Frasi sul pianto
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“[Dopo la finale degli Australian Open 2010, rivolgendosi al pubblico televisivo inglese] Mi dispiace di non aver vinto per voi. Posso piangere come Roger, ma non riesco a giocare come lui.”

Andy Murray (1987) tennista britannico

Origine: Citato in Bud Collins, traduzione di Alberto Giorni, Federer si riprende la corona (Boston Globe) http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2010/02/03/288678-federer_riprende_corona_collins_boston_globe.shtml, Ubitennis.com, 2 febbraio 2010.

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“Maledetto | chi s'accosta senza piangere | Alla terra del dolor!”

Giovanni Berchet (1783–1851) poeta italiano

Il romito del Cenisio

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“Ogni volta che vedo alla televisione quei poveri bambini che muoiono di fame in giro per il mondo, non posso non scoppiare a piangere. Voglio dire, vorrei essere anch'io così magra, ma senza le mosche, la morte e quel genere di cose.”

Mariah Carey (1970) cantautrice, attrice e produttrice discografica statunitense

Un'imitatrice radiofonica nel 1996 sul sito "Cupcake". Questa citazione è stata erroneamente attribuita alla "vera" Mariah Carey dal magazine britannico VOX e in seguito dal giornale britannico The Independent.

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“Questo c'è di buono", notò, "che non si soffre a lungo quando la testa viene troncata."
"Così dicono tutti, e perciò hanno inventato quella così detta ghigliottina. A me invece balenò allora il sospetto: e se invece è quello il colmo della sofferenza? Questo vi parrà strano, vi farà ridere… eppure… Prendiamo, per esempio, la tortura: strazio, piaghe, scricchiolio di ossa, dolore materiale insomma, che distrae la vittima dalle sofferenze morali, fino a che non venga la morte. Ma il dolore principale, il più forte, non è già quello delle ferite; è invece la certezza, che fra un'ora, poi fra dieci minuti, poi fra mezzo minuto, poi ora, subito, l'anima si staccherà dal corpo, e che tu, uomo, cesserai irrevocabilmente di essere un uomo. Questa certezza è spaventosa. Tu metti la testa sotto la mannaia, senti strisciare il ferro, e quel quarto di secondo è più atroce di qualunque agonia. Questa non è una mia fantasia: moltissimi ci sono che pensano come me. E ve ne dico anche un'altra. Uccidere chi ha ucciso è, secondo me, un castigo non proporzionato al delitto. L'assassinio legale è assai più spaventoso di quello perpetrato da un brigante. La vittima del brigante è assalita di notte, in un bosco, con questa o quell'arma; e sempre spera, fino all'ultimo, di potersi salvare. Si sono dati casi, in cui l'assalito, anche con la gola tagliata, è riuscito a fuggire, ovvero, supplicando, ha ottenuto grazia dai suoi assalitori. Ma con la legalità, quest'ultima speranza, che attenua lo spavento della morte, ve la tolgono con una certezza matematica, spietata. Attaccate un soldato alla bocca di un cannone, e accostatevi con la miccia: chi sa! Penserà il disgraziato, tutto è possibile… Ma leggetegli la sentenza di morte, e lo vedrete piangere o impazzire. Chi ha mai detto che la natura umana può sopportare un tal colpo senza perdere la ragione? A che dunque questa pena mostruosa e inutile? Un solo uomo potrebbe chiarire il punto; un uomo cui abbiamo letto la sentenza di morte, e poi detto:"Va', ti è fatta la grazia!". Di un tal strazio anche Cristo ha parlato… No, no, è inumana la pena, è selvaggia e non può né deve essere lecito applicarla all'uomo".”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Myskin; II, 2

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“Non è indegno dell'uomo piangere.”

Jean Cardonnel (1921–2009) religioso

Origine: Dio si compromette, p. 8

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“Per dimostrare che fanno parte della fauna e non della flora le stelle marine scoppiano a piangere.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 64

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“Il più bell'esempio quaggiù è umiliarsi, il più soave contento è piangere i peccati proprii.”

Luigi Guanella (1842–1915) presbitero italiano

da Il fondamento

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“Sì, so' la fata turchina. Ti ho sentito piangere e mi sono scapecollata qua.”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, Fata turchina Lollo

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“Non so se ridere o piangere Nell'incertezza, rido.”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

Comix

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“Io ti vedrò così | strisciare come lui | mi ha vista piangere ai suoi piedi. | Quando mai | avrei pensato che | qualcuno come lui | potesse dirmi: "Ti ho distrutta, adesso vai"…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Impagliatori d'aquile
Canarino mannaro

“[…] Dovremmo, tutt[i] insieme, […] ridere di gusto sugli sproloqui di chi vuole farci credere di intendersi di economia. Da circa una cinquantina d'anni, ogni giorno, in ogni telegiornale, su ogni giornale, in ogni intervista, in ogni dibattito, in ogni dichiarazione, molti, moltissimi, troppi, a diverso titolo, affermano di volerci informare sui problemi di economia, di consegnarci ricette adatte alla soluzione e di chiederci in cambio la fiducia espressa in un voto in cabina. Mi pare, ma posso anche sbagliarmi, che non sia successo mai niente che indirizzasse le nostre vite alla sicurezza di un lavoro, inteso come diritto, e alla stabilità, pur con i fisiologici alti e bassi che, sempre noi normali, potremmo accettare. L'economia basata sul debito, la distanza tra "ricchezza o povertà" e economia reale, l'antidemocraticità della finanza tramata in salotti, cupole e club, così silenziosa da fare ribrezzo, sono gli elementi della mia disillusione. E, siccome non voglio piangere, rido di chi, con sussiego o arroganza, cialtroneria o competenza, sincerità o folklore, interesse o irresponsabilità, finge di capire, di volermi far capire e, solo per questo, mi chiede qualcosa in cambio. Non darò niente in cambio. Solo una risata, il più irrispettosa possibile. […] Faranno sempre i seriosi quelli che, se aprono bocca, sono capaci di invertire un andamento di borsa, fregandosene se ciò avverrà per un giorno solo, mentre l'anno, gli anni, le vite continuano a essere sul bordo di un precipizio. L'arma più certa per garantire il perpetuarsi della nostra illusione di libertà è tenerci nella paura sventolando gli incubi dei futuri bui.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

dalla rubrica "Mina per voi" http://minapervoi.vanityfair.it/2012/07/31/1349/, 31 luglio 2012
Citazioni di Mina

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“Quando suonarne il certo annunzio udrai, | non pianger tu, non piangere, o diletto | spirto d'amor, ché del mio ben migliore | Lacrimar ti disdice.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Antonio Oroboni alla sua fidanzata

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“Non bisogna piangere sul latte macchiato.”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

I migliori anni

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“Alfredo Liguori ha lo stesso accento di Govi e non riesce a non piangere quando perde la Sampdoria.”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

Origine: Citato in Pino Flamigni, Il derby delle parole, Erga Edizioni, Genova, 1995, p. 20.

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“Se vi fa bene piangere, accettate il pianto, coltivatelo anzi.”

Luigi Santucci (1918–1999) scrittore, romanziere e poeta italiano

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“Sull'isola smisi di piangere e cantare.”

Origine: I pesci non chiudono gli occhi, p. 19

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“V'è un piacere nel piangere.”

Publio Ovidio Nasone (-43–17 a.C.) poeta romano

IV, 3, 27

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“C'è un motivo | per il quale un cuore spezzato comincia a piangere? | C'è un motivo
per il quale ti sei perso sebbene non sai perché?”

Enya (1961) cantante e musicista irlandese

da Someone Said Goodbye, n. 8
A Day Without Rain, Amarantine

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“Per quanto mi riguarda, nessuno mi metteva a parte di ciò che stava avvenendo. Vedevo che tutti erano indaffarati, e che gli ugonotti, disperati per la ferita inferta all'ammiraglio, parlottavano fra loro a voce bassa. Ero sospetta agli ugonotti in quanto cattolica, e ai cattolici perché avevo sposato il re di Navarra. Fui tenuta all'oscuro di tutto, finché la sera [del fallito attentato a Coligny], mentre mi trovavo al coucher della regina mia madre, ed ero seduta su una cassapanca accanto a mia sorella la duchessa di Lorena, che aveva un'aria assai triste, la regina mia madre mi disse di andare a dormire. Mentre facevo la riverenza, mia sorella mi trattenne prendendomi per un braccio, e mettendosi a piangere forte mi disse: "Mio Dio, sorella mia non andate". La cosa mi riempì di spavento. La regina mia madre se ne accorse, chiamò a sé mia sorella, la rimproverò aspramente e le proibì di parlarmi. Mia sorella le disse che non c'era motivo di mandarmi allo sbaraglio e che se si fossero accorti di qualcosa si sarebbero certo vendicati su di me. La regina mia madre rispose che, a Dio piacendo, non mi sarebbe successo niente di male ma che, comunque andassero le cose, bisognava che io mi ritirassi nei miei appartamenti per non destare sospetti che potevano pregiudicare il successo dell'impresa. Mi ordinò di nuovo, con molta rudezza, di andare a dormire. Mia sorella in lacrime, mi augurò la buonanotte senza osare dirmi altro, e io me ne andai, colma di ansia e di sgomento, senza riuscire a immaginare che cosa dovessi temere.”

Margherita di Valois (1553–1615)

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“Posso piangere come Roger, ma non riesco a giocare come lui.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

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“Chi sei tu che vorresti cambiare il mio piangere in compiangersi e compiacersi?”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

Giobbe o la tortura degli amici

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“[alla domanda Continuerà a guardare la Superbike? ] Metterò la tv in spiaggia e con la gamba che penzolerà fuori dalla sedia. E forse piangerò.”

Troy Bayliss (1969) pilota motociclistico australiano

citato in La Gazzetta dello Sport http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/settembre/20/Bayliss_Vinco_Mondiale_piango_spiaggia_ga_10_080920050.shtml, 20 settembre 2008

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“Si può paragonare ad una bestia chi non abbia uno con cui gioire nelle ore liete e piangere nelle tristi.”

Aelredo di Rievaulx (1110–1167) monaco e scrittore inglese

L'amicizia spirituale

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“Becker era il ragazzo più naturale, più cristallino che avessi mai visto. Non sapeva come mentire, non aveva bisogno di mentire, di fingere, di cercare scuse, di piangere quando stava perdendo. Per questo tutte le persone al mondo si identificavano con lui.”

Ion Ţiriac (1939) ex tennista, ex hockeista su ghiaccio e imprenditore rumeno

Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, Tiriac e Becker: il bianco e il nero http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/13/727925-tiriac_becker.shtml, Ubitennis.com, 13 giugno 2012.

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“Sara: QUESTO È TROPPO!
Ozzy (voce narrante): La scena è questa: la finestra di cucina è aperta, con le tendine a ciliegine svolazzanti. La mamma strilla come un'ossessa aggrappata allo stivale di un vecchio che se ne sta a cavalcioni sul davanzale. No, non è un vecchio. È solo uno coi capelli così biondi che sembrano bianchi, come quelli di un albino.
Sara: ADESSO BASTA! SCENDI!
Ozzy (voce narrante): La cosa più assurda è che più lei strilla, più l'Albino si sganascia dalle risate. Eppure, uno in bilico sulla finestra di un settimo piano avrebbe più da piangere che da ridere. Il tizio allarga le braccia, mentre il vento gli scarruffa i ciuffi bianchi sulla capoccia.
Roddy: Guarda Sara, senza mani!
Ozzy (voce narrante): Grida l'Albino con uno spiccato accento americano. Ho detto uno spiccato accento… Cavolo, l'Albino è lui! In un attimo realizzo che il Californiano sta per buttarsi dalla finestra. Farà a tempo a sganciare l'assegno prima di spiaccicarsi sul cortiletto condominiale? Non farà a tempo: tira che ti tira, la mamma è rimasta col suo stivale in mano inorridita. In un balzo il pazzo scavalca il davanzale e piomba giù… Un istante dopo riappare sghignazzando, issandosi sul davanzale. Poi tonfa sul pavimento di cucina, facendo un bel rutto.
Roddy: Visto? Sono appena planato sul cornicione e non sono caduto di sotto. Prova che non sono affatto sbronzo come dici!
Ozzy (voce narrante): La mamma gli scaglia addosso lo stivale, ma lui si abbassa prontamente e io, che mi sono sporto un po' più del dovuto dalla porta, mi becco in piena faccia tacco e sperone (il Californiano ha in realtà stivali da Texano). Al mio grido soffocato i due si voltano di scatto.
Roddy: Porca zozza!
Ozzy (pensiero: "Che razza di linguaggio…")
Sara: Ozzy! Dio mio, stai sanguinando! Ozzy (voce narrante): Io mi passo la mano sulla bocca e la ritiro piena di sangue.
Ozzy (voce narrante): "Non è niente" faccio, accasciandomi svenuto sul pavimento. La vista del sangue non è per noi Loffi.”

Domenica Luciani (1962) scrittrice italiana

Tostissimo!, Dialoghi

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