del Britsh Raj. È però un esercizio rischioso: è ridicolo giocare con la storia. La storia consente invece qualche considerazione su ciò che accadde realmente nell'estate del '47. Si può ricordare che l'impero britannico, seguendo un'abitudine (non solo) coloniale consolidata, si prodigò nell'accentuare l'ostilità tra indù e musulmani. Divise per governare. Si può altresì rammentare che gli inglesi se ne andarono (in anticipo sulla data prevista) come da una nave che affonda. Fu esemplare la decisione di decolonizzare, ma non certo il calendario precipitoso, dopo due secoli di dominio. Il 15 agosto '47 resta una data importante non solo perché ha visto nascere la 'più grande democrazia del mondo', ma perché ha dato il via al processo di decolonizzazione, che ha cambiato la faccia del mondo. Winston Churchill detestava l'India e gli indiani, e non lo nascondeva.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“Il passato si allunga, il futuro si accorcia, il presente si muove in un senso solo. Il calendario è puntato contro di te e ti spara raffiche di settimane che ti invecchiano a morte. Perché non provi a fare il complice di te stesso?”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Citato da Gianni Turchetta nell'introduzione a Il Dottor Divago, pp. 22-23 e in Grazie zie, prefazione a Sette zie, p. 5.

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