Frasi su personale
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“Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale.”

Giuseppe Ciarrapico (1934–2019) imprenditore, politico e editore italiano

Origine: Citato in Al Senato va in scena il caso Ciarrapico: «Fini? Spero che abbia già ordinato le kippah» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-30/senato-scoppia-caso-ciarrapico-164521.shtml?uuid=AYnVNGVC, Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2010

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“L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

prefazione, p. 9
Quando siamo a tavola

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“[…] costruisce per sognare sulle trovate della sua fantasia, Canaletto si radduce alla varia realtà e su quella adagia la sua calma letizia. Con lui specialmente incomincia un nuovo modo di "vedere", ossia di contemplare e di effettuare. A distanziare convenientemente Canaletto dai veri e propri vedutisti suoi contemporanei, si è soliti osservare che l'essenziale della sua novità fu d'essersi giovato d'un punto d'osservazione arbitrario, scelto volta a volta secondo contingenze personali, al di fuori delle formalizzate acconciature prospettiche in uso presso quei manieristi. La ragione è tutt'altra e superiore a simili risorse pratiche: si tratta per lui di una condizione morale che gli assicura la trasposizione lirica del soggetto prescelto. Proprio la sua effettività per il soggetto lo sostiene il più delle volte in quel suo stato di grazia. Tutta quella argentina mareggiatura di riflessi in cielo e nell'acqua gli servirà quale appoggio stilistico per comunicarci il suo stato d'animo aggentilito e soddisfatto.”

Antonio De Witt (1876–1967) pittore italiano

da L'incisione italiana, 1941
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Un sogno non solo a livello personale ma anche di gruppo, perché nessuna squadra italiana è mai riuscita a fare una cosa del genere e poche squadre in Europa sono riuscite a realizzare il Triplete come abbiamo fatto noi.”

Diego Milito (1979) calciatore argentino

Origine: Citato in Dal Triplete agli infortuni Milito si riprende l'Inter http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Inter/05-01-2012/dal-triplete-infortuni-milito-si-riprende-inter-804209312098.shtml, gazzetta.it, 5 gennaio 2012.

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“A proposito di Wikipedia, caro Magini, posso dirle soltanto che questa enciclopedia online è uno dei frutti più sorprendenti della grande rivoluzione che il computer personale e Internet hanno provocato nel campo della comunicazione. In un articolo pubblicato dal settimanale Mondo del 13 luglio, Andrea Turi ricorda che la parola "wiki" viene dal linguaggio parlato nelle isole Hawaii e significa "rapido". La parola allude alla rapidità con cui le informazioni appaiono sullo schermo, ma vale anche per il suo straordinario sviluppo in pochi anni. È nata in inglese il 15 gennaio 2001, ma sono bastati soltanto quattro mesi perché venissero create 13 edizioni fra cui una italiana. Oggi il suo sito è uno dei dieci più frequentati nel mondo e registra ogni sei mesi circa sei miliardi di accessi. È una enciclopedia in cui tutti possono scrivere e a cui tutti possono attingere. Si compone di circa sette milioni di voci (poco meno di 350.000 in italiano) ed è scritta in circa 250 lingue da uno stuolo di collaboratori anonimi, curiosi, appassionati di temi particolari e ansiosi di gettare le loro informazioni nel grande mondo della rete. Insomma Wikipedia è una cattedrale che cresce spontaneamente, senza disegni e architetti grazie alla collaborazione di parecchie migliaia di muratori volontari. È inevitabile, in queste condizioni, che qualche colonna sia sghemba, qualche arco mal calcolato, qualche pietra difettosa, qualche prospettiva ingannevole. Ma gli errori ideologici, le sviste e i partiti presi non mi impediranno di continuare a consultarla. Raccomando ai lettori di fare altrettanto con il tradizionale ammonimento che accompagna le buone medicine: usare con cautela.”

Sergio Romano (1929) storico, scrittore e giornalista italiano

da Come insegnare il friulano e leggere Wikipedia http://www.corriere.it/solferino/romano/07-09-25/01.spm, 25 settembre 2007
Lettere al Corriere, Corriere della Sera
Origine: Rispondendo a un lettore preoccupato dell'attendibilità di Wikipedia, il quale citava una versione vandalizzata della voce Sergio Romano contenente opinioni personali e accuse di fascismo.

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“Per me Dio è Verità e Amore; Dio è etica e moralità; Dio è assenza di paura. Dio è la fonte della Luce e della Vita e tuttavia Egli è al di sopra e al di là di queste. Dio è coscienza. È lo stesso ateismo degli atei. Perché, nel Suo infinito amore, Dio permette all'ateo di esistere. Egli è il cercatore di cuori. È colui che trascende il discorso e la ragione. Egli conosce noi e i nostri cuori meglio di noi stessi. Non ci prende in parola, perché sa che, spesso, non parliamo sul serio, alcuni consapevolmente, altri inconsapevolmente.
È un Dio personale per quelli che hanno bisogno della Sua personale presenza. È un Dio in carne ed ossa per quelli che hanno bisogno della Sua carezza. È la più pura essenza. Egli semplicemente è per quelli che hanno fede. È tutte le cose per tutti gli uomini. È in noi e tuttavia al di sopra e al di là di noi…
Non può cessare di essere solo perché in Suo nome vengono commesse orribili immoralità o brutalità inumane. È tollerante. È paziente, ma anche terribile. È l'essere più esigente del mondo e del mondo che verrà. Adotta con noi lo stesso metro che noi usiamo con il nostro prossimo, uomini e bestie.
Per lui l'ignoranza non è una scusa. E al tempo stesso Egli ci perdona sempre, perché ci dà sempre la possibilità di pentirci.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

Origine: Il mio credo, il mio pensiero, pp. 75-76

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“Non è azzardato dire oggi di Cyrano che fu certamente una figura emblematica di intellettuale emarginato per sua scelta personale.”

Franco Cuomo (1938–2007) giornalista e scrittore italiano

da Edmond Rostand, Cirano di Bergerac, a cura di Franco Cuomo, Newton & Compton, 2002

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“La povertà radicale è personale, la povertà comunitaria implica la prudenza e, per un cristiano, il dono del consiglio.”

Marie-Dominique Philippe (1912–2006) teologo e filosofo francese

Fuoco sulla terra. Colloqui sulle beatitudini

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“È vero… È dannatamente vero!”

Kurt Angle (1968) wrestler statunitense

slogan personale in TNA

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“La donna romana è un problema, ti scordi la libertà. La milanese è più facile… se bussi ti fa entrare, senza problemi.”

Franco Califano (1938–2013) cantautore, poeta e scrittore italiano

dall'intervista a Niente di personale, La7, 25 ottobre 2010

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“Ho visto gente che non ha davvero | bisogno di presentazioni | per inserirsi nelle mie faccende personali.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Ho fatto un sogno, n. 2
Tracks 2 – Inediti & rarità

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“Da Paolo Fassa, il nostro patron, ai corridori, ai tecnici, al personale: tutti noi consideriamo Petacchi una creatura nostra e gli vogliamo bene perché è una persona buona e semplice. Un ragazzo splendido.”

Giancarlo Ferretti (1941) dirigente sportivo e ex ciclista su strada italiano

citato in Il miglior velocista che ho mai diretto http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/marzo/11/miglior_velocista_che_mai_diretto_ga_10_0403116021.shtml di Nino Minoliti, La Gazzetta dello Sport, 11 marzo 2004

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“Moravia, di tutti gli scrittori che ho tradotto, è l'unico col quale ho avuto una relazione personale, non intima ma intensa, anche se lui scriveva libri molto lontani dai miei.”

René de Ceccatty (1952) scrittore e traduttore francese

Torna Moravia, scandalo a Parigi, intervista di Alain Elkann, La Stampa, 21 gennaio 2010

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“Meglio, in politica, avere rappresentato venti bandiere che nessuna? – scrisse pensando a lui Benedetto Croce. Indro Montanelli nella sua biografia di Garibaldi, Luigi Magni nel suo film Il generale ce lo hanno rappresentato come un simpatico birbante. E anche Nico Perrone […] ci presenta una non schematica riabilitazione: anche a sorpresa, rispetto a un titolo che sembrerebbe ben altrimenti critico. È vero, riconosce, Liborio Romano era un voltagabbana. Ma non per volgare tornaconto personale, bensì sempre al servizio di progetti autenticamente riformisti. In campo penale, ad esempio, si dovette al suo pur breve passaggio per il governo delle Due Sicilie l'abolizione della pena barbarica delle legnate. E in campo sociale fu promotore alla Camera di una proposta di riforma agraria che forse contribuì al suo isolamento politico più ancora delle troppe giravolte. Naturalmente, molto dipende poi dal modo in cui si vuole valutare il passaggio dal Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia. Perrone non nasconde affatto i nodi dell'Unità, dall'accentramento brutale alla feroce repressione del brigantaggio. Ma non indulge neanche sull'opposta retorica della monarchia borbonica come mitica età dell'oro: prima ancora dei bersaglieri contro i briganti erano stati i soldati di Ferdinando I a tagliare teste in quantità per reprimere la rivolta del Cilento del 1828, e gli investimenti infrastrutturali e industriale che pur la dinastia borbonica aveva fatto si concentravano a Napoli dimenticando il resto del Regno. Romano, a suo modo, era stato appunto fautore di un fallito progetto di riscatto del Sud accettando la nuova logica unitaria, ma salvaguardandone gli interessi specifici.”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

da il Foglio, 27 luglio 2010

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“So bene che una "verità" giudiziaria non esonera dall'obbligo di andare oltre. Ma sembra quasi che, attraverso quelle spiegazioni, si cerchi di essere liberati dall'onere di analizzare fatti precisi e responsabilità personali. Riaffora un vecchio vizio della nostra cultura politica: parlar di cose generali per eludere quelle concrete. Proprio come faceva la critica dell'extrasinistra, tutto viene attribuito alla dinamica, a suo modo invincibile, del "sistema". Il risultato è una grande condanna o una grande assoluzione: conclusioni apparentemente antitetiche, ma nella sostanza coincidenti; che incarnano una volontà politica, perfino comprensibile, di voltar pagina e di avviare un'epoca nuova, ma che possono divenire un ostacolo a un lavoro di scavo, di analisi puntuale. Molte tra le tesi ricordate assomigliano assai più a un alibi che a una spiegazione. Alcune, tra l'altro, non reggono neppure a una banale prova basata sul principio di non contraddizione. Si ricorda, ad esempio, che era impossibile per il PCI aver ingresso nel governo. E poi si imputa al PCI di non aver reso possibile quell'alternanza che avrebbe immunizzato il sistema dal virus della corruzione. Poiché i sostenitori di tesi del genere non sono stupidi (o, almeno, non sempre lo sono), è evidente che il loro obiettivo è soltanto quello di impedire che si possa distinguere o graduare le responsabilità, accomunando in un'unica condanna partiti di governo e di opposizione.”

Stefano Rodotà (1933–2017) giurista e politico italiano
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“Conosco tipi che sarebbero brutti anche in Corea.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Strettamente personale

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“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Strettamente personale, Rizzoli

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“L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Fatti personali, Mondadori

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“Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Strettamente personale

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“R: È il più grande piazzista che ci sia non in Italia, ma nel mondo. È un uomo che ha risorse inimmaginabili, che ha della verità un concetto molto personale, per cui la verità è quello che dice lui. […]”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Indro Montanelli

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“Ora, un elemento che caratterizza la condizione omosessuale è questo: mentre l'identità del nero o dell'ebreo solitamente è rafforzata dal suo nascere e maturare entro una comunità compatta (in senso spaziale e generazionale), quella dell'omosessuale, come è noto, manca di qualsiasi continuità biologica e ambientale. I gay saltano fuori in qualsiasi ceto, cultura, religione, nazione. Ci si scopre omosessuali quasi sempre da soli. E ovviamente un gay di rado è figlio di altri gay, soprattutto di gay dichiarati. […] C'è questa discontinuità, nella condizione gay, che è qualcosa di importantissimo. […] Perché rende l'omosessualità debole e forte al tempo stesso. Debole perché in principio solitaria, dispersa in centomila città e famiglie, distribuita in gradazioni diseguali e in varianti personali, facile da dissimulare, incline ai vuoti di memoria storica. ma anche forte e tenace, perché a ogni nuova generazione rigermoglia in modo imprevedibile e non immediatamente riconoscibile. […] Finora la cultura dominante ha quasi sempre sentito l'omosessualità come qualcosa di pericoloso – fino a circondarla a volte con un cordone sanitario – perché sapeva che l'omosessuale era ancora più interno a essa rispetto, poniamo, all'ebraismo assimilato del primo Novecento. Paradossalmente, il gay vive in un mondo etero che lo considera "dei suoi": o almeno lo fa finché la differenza non diventa evidente, e anche dopo continua a cercare di dimenticarsene. Del resto il gay stesso è ben cosciente di come, sotto moltissimi aspetti, egli abbia un mondo in comune con gli etero.”

Tommaso Giartosio (1963) scrittore italiano

Perché non possiamo non dirci

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“Era una strana ragazza. Ho letto la sua scheda personale. Alla voce hobby ha scritto "autopsie."”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

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“Dietro le quinte gli ufficiali di alto rango dell'USAF sono seriamente preoccupati circa gli UFO. Ma attraverso una politica ufficiale di segretezza e di discredito, molti cittadini sono portati a credere che gli UFO siano sciocchezze. Per nascondere i fatti l'USAF ha zittito il suo personale.”

Roscoe Hillenkoetter (1897–1982) militare statunitense

Origine: Citato in Roberto Pinotti, Ufo e extraterrestri, Giunti, 2011, p. 214 https://books.google.it/books?id=eN3rP6EE8tkC&pg=PT214. ISBN 978-88-412-0746-8

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“Dire che io utilizzo la mia posizione di leader politico per interessi personali è negare il disinteresse e la generosità che mi appartengono.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1995
Origine: Citato in Stefano Bartezzaghi, Il ciel l'aiuta http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0687_01_1995_0338_0005_9316569/, Senza Senso, La Stampa, 15 dicembre 1995.

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“[Sono] condannato a continuare e ad andare avanti anche per un fatto di orgoglio e storia personale. La metà del Paese mi detesta, l'altra metà mi sostiene e forse in parte mi ama.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

dal Meeting per l'amicizia tra i popoli, Rimini, 2006; citato in Repubblica. it, 25 agosto 2006

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“L'uomo può escludere Dio dall'ambito della sua vita personale e sociale o pubblica: ma ciò non può avvenire senza gravi conseguenze per l'uomo stesso e per la sua dignità come persona, per quei valori che sono base e fondamento della convivenza umana, e per tutti gli aspetti della vita.”

Antonio Cañizares Llovera (1945) cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo

Origine: Intervento al convegno Cristianesimo e Secolarizzazione. Sfide per la Chiesa e per l'Europa tenutosi all'Università Europea di Roma, martedì 29 maggio 2007; citato in Radici Cristiane, n. 27, p. 21.

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“Non isolarsi, non cercare di affrontare e risolvere i problemi importanti da isolati; da isolati non si risolvono che problemi di igiene, di salute personale e, se mai, di benessere ad un livello angusto.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Origine: Da Le tecniche della nonviolenza, 1967, in Le ragioni della nonviolenza, p. 190.

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“Da molti anni, vado riflettendo sul fatto che forse il vero bipolarismo (trasversale agli attuali schieramenti) è tra chi vuole una legge in più e chi una in meno, tra chi vuole un intervento dello stato in più e chi uno in meno, tra chi vuole un allargamento della sfera di decisione pubblica o collettiva e chi invece preferirebbe un irrobustimento della sfera di decisione individuale e privata. Personalmente, ritengo sempre più desiderabile la seconda opzione: vale per l'economia tanto quanto per le libertà personali. Da anni, un intellettuale coraggioso come Alain Finkielkraut ci spiega che una società libera non è un "accumulo di diritti”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

diritto a questo, diritto a quello...). Questa impostazione ha già avuto un peso, a mio avviso negativo, su una parte della nostra Costituzione (diritto alla casa, diritto al lavoro, e così via: solennemente proclamati, e ovviamente irrealizzabili, in quei termini). Ora l'errore più grave sarebbe quello di trasferire questo "metodo" anche in altri ambiti: quando invece il tema non sarebbe quello di chiedere un "diritto" codificato in più, ma una facoltà in più, o un divieto in meno, o un intervento pubblico in meno. (da Il Foglio, 24 febbraio 2011)

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