Frasi su carina

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema carina, cosa, essere, tanto.

Frasi su carina

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“Quando ero piccola, nessuno mi diceva mai che ero carina; bisognerebbe dirlo a tutte le ragazzine, anche se non lo sono.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

Origine: Marilyn, p. 17

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“Dimmi qualcosa di ancora più carino."
"Mi piaci tanto, Midori. "
"Tanto quanto?"
"Tanto quanto un orso in primavera."
"Un orso in primavera?" chiese lei sollevando di nuovo la testa.
"Come sarebbe 'un orso in primavera'?"
"Un orso in primavera… allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando a un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: 'Senta, signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull'erba?'. Tu e l'orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?"
"Carinissimo."
"Ecco, tu mi piaci tanto così.”

Norwegian Wood
Variante: Mi piaci tanto, Midori.”
“Tanto quanto?”
“Tanto quanto un orso in primavera.”
“Un orso in primavera?” chiese lei sollevando di nuovo la testa. “Come sarebbe "un orso in primavera"?”
“Un orso in primavera... allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando a un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: "Senta, signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull"erba?". Tu e l"orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?”
“Carinissimo.”
“Ecco, tu mi piaci tanto così.

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“Caro signor professore,
alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo privato, da tralasciare, per causa sua, la creazione del mondo. Lei vede, bisogna fare sacrifici, come e dove si viva. – Tuttavia, mi sono riservata una piccola camera da studente che si trova di fronte al Palazzo Carignano (– nel quale sono nato come Vittorio Emanuele) e oltre a ciò permette di sentire, dal proprio tavolo di lavoro, la magnifica musica nella Galleria Subalpina. Pago 25 franche con servizio, preparo il mio tè e faccio tutte le spese da solo, soffro di stivali rotti e ringrazio ogni momento il cielo per il vecchio mondo, per il quale gli uomini non sono stati abbastanza semplici e silenziosi. – Poiché sono condannato a intrattenere la prossima eternità con cattive spiritosaggini, ho qui un'attività scrittoria, che invero non lascia nulla a desiderare, molto carina e nient'affatto faticosa. La posta è a cinque passi, imbuco io stesso le lettere per trasmettere il grande fogliettonista "der grende monde". Naturalmente, sono in stretti rapporti con il Figaro, e affinché lei abbia un'idea di quanto io possa essere innocuo, ascolti le mie prime due cattive spiritosaggini:
Non prenda troppo sul serio il caso Prado. Io sono Prado, sono anche il padre di Prado, oso dire che sono anche Lesseps…. Vorrei dare ai miei parigini, che amo, una nuova idea – quella del criminale dabbene.
Seconda spiritosaggine. Saluto gli immortali. Daudet appartiene ai quarante.
Astu”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

da una lettera a Jacob Burckhardt del 5 gennaio 1889

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“A tutti i fichetti del mondo e a quelli carini voglio dire una cosa: ci sono più brutti figli di puttana come noi che persone come voi!”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

dall'album Tinseltown Rebellion

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“Bene, i miei piedi hanno finalmente preso posto sulla terra, ma io mi sono guadagnato un posticino carino tra le stelle.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

Greetings from Asbury Park, N.J.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Se è carina, dolce ma stronza e complicata, è la donna di cui ti innamori.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“[Su Mario Trevi] È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Marisa Laurito (1951) attrice, showgirl e cantante italiana

Origine: Citato in Angela Matassa, Laurito: «Io, attrice drammatica in un film con Mario», Il Mattino, 17 aprile 2005.

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“Dio, come sei carino al telefono stanotte.”

Sacha Guitry (1885–1957) attore, regista e sceneggiatore francese
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“Si sarebbe sforzato di dire cose carine ma la sua mente sarebbe stata altrove, prigioniera, come in una cella d'isolamento, di quelle buie viscere estranee”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

Prima giornata
Il Valzer degli addii

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“Devo dire che di questi tempi non ci sono molte belle attrici in giro. Voglio dire, c'è Angelina Jolie e poi c'è… Angelina Jolie. Jennifer Aniston è carina, ma non direi che è bella. Non è certo Ava (Gardner) o Lana”

Joan Collins (1933) attrice britannica

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Origine: Da Hello!; citato in Ryan Smith, Joan contro Jennifer http://www.vogue.it/people-are-talking-about/e-davvero-troppo/2010/10/joan-collins-vs-jennifer-aniston, Vogue.it, 26 ottobre 2010.

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“[Su Rino Gaetano] E tra questi ragazzi che gestivamo la domenica pomeriggio comparve questo tizio magro magro, un po' coi denti rotti, il male in arnese co 'sta chitarrina. […] Seppe come entrarmi nel cuore subito tant'è vero che Cesaroni che l'aveva sentito suonare e "zappare" la chitarra, come diceva, non era del parere di farlo cantare neanche la domenica pomeriggio e io invece modestamente, avendo riscontrato delle cose molto carine, molto naïf, molto veraci anche in lui, aspettavo il momento in cui Giancarlo, il cosiddetto "boss", Cesaroni andava magari in giro per Trastevere a bersi un wisketto con De Gregori e lo buttavo sopra. E ricordo bene queste due canzoni che ha fatto per qualche domenica di seguito, una che era dedicata a un amico, che, guardate un po' il destino, mi sembra avesse avuto un incidente in macchina, che era morto così e l'altra dedicata a un ferroviere, Agapito Malteni ed è una canzone che mi è rimasta impressa, ancora adesso la canticchio delle volte. C'era questa bellissima immagine di un treno che lungo il Tavoliere continuava a correre. Ecco così l'ho conosciuto.”

Ernesto Bassignano (1946) cantautore, giornalista e conduttore radiofonico italiano

Origine: Bassignano si riferisce a La Ballata di Renzo, un brano inedito di Rino Gaetano.
Origine: Bassignano si riferisce alla canzone Agapito Malteni il ferroviere, la settima del primo album di Gaetano, Ingresso Libero, una ballata ironica sul tema dell'emigrazione.
Origine: Dal programma televisivo Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu di Antonio Carella, La storia siamo noi, Rai Tre, 19 novembre 2007. ( Link Youtube Parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=8Mwnw4l6Bp4)

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“Sapete perché sono sempre così carino con le signore? Deriva dall'anagramma del mio nome: l'unico boss virile.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2010
Origine: Citato in Berlusconi fa il galante con la Faenzi e ripete la sua gag: «Io unico boss virile» http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_18/berlusconi-unico-boss-virile_707c7716-0aee-11e0-b99d-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 18 dicembre 2010.

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“Così mi sento molto più carina, molto più me stessa. Sto meglio se ho meno cose addosso.”

Anne Hathaway (1982) attrice statunitense

Riferendosi ai suoi capelli
Origine: Citato in Anne Hathaway: «La mamma che sarò» http://www.vanityfair.it/people/mondo/13/01/01/anne-hathaway-vanity-fair-foto, VanityFair.it, 2 gennaio 2012.

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“[Matteo Renzi] È misogino, costruito a tavolino e maschilista. È uno che quando ti vede ti fa sempre prima un complimento su quanto sei carina, e poi parla di lavoro… A me queste cose mi fanno diventare una iena.”

Alessandra Moretti (1973) politica italiana

Origine: Citato in Angela Frenda, da Moretti: tweet, passioni (e gaffe) dell’illustre sconosciuta scelta dal leader http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_27/renzi-vita-da-moretti-frenda_2567e92c-1fff-11e2-9aa4-ea03c1b31ec9.shtmlVita, Corriere.it, 27 ottobre 2012.

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“In genere tendono a darmi ruoli da brutta ma per me non è un problema: spesso le parti dove non è necessario essere belli sono più interessanti. Ho la fortuna di avere una faccia mutevole, che può sembrare strana, o carina, o anche qualcosa a metà tra un alieno e un cavallo.”

Rebecca Hall (1982) attrice britannica

Origine: Citato in Harry Rowe, CINEMA Rebecca Hall "Sto ore allo specchio" http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2010/rebecca-hall-intervista-the-town-venezia-cinema-30630627502.shtml, iodonna.it, 4 settembre 2010.

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“[Su Anastacia] È piccoletta, ma quando apre la bocca bisogna abbassare il volume, altrimenti salta tutto. È un vero talento. Quello che le è successo nella vita l'ha cambiata. Queste cose ti fanno tornare coi piedi per terra, ne abbiamo anche parlato. Di solito gli americani hanno mille pretese, è il loro modo di fare. Lei no. È stata carina, puntuale e disponibile. È stata un' esperienza bellissima.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

Origine: Citato in Siobhan Grogan, Eros: Anastacia tra le mie signore https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/24/Eros_Anastacia_tra_mie_signore_co_9_050724070.shtml, Corriere della sera, 24 luglio 2005.

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“[…] quindi salgo subito in barca per andare a salutare, dovere di scrittore, i papiri dell'Anapo.
Si attraversa il golfo da una riva all'altra si scorge, sulla sponda piatta è spoglia, la foce di un piccolissimo fiume, quasi un ruscello, in cui si inoltra il battello.,
La corrente impetuosa è difficile da risalire. A volte si rema, volte ci si serve della gaffa fa per scivolare sull'acqua che scorre veloce tra due rive coperte di fiori gialli, minuscoli e splendenti, due rive d'oro.,
Vediamo canne sgualcite dal nostro passaggio che si impegnano essi rialzano, poi, con gli steli nell'acqua, degli iris blu, di un blu intenso, sui quali volteggiano innumerevoli libellule dalle ali di vetro, madreperlacee frementi, grandi come uccelli-mosca. Adesso, sulle due scarpate che ci imprigionano, crescono cardi giganteschi con voli voli smisurati, che allacciano le piante terrestri con le camere ruscello.,
Sotto di noi, in fondo all'acqua, di una foresta di grandi erbe ondeggianti che si muovono, galleggiano, sembrano notare nella corrente che le agita. Poi il Anapo si separa dall'antico Ciane, suo affluente. Procediamo tra le righe, aiutandoci sempre con una pertica. Il ruscello serpeggia con graziosi panorami, prospettive fiorite carine. Un'isola appare infine, piena di strani arbusti. Gli steli fragili e triangolari, alti da nove a dodici piedi, portano in cima ciuffi tondi di filamenti verdi, lunghi, essi e soffici come capelli. Sembrano teste umane divenute piante, gettate nell'acqua sacra della sorgente da uno degli dei pagani che vivevano lì una volta. È il papiro antico.,
I contadini, d'altronde, chiamano questa canna: parrucca.,
Eccone altri più lontano, un intero bosco. Fremono, mormorano, si chinano, mescolano le loro fronti pelose, le urtano, paiono parlare di cose ignote lontane.,
Non è forse strano che l'arbusto venerabile, che ci portò il pensiero dei morti, che fu gusto del genio umano, abbia, sul corpo infimo di arboscello, una grossa criniera folta e fluttuante, simile a quella dei poeti?”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Viaggio in Sicilia, p. 135

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“Non credo che la signorina Curie sia assetata di potere o di alcunché. È una persona senza pretese e onesta che ha avuto più responsabilità e fatiche del dovuto. Ha un'intelligenza scintillante ma nonostante la sua natura passionale non è tanto carina da rappresentare un pericolo per chicchessia.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: A proposito della presunta relazione extraconiugale tra Marie Curie e il fisico francese Paul Langevin, sposato. Pensieri di un uomo curioso, p. 47.
Origine: Da una lettera a Heinrich Zangger, 7 aprile 1911; riportato in Collected Papers of Albert Einstein, volume 5, The Swiss Years: Corrispondance, 1902-1914, a cura di Martin Klein, A.J. Kox e Robert Schulmann, Princeton University Press, Princeton, 1993, doc. 303.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, pp. 46 -47

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“È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Mario Trevi (cantante) (1941) cantante e attore teatrale italiano

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“Ti scrivo mentre tu sei da qualche parte a comprare la Coca-Cola. È la prima volta in vita mia che scrivo una lettera a qualcuno seduto accanto a me su una panchina. Ma se non facessi così dubito che riuscirei a farti arrivare quello che ti voglio dire. Perché tu non ascolti niente di quello che dico, prova a dire che non è vero. “Se può interessarti, oggi tu hai fatto una cosa molto grave nei miei confronti. Non ti sei neanche accorto che ho cambiato pettinatura. Piano piano, con sacrificio, avevo aspettato che mi crescessero i capelli e lo scorso week-end finalmente mi sono fatta fare un taglio femminile. Ma tu non ci hai fatto neanche caso. Ero così sicura di essere carina nella mia nuova pettinatura che non vedevo l'ora di farti una sorpresa, tanto più che era la prima volta che ci vedevamo da tanto tempo. E tu non te ne sei nemmeno accorto! Ti rendi conto di che vuoi dire? Figuriamoci, se è per questo probabilmente non sapresti dire neanche com'ero vestita. Ma guarda che io sono una donna. Per quanti pensieri tu possa avere, potresti almeno degnarmi di uno sguardo. Sarebbe bastato poco. Se solo mi avessi detto, non dico tanto, qualcosa tipo “Carina, questa pettinatura‟, ti avrei lasciato fare come volevi, immergerti nei tuoi pensieri quanto volevi. “Perciò sto per dirti una bugia. Ti dirò che ho un appuntamento a Ginza con mia sorella. Non è vero. Pensando di restare stanotte a dormire da te mi ero portata perfino il pigiama. Sì, se lo vuoi sapere nella mia borsa ci sono pigiama e spazzolino da denti. Mi viene da ridere, se penso a quanto sono cretina. A te l'idea di invitarmi a casa tua non ti ha sfiorato nemmeno. Ma non importa. Visto che ci tieni tanto a startene da solo fregandotene altamente di me, rimani pure da solo e pensa a tutti i tuoi problemi quanto vuoi senza nessuna interferenza da parte mia. “Il guaio è che non riesco nemmeno ad avercela con te. Mi sento soprattutto sola. In fondo sei sempre stato gentile con me mentre io per te non ho fatto niente. Tu sei sempre chiuso nel tuo mondo e ogni volta che io provo a bussare e a chiamarti tu mi lanci al massimo un'occhiata e subito ti richiudi in te stesso. “Eccoti che torni con la Coca-Cola. Vieni verso di me tutto sprofondato nei tuoi pensieri. Quanto vorrei che inciampassi! Ma non inciampi, ti siedi accanto a me come prima e bevi la tua Coca. Avevo un residuo di speranza che tornando notassi qualcosa e dicessi: “Di' un po‟, ma hai cambiato pettinatura?‟ Invece niente. Se te ne fossi accorto anche in ritardo avrei strappato questa lettera e ti avrei detto: “Dai, andiamo a casa tua. Ti cucinerò una cena favolosa e poi andremo a letto felici e contenti‟. Ma tu sei ottuso come un pezzo di legno. Sayonara.
P. S. La prossima volta che ci vediamo a lezione evita di rivolgermi la parola.”

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“Anni fa, Blanche sarebbe stata considerata carina, ma in epoca non posteriore al Pleistocene. Per suo marito Leon, comunque, lei è "la più bella creatura al mondo a parte Ernest Borgnine."”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Un destino avverso

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“Inquilini della terra, non è carino che ci diamo tante arie di proprietari.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Bluff di parole, p. 23

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