Frasi su nome
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“Che perduto il buon nome, una fanciulla, | Per bella ch'ella sia, non val più nulla.”

Niccolò Forteguerri (1674–1735) accademico e presbitero italiano

XX, 51
Ricciardetto
Origine: Citato in Harbottle, p. 331.

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“Sapete perché sono sempre così carino con le signore? Deriva dall'anagramma del mio nome: l'unico boss virile.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2010
Origine: Citato in Berlusconi fa il galante con la Faenzi e ripete la sua gag: «Io unico boss virile» http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_18/berlusconi-unico-boss-virile_707c7716-0aee-11e0-b99d-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 18 dicembre 2010.

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“Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.”

The Shadow of the Wind
L'ombra del vento
Variante: Nulla alimenta l'oblio più di una guerra, Daniel.
Le guerre negano la memoria, dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome ed un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.

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“Tutte le volte che un uomo rifiuta, in nome del suo senso morale (coscienza), di divenire complice di una situazione che ritiene ingiusta, o di eseguire certi comandi o certe azioni, si fa obbiezione di coscienza.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Origine: Citato in Mario Martini, Introduzione, in Le ragioni della nonviolenza, p. 31.

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“Noi ci chiamiamo Inter e sul nostro nome c'è già il nostro obiettivo.”

Andrea Stramaccioni (1976) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Stramaccioni: "Noi ci chiamiamo Inter e..." http://www.inter.it/aas/news/reader?N=58605&L=it, Inter.it, 9 luglio 2012.

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“Come da un insieme cosí limitato e contraddittorio sia potuta derivare una morale valida per millenni, è il segreto della cui soluzione tu andavi in cerca, cara Yúkiko. Abbiamo in parte capito come il limitato e parziale possa diventare universalmente umano, quando la perdita della forza materiale costringa a riflettere sui valori ideali. Resta tuttavia, e resterà (ahimè!) indefinita, la contraddizione persistente tra la predica che qui ascoltiamo, e la pratica che tutti pratichiamo. Tutti: e finora soprattutto i predicatori, che in privato e in pubblico, come individui e come Stati cristiani e anzi «cristianissimi», li hanno sistematicamente violati tutti. E tra i violatori si sono sempre distinti i potenti, i cui peccati sono stati perennemente giustificati e benedetti in nome di Dio.
La religione non ha mutato in niente i costumi dell'uomo: li ha resi, semmai, piú contraddittori con le idealità proclamate, aggiungendovi cosí la sua ipocrisia: «accumulando duol con duolo», per dirla con Dante. In questo senso è stata davvero, ed è tuttora, il male del mondo. Lo è soprattutto quando propagandosi oggi nel mondo non in forza propria ma in forza della civiltà evoluta di cui è parte, induce i «meno evoluti» a credere che in essa e solo in essa risieda una piú alta morale, per seguire la quale si debbano anche prendere come oro colato le parole dei suoi antichi miti: è questo il caso delle odierne «evangelizzazioni». Come sarebbe bello se invece potessimo considerare serenamente i suoi dogmi e le sue prescrizioni come tappe della nostra difficile evoluzione! e se, per fondare una piú alta morale, imparassimo a guardare all'uomo, anziché a un ipotetico dio!”

Mario Alighiero Manacorda (1914–2013) docente e traduttore italiano

55, p. 273
Lettura laica della bibbia

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“Mi succede sempre nei momenti importanti, riesco a essere felice solo dopo, sento la tensione, quella cosa a cui non sai dare nome ma che ti leva un po' di contentezza. Tra un mese sono certa che me la godrò del tutto.”

Valeria Golino (1966) attrice e modella italiana

Origine: Citato in Stefania Ulivi, [//cinema-tv.corriere.it/cinema/speciali/2013/cannes/notizie/18-maggio_d18af55c-bfa8-11e2-8488-31b62b590305.shtml Arriva il «Miele» di Golino-Scamarcio Tema difficile e debutto con successo], Corriere della Sera, 18 maggio 2013.

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“[Su Django Unchained] Non posso dire niente sul film perché non l'ho visto e non lo vedrò, tutto quel che mi limito a far notare è che manca di rispetto ai miei antenati. Questa è la mia opinione, magari sono solo io a pensarla così. Non parlo a nome di nessun altro.”

Spike Lee (1957) regista statunitense

Origine: Citato in Matteo Pervisale, Spike Lee contro Tarantino: no al western sugli schiavi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/27/Spike_Lee_contro_Tarantino_western_co_0_20121227_dbe81cf2-4fee-11e2-aac5-863e6e243a1a.shtml, Corriere della Sera, 27 dicembre 2012, p. 43.

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“La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Oggi, 11 ottobre 2000.

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“Dicono che De Mita sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c'entri la Grecia…”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Citato in Liberazione, 22 febbraio 2008.

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“Dio è il nome che dall'inizio dei tempi fino ai giorni nostri gli uomini hanno dato alla loro ignoranza.”

Max Nordau (1849–1923) sociologo, medico e giornalista ungherese

da Biologie der Ethik

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“A me sonerà sempre caro ed insigne il nome di Alfonso Varano, perché da lui segnatamente, a quello che io giudico, s'iniziò il corso della poesia moderna italiana; e forse la patria non gli si mostra ricordevole e grata quanto dovrebbe.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Prose letterarie, Prefazione alla scelta dei poeti italiani dell'età media, XXVIII

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“Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero Tommaso Buscetta a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato Paolo Borsellino, sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine.”

Misha Glenny (1958) giornalista e scrittore britannico

da McMafia, pagg. 348-349

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“Acifarss è un nome d'arte. Io all'anagrafe mi chiamo Antonio Dancestar Duemila”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Un due tre stella, Mago Acirfass

“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

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“Povera natura umana, quali crimini orribili sono stati commessi in tuo nome!”

Emma Goldman (1868–1940) anarchica russa

Poor human nature, what horrible crimes have been committed in thy name.
Anarchia: Cosa significa veramente

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“Uomo il cui nome si scrive con tre lettere (FUR, ossia ladro).”

Tito Maccio Plauto (-254–-184 a.C.) commediografo romano

II, 4, 321, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 728

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“[Sulla finale persa degli US Open 1992] Mi ha fatto capire come ci si sente male a perdere la finale di uno Slam. Come alla gente interessi solo il giocatore il cui nome viene inciso sul trofeo.”

Pete Sampras (1971) tennista statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/11/15/132811-citazioni_bordo_campo_novembre.shtml, Ubitennis.com, novembre 2008.

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