Frasi su figlie
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“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

“Papà: Essere genitore vuol dire voler abbracciare e strangolare il proprio figlio contemporaneamente.”

Bill Watterson (1958) fumettista statunitense

Strani esseri di un altro pianeta!

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“A me La stanza del figlio è piaciuto, non mi piace come attore [Nanni Moretti], ha rovinato Caos calmo. È troppo politicizzato e etichettato. È il megafono della sinistra e dei suoi luoghi comuni.”

Gabriella Carlucci (1959) conduttrice televisiva e politica italiana

citato da Valeriom Cappelli, Corriere della sera, 28 novembre 2008, pag. 59

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“La leggenda dell'inferiorità della donna è nata al momento in cui si è creduta, come avviene oggi, superiore… Questo errore di giudizio è stato l'origine della leggenda che le donne superiori siano poco numerose, che quando esistono siano stelle di seconda grandezza, maschi mancati.”

Gina Lombroso (1872–1944) divulgatrice scientifica, medico e scrittrice italiana

da Gina Lombroso, L'anima della donna; citato in Delfina Dolza, Essere figlie di Lombroso. Due intellettuali tra '800 e '900, p. 212

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“La donna è altruista o meglio alterocentrista nel senso che fa centro del suo piacere, della sua ambizione, non in se stessa, ma in un'altra persona che essa ama e da cui vuole essere amata, il marito, i figli, il padre, l'amico, ecc.”

Gina Lombroso (1872–1944) divulgatrice scientifica, medico e scrittrice italiana

da Gina Lombroso, L'anima della donna; citato in Delfina Dolza, Essere figlie di Lombroso. Due intellettuali tra '800 e '900, p. 209

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“Esistono tra l'intelligenza della donna e quella dell'uomo differenze non di quantità, ma di qualità e di direzione; le quali riposano non su abitudini o tradizioni, ma sulla funzione massima a cui la donna è preposta, e che nessuna società potrà mai cambiare, la maternità.”

Gina Lombroso (1872–1944) divulgatrice scientifica, medico e scrittrice italiana

da Gina Lombroso, L'anima della donna; citato in Delfina Dolza, Essere figlie di Lombroso. Due intellettuali tra '800 e '900, p. 215

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“Bisogno fisico di disonore. Mi sarebbe piaciuto essere figlio di boia.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

L'inconveniente di essere nati

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“Lucia è una ragazza a modo. È pura. È semplice. È una brava ragazza. Ma è 'na cozza, figlio mio.”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Fata turchina Lollo

“Ora, un elemento che caratterizza la condizione omosessuale è questo: mentre l'identità del nero o dell'ebreo solitamente è rafforzata dal suo nascere e maturare entro una comunità compatta (in senso spaziale e generazionale), quella dell'omosessuale, come è noto, manca di qualsiasi continuità biologica e ambientale. I gay saltano fuori in qualsiasi ceto, cultura, religione, nazione. Ci si scopre omosessuali quasi sempre da soli. E ovviamente un gay di rado è figlio di altri gay, soprattutto di gay dichiarati. […] C'è questa discontinuità, nella condizione gay, che è qualcosa di importantissimo. […] Perché rende l'omosessualità debole e forte al tempo stesso. Debole perché in principio solitaria, dispersa in centomila città e famiglie, distribuita in gradazioni diseguali e in varianti personali, facile da dissimulare, incline ai vuoti di memoria storica. ma anche forte e tenace, perché a ogni nuova generazione rigermoglia in modo imprevedibile e non immediatamente riconoscibile. […] Finora la cultura dominante ha quasi sempre sentito l'omosessualità come qualcosa di pericoloso – fino a circondarla a volte con un cordone sanitario – perché sapeva che l'omosessuale era ancora più interno a essa rispetto, poniamo, all'ebraismo assimilato del primo Novecento. Paradossalmente, il gay vive in un mondo etero che lo considera "dei suoi": o almeno lo fa finché la differenza non diventa evidente, e anche dopo continua a cercare di dimenticarsene. Del resto il gay stesso è ben cosciente di come, sotto moltissimi aspetti, egli abbia un mondo in comune con gli etero.”

Tommaso Giartosio (1963) scrittore italiano

Perché non possiamo non dirci

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“[Eluana Englaro è] una persona viva, che respira in modo autonomo, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici. Una persona che potrebbe anche avere un figlio. […] È possibile vivere per due o tre giorni senza bere, quindi Eluana potrebbe sopravvivere, basta vedere cosa accaduto nel passato a Pannella.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Dl su Eluana, Berlusconi sfida Napolitano. E minaccia: "Cambio la Costituzione" http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro/berlusconi-dl/berlusconi-dl.html, Repubblica.it, 6 febbraio 2009.

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“Canto, o divina Madre, il tuo rammarico, | che in sette guise sì profondo fiedere | ti seppe l'alma eccelsa e il petto nobile, | che rimanesti a piè del figlio immobile.”

Carlo Innocenzo Frugoni (1692–1768) librettista e poeta italiano

da Ottave rime, p. 8
Citazioni di Carlo Innocenzi Frugnoni

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“Annunciazione! Annunciazione!… Tu Mari', Mari', fai il figlio di Salvatore, Gabriele ti ha dato la buona notizia… Annunciazione! Annun…”

Lello Arena (1953) cabarettista, attore teatrale e doppiatore italiano

da La Natività, in La Smorfia, 1997

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“Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo.”

Papa Leone XII (1760–1829) 252° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Simone Barcelli, Memorie d'uomo, p. 135

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“Portati tanti sogni | perché dei sogni non puoi farne a meno | saranno sempre i tuoi sostegni | ti lasceranno sempre con qualcuno.”

Massimo Morsello (1958–2001) cantautore, imprenditore e terrorista italiano

da Figlia della luna

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“Lui vive in te | si culla in te | con i tuoi battiti | è in te | lui nuota in te | gioca chissà è lui il figlio | che non vuoi.”

Nek (1972) cantautore e musicista italiano

da In te, n. 3
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“[Le rivoluzioni] Sono figlie di idee e di sentimenti prima che di interessi.”

Luigi Sturzo (1871–1959) sacerdote e politico italiano

da Il Partito popolare italiano, Zanichelli, 1956

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“Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi da una semplice solidarietà fra compagni d'arme: e l'amicizia che a questo punto è quasi di prammatica citare è quella fra Achille e Patroclo. Un rapporto così forte da far sì che Achille, dopo la morte di Patroclo, dichiari di avere un solo scopo di vita: dopo aver vendicato l'amico, giacere con lui nella stessa fossa, per sempre, unito a lui nella morte come gli era stato in vita. Un rapporto assai diverso da quello che Achille aveva avuto con Briseide, la schiava concubina che Agamennone gli aveva sottratto quando era stato privato della schiava Criseide. Le schiave erano compagne intercambiabili: come dimostra, appunto, il gesto di Agamennone che si consola immediatamente sostituendola con un'altra, della perdita di Criseide. Il legame tra Achille e Patroclo, invece, era insostituibile: ed è non poco significativo, a questo proposito, il discorso di Teti, la madre dell'eroe, al figlio disperato ed inconsolabile: Achille, dice Teti, deve continuare a vivere e dimenticato Patrocolo, deve prendere moglie "come giusto che sia". Un rimprovero, forse? La prova che Teti riprovava l'amore omosessuale del figlio? A prima vista così potrebbe sembrare. Ma, a ben vedere, le cose stanno diversamente. Quello che risulta in realtà della parole di Teti, è che il legame con Patroclo era stata la ragione per la quale l'eroe non aveva ancora preso moglie: una conferma, dunque, del carattere amoroso del rapporto. Ma l'esortazione della madre al figlio a compiere finalmente il suo dovere sociale non è – ciononostante – una condanna assoluta della sua relazione con Patroclo. Essa sembra, piuttosto, un invito ad accettare quella che, per i greci, era una regola naturale: raggiunta una certa età, bisogna por fine alla fase omosessuale della vita e assumere il ruolo virile con una donna. E per Achille, ormai, questa età era giunta: se un rimprovero può essere colto, nelle parole di Teti, è quello di aver prolungato troppo – per eccessivo amore per Patroclo – la fase dell'amore omosessuale.”

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Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“Famiglia romana con padre liberale e figlio mag­giore comunista, minore fascista, zio prete, ma­dre monarchica, figlia mantenuta: si sfidano tut­ti gli eventi.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

1993, p. 15
Frasario essenziale per passare inosservati in società

“Non puoi distinguere il figlio di un milionario da quello di un miliardario.”

Vance Packard (1914–1996) giornalista e sociologo statunitense

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“I caratteri fondamentali del cattolicesimo reale sono indistinguibili dal carattere degli italiani. L'Italia dei condoni è la figlia diletta dell'Italia dei preti.”

Fabrizio Rondolino (1960) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

Origine: L'Italia non esiste, p. 99