Frasi su intervista
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“Io fotografo la gente che normalmente non viene fotografata”

Gianni Berengo Gardin (1930) fotografo italiano

dall'intervista di Pippo Onorati

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“Il linciaggio è la forma di giustizia nel senso più alto della parola. C'è la giustizia dei legulei, che è il modo di imbrogliare il prossimo, e c'è la giustizia popolare che si esprime nei moti rivoluzionari. Quando il sistema non garantisce più la giustizia, è il popolo che si appropria del diritto di punire. Il linciaggio è un fatto estremo e riprovevole, per etica e stile.”

Gianfranco Miglio (1918–2001) giurista, politologo e politico italiano

Origine: Dall'intervista di Gianluigi Da Rold, Linciaggio è bello, sentenzia Miglio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/11/linciaggio_bello_sentenzia_Miglio_co_0_93031116648.shtml, Corriere della Sera, 11 marzo 1993, p. 3.

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“La revisione del Concordato nel 1984 fu una necessità… Penso che su certi punti oggi avrei fatto una cosa diversa. In una società democratica gli interessi legittimi delle varie componenti, compresa quella cattolica, possono essere regolati attraverso la legge.”

Agostino Casaroli (1914–1998) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

dall'intervista a l'Unità del 27 gennaio 1994; citato in Mario A. Manacorda, Scuola pubblica o privata?, Editori Riuniti, Roma, 1999, p. 94

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“Se dovessi convincere qualcuno a non credere, gli direi di leggere la Bibbia… ma con attenzione.”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

dall'intervista di Paolo Bonolis nel programma televisivo Il Senso della Vita, 13 gennaio 2007

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“L'unico errore che ho fatto è quello dei soldi falsi. Per il resto sono innocente e lotterò finché muoio”

Fabrizio Corona (1974) fotografo e personaggio televisivo italiano

in un'intervista esclusiva "via pizzino" a Oggi sull'aereo che lo ha riportato in Italia dal Portogallo dopo la latitanza del gennaio 2013

“La gente consuma la musica come se fosse un fazzoletto per il naso.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero
Origine: Da un'intervista alla Radio Televisione Belga, marzo 2009.

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“Dopo tre anni di crisi, in cui non riuscivo più a comporre, ho scritto Come hai fatto, che era nata però napoletana, Ma cumm' ha fatto. Soltanto che mi hanno costretto a trascriverla in italiano, ma è il dialetto la vera lingua di noi.”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da un'intervista a Maura Nuccetelli e Tommaso Di Francesco, 23 ottobre 1979, riportata ne La grande evasione – Storia del festival di Sanremo di Gianni Borgna, 1980

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“Ho voglia di piangere, sinceramente quello che ha fatto la Juve per me non lo potrò mai dimenticare. […] È qualcosa di unico quello che mi è successo alla Juve, sarà impossibile da dimenticare.”

David Trezeguet (1977) calciatore francese

Da un'intervista a SKY; citato in Trezeguet in lacrime a Sky: "Contento di essere tornato a salutare i tifosi. Questo stadio fa venire i brividi. Non dimenticherò ciò che ha fatto per me la Juve. Può diventare uno dei club più importanti al mondo. Tevez e Llorente..." http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/trezeguet-in-lacrime-a-sky-contento-di-essere-tornato-a-salutare-i-tifosi-questo-stadio-fa-venire-i-brividi-non-dimentichera-cia-che-ha-fatto-per-me-l-171445, Tuttojuve.com, 5 gennaio 2014

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“Si ripensa all'adolescenza, quando si avevano grandi velleità e si pensava che il mondo era nostro: ma potevamo acciuffare poco, perché troppo giovani.”

Mario Luzi (1914–2005) poeta e scrittore italiano

dall'intervista di Sebastiano Grasso, Mario Luzi. I versi, la pittura, gli amori. E quel duello mancato, Corriere della sera, 10 ottobre 2004, p. 29

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“In Italia abbiamo inventato questo genere letterario dell'intervista senza domanda, specie quando il politico è l'ospite.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

“Quando cominciai a scrivere Firmino non sapevo nemmeno che Firmino fosse un topo, né che fosse a Boston, né che fosse un romanzo. Se non sto mettendo giù una storia, mi siedo davanti alla macchina da scrivere (oppure ora, al computer) e armeggio senza una vera e propria idea, l'equivalente scrittorio di passeggiare a zonzo. Spesso non ne viene fuori nulla, ma non sempre. Riscrivo un paragrafo molte volte prima di passare al prossimo. Cerco di non pensare dove stia andando il tutto, per paura di sforzare la storia in una direzione prestabilita piuttosto che lasciarla emergere dalla scrittura stessa…
Per ciò che riguarda i miei impieghi, probabilmente ne ho avuti in una quantità maggiore di tanti altri, ma devo dire di aver passato più tempo seduto in poltrona a fare quello che spesso si descrive denigratoriamente come "fissare il vuoto". Le ricchezze che tale attività (infatti è proprio una vera attività) produce non sono convertibili in moneta. Tra gli impieghi che invece mi hanno monetizzato, il mio preferito è stato lavorare come pescatore di granchi lungo la costa del Sud Carolina, dove ritornai dopo l'università. Per sei o sette ore al giorno, ero solo su una barca a navigare nei canali delle paludi, spesso senza veder anima dalla mattina alla sera. Quando spegnevo il fuoribordo per tirar su le reti, gli unici suoni che udivo erano gli uccelli, il vento, e l'acqua. Pensavo, e penso tuttora, di essere in quei momenti la persona più fortunata del mondo.
Di questi tempi, i miei piaceri sono piccoli e localizzati. Passeggio tra i laghi. Guardo dei video. Esco una o due volte alla settimana, per pranzare in qualche ristorantino. Leggo. I miei dispiaceri invece sono grandi e universali. Ho una riluttanza per i gerghi, specie quelli accademici. Sogno che un bel mattino tutte le auto della città non riusciranno a mettersi in moto. Mi dispero per guerre e carestie. Leggo le notizie in maniera ossessiva. Mi scaldo. Credo di farneticare.”

Sam Savage (1940–2019) scrittore statunitense

da un'intervista
citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“Direi ancora che [Mussolini] è stato il più grande statista del secolo.”

Gianfranco Fini (1952) politico italiano

da un' intervista http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 ad Alberto Statera ne La Stampa, 1º aprile 1994, p. 5

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“Il pragmatismo ti aiuta a raggiungere gli scopi che ti sei prefisso, però te li fa anche dimenticare.”

Giovanni Floris (1967) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dall'intervista a Otto e mezzo, 4 aprile 2013.

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“La politica è speranza. E per costruire speranza c'è bisogno di futuro.”

Gianni Cuperlo (1961) politico italiano

dall'intervista di Carlo Puca, Panorama, 26 settembre 2013

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“Ho cominciato fin troppo presto a fare certe cose: era tutto un po' decadente e dissoluto.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

dall'intervista a Spin, dicembre 1991
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“Caro direttore [Indro Montanelli], sono quasi 6 anni che non ci sentiamo. Da quel 22 luglio 2001 quando, dopo avere speso gli ultimi respiri a mettere in guardia gli italiani dal virus Berlusconi, te ne volasti in cielo. Ora che sei in Paradiso, immagino che tu abbia di meglio da fare che occuparti dell'Italia: in 92 anni di vita, hai già dato. Ma qui succedono cose talmente strane che devo proprio raccontartele. Intanto Berlusconi non c'è più, al governo intendo. Ma non è che si noti molto. Anzi, forse torna. Il vaccino non ha funzionato. Ora c'è di nuovo Prodi, almeno fino a un paio di minuti fa c'era. Non sappiamo. Si parla, tanto per cambiare, di crisi della politica. E in quel vuoto s'infilano indovina chi? La Confindustria e il Vaticano. Come diceva Totò, quando vedo un buco ci entro. Tu eri un laico risorgimentale a 24 carati, ma due papi, Roncalli e poi Woytjla, ti vollero conoscere perché eri molto rispettoso della religione. Un po' meno di certi Preti e di certi Vescovi che s'impicciavano di politica. Dicevi: "Aborro i preti, esseri autoritari e prepotenti. Quando qualcuno mi dice che stiamo andando verso il fascismo, vorrei quasi rispondere: magari! Il fascismo è brutto, ma passa. Invece andiamo incontro a forme di vita clericale, anzi ci siamo dentro, perché non abbiam saputo amministrare il nostro libero esame. Abbiamo liquidato la coscienza, dandola in appalto al prete. Ecco dove nasce il più macroscopico difetto degli italiani: la mancanza di una coscienza morale. Non siamo religiosi: siamo cattolici per comodità, abitudine, tradizione, non per coscienza. Il problema di Dio gli italiani non se lo pongono. Perciò non siamo mai stati una Nazione: l'unico Stato che conosciamo è quello Pontificio". Ecco, ci siamo dentro fino al collo adesso, direttore. I cattolici liberali si sono estinti. Già tu rimpiangevi De Gasperi, "un democristiano che credeva in Dio e non aveva bisogno di fare il bigotto, forse perché era nato in Austria. In chiesa De Gasperi parlava con Dio, Andreotti col prete". Oggi con Dio ci parlano in pochi, persino tra i cardinali. In compenso tutti parlano con i preti e i cardinali. Ma anche con Andreotti, che a 90 anni è sempre un bijou: è vivo e lotta insieme a noi. Il Papa invece è cambiato: Woytjla non c'è più, ora c'è Ratzinger. Quando dice no alle coppie di fatto, si mettono tutti sull'attenti. Quando invece dice che il capitalismo non è molto meglio del socialismo, quando dice che bisogna salvaguardare l'occupazione, privilegiare i poveri, gli ultimi, difendere l'ambiente da uno sviluppo scriteriato, parlano d'altro e fanno finta di non sentire. Un giorno, di recente, ha detto addirittura che bisogna cacciare i corrotti dalla politica, e lì anche i politici più bigotti sono diventati anticlericali: come si permette di impicciarsi in affari che non gli riguardano? Ti parlo dallo studio di Santoro, che è tornato in tv dopo 5 anni di riposo, diciamo così: l'ultima volta che in Rai si sentì la tua voce fu da Biagi e da Santoro, entrambi i programmi furono subito chiusi. Stiamo per trasmettere un reportage della Bbc sulla pedofilia nel clero, già visto su internet da alcune decine di milioni di persone nel mondo e 3-4 milioni in Italia. Mi dirai: "dov'è il problema, già ai miei tempi tutti volevano una Rai modello Bbc". Appunto: adesso hanno visto cosa fa la Bbc e gli è passata la voglia. Persino la Cei ha detto: "Nessuna censura, discutiamo pure con equilibrio". La censura la invocano i politici e alcuni papaveri Rai, che sono più papisti del Papa. C'è un tale Landolfi, lo stesso capo della Vigilanza che nel 2001 ti accusò di linciare Berlusconi e chiese addirittura a Ciampi di intervenire per la tua intervista a Biagi a ridare dignità al servizio pubblico, che 10 giorni fa già sapeva che avremmo imbastito un processo mediatico contro la Chiesa: una specie di Nostradamus. E ha aggiunto: "Non sono queste le finalità del servizio pubblico, non è per questo che i cittadini pagano il canone". Lui li conosce uno per uno, gli telefona tutti i giorni per sapere che cosa vogliono. Poi c'è Fassino, che una volta era comunista, però ha studiato dai gesuiti: ora parla come don Abbondio e ci invita al massimo equilibrio e alla massima prudenza. Fini l'altra sera ha annunciato a "Ballarò" che il nostro programma non andrà mai in onda: deve averglielo detto in sogno l'Arcangelo Gabriele, ma era un imitatore: infatti siamo in onda. Casini chiese un programma riparatore che raccontasse tutto il bene che fa la Chiesa nel mondo. Potrebbe commissionarlo ai suoi uomini alla Rai, che sono un po' più numerosi di quelli che aveva la Dc una volta, però la Dc aveva anche il decuplo dei suoi voti; oppure potrebbe chiederlo a Buttiglione, che ha mezza famiglia in Rai e l'altra mezza a Mediaset; invece chiede a noi. Tu dirai: che c'entrano i politici con la libera informazione? Da quando i giornalisti prendono ordini dai segretari di partiti? Ecco, il problema è che ormai non se lo domanda più nessuno. Trovano tutto ciò molto normale. I politici non si accontentano di lottizzare la Rai: vogliono fare i palinsesti e i critici televisivi; prima o poi condurranno direttamente programmi e si intervisteranno da soli. Ricordi Giuliano Ferrara? L'avevi lasciato ateo. Bene, adesso è rimasto ateo ma è diventato anche clericale, nel frattempo. Dice che il reportage Bbc è una schifezza. E lui se ne intende. C'è perfino chi pretendeva che mostrassimo in anticipo all'editore una scaletta sicura prima di decidere se mandarci in onda oppure no. Come se l'amministratore della Fiat Marchionne volesse leggere gli articoli della Stampa o De Benedetti quelli della Repubblica, prima di mandare in stampa i giornali. Anche questo, è un po' strano, è passato sotto silenzio, come una cosa normale. La nostra categoria non ha brillato, ma questa per te non è una novità: già 30 anni fa tu scrivevi che "il giornalismo italiano è servo per vecchia abitudine: i potenti vogliono il monumento equestre e il piedistallo, e noi glielo diamo". Non ti dico gli intellettuali sedicenti liberali: tutti zitti, o addirittura solidali con i censori. Sono quelli che tu definivi "una grossa camorra al servizio di ogni potere". L'altro giorno, rileggendo i tuoi ultimi articoli, mi è capitata una lettera a Franco Modigliani, Nobel dell'Economia, in cui tu parlavi della corruzione e dicevi: "Dopo tanti secoli che la pratichiamo, dietro l'esempio e sotto il magistero di nostra Santa Madre Chiesa, ineguagliabile maestra d'indulgenze, perdoni e condoni, noi italiani siamo riusciti a corrompere anche la corruzione e a stabilire con essa il rapporto di pacifica convivenza che alcuni popoli africani hanno stabilito con la sifilide, diventata nel loro sangue un'afflizioncella di ordine genetico senza più gravi controindicazioni… Un popolo italiano consapevole della propria identità e ben deciso a difenderla, non c'è. E non c'è perché, nei secoli in cui questa coscienza nazionale maturava nel resto dell'Occidente, in Italia veniva soffocata da una Chiesa timorosa che il cittadino soppiantasse il fedele e creasse un potere temporale laico contrapposto al suo". Questo scrivevi sulla prima pagina del Corriere della Sera non 1000 anni fa, 6 anni fa. Oggi passeresti per un nemico della fede, della famiglia, dell'Occidente, forse per un fiancheggiatore di Al Qaeda. Non è che potresti prenderti una libera uscita e tornare giù un po' da noi per un paio di giorni, non di più? Ci manchi tanto, e non sai quanto. Ciao, direttore.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dalla coperina di Annozero, 31 maggio 2007
Annozero

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“Io ero un capo naturale. Ero considerato un intellettuale dalle mie parti, ai congressi Dc citavo Gramsci, alle riunioni diocesane arrivavo con l'Espresso sotto braccio.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 20 dicembre 2001

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“La satira deve avere dei limiti perché deve superarli continuamente.”

Vauro Senesi (1955) disegnatore, editore e personaggio televisivo italiano

da un' intervista http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/versione-vauro-dovevano-morire-vignettisti-perch-si-scoprisse-92123.htm di Francesco Bonazzi, Dagospia.com, 9 gennaio 2015

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“Fabrizio De André è uno chansonnier, e lo è nel senso più vero: il senso in cui la poesia, il testo letterario e la musica convivono necessariamente.”

Mario Luzi (1914–2005) poeta e scrittore italiano

dall'intervista di Paolo Di Paolo, Offrire versi con simpatia, ItaliaLibri, Milano, 11 dicembre 2002

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“La fede in Dio si può averla senza saperlo. Anzi, forse, la si ha solo quando si crede di non averla. La fede si dimostra nell'azione.”

Mario Soldati (1906–1999) scrittore e regista italiano

dall'intervista in Roberto Gervaso, La mosca al naso, Rizzoli, 1980, p. 107

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“La verità esiste, ma non possiamo mai sapere se è quella che stiamo dicendo noi.”

Giovanni Floris (1967) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dall'intervista a Che tempo che fa, 5 marzo 2011.

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“L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.”

Alan Moore (1953) fumettista e scrittore britannico

Intervista a The Stool Pigeon, 2013
Variante: L'LSD è stato un'esperienza incredibile. Non lo raccomanderei a tutti. Ma per me.. be', è come se mi avesse fatto introiettare l'idea che la realtà non è qualcosa di fisso. Che ciò che vediamo ogni giorno è una delle possibili realtà, una valida realtà, ma che ce ne sono altre: prospettive diverse in cui altre cose hanno comunque un senso. Tale realizzazione ebbe un effetto profondo su di me.

“[Su Luciano Gaucci] Con lui avevo un rapporto di amore e odio. Quando non giocavo bene — ma non riservava questo trattamento solo a me — ne ho prese di bastonate morali e pure nelle interviste mi criticava molto. Il suo era un metodo da bastone e carota che alla lunga ha funzionato e lui l'aveva capito. Nei momenti negativi giocavamo per noi e contro di lui, per dimostrare che eravamo migliori di come ci ritenesse.”

Federico Giunti (1971) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Monia Bracciali, #FGCON Giunti: "Punto su Bacca. Il mio rapporto di odio-amore con Gaucci" https://www.fantagazzetta.com/news/esclusive/14_04_2016/fgcon-giunti-punto-su-bacca-il-mio-rapporto-di-odio-amore-con-gaucci-222081, Fantagazzetta.com, 14 aprile 2016.

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“Puoi mettere tra virgolette che Frank dice che non è giusto che qualcuno possieda un pezzo di Sinatra e ne raccolga i frutti senza muovere un dito per lui.”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

intervista al New York Herald-Tribune, 1943

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“Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.”

Francois Truffaut (1932–1984) regista francese

citato in François Truffaut. Professione cinema. Interviste inedite

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“Il cinema non ha bisogno della grande idea, degli amori infiammati, degli sdegni: ti impone un solo obbligo quotidiano, quello di fare.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

da un'intervista di Tullio Kezich, la Repubblica 1982; citato in Federico Fellini, E la nave va, trascrizione di Gianfranco Angelucci, Longanesi & C., Milano 1983

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“Il contrasto di chi si illude e parte in quarta contro i mulini a vento è sempre motivo di comicità.”

Federico Fellini (1920–1993) regista e sceneggiatore italiano

da un'intervista di Gian Luigi Rondi, Il Tempo 1982; citato in Federico Fellini, E la nave va, trascrizione di Gianfranco Angelucci, Longanesi & C., Milano 1983

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“Scrivo fumetti perché il loro è un medium sperimentale, che mi permette di sconvolgere qualsiasi regola. Me l'ha insegnato quel genio di Alan Moore.”

Neil Gaiman (1960) fumettista, scrittore e giornalista britannico

dall'intervista di M. Giovannini, Ciak, giugno 2009

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“Un giorno, quando facevo il giornalista, il caporedattore venne da me e mi chiese di scrivere qualcosa su: "…sai, quei giochi che fanno diventare matti…". Alla fine capii che si riferiva ai giochi di ruolo e mi licenziai immediatamente!”

Neil Gaiman (1960) fumettista, scrittore e giornalista britannico

da un'intervista di Francesco Ruffino pubblicata sulla rivista Rill nel marzo 1997

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“Il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda.”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

dall'intervista di Philip Roth, The Most Original Book of the Season, New York Times, 30 novembre 1980; ora in Philip Roth, Chiacchiere da bottega, traduzione di N. Gobetti, Einaudi, 2004

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“Questo è il mio consiglio ai giovani: avere curiosità.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

da un'intervista alla televisione italiana, 7 giugno 1968

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“Quando gli Zulù produrranno un Tolstoj, lo leggeremo.”

Saul Bellow (1915–2005) scrittore statunitense

da un'intervista per The New Yorker del 7 marzo 1988

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“Sono un artificiere. Fabbrico qualcosa che alla fin fine serve a un assedio, a una guerra, a una distruzione. Io non sono per la distruzione, ma sono a favore del fatto che si possa passare, che si possa avanzare, che si possano abbattere i muri.”

Michel Foucault (1926–1984) sociologo, filosofo e psicologo francese

da «Io sono un artificiere», giugno 1975, in Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit, a cura di Fabio Polidori, Mimesis Edizioni, 2007

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“Non mi sento per niente vecchio. Al massimo, leggermente anziano.”

Marcello Mastroianni (1924–1996) attore italiano

Origine: Dall'intervista di Osvaldo Guerrieri, Mastroianni vecchio per finta, La Stampa, 23 febbraio 1996, p. 19.

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“Il mio sogno è riuscire a lavorare con tanti registi su tanti progetti diversi.”

Matt Damon (1970) attore, sceneggiatore

dall'intervista di Barbara Zorzoli, Matt Damon - Nobile meta http://www.maxim.it/main/single/matt_damon_-_nobile_meta/, Maxim, 2009

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“[Alla domanda di Bill Cosby: «Credi nella vita dopo la morte?»] Da come sta andando quest'intervista, dubito della vita prima della morte.”

Groucho Marx (1890–1977) comico

Origine: Durante un incontro con Bill Cosby. Groucho aveva 82 anni; citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Le formiche e le cicale: anno 2004, Kowalski editore, Milano, 2003, § 784. ISBN 88-7496-603-2

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“Le persone timide in posizione di responsabilità sono un passivo per la nazione.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Origine: Da un'intervista del 14 novembre 1979; citato in Federico Caffè, Scritti quotidiani, Manifestolibri, Roma, 2007, p. 128.

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“La Federal Reserve alla fine ha causato la Grande Depressione contraendo l'ammontare di moneta in circolo di un terzo dal 1929 al 1933.”

Milton Friedman (1912–2006) economista statunitense

dall'intervista alla National Public Radio, gennaio 1996

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“Nella mia vita ho incontrato donne di grande forza. Non potrei vivere senza una donna al mio fianco. Sono solo un pezzo d'un essere bicefalo e bisessuato, che è il vero organismo biologico e pensante.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

Origine: Dall'intervista di Ludovica Ripa di Meana, Se una sera d'autunno uno scrittore, L'Europeo, 17 novembre 1980.

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“Scienza è credere nell'ignoranza degli esperti.”

The Pleasure of Finding Things Out : The Best Short Works of Richard Feynman, curato da Jeffery Robbins, ISBN 0-14-029034-6, alle pagine 186-187. Basato sulla trascrizione di un'intervista del 1981

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“Non mi ritirerò dall'Iraq neanche se restassero ad appoggiarmi solo mia moglie Laura e il mio cane Barney.”

George Bush (1946) 43º presidente degli Stati Uniti d'America

dall'intervista a The Times del 10 dicembre 2006

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“Io non sono dura, sono terribilmente morbida. Ma non persisterò nell'esserlo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista della BBC nel 1972

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“Non credo che ci sarà un Primo ministro donna durante la mia vita.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista della BBC Television il Val incontra i vip, 5 marzo 1973

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“I governi socialisti tradizionalmente fanno un pasticcio finanziario. Sono sempre a corto di soldi degli altri. Si tratta piuttosto di una loro caratteristica.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista televisiva per la Thames TV, 5 febbraio 1976

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“Amo discutere. Mi piace il dibattito e non mi aspetto che tutti siano là seduti a darmi ragione: non è quello il loro dovere. (da un'intervista del 1980)”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

fonte 43
Premiership, Primo mandato come primo ministro

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“La battaglia per i diritti delle donne è stata ampiamente vinta.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1982

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“Non devo nulla al movimento femminista.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1982

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“Io sono dipinta come la più grande piccola dittatrice, il che è ridicolo – voi prendete sempre delle consultazioni.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1983

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“Siamo il movimento per la pace vera.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1983

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“Oh, ho un sacco di debolezze umane. Chi non ne ha?”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1983

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“Negus: Perché la gente ci ferma per strada e per dirci che Margaret Thatcher non è solo inflessibile, lei non è solo a senso unico, in più occasioni lei è così testarda che con lei non si può parlare?Thatcher: Vuole dirmi che l'ha fermato per strada, chi glielo ha detto?
Negus: Britannici ordinari. […]
Thatcher: Dove?
Negus: Durante una conversazione, nei pub. […]
Thatcher [interrompendolo]: Credevo che lei fosse appena arrivato dal Belize!
Negus: Oh, questa non è la prima volta che vengo qui.
Thatcher: Vuole dirmi chi, dove e quando?
Negus: Britannici ordinari, nei ristoranti e nei taxi.
Thatcher: Quanti?
Negus: […] in taxi?
Thatcher: Quanti?
Negus: Direi almeno uno o due.
Thatcher: Perché non vuole dirmi i loro nomi e chi sono?”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista con George Negus per il programma televisivo australiano 60 minuti
Premiership, Primo mandato come primo ministro
Origine: Citato in The electronic reporter: broadcast journalism in Australia http://books.google.it/books?id=Kh6iGKS6Xo8C&lpg=PA140&ots=ZPAKdEn6X0&dq=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&pg=PA140#v=onepage&q=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&f=false, Barbara Alysen in Google Books

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“I giovani non dovrebbero essere inattivi. Gli fa molto male.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista del 1984