Frasi su germano
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“Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Su un articolo del Time Magazine del 23 dicembre 1940
Questa frase è presente nell'articolo Religion: German Martyrs, pubblicato sul ""Time Magazine"" del 23 dicembre 1940. L'autenticità delle parole riportate è stata implicitamente confermata dalla rivista stessa che, non avendo mai ricevuto nessuna smentita da parte dello scienziato, ha sempre pubblicato l'articolo fino ai giorni nostri. La frase riportata, secondo lo scienziato William C. Waterhouse, sarebbe stata invece estrapolata da un commento casuale fatto dallo scienziato ad un giornalista, durante il periodo in cui Einstein ancora viveva in Germania. Waterhouse (Did Einstein Praise the Church?) avrebbe avuto notizia di una lettera del 28 marzo 1947, nella quale Einstein descrive questa citazione ""drasticamente esagerata.

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“Nutrire speranza a breve scadenza è illusione. Una rassegnazione a lungo termine equivarrebbe a un suicidio.”

Hans Magnus Enzensberger (1929) scrittore, poeta e traduttore tedesco

citato in Ester Dinacci, Realtà della Germania

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“Signora Germania, tu mi hai messo fra i reticolati, e fai la guardia perché io non esca. È inutile signora Germania: io non esco, ma entra chi vuole. Entrano i miei affetti, entrano i miei ricordi. E questo è niente ancora, signora Germania: perché entra anche il buon Dio e mi insegna tutte le cose proibite dai tuoi regolamenti. Signora Germania, tu frughi nel mio sacco e rovisti fra i trucioli del mio pagliericcio. È inutile, signora Germania: tu non puoi trovare niente, e invece lì sono nascosti documenti d'importanza essenziale. La pianta della mia casa, mille immagini del mio passato, il progetto del mio avvenire. E questo è ancora niente, signora Germania. Perché c'è anche una grande carta topografica al 25.000 nella quale è segnato, con estrema precisione, il punto in cui potrò ritrovare la fede nella giustizia divina. Signora Germania, tu ti inquieti con me, ma è inutile. Perché il giorno in cui, presa dall'ia farai baccano con qualcuna delle tue mille macchine e mi distenderai sulla terra, vedrai che dal mio corpo immobile si alzerà un altro me stesso, più bello del primo. E non potrai mettergli un piastrino al collo perché volerà via, oltre il reticolato, e chi s'è visto s'è visto. L'uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n'è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno. E questa è la fregatura per te, signora Germania.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano

Origine: Diario clandestino, pp. 45-46

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“È tornata dalla Germania a Downing Street [la dimora ufficiale del Primo Ministro inglese a Londra] una pace con onore. Credo che sia pace per il nostro tempo.”

Neville Chamberlain (1869–1940) politico inglese

Origine: Frase pronunciata al ritorno da Monaco di Baviera, dopo la firma dell'accordo fra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna, che concedeva alla Germania l'annessione dei Sudeti a scapito della Cecoslovacchia; citato in Winston Churchill, op. cit., Volume I The gathering storm, 17° capitolo The Tragedy of Munich, p. 280.

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“Italia-Germania è la partita, è come un derby. Quando chiudi gli occhi e sogni di diventare grande e vestire la maglia azzurra, di cantare l'inno, di segnare un gol ai Mondiali, di alzare la Coppa… L'avversario è sempre la Germania.”

Alessandro Del Piero (1974) calciatore italiano

Origine: Da Sei anni dopo http://www.alessandrodelpiero.com/news/sei-anni-dopo_280.html, Alessandrodelpiero.com, 28 giugno 2012

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“Amo talmente la Germania che preferisco averne due.”

François Mitterrand (1916–1996) politico francese, Presidente della Repubblica francese (1981-1995)

citato in Gorbaciov Così ho lasciato cadere il muro, repubblica. it, 30 settembre 2009,

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“Un pilota spagnolo vince in Germania su una macchina italiana progettata da un ingegnere greco.”

Fernando Alonso (1981) pilota automobilistico spagnolo

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

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“[Nel 1945, al processo per tradimento] Siamo andati a letto con la Germania, e la cosa ci è piaciuta.”

Robert Brasillach (1909–1945) scrittore, giornalista e critico cinematografico francese

citato in John Lukacs, Democrazia e populismo, traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Longanesi, 2006, p. 67

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“[Ultime parole famose] È ormai chiaro che non ci sarà in questo secolo alcuna riunificazione della Germania.”

Flora Lewis (1918–2002) giornalista statunitense

dalla rubrica Affari internazionali, New York Times, 7 settembre 1984

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“La paura ti permette di sentire meglio il tuo corpo, ti fa reagire come un animale selvaggio.”

Daniel Pedrosa (1985) pilota motociclistico spagnolo

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“È certo che il trattamento inflitto agli ebrei in molte località della Germania è atroce, ingiustificato e insensato.”

Fernand de Brinon (1885–1947) politico, giornalista e avvocato francese

da L'Information del 29 marzo 1933; citato in Alfred Grosser, Hitler: nascita di una dittatura, traduzione di Eleonora Bortolon, Cappelli, 1959

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“Forse vi domanderete come sia possibile che una nazione [la Germania] di sessantasei milioni di esseri intelligenti si voglia sottomettere ad uno straniero, un tappezziere austriaco [Adolf Hitler], e nemmeno molto in gamba a quanto mi dicono, e a pochi suoi simili come Goebbels e Göring che dettano ogni singolo gesto della vita del popolo germanico.”

George William Mundelein (1872–1939) cardinale statunitense

Origine: Dal discorso tenuto il 18 maggio 1937 al Seminario Arcivescovile James Edwar Quigley di Chicago; citato in Andrea Tornielli, Pio XII, Piemme editore, Casale Monferrato, 2001, p. 114. ISBN 88-384-6403-0

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“Ma questa è una maledizione, Sandro!”

Marco Civoli (1957) giornalista e conduttore televisivo italiano

Semifinale del campionato del mondo, Italia – Germania, dopo la traversa di Zambrotta

“Mio Dio, mio Dio Fabio Grosso!”

Marco Civoli (1957) giornalista e conduttore televisivo italiano

Semifinale del campionato del mondo, Italia – Germania, dopo il goal di Grosso

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“L'Italia dovrebbe essere l'Arabia Saudita dell'energia rinnovabile. Nessun Paese europeo ha le vostre risorse: il sole, la forza del mare, il vento, le montagne per le centrali idroelettriche. Eppure molti altri Stati, dalla Germania ai paesi scandinavi, sono più avanti.”

Jeremy Rifkin (1945) economista, attivista e saggista statunitense

Origine: Dal discorso alla cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Torino, 3 dicembre 2007; citato in Giovanna Favro, Rifkin: "Avete un tesoro verde. Approfittatene" http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=496&ID_sezione=76&sezione=, La Stampa, 4 dicembre 2007.

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“La Germania, la Germania sopra tutte le cose.”

August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (1798–1874) scrittore tedesco

Incipit di Das Lied der Deutschen

“Era, in effetti, entrato in azione quel fenomeno che alcuni storici hanno ritenuto di definire la «legge di Tocqueville»: tutte le volte, infatti, che un potere autoritario-dispotico e comunque arcaico (monarchia assoluta e Ancien Régime nel 1789), o anche totalitario, ma sarebbe meglio dire «imperfettamente totalitario» (fascismo mussoliniano nella catastrofe politico-militare del 1943), o «post-totalitario» (Chruščëv, nel 1956, e Gorbačëv, nel 1985-1989), cerca, in una situazione ritenuta difficile (altrimenti nulla verrebbe toccato), di mutare direzione e di attuare trasformazioni e riforme, spalanca attese e speranze che si rovesciano in una eterogenesi dei fini; proprio le attese e le speranze finiscono non già per rafforzare (se si esclude un momento liminare, come nella prima metà del 1956, o gli anni 1986-1987), ma per minacciare (1956), o addirittura demolire (1989-1991), l'impalcatura politica esistente. Quanto al totalitarismo, considerato nella sua fase «perfetta», disperata e tragica, l'unica esperienza che si ha del suo crollo (Germania nazionalsocialista, 1945) dimostra che esso può avvenire non assecondando un tentativo di autoriforma, ma in concomitanza con la guerra totale e con un parallelo processo di inarrestabile autodistruzione, alla guerra totale strettamente connesso.”

Bruno Bongiovanni (1947) storico italiano

Origine: Storia della guerra fredda, p. 96

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“Se non avessimo avuto il Führer, ora la Germania sarebbe una landa spopolata.”

Karl Dönitz (1891–1980) ammiraglio tedesco

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