Frasi su desiderio
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“grazie. Farò quanto posso, farò quanto vorrete. Null'altro desidero che di conoscere e fare la Vostra santissima volontà perché in essa troverò ogni mio bene. Abbiate pietà di me e aiutatemi, mio Dio. (p. 61)”

Scipione (Gino Bonichi) (1904–1933) pittore e scrittore italiano

Citato in di Historia, Mensile illustrato di Storia, Anno VII – N. 66 – Milano – Maggio 1963

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“Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia inesistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.”

Paul B. Preciado (1970) filosofa spagnola

Variante: Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia in-esistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.

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“L’eterosessualità non è solo, come dimostra Wittig, un regime di governo, ma anche una politica del desiderio. La specificità di questo regime è che si incarna in quanto processo di seduzione e dipendenza romantica tra agenti sessuali “liberi”. […]
L’eterosessualità necropolitica è una pratica di governo che non è imposta da coloro che governano (gli uomini) a coloro che sono governati (le donne), ma si fonda piuttosto su un’epistemologia che fissa le definizioni e le rispettive posizioni degli uomini e delle donne attraverso una regolazione interna.
Questa pratica di governo non prende la forma di una legge, ma la forma di una norma non scritta, di una trasgressione di gesti e codici che hanno per effetto quello di stabilire nella pratica della sessualità una divisione tra ciò che può e non può essere fatto. Questa forma di servitù sessuale si basa su un’estetica della seduzione, su una stilizzazione del desiderio e su una dominazione costruita storicamente e codificata erotizzando la differenza del potere e perpetuandola. Questa politica del desiderio è precisamente ciò che mantiene in vita l’ancien régime sesso-genere, nonostante tutti i processi legali di democratizzazione e di empowerment delle donne. Questo regime eterosessuale necropolitico è degradante e distruttivo quanto lo erano il vassallaggio e la schiavitù nell’epoca dell’illuminismo.”

Paul B. Preciado (1970) filosofa spagnola
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“Vedo un mondo in difficoltà, molta sofferenza e confusione, ma vedo anche tante persone che hanno il grande desiderio di trasformare tutto questo e penso che bisognerebbe ripartire da qui con coraggio, senso di responsabilità, ma anche un po' di leggerezza.”

Alessandra Celletti (1966) pianista e compositrice italiana

Citazioni di Alessandra Celletti
Variante: Vedo un mondo in difficoltà, molta sofferenza e confusione, ma vedo anche tante persone che hanno il grande desiderio di trasformare tutto questo e penso che bisognerebbe ripartire da qui con coraggio, senso di responsabilità, ma anche un po' di leggerezza.

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“Si recitavano classici e moderni, stranieri e rumeni: dal Tartuffe di Molière, al Desiderio sotto gli olmi di O'Neill, o Il discepolo del diavolo di Shaw; da Canalia di N. Cocea alla Ricetta della felicità di Mircea Stefanescu o l' Idolo e Ion Anapoda di Victor Ion Popa.”

Dina Cocea (1912–2008) attrice, critica teatrale giornalista rumena

Se jucau clasici şi moderni, străini şi români: de la "Tartuffe" al lui Molière, la "Patima de sub ulmi" a lui O’Neill sau "Discipolul diavolului" al lui Shaw; de la "Canalia" lui N. D. Cocea, la "Reţeta fericirii" a lui Mircea Ştefănescu sau "Idolul şi Ion Anapoda" al lui Victor Ion Popa
Origine: Citato in http://enciclopediaromaniei.ro/wiki/Dina_Cocea, Enciclopedia Romaniei

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“Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinché nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinchè nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina. (dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75)

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“In Africa, dovunque crescano i baobab ci sono anche miti che spiegano la strana forma dell'albero. molte di queste leggende raccontano che il baobab è stato conficcato nel terreno a testa in giù, con le radici per aria. In Zimbabwe si racconta che, per via dei suoi molteplici usi, il baobab fosse diventato molto presuntuoso e che prendesse in giro tutti gli animali. ogni volta che Dio creava un nuovo essere vivente, il baobab lo criticava: la iena era brutta, la zebra buffa, la cicogna deforme. Stanco di questi commenti, Dio lo strappò dalla terra. Ma non voleva distruggere quell’albero così particolare, così lo inilò nella terra a testa in giù. Da allora il baobab non dà più fastidio. Un altro mito racconta che tanto tempo fa gli dèi piantarono il baobab nel bacino del fiume Congo. L’albero, però, si lamentava del clima, troppo caldo e umido. Gli trovarono posto sulle montagne della Luna, in Uganda, ma protestò perché aveva poco spazio. Allora gli fu assegnato un posto caldo e asciutto nella savana. A quel punto, però, il baobab pretendeva di avere un tronco possente per distinguersi. Il suo desiderio fu esaudito, ma arrivò subito una nuova richiesta: una corteccia morbida e frutti vellutati. Anche questa fu soddisfatta. All'ennesima pretesa, quella di avere fiori d’oro, la misura era colma: gli dèi lo strapparono dalla terra e ce lo inilarono a testa in giù. Da allora nessuno ha più sentito il baobab lamentarsi.”

David Signer (1964) etnologo, giornalista e scrittore svizzero
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“Il doppiaggio è un'arte tecnica che deve far sognare e far esprimere i desideri degli attori. Far vivere liberamente quelle che sono le emozioni delle persone nel caso della nostra materia.”

Roberto Pedicini (1962) attore italiano

Origine: Da Intervista esclusiva a Roberto Pedicini http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2006/08/266614.shtml, a cura di Daniela Sgambelluri, Supereva.it, 26 agosto 2008.

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“Era a Pontigny, non so in quale occasione, al tavolo, R. M. du Gard fu sorpreso che non tenevo un diario. Parlando d'altro, sommerso dalle idee che percepivo nella coscienza, sembrava si insinuasse un pensiero chiaro e compatto - compatto in tutto il desiderio che lo animava: da oggi scriverò il diario, scriverò tutto ciò che vivo intimamente, tutto il residuo spirituale che mi lascia la vita, e - perché non ho mai fatto nulla senza amore, niente di utile dico - sapevo che questa decisione non sarei stata in grado di realizzarla in modo coerente se non "dedicandola" a qualcuno.”

Alice Voinescu (1885–1961) scrittrice, saggista e traduttrice rumena

Era la Pontigny, nu mai stiu cu ce prilej, la masă, R.M. du Gard s-a mirat mustrător că nu-mi ţin jurnalul. Vorbind despre altele, dedesubtul ideilor ce se perindau în conştiinţă, parcă se înfiripa un gând limpede şi compact - compact de tot dorul ce-l mâna: voi scrie de azi jurnalul, voi scrie tot ce trăiesc intim, tot reziduul spiritual ce-mi lasă viaţa şi – fiindcă niciodată nu am făcut nimic fără dragoste, nimic cu folos zic – ştiam că şi această hotărâre nu o voi putea realiza consecvent decât «dedicând-o» cuiva
Origine: Citato in Alice Voinescu a scris, în jurnalul ei, pagini inedite despre marile personalităţi interbelice: „Iorga o avea păcatele lui, dar e un om rar“ http://adevarul.ro/cultura/spiritualitate/video-alice-voinescu-jurnalul-ei-scris-pagini-inedite-despre-marile-personalitati-interbelice-iorga-pacatele-lui-e-om-rar-1_534525c20d133766a8a12773/index.html, Adevărul, 13 aprile 2014

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“"Sentii parlare di lui alle riunioni di Mallarmè: lo dipingevano come un parlatore brillante; provai il desiderio di conoscerlo pur non sperando di riuscirvi. Mi venne in aiuto un caso fortunato, o meglio un amico al quale avevo confidato il mio desiderio. Invitammo Wilde una sera al ristorante. Eravamo quattro, ma fu lui il solo a parlare. Wilde non chiacchierava: raccontava. Per quasi tutto il pranzo non smise di raccontare. Raccontava lentamente, senza forzare il tono; già la sua voce era meravigliosa. Sapeva il francese in modo ammirevole, ma qua e la fingeva di cercare le parole per farle aspettare un po'. Non aveva quasi ombra di accento inglese, o se mai quanto gli piacesse conservarne, tale da conferire alle parole un suono a volte nuovo e strano. Anzichè "scepticisme" pronunciava volentieri "skepticisme"… Le storie a non finire che ci raccontò quella sera erano confuse e non tra le sue migliori; Wilde, insicuro di noi, ci saggiava. Della sua saggezza o follia non dispensava mai se non quanto l'ascoltatore, potesse a suo giudizio, recepire; a ciascuno forniva cibo secondo l'appetito; chi non si aspettava nulla da lui non riceveva nulla o se mai, un leggero schiumeggiare; e poichè si preoccupava innanzitutto di divertire, molti fra quanti si sono illusi di conoscerlo non hanno visto in lui che un essere spassoso.”

André Gide (1869–1951) scrittore francese

OSCAR WILDE in Memoriam (Ricordi) edizione numerata di 1000 copie Mario Luca Giusti Firenze 1979

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Mare infinito
Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno.
Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te.
Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali.
Passato presente futuro
Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse
Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante.
Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio.
Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria
Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide
Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione.

RUGIADA DI LACRIME
Dammi la forza di piangere perché mi celo in una rugiada di lacrime di verità, in questo fiume che sfocia nella ipocrisia dell'inganno, dammi il coraggio per uscire da compromessi e umiliazioni e di iniziare da dove non sono mai partito, cancellando tutto il presente perché il domani non esiste e il passato non ritorna, ma vive solo attraverso ai ricordi ormai irraggiungibili, che costruiscono la nostra vita in frammenti che non riconosciamo. Corro per raggiungere un obiettivo perso in partenza che non riesco più a vedere ma esiste, impedito dallo sconforto, e malvagità è una routine obbligata, non mi apre la mente per nuovi orizzonti e crollo travolto dagli eventi…
Si può ottenere indipendenza, autonomia nella libertà interiore fuori dagli schemi imposti e attendo quel viaggio per staccarsi da impedimenti forzati mentali che impediscono e limitano i pensieri e la capacità di creare la vita a cui si aspira e non quella degli altri tesi a rubarti la tua anima, creatività ed originalità. Ti vengo a cercare per parlarti, per curarmi attraverso il tuo spirito, candido che illumina il cuore e colora il buio attraverso occhi spenti da egoismo e subordinazione. Ti cerco al di sopra di tutto dove hai il potere di controllare con il vento e calore che emani la forza di un incantesimo tra giorno e notte giocando con il cosmo e nuotando immergendosi nel sole sciogliendo il ghiaccio della crudeltà. Ti cerco tra le nuvole che piangono la tua bontà di salvezza e accecato dalle guerre, doni pace correndo nelle orbite attorno all'infedelta'. Vivi in ogni cuore ma siamo morti dentro senza gratitudine. Ti cerco nel mare che crea la vita ma tu sei l'infinito incontaminato ma stringo ogni misera molecola che ti compone. Bevo il tuo nettare nella pioggia infinita. Ti trovo tra il canto dei passerotti e il volo di aquile lontane e in stormi migratori a caccia di sopravvivenza a causa di crudele polvere nera creata dal progresso. Sento l'erba e il profumo degli alberi che crescono formando linfa e non carbone. Ti raggiungo ovunque e ti sento dentro annulli le solitudini e i falsi amori. Uomini e donne sono il davanti e dietro alla medaglia ma un entità unica, espansa da una terra stanca e vecchia senza risorse. Ti ho trovato finalmente nelle mie riflessioni e pensieri o solitudini perché eri stato sempre nel mio cuore ma non ti sentivo e ti premevo in fondo come un fiocco di neve che diventa slavina nell'immensita' di una creazione effimera ma reale dove tutti calpestiamo le tue orme dorate e il denaro è sabbia che un alito di vento è di menzogne innalza e si perde attraverso onde di oceano che lottano contro un tempo assetato di successi e profitti di infelicità e che procede inizia ma finisce ogni giorno il suo lavoro. Il treno non aspetta mai è quel minuto poteva decidere il tuo destino quell'ora e i mesi che si susseguono segnano una vita che firmiamo noi e si ritrova in un progresso improvviso che ci travolge e ci rende schiavi. I binari della vita sono innalzati al cielo e quel treno è già partito con la sua folle corsa a non arrivare mai a destinazione…
Insegniamo ai sogni a ritornare bambini nell'intensità e nella speranza che il domani si fissi nel tempo quando raggiungiamo la felicità.

Amicizia
Scandendo il tempo, fermi frammenti unici ed irripetibili, dipingendo in autentica semplicità, tramonti che accendono scie di stelle in infinite emozioni. Accarezzando suoni di magistrali percorsi che allietano fiocchi di neve danzanti di fronte a concerti di fulmini energetici in impetuosi arrivi senza partenze. Dove termini gli spazi vuoti e crei un nuovo inizio, coperto da un cielo limpido che si rispecchia nel tuo impetuoso mare di allegria eterna proiettata in un domani già passato. Il volo avvolto tra ali dorati temperate dal tuo umore costante, in equilibrio, con sorrisi sempre annunciati che presentano una personalità piccante e carismatica si perde in pazienti sentimenti che giungono con dolcezza in questa valle, dispersa in monti crescenti che stuzzicano atmosfere vaganti. Palazzi di carta, immagini di ricordi si susseguono con terre rosse e colori di pareti che si ergono in oceani dove si sentono le tue melodie dei fiori che sbocciano e distinguono primavere fresche. Vedi le foglie trasportate da venti stagionali tiepidi e folli respiri agitati ma calmi. Annunci il tuo ritorno quando arrivi in un passaggio di orme tra boschi illuminati da petali fuggenti. Ora i sogni sono realtà nel protagonismo di fantasie che crescono in ognuno di noi
Un cuore irrefrenabile di vita essenziale e valore estremo gratificante con una pioggia di tesori argentati e cablati in ogni essenza che tocchi e rendi incantata.”

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Da dove viene la mia energia? VDF (Volontà, Desiderio e Forza).”

Karl Lagerfeld (1933–2019) stilista, fotografo e regista tedesco

p. 17
Origine: Nel testo originale EDF è acronimo di Envie Désir et Force ma anche di Electricité de France, il distributore nazionale di energia elettrica, corrispondente alla nostra Enel.

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“Uccidilo, bacialo o prega con lui, come desideri.”

Jaime Lannister
2016, p. 467
L'ombra della profezia

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“Ho un enorme desiderio di prendere parte alla creazione di una Georgia indipendente e credo che il modo e la veste in cui io potrei svolgere questo ruolo debbano essere decisi dagli uomini che guidano oggi il movimento democratico nel mio paese.”

Eduard Shevardnadze (1928–2014) politico georgiano

Origine: Citato in Shevardnadze pronto a ricostruire la Georgia https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/08/shevardnadze-pronto-ricostruire-la-georgia.html, La repubblica, 8 gennaio 1992

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“Cercando, si trova tutto quel che si desidera: il web funziona così. Nulla di strano, dunque, se i cacciatori di apocalisse escono ogni volta pienamente soddisfatti dal loro tour: perché, per quanto riguarda ragazzine e ragazzini, le chiavi di ricerca usate dagli osservatori adulti tentano di individuare soprattutto lap-dancers.”

Loredana Lipperini (1956) giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana

Bulli. Suicidi. Pedofili. Pornografi. Satanisti. In un territorio sterminato, quel che si vuole trovare viene incontro con rapida accondiscendenza al solerte visitatore.
Peccato. Perché l'insistenza sui pericoli di Internet costringe alla solita manovra di retromarcia, porta a difendere il tutto per la parte. E a ripetere ancora una volta che il sistema è innocente e anzi virtuoso (perché è proprio grazie alla rete che è possibile rielaborare e rovesciare contenuti mediocri e antichi stereotipi): e sono semmai coloro che vi inseriscono concetti e modelli molto simili a quelli reperibili off line, o reiterano comportamenti irridenti e offensivi, a confondere ancora una volta le acque. Sapendo che, nel web, è addirittura più facile.
Ancora dalla parte delle bambine

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“Ah, dimenticavo: ho un altro desiderio; mi piacerebbe non morire per vedere come va a finire.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: DallAutobiografia; in Panta. Agenda Marchesi, a cura di Mariarosa Bastianelli e Michele Sancisi, Giunti, p. 59 https://books.google.it/books?id=pwKhDQAAQBAJ&pg=PT59. ISBN 88-587-7230-X

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“Uno: la vita è dolore. | Due: il dolore è per il desiderio. | Tre: il dolore si può guarire. | Quattro: dimmi come fare.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da 4NV, n.9
Tutto sta per cambiare

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“Gli Abissini hanno saldo il sentimento e vivo il desiderio della giustizia.”

Ferdinando Martini (1841–1928) scrittore e politico italiano

Origine: Nell'Affrica italiana, p. 122

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“Con la maturità viene il desiderio di risparmiare, di essere più semplici. La maturità è il periodo in cui si trova la giusta misura.”

Béla Bartók (1881–1945) compositore, pianista e etnomusicologo ungherese

citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 271. ISBN 9788858022894

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“Il nudo, anche e specie quando non è volgare, è sublimato e sublimante. Impone un modello al desiderio, ma questo modello non è reale.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

da Troubadours for Men only, Eretici e millenaristi, pp. 238-239
Dalla periferia dell'Impero

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“La bugia nasconde una realtà che per la prima volta desidero sia soltanto mia: privacy.”

Gianfranco Funari (1932–2008) opinionista e conduttore televisivo italiano

Origine: Dall'intervista di Gigi Marzullo nel programma televisivo Sottovoce, Rai Uno, 1999.

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“Non desidero la carica di Primo ministro. Desidero vedere affermati i diritti del popolo di questo paese.”

Sheikh Mujibur Rahman (1920–1975) politico bengalese

I do not desire the office of Prime Minister. I wish to see the rights of the people of this country established.

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“La verità è che tutto svanisce, ma non i desideri che abbiamo avuto.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

Origine: Dalla trasmissione L'attimo fuggente - Umberto Saba https://www.raiplay.it/video/2017/07/LATTIMO-FUGGENTE-b0bf38af-3dc1-47e1-8f0b-45ff1ca956c3.html su Rai 5, episodio 7, 2017.

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“Moggi si rivolge a Cristo con umiltà, con desiderio di ricostruire: è un uomo che nella vita ha dato il suo contributo.”

Maurizio Crosetti (1962) giornalista e scrittore italiano

E non solo agli arbitri. Finalmente anche la Chiesa, nella persona del vescovo Domenico Sigalini, ha capito quello che in Italia ormai sapevano tutti: cioè che Lucianone è un perseguitato, un martire, uno che dava fastidio e per questo l'hanno incastrato. Altro che buon ladrone o figliol prodigo: la parabola vivente è lui, l'evangelico Moggi, appena tornato da Lourdes dove, al solito, non si è fatto notare. San Giovanni Rotondo, Lourdes, la Madonna del Divino Amore: sono posti miei. Al termine di una simile Champions League della fede, bisognerebbe farlo santo subito.
Origine: Da Santo subito http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/04/santo-subito.html, la Repubblica, 4 settembre 2007, p. 51.

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“Vivi giorno per giorno e avanza sempre a testa alta trasformando ogni giorno come desidera il tuo cuore.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“La notte compongo pensieri e desideri che descrivono attimi di profonda libertà. Attimi infiniti da vivere con te.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“La forza del pensiero e di volontà trasforma il desiderio in realtà.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Il pensiero, l'attesa e la distanza da una donna aumentano il desiderio di averla al tuo fianco.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

“Sono una poetessa del dolore, della nostalgia, della mancanza, dell'amore, della speranza,
di diventare, di oggi, di ieri, di quello che sarà.”

Originale: Sou poeta da dor, da saudade, da falta, do amor, da esperança, do devir, do hoje, do ontem, do que será.